Anime & Manga > Binan Kōkō Chikyū Bōei-bu Love!
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Autore: Yumeji    24/12/2016    1 recensioni
"Okay, qualcosa non quadra", iniziò a riflettere, avvertendo subito come il contatto con il prato gli fosse sembrato innaturale. Gli pareva di star indossando dei guanti, e lui solitamente non lo faceva, se non quando si trasformava. "Sono in tenuto da Battle Lover?!" di scatto si alzò a sedere, colto alla sprovvista. Come aveva fatto a non accorgersene prima di aver addosso quel ridicolo costume?! E soprattutto, che ci faceva in giro per scuola conciato in quel modo?
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C'è un unico peccato che i principi eredi del trono dell'amore non dovrebbero mai commettere.
Un unico errore che chi porta il titolo di Battle Lovers non dovrebbe mai fare.
Non si può rifiutare l'amore quando si è promesso (volontariamente o meno), di lottare per esso.
E il nuovo nemico che si troveranno ad affrontare gli impartirà una simile lezione.
Vedremo i nostri beniamini lottare con sentimenti oscuri, da sempre annidati nei loro animi, e con consapevolezze che hanno finto di ignorare.
[Trama sul genere psicologico sentimentale (esiste?). Per esigenze di trama (leggersi spoiler), non posso annunciare di quali coppie tratterà, ma è una ff divisa in due parti]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Atsushi Kinugawa, En Yufuin, Io Naruko, Ryuu Zaou, Yumoto Hakone
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NDA:
Buon Natale, e come augurio di buone feste ecco a voi la seconda e ultima parte ^^
(scusate se la qualità non è delle migliori)



- Kinugawa, calmati!- uno schiaffo dato da una piccola mano ricoperta di pelo rosa, lo colpì in maniera piuttosto violenta sulla guancia, facendolo rinsavire. Per un momento Atsushi si era trovato sul serio sul punto di perdere il senno, come se un pesante velo scuro gli fosse stato calato sugli occhi impedendogli di vedere, di percepire ciò che lo circondava. Era rimasta solo la rabbia. Feroce, soffocante, gli aveva preso la gola, lasciandogli come un macigno a macerargli nello stomaco. – Non devi lasciarti condizionare! – gli urlava ancora nelle orecchie Vombato, agitato e preda di un leggero panico, si era appollaiato sulla sua spalla per arrivare a colpirlo, e visto il suo bracciano teso sembrava pronto a farlo di nuovo. - L'aria è intrisa di miasma formato dai sentimenti negativi di Zao, se ti fai sopraffare è finita Kinugawa! – lo avvertiva, e prima che potesse schiaffeggiarlo di nuovo fu Yumoto ad intervenire,
- Basta Vom! Il senpai sembra tornato in se – lo richiamò e a quel punto anche l'animale se ne rese conto, trovandosi ad incrociare lo sguardo di Atsushi, il quale fronteggiava il suo con una nota di fredda severità. In qualche modo i suoi occhi ricordavano quelli di Kinshiro, ancora svenuto con la testa appoggiata alle gambe dell'amico d'infanzia, quando si trovava ad affrontare qualcosa che urtava il buon nome del Binan.
- Miasma? – ripete Atsushi, un gelo nel petto dopo essersi colmato di tutta quella rabbia, se l'aria era stata intrisa di qualche sostanza tossica, allora loro, respirando, non ne stavano forse venendo avvelenati? – Quando avevi intenzione di dircelo?! – sbottò perdendo quella calma e la dolcezza da cui era contraddistinto e, come Yumoto aveva già intuito una volta, nascondevano molto di quello che stava appena sotto la superficie del suo animo.
- I-io pensavo che se aveste sconfitto Zao in breve tempo non ci sarebbero state conseguenze – si trovò impreparato alla sua reazione Vombato, incespicando a disagio nelle parole.
- Sconfiggere Zao?! Ma se non sappiamo neppure perché lo stiamo combattendo! – esclamò evidenziando l'ovvio, - E poi, il miasma per quanto si è propagato? Gli studenti nell'edificio scolastico sono al sicuro? – gli premurava saperlo perché era una cosa a cui Kinchan teneva, e per cui lui e gli altri membri del consiglio si era adoperati, intimando a tutti gli studenti di rifugiarsi all'interno dell'edificio principale.
- Non ne dovrebbero subire gli effetti... per il momento – sembrò farsi più piccolo Vombato, già sceso dalla spalla di Atsushi, spaventato dall'aggressività che gli mostrava,  
- Bene – non pareva per nulla contento della cosa, ma sembrava essersi calmato un poco, sebbene la sua espressione tradisse un forte istinto omicida nei confronti dell'animale. – Io penso a portare Kinchan al sicuro, poi cercheremo un modo per far rinsavire Ryuu – disse per poi prendere un profondo respiro, sapeva che stava esagerando, doveva raccapezzarsi subito. Cercò di dipingersi sul volto un'espressione calma e rassicurante, ma ebbe scarsi risultati.
- Aspetta senpai! Non puoi lasciare Yufuin da solo contro Ryuu – intervenne a quel punto Hakone, una nota di panico nella voce mentre l'altro già si alzava tenendo tra le braccia il corpo svenuto del Presidente. Non accennava a riprendersi, completamente abbandonato a lui, il capo mollemente appoggiato contro la sua spalla. – So che sei preoccupato per il Presidente, però non puoi lasciarci! Yufuin sta combattendo da solo - c'era supplica nella sua voce, lo sguardo vermiglio tradiva la lucentezza tipica di chi è sull'orlo del pianto.
- Kinchan non ha la protezione del suo costume da cavalier Aurite, significa che tra noi è quello più esposto al miasma – non era facile per Kinugawa ignorare a quel modo la richiesta di Yumoto, teneva a lui, a En e a tutti gli altri, persino il sorriso che gli rivolse tradiva il suo dispiacere, eppure non gli riusciva proprio di lasciare Kinshiro, soprattutto dopo che si era sacrificato per loro.
- Ad ogni secondo che passa Zao si fa sempre più potente, non so cosa potrà succedere se non riuscissimo a sconfiggerlo... – si aggiunse Vombato, guardandolo deciso, si era ripreso un po' di sicurezza e d'autorità. Era pur sempre il loro professore (anche se in una maniera un poco contorta)! - Non è detto che la scuola rimanga un posto sicuro ancora allungo – la sua espressione si era fatta terribilmente seria.
- Ma noi non sappiamo come sconfiggerlo – puntualizzo Atsushi, il volto che si faceva scuro, un senso di gelo a far di nuovo capolino nel suo petto. Strinse di più la presa con cui teneva l'amico, sentirlo vicino in qualche modo dava la giusta grandezza alla sue paure, lasciandogli modo di gestirle. – Non sappiamo cosa succederà. Zao non è come i mostri che abbiamo combattuto sino ad adesso... – si morse il labbro inferiore sentendo quel rimasuglio di emozioni confuse risalirgli sino alla gola come una bolla d'aria, tremò.
- Hai paura, Atsushi senpai? - le parole di Yumoto lo interruppero di colpo, si trovò a boccheggiare mentre il più piccolo lo fissa con il solito candore. La semplicità con cui aveva posto una simile domanda era straziante, ma ben più di quella era la capacità con cui era riuscito a leggergli dentro ad essere insopportabile.
Gli faceva male il petto, all'altezza del cuore.
 – Sì, ho paura! – ammise, forse con un po' troppa veemenza, - Ho paura per quel che potrebbe accadere, ho paura che potremmo fallire, ho paura che ci feriremo, che le conseguenze possano essere catastrofiche non solo per noi, ma per tutti – confesso e il dolore parve alleviarsi, anche se solo di poco. - Ho paura, non so che fare. Sono bloccato... –
- E so che, se dovessi fare una scelta sbagliata, potrei peggiorare le cose – concluse per lui Yumoto, una mano stretta nell'altra, sul volto l'espressione di chi comprendeva appieno cosa stesse passando nell'animo di un altro.
- Yumoto, anche tu... – era stupito dall'empatia che avvertiva venire dal più piccolo,
- Anch'io sono terrorizzato, senpai - sorrise, anche se la sua non era un'espressione felice. – Di solito mi basta attaccare senza pensare e credendo solo che tutto andrà bene... però, quando prima ho attaccato Ryuu con i miei poteri dell'amore, lui invece di indebolirsi sembrava essersi ricaricato – aveva la testa china, colpevole. Sapeva di essere una zucca vuota, di agire senza riflettere, ma quella era la prima volta che le sue azioni si traducevano in conseguenze tanto gravi. – Forse, se non avessi insistito a continuare ad attaccarlo e ci avessi pensato su, il Presidente non si sarebbe ridotto così -  
- No, Yumoto! Non dirlo – lo rimproverò Atsushi, sentendosi turbato dalla considerazioni dell'altro, preferiva vederlo spensierato e sempre allegro piuttosto che riflessivo e infelice, - Siamo noi che ti abbiamo lasciato fare. Abbiamo caricato tutto sulle tue spalle, come al solito. Tu non hai fatto nulla di sbagliato, non hai colpa. Saremo dovuti essere noi a fermarti quando abbiamo capito che non era il modo giusto d'agire –
- In più è al quanto disdicevole colpevolizzarti per una mia scelta – la voce di Kinshiro colse tutti di sorpresa, Atsushi per primo. "Grazie al cielo" pensò rivolgendogli uno sguardo tutt'occhi dallo stupore, era felice, quasi incredulo che avesse recuperato i sensi, gli pareva però ancora piuttosto pallido e provato.  
– Sono io il solo responsabile della mie azioni – il Presidente continuò a biasimare Yumoto, ignorando lo sguardo dell'amico che pareva volersi accertare che stesse bene, ma non sembrava riuscire a chiederglielo. Aveva il tono freddo e lo sguardo sottile nel rivolgersi al più piccolo, e anche se non era nella sua forma migliore riusciva comunque a trasmettere tutta l'autorità che il suo titolo comportava.
- Kinchan vuole dire che non devi preoccuparti per lui – intervenne Atsushi a spiegare cosa realmente intendesse, un'infanzia assieme lo aveva reso abile a comprendere i sottintesi dell'altro, in più voleva rasserenare Yumoto, il quale pareva confuso e rattristato da quel rimprovero.
- E' quello che ho detto, infatti – confermò seccamente Kinshiro, la testa a ricadergli pesante sulla spalla di Atsushi, pareva intontito, - Mi fa male il petto... – si lamentò non del tutto presente a se stesso, una mano a stringere, con un leggero tremore, il tessuto della divisa scolastica. Lo sguardo di Kinugawa si crucciò.  
- Deve essere a causa del miasma – intervenne Vombato, arrampicandosi sulla spalla di Yumoto, - Anche se era protetto dalla tenuta da cavalier Aurite ne è comunque stato colpito in pieno, con l'attacco di Ryuu –
- Cosa possiamo fare, Vombato? – si allarmò Hakone,
- Dobbiamo sconfiggere Ryuu. Così il miasma smetterà di propagarsi, vero? – intuì Atsushi, era la cosa più ovvia, e l'animale rosa aveva insistito particolarmente su quel punto,
- Sì, è così – affermò lui, annuendo con il muso. – Se sconfiggiamo Zao tutti gli effetti nocivi causati dalla sua caduta dovrebbero annullarsi... - esitò, - Sono però preoccupato di quali ripercussioni potrà riportare Zao se non lo fermiamo al più presto -
- Ripercussioni? – la voce di Yumoto suonò spaventata, - ... ma gli altri mostri che abbiamo sconfitto sono tornati tutti normali dopo –
- Quello che è successo a Zao è una cosa diversa da quello che abbiamo affrontato finora – affermò in tono greve.
- Ma cos'è accaduto a Zao di preciso? – domandò Kinshiro, cui sguardo pareva faticare a mettere a fuoco, cosa che gli causava in realtà una leggera nausea, e che per questo teneva fisso su Atsushi.
- E' quello che vorrei sapere anch'io – ammise l'occhialuto, sedendosi a terra per adagiare l'amico, il quale non pareva in grado di tenersi stabile sulle gambe.
- Pure io – si aggiunse Yumoto, e sotto il peso dei suoi occhi vermigli, Vombato non poté far altro che capitolare.
- Bhè... forse ho dimenticato di dirvi che il titolo di principi aspirante al trono dell'Amore non è solo una trovata pubblicitaria, ci sono dei parametri a cui i candidati devo attenersi –
- E' la prima volta che ne sento parlare - c'era dello scetticismo misto a sufficienza nel tono di Kinugawa, cominciava davvero ad irritarsi nello scoprire quante altre cose Vombato stesse nascondendo.
- Diciamo che, per mancanza di tempo, la vostra selezione è avvenuta in maniera anomala – tossì un paio di volte Vom, nel tentativo di soffocare il disagio, -... comunque, dopo aver accettato il titolo di Battle Lovers non ci si può tirare indietro –
- Non ricordo di aver acconsentito a nulla – fu l'osservazione fatta all'unisono dai due combattenti per l'Amore lì presenti.
- E cosa succede se, successivamente all'ottenimento del titolo, un principe dell'Amore sfora questi parametri? – si mostrò più pratico Kinshiro, andando dritto al punto,
- Decade perdendo il suo diritto al trono dell'Amore. La trasformazione in Battle Lover si corrompe, rispecchiando quello che è accaduto all'animo dell'ex-principe, il quale può essere definito come un Anti Battle Lover –
- Un Anti Battle Lover?.. – ripete Yumoto, mentre inconsapevolmente Atsushi e il Presidente avevano il medesimo pensiero: "che nome orribile"; - Ma allora è questo che è accaduto a Ryuu senpai? È decaduto? –
- Purtroppo sì – confermò Vombato con una leggera amarezza, - E' che voi ragazzi mi siete sempre sembrati così spensierati che non ho mai considerato il rischio – cercò di giustificarsi.
- Quali sarebbero i parametri che Zao non ha rispettato? – di nuovo Kinshiro era quello che arrivava dritto al punto, ignorando le scuse dell'alieno rosa.
- Ai Battle Lovers non è permesso avere il cuore spezzato; questa è la sola condizione a cui devono obbligatoriamente attenersi – affermò, - La caduta comincia quando il cuore di un Battle Lover diventa incapace di provare quell'Amore che ha promesso di propagare nell'universo. Ovviamente non so in che modo il cuore di Zao si sia rotto, ma da come si è ridotto posso solo dedurre che sia accaduto –
- E come funziona questa digressione? Insomma, produce miasma nocivo, ha un costume nero, nuovi poteri e sembra essere divenuto immune agli attacchi dei suoi ex compagni. Cos'altro può fare e, in sostanza, qual è il suo obbiettivo? – continuò a chiedere Kinshiro, mentre uno strano umore era calato su Yumoto e Atsushi, i quali erano rimasti un poco scossi nello scoprire che Ryuu si era tramutato in quel mostro solo perché qualcuno gli aveva spezzato il cuore.
Era qualcosa del tutto priva di senso. Certo, sapevano che l'amico frequentava molte ragazze, e perciò poteva essere quello tra loro più esposto, ma l'amore che rivolgeva loro era un tipo di sentimento esteso a tutto il gentil sesso. Non gli avevano mai sentito affermare, almeno ad alta voce, di aver trovato "quella giusta". L'unica in mezzo alla altre, qualcuna davvero speciale per lui. Non ricordavano neppure se nelle settimane precedenti o in quei ultimi giorni avesse avuto un atteggiamento diverso dalla norma. Si era sempre comportato come al suo solito, nulla tradiva il fatto che potesse essersi innamorato.
- Zao cerca di riparare il proprio cuore spezzato sottraendo ogni traccia d'Amore presente nell'aria. Un Anti Battle Lover è ingordo d'amore perché si sente vuoto, ma più ne assorbe, più lo desidera – spiegò Vombato,
- E per lei era una buon idea mandare contro ad un divoratore d'amore qualcuno che usa il potere dell'amore come arma?- fu schietto e diretto Kinshiro, simile ad una sferzata di vento gelido sul viso,
- Credevo che Zao potesse ancora recuperare il controllo, non pensavo che le ferite del suo cuore fossero tanto profonde. Più un cuore è ferito, più i poteri di un Anti Battle Lover sono potenti... non potevo sapere che fosse caduto al punto da riuscire a domare le sue nuove capacità, ne che riuscisse ad attaccare i propri amici -   
- Sembra che tu abbia sottovalutato molte cose Vom – quella voce ebbe il potere di gelare i loro animi, colti alla sprovvista, dimentichi della battaglia che si stava svolgendo a soli pochi metri da loro.
Il sorriso con cui Ryuu li salutò non nascondeva una nota perfida, colma di derisione. Il suo scontro con Yufuin si era appena concluso con un fantastico HOME RUN, nessuno aveva però prestato attenzione alla sua battuta e ciò lo urtava un pochino. Credevano davvero di poterlo ignorare in quel modo? Imperdonabili! - E quindi pensavi di riuscire a fermarmi con due senpai incompetenti e uno stupido kohai? - rise, e ormai il miasma che l'avvolgeva era divenuto tangibile, simile ad un aura violacea capace di sottrarre ogni colore attorno a lui. Un senso di gelo avvolse l'aria, come se la temperatura fosse calata di colpo. Qualsiasi buon sentimento veniva inglobato da quell'aria venefica, tramutandosi in nuova energia per Ryuu.
- Ryuu senpai! Noi troveremo il modo di farti tornare come prima! – proclamò Yumoto deciso, la sua vivacità era tornata, si era riposato abbastanza, e ora che sapeva cosa era accaduto all'amico di certo non si sarebbe più tirato indietro. Balzò in piedi, facendo cadere il vombato che ancora gli stava sulla spalla, e si gettò su Ryuu, abbracciandolo. – Anche se non ne so molto al riguardo, se hai problemi sentimentali può venirne a parlare con me, senpai – un cuore spezzato andava confortato, giusto?
- Uff... – sbuffò Ryuu con aria annoiata, per nulla toccato dal gesto dell'altro, - Yumoto, cosa non ti è chiaro del: si nutre di amore e i suoi poteri si fortificano con esso? – la sua era una domanda retorica e gli bastò leggere lo sgomento incredulo nello sguardo del kohai per sentirsi soddisfatto. Quella sciocca testolina bionda aveva compreso tardi il proprio errore. Prima che potesse reagire in qualche modo, Ryuu lo spinse via, dandogli poi un calcio sui fianchi. Hakone ebbe però la prontezza di proteggersi dal colpo parandolo con il proprio scettro. Per un lungo momento i due si guardarono negli occhi mentre il più grande tentava di vincere sulla forza dell'altro. – Vedo che ti sei ricaricato le pile – commentò aspramente, separandosi da lui con un balzo all'indietro, mettendo fra loro una certa distanza. Avrebbe potuto annientare tutti e tre con un colpo solo, si era stancato degli scontri singoli, gli erano venuti a noia viste le scarse abilità degli avversari.
- Che ne dite se vi spazzo via e la facciamo finita con questa farsa dei battaglieri dell'Amore, eccetera, eccetera? – gli propose giocando, appoggiandosi con fare disinteressato il proprio scettro su una spalla mentre con una mano si sistemava i capelli che, ribelli, avevano cominciato a cadergli fastidiosamente sugli occhi. "Chissà che fine ha fatto il mio cerchietto" si chiese, anche se non era molto interessato a saperlo.
Alla sua minaccia Atsushi si fece avanti, riparando con il proprio corpo Kinshiro,
- Non essere così plateale – lo rimproverò questi, alzandosi a sua volta in piedi, anche se a fatica, - Forse non sarò più utile, ma non voglio certo esservi di peso – si raddrizzò affrontando lo sguardo dell'amico, il quale si trovò a tentennare di fronte alla fierezza di quegli occhi.
- Ma voglio proteggerti. Se non lo faccio, non sono sicuro che tu non verrai coinvolto – fece rivolgendogli un sorriso tirato,  
- Va a dare supporto a Yumoto, al momento fermare Ryuu è più importante – replicò lui, e anche se quel comando avrebbe dovuto suonare come autoritario e freddo, le sue guance avevano deciso proprio quel momento per tingersi di rosa imbarazzo, annullandone così gli effetti. "Non dire ad alta voce cose così imbarazzanti, Achan!" pensò mentre la sua bocca diceva: - Io vedrò di farmi da parte –  
- Va ben...- le parole di Atsushi, intenerito dal comportamento di Kinshiro morirono di colpo quando si sentì d'improvviso schiacciare a terra da una forza inesorabile.
- La piantate di fare i piccioncicini voi due?! - l'irritazione di Ryuu aveva raggiunto il culmine, cosa diavolo doveva fare per avere la loro attenzione?! In più non riusciva a capire: perché il Presidente non sembrava più soffrire degli effetti del suo miasma? No, probabilmente ne stava soffrendo ma era abile a nasconderlo, non poteva esserci altra spiegazione. – Ma comunque grazie, la vostra sceneggiata era così piena di genuino affetto che mi sento quasi sazio - aggiunse, mentre Kinugawa si rialzava, il colpo non era stata molto violento, aveva voluto giusto giocare per fargli mangiare un po' di terra.
- Tutto bene senpai? – si preoccupò Yumoto,  
- Sì, tutto bene – sorrise lui, pulendosi con il dorso del guanto un leggero residuo di sangue che gli colava dal labbro, aveva finito con il morderselo. - Ryuu, il tuo comportamento comincia davvero ad irritarmi. Vediamo di farla finita sul serio sta volta - Sì, quel giorno la sua pazienza era davvero messa a dura prova.
Una fitta al petto tradì quel sentimento di furia cieca, molto vicina all'odio, da cui poco prima aveva rischiato di essere sopraffatto.
 
 
Dall'alto del cratere, Yufuin spiegava in maniera piuttosto spiccia e sbrigativa a Io cosa fosse successo mentre era svenuto. E il tutto poteva essere sintetizzato nella semplice frase: - Ryuu ha dato di matto –  
- Ma... ma perché?! – si trovò più confuso di prima Io, fissando il suo senpai con aria sconvolta, - E' staro qualcuno a trasformarlo in un mostro? – era la cosa per lui più logica da pensare visti gli eventi,
- No, no. Si è trasformato da solo – aveva un'espressione annoiata e disinteressata mentre lo stupore di Naruko si faceva sempre più evidente sul suo volto. – Non so che cosa gli sia successo o perché sia diventato così – incrociò le braccia dietro la testa, erano seduti su quella parte del prato che non aveva ancora conosciuto la distruzione di un Anti Battle Lover, e forte era per lui la tentazione di distendersi a fare una pennichella. Purtroppo, quello non era decisamente il momento.
- Ah, però una cosa me l'ha detta prima di scagliarmi via come una palla - ricordò, lo sguardo azzurro che per una rara volta sembrava sprizzare un genuino interesse,
- COSA?! – inginocchio davanti a lui, ancora alterato per quelle ultime novità, Io si aggrappò alle spalle di En, arrivando a scuoterlo per farlo spicciare a parlare. Lo sguardo che il più grande gli rivolse però lo fece allontanare subito. Da quando riusciva a fare un'espressione così seria?
- Ha detto che qualcosa in lui si è spaccato – i suoi occhi già sottili si aguzzarono ancora di più nel fissarlo dritto in volto, -... e che sei stato tu a romperlo, Io –
- Eh?..- se fosse stato attaccato ad un encefalogramma, in quel momento l'attività celebrale di Naruko avrebbe dato come unico risultato una lunga linea retta, senza alcuna interferenza. Dopo quel senso di caos, le parole di En erano state capace di azzerare ogni pensiero cosciente in lui. Lui aveva rotto, Ryuu? Ma... ma come era successo? Cosa aveva fatto per...
- Impossibile, è stato Ryuu a... - borbottò in un filo di voce, fissando il terreno mentre con una mano cominciava a strappare convulsamente i ciuffi d'erba dal terreno.
- Avete forse litigato di recente? Forse è per quello – optò Yufuin, il quale non avvertì il sussurro dell'altro, ma ne notò il pallore. – Ohi, Io stai bene? – si preoccupo sporgendosi verso di lui, si stava forse sentendo male? Ma dalla piega spezzata che presero le sue labbra intuì quasi immediatamente cosa avesse.
- BRUTTO INSENSIBILE EGOISTA CHE NON PROVA NEMMENO A PRENDERE IN CONSIDERAZIONE I SENTIMENTI ALTRUI – sbottò furioso, cominciando a strappare manciate d'erba con entrambe le mani, prendersela con il prato era un alternativa migliore che ammazzare qualcuno. Avrebbe rasato quei suoi dannati capelli rosa appena ne avesse avuto l'occasione. – LUI HA IL CUORE SPEZZATO?! LUI SI SAREBBE ROTTO?! – continuò ad urlare, il volto che si infiammava mentre la gola cominciava a fargli male, qualcosa iniziò a bagnargli gli occhi. Si prostrò in avanti, facendo aderire la fronte al terreno e nascondendo così ad un Yufuin incredulo le proprie lacrime.  
- Non è giusto... Sono io quello che è stato rifiutato – singhiozzò con voce strozzata, scoppiando in un pianto trattenuto per giorni, da quando Ryuu gli aveva detto che per loro era meglio essere solo amici. Erano settimane che faceva finta di nulla comportandosi come al solito, eppure da quando gli aveva confessato i propri sentimenti e questi erano stati rifiutato, per lui vederlo era diventato difficile. Il nodo alla gola pareva sempre sul punto di rompersi, facendo sgorgare fuori i suoi veri pensieri. Voleva star vicino a Ryuu ben più che come amico, ma lui non voleva perdere la loro amicizia.
Lo detestava. Perché aveva usato una scusa così banale? "Non poteva dire: scusa Io, ma preferisco le ragazze?" Si era preparato ad una risposta simile, ma comunque, Io non avrebbe mai creduto che un rifiuto potesse fargli così male.
- E' stata dura, eh? – inaspettatamente avvertì la mano di En in cima alla propria testa, ad accarezzargli i capelli. Lo stava confortando?
- Tanto - ammise Naruko trai singhiozzi, la fronte sempre aderente a terra mentre tirava su rumorosamente con il naso, era consapevole di star facendo la figura del patetico, ma non riusciva più a trattenere quel rimasugli di emozioni che stanziavano nel suo petto ormai da troppo tempo. Simile ad un rubinetto aperto fuoriuscivano incontrollate.
 
 
Si era sentito male, più di quanto avrebbe voluto, troppo per essere sopportabile. Non capiva esattamente cosa fosse successo, ma era come se una voragine, spalancatasi d'improvviso sotto ai suoi piedi, lo avesse ingoiato. Un senso di vuoto lo aveva invaso, lo stomaco si era attorcigliato su se stesso e qualcosa di simile al panico gli era risalito lungo la gola, quasi strozzandolo. Doveva pure essergli fuggito un verso strano, simile ad un grugnito, dalla sorpresa, ma infondo non poteva non esserne sconvolto. Un'istante prima si stava scambiando romantiche e-mail con la dolce Ruri-chan, e ora si trovava ad affrontare il proprio migliore amico, cui sguardo grigio non gli era mai sembrato tanto deciso.
- Cre... credo di non aver afferrato, scusami – sorridendo a disagio e colpevole, finse di non aver afferrato le sue parole mentre il cellulare che teneva in mano vibrava, avvertendolo dell'arrivo dell'agognata risposta di Ruri-chan.
Con un gesto deciso Io gli sottrasse l'oggetto prima che potesse leggerlo e rispondergli. Per una volta voleva tutta la sua attenzione, ne aveva il diritto dopo che era riuscito a rimanere da solo con lui. Certo, il magazzino dell'aula d'arte con tutti quelle cianfrusaglie, tra quadri, colori, utensili e mezzibusti senza braccia, non era il luogo più romantico del mondo, ma Naruko si era stancato di procrastinare nell'attesa del "momento giusto". Se giocare in borsa gli aveva insegnato qualcosa era che, quando si era indecisi se vendere o comprare azioni, piuttosto di tentennare, era meglio agire. E quando, con la scusa che dovessero recuperare del materiale per l'allestimento della prossima recita, si erano ritrovati soli, aveva deciso che fosse quello il "momento giusto". Anche se la statua affianco a lui, coperta da un panno bianco e colpita dai raggi aranciati di un sole morente, aveva un aspetto abbastanza inquietante. Sperava fosse solo una sua impressione che si fosse mossa.
- Ti ho detto che sono innamorato di te – aveva avuto un calo di voce a meta frase per l'imbarazzo e le mani gli tremavano dal nervosismo, tanto che se non stava attento avrebbe dovuto comprare un cellulare nuovo a Ryuu, ma non gli sembrava di essere andato tanto male. – Hai afferrato adesso? – il disagio procuratogli la situazione, soprattutto perché era consapevole della vergogna che gli colorava il viso, gli rese il tono più freddo di quanto non volesse.
- Ah... – dallo sguardo con cui l'amico lo fissò, Naruko dedusse che no, non lo aveva ancora capito, ma prima di arrivare a ripeterglielo per la terza volta, una luce si accese nei suoi occhi castani. - N-non stai scherzando? Tu.. sul serio? - Sì, c'era arrivato.
- Sul serio... – confermò sbuffando, sapeva che l'amico aveva molte buone qualità, ma in momenti simili faticava a ricordarle.
- Tu... sei innamorato di me? Tu? – cominciava a diventare ripetitivo, d'altronde cosa si poteva aspettare? Ryuu era abituato a ricevere attenzioni dalla ragazze, e probabilmente non aveva mai valutato l'ipotesi di potersi ritrovare in una situazione simile. Una dichiarazione, piuttosto misera ma pur sempre una dichiarazione, fatta da un ragazzo, per di più il suo migliore amico, doveva averlo scioccato. Rimanerne sconvolto era il minimo.
- Sì, io sono innamorato di te, Ryuu... – ed era la terza volta che lo diceva ad alta voce, farlo gli dava una sensazione strana, colma d'imbarazzo, ma non spiacevole. Anzi, gli procurava un certo sollievo.
- Non ci credo – negò Ryuu, il significato delle parole dell'altro aveva però già preso forma e peso nel suo petto, e il corpo al momento gli urlava una sola cosa: SCAPPA!  
- VUOI CHE TE LO METTA PER ISCRITTO?!- sbottò Io, sul serio, lo stava facendo a posta a fare tanto l'ottuso?
A quel punto il cellulare di Ryuu cominciò a squillare ripetutamente, segno che qualcuno lo stava chiamando. Adocchiando il display Naruko trovò il numero di Ruri-chan e, anche per svincolarsi un po' da quella situazione imbarazzante, gli porse l'apparecchio. – Probabilmente vuole che rispondi alla sua e-mail – fece tenendo lo sguardo basso, avvertendo una leggera pressione nel petto.
Ryuu prese il cellulare ma ignorò la chiamata, poteva aspettare. In quel momento era molto più importante il ragazzo di fronte a lui. Doveva aver avuto molto coraggio per rivelargli cosa provava, ma Ryuu non poteva far a meno di pensare che non voleva perderlo. E accettare i suoi sentimenti, soprattutto se in futuro non fosse stato in grado gestirli e lo avesse quindi ferito, era un rischio che non voleva correre. Non era mai stato in grado di mantenere a lungo una relaziona amorosa, con Io non sarebbe stato diverso.  
Non voleva perdere il suo migliore amico.
- Io, ecco... – cominciò titubante, e dallo sguardo ferito che l'altro gli rivolse già si sentì in colpa, aveva già capito di star per ricevere un rifiuto. - Senti, noi siamo amici. Grandi amici. Questo non basta? Non voglio perdere la nostra amicizia –
E a quel punto Ryuu capì di aver appena ripagato il coraggio di Io con un atto di codardia estrema.
Non era che non fosse in grado di accettare i suoi sentimenti, aveva solo avuto paura a farlo!
Ne aveva calpestato gli sforzi solo per proteggere se stesso, e ancora più egoisticamente si era aspettato che tutto sarebbe rimasto come prima.
Qualcosa però aveva già cominciato a mutare, gli era divenuto difficile guardarsi allo specchio, si trovava rivoltante.
Una volta rifiutato Io, fu come se il suo cuore sentisse di non meritare più l'amore di nessuno, dell'amico in particolare. C'era solo un senso di vuoto e di disgusto nel suo petto e, per quanto avesse continuato ad uscire con le ragazze, era stato incapace di provare il medesimo trasporto, lo stesso divertimento di prima.
Il senso di colpa, la paura, la sua incapacità e il dover affrontare Naruko ogni giorno, consapevole dei suoi sentimenti, erano stati i semi che, una volta germogliati, spezzarono il cuore di Ryuu.  
I sentimenti di Naruko lo avevano rotto.


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SCHERZONE!
Anche questo capitolo era troppo lungo, quindi ci sarà un terzo capitolo ^__^'''
Scusate se è oripilante, e un grazie speciale alla figliah che mi segue (^3^)/
  
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