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Autore: Crazy_Me    23/05/2009    2 recensioni
A dir la verità non mi piaceva guardare il cielo: era troppo grande! Mi faceva sentire piccolo, pur essendo Strify: il cantante dei cinema bizarre. Forse era proprio questo il problema: quando sei qualcuno, quando le persone credono in te e pensano che tu sia la perfezione…hai paura di deluderle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Strify
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa è la mia prima Fan Fiction con più capitoli! E’ un idea forse un po’ banale, ma spero comunque che vi piacerà il primo capitolo. Recensite! Premetto che i personaggi non mi appartengono… Buona Lettura

 

Nulla è per caso

1) il cielo e le stelle

 

 

Quella sera c’èrano molte stelle. A dir la verità non mi piaceva guardare il cielo: era troppo grande! Mi faceva sentire piccolo, pur essendo Strify: il cantante dei cinema bizarre. Forse era proprio questo il problema: quando sei qualcuno, quando le persone credono in te e pensano che tu sia la perfezione…hai paura di deluderle. Ho paura di diventare quello che non voglio essere. In fondo il mondo non vuole te, vuole  qualcuno che sia come una divinità, irraggiungibile, per poterlo immaginare come si preferisce! Pian piano questo mondo, che tu voglia o no, ti trasforma in un robot… fingendo sempre e costantemente davanti alle telecamere o ai fotografi…sorridendo…facendo quel sorriso finto, non mio. Non avevo molto tempo da dedicare ai miei pensieri, questa sera però ero da solo. Il resto dei CB era a un party. Questa sera non avevo voglia di andare con loro, ma nemmeno di stare in casa. Presi le chiavi dell’ auto e mi diressi nel garage. Decisi di fare un giro per la città in auto. Berlino è molto bella di notte. Volevo concentrarmi su qualcosa di positivo per non pensare…però mi distrassi un po’ troppo perché senti un urlo di una ragazza. Mi voltai subito verso la strada. Avevo investito qualcuno. Aprì di scatto lo sportello e andai davanti all’ auto: c’èra una ragazza distesa a terra! Mi abbassai per sentire il polso: era ancora viva per fortuna. La caricai nei sedili posteriori dell’ auto e rimasi qualche minuto fuori per pensare. Non potevo portarla all’ ospedale. Vedevo già i titoli sui giornali: “Il cantante dei CB investe una ragazza”. Non era un titolo speciale che colpisce. Incidenti di questo tipo ci sono tutti i giorni, ma non potevo fare un pubblicità così pessima ai cinema bizarre, poi avrei anche dovuto spiegare il perché ero in giro all’ una passata a Berlino, avendo detto inoltre che non sarei andato al party per un forte mal di testa. Spiegarlo ai miei compagni sarebbe stato più facile che dirlo a mezzo mondo. Salii in auto e feci retromarcia per tornare a casa. Parcheggiai l’ auto in garage dov’ era prima e portai la ragazza in salotto, coricandola sul divano. Nel buio non avevo notato che era molto bella. Aveva le labbra di un rosso intenso che facevano contrasto con la carnagione chiara del viso. I capelli erano lunghi fino alle spalle, di colore castano scuro. Mi accorsi di esser rimasto incantato per parecchi minuti su di lei. Le accarezzai il viso e la scossi delicatamente. Lei si riprese, e di scatto mi prese il polso. Rimase qualche minuto a squadrarmi, poi si sedette e iniziò a farmi un sacco di domande. Io iniziai col dirle che l’ avevo investita accidentalmente e che si trovava a casa mia. Le chiesi come stava e lei disse che le faceva male la gamba destra, ma per il resto era tutto a posto. Mi sembrava così strano che ancora non avesse esultato e non mi fosse saltata addosso gridando il mio nome. Sapevo che non potevo piacere a tutto il mondo, ma la maggior parte delle ragazze mi conosceva. Lei era l’ unica eccezione! Inclinai la testa di lato e le chiesi:”  Sai chi sono?” Lei sembrava confusa… mi guardò bene e iniziò a guardare il salotto:” Beh…non saprei, sicuramente però non sei uno comune” Effettivamente la nostra casa non era certo modesta: bella, grande e personalizzata! Io annuii:” Mi sembra strano che tu non mi conosca, comunque mi chiamo Sebastian, ma tutti mi conoscono come Strify! Sono il cantante dei Cinema Bizarre e non ti ho portato all’ ospedale perché…” sono uno importante e non me ne frega niente di te, ma solo della mia fama e non posso rovinarmela per una qualsiasi ragazza…non potevo dirle questo, anche se in fondo era questo il motivo, no?! Abbassai lo sguardo e lei mi disse:” Ho capito chi sei! Ti conosco….cioè ho sentito molto parlare di te. Comunque non ti preoccupare, ho capito il motivo e comprendo!” Io alzai di scatto lo sguardo e feci un mezzo sorriso. Notai che si toccava la gamba e faceva delle smorfie:” Sei sicura che vada tutto bene? Se non ti senti bene ti porto all’ ospedale oppure chiamo un dottore.” Lei alzò le spalle:” No va tutto bene, solo mi fa male la gamba…pensavo mi passasse invece…forse è fratturata!” Si tirò su i jeans scoprendo la gamba fino al ginocchio: era quasi tutta livida. Io corsi al telefono e composi il numero del dottore e subito dopo quello di Shin, sperando che lo avesse tenuto acceso. Squillò per qualche secondo poi si senti una voce dall’ altra parte:” Pronto?” “Ciao Shin, sono Strify. Ho…ehm…abbiamo un problema! Potete venire tutti e quattro subito?” Shin:”Adesso??? Ora?? Non so. Dipende quanto è grosso questo NOSTRO problema!?!” Sottolineo la parola nostro con disprezzo “ Ehm…diciamo che è abbastanza importante da far si che veniate tutti qui immediatamente, ora, adesso!” Usai le sue stesse parole e riattaccai. Andai di nuovo in salotto e mi sedetti accanto a lei:” Fra poco arriverà il medico, però dovresti rimanere da noi finche non starai meglio” Stavo per aggiungere la spiegazione di questa affermazione, ma sarebbe stata inutile. Lei annuì e poi aggiunse” Ma cosa ci facevi all’ una e mezza di notte in giro per Berlino?” Mi colse alla sprovvista dato che non lo sapevo nemmeno io, così cercai una spiegazione rovistando nella mia testa, ma non arrivò :” Volevo guardare il cielo da ogni parte della città!” Lei si mise a ridere e dopo poco lo feci anch’io, poi diventò cupa:” No, seriamente! Cosa dovevi fare di così urgente da non poter aspettare domani?” Io alzai le spalle e poi chiesi con un sorriso malizioso:” E tu? Cosa ci facevi all’ una e mezza di notte, da sola e per di più a piedi?” Lei sorridendo disse:” Non lo sai che a piedi le stelle si vedono meglio?” fece una pausa e poi continuò “ Dovevo pensare! Magari di notte si riordinano meglio le idee, no?” Io annuii “ si credo di sì…comunque anch’io dovevo riordinarmi le idee. Sai…non ho avuto tempo di pensare in questi ultimi mesi perché le cose sono successe troppo in fretta” Dopo poco qualcuno suonò alla porta. Andai ad’ aprire: era il dottore. Lo feci accomodare in salotto e gli spiegai tutto. Lui la visitò e alla fine annunciò con voce professionale:” La ragazza sta bene e non corre rischi però la gamba ha una frattura, ma tenendola curata guarirà entro un mese!” Io annuii:” La ragazza può rimanere qui? Intendo se può venire lei tutti i giorni a medicarla, senza andare all’ ospedale?” Dopo averci pensato qualche istante disse:” Si certo…Non importa venire tutti i giorni. Basta che venga a giorni alternati. Immagino che lei faccia questo per…” Poi si zittì e io continuai” Si, per non finire sulle copertine di tutti i giornali. Le posso chiedere di mantenere il silenzio, senza diffondere la notizia?” Lui guardò la ragazza e poi si giro verso di me ”Si certo”. Finì di fasciare la gamba e se ne andò dicendo che ci saremmo visti dopo domani. Appena tornai in salotto sentii lo stesso rumore di poco tempo prima: il campanello. Andai ad’ aprire di nuovo. Fuori c’èrano quattro ragazzi con una faccia abbastanza arrabbiata e con le braccia incrociate: i miei compagni. Accennai un sorriso con uno sguardo tenero, ma mi venne una smorfia così lasciai perdere. Mi spostai facendoli entrare in casa e richiusi la porta. Il primo a parlare fu Kiro:” Allora qual è questo insormontabile problema?” Io risposi:” Diciamo che il nostro problema è più o meno risolto!” Mi diressi in salotto con i ragazzi che mi seguivano. Non appena videro una ragazza Kiro esclamò:” No…scommetto che è una ragazza con cui è stato Yu ed’ è venuta per chiederci un risarcimento danni morali dopo che l’ ha lasciata!?!” noi lo guardammo allibiti mentre Yu ci pensava:” ehmm…non so, potrebbe essere! Forse è quella della settimana scorsa..” Io lo guardai con la bocca spalancata e lui vedendo la mia espressione cercò una via di fuga:” Guardate che scherzavo…era per stare al gioco con Kiro”… Non volevo voltarmi per vedere l’ espressione della ragazza. Io dissi cercando di rompere il silenzio creatosi “ Mentre eravate al party sono uscito di casa con l’ auto perché mi annoiavo e mi sono distratto e l’ ho investita involontariamente! Solo che non volevo portarla all’ ospedale per non finire su tutti i giornali” deglutii “ e poco fa è venuto il medico e ha detto che può rimanere qui finche non si riprende. Ha una gamba fratturata, ma entro un mese sarà tutto a posto!” Mi girai verso di lei che guardava i miei compagni, mi sembrava addirittura più pallida. “A proposito, lo sai che non ti ho nemmeno chiesto come ti chiami??? Perdonami” Lei sorrise:” Mi chiamo Jessica, ma chiamatemi Jessy” Io annuii:” Bene Jessy” Guardai le espressioni dei miei compagni…erano abbastanza normali. Yu disse:” Ok, per me può restare, non c’è nessun problema! “ fece l’ occhiolino mentre gli altri annuivano.

 

  
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