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Autore: HelesDiLibra    25/12/2016    0 recensioni
- Oh si, siamo sicuramente fatti per stare insieme: Due perfetti fenomeni da baraccone che non riescono a trovare qualcuno che li ami, e chissà, magari l'uno con l'altro…- Ashen lo guarda improvvisamente serio nonostante il sorriso sul volto
- la tua teoria potrebbe essere valida sai…- intanto decide di accoccolarsi del tutto contro l'agente per riscaldare il naso gelido e , in fondo, perché lo fa sentire a suo agio.. Dyron lo avvolge carezzandogli piano la schiena, più un gesto sovrappensiero che una reale carezza…
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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All i want for christmas is you

La jeep nera di Dyron avanza piacevolmente spedita sull'ultimo tratto dell'autostrada deserta, il guidatore ne approfitta per stirare lievemente il collo martoriato da tutte le ore di servizio a gestire i fascicoli dei ricercati: non è stata una giornata facile anzi, per dirla tutta, è stata la più plumbea e uggiosa di molti anni, trascorsa nell'intorpidimento che ha avuto ragione di lui aiutato dalle pratiche accumulate sulla scrivania. In confronto alla noia della routine giornaliera gli affiora un lieve sorriso al pensiero che passerà la serata in famiglia a giocare, mangiare e fare le solite puttanate tradizionali che ogni singolo stronzo fa nelle pubblicità dell'Ikea. Dyron è un poliziotto e un investigatore, uno della omicidi per essere precisi, uno di quelli che guardano in faccia ogni singolo giorno i rigurgiti di una società marcia imporsi sul bene sapendo di scampare al grido di vendetta degli innocenti; non ama le festività, anzi, dire che non le ami è un eufemismo… Odia tutta quell'ipocrisia celebrata per pochi giorni di carinerie prima di tornare alla propria gelida vita e dimenticarsene. L'unica cosa che gli rende le feste addirittura piacevoli sono Serjen e Samuel: l'unica famiglia che ha mai avuto e in cui avrebbe mai sperato. Forse lui non soffrirà il natale, ma si godrà l'atmosfera tentando, per un giorno solo, di fingere che non ci sia tanta merda nel mondo; ha intenzione di coccolare in po i suoi due ragazzi e farli stare bene ripagandoli della sua assenza. Un fastidioso trillo raggiunge Dyron che legge scocciato il nome di Manuel sullo schermo e si obbliga a non bestemmiare tutti i santi mentre risponde con un lieve ringhio

- Che cosa vuoi ancora Manuel?- Un'irritante squittio lo assordò attraverso la cornetta

- Oh Dyriiii! Mi hai risposto senza insultarmi!!! Dovrà pur significare qualcosa…- Una voce più morbida e accattivante stroncata subito dalla risposta gelida del poliziotto

- Si: significa che sei ancora in servizio quindi, a meno che tu non ti voglia ritrovare con il naso rotto, mi stai chiamando per qualcosa successo sul lavoro che mi rovinerà la serata.- il tono smielato con cui gli rispose gli fece venir voglia di far conoscere il suo cellulare all'asfalto della statale; strinse le nocche trattenendosi, i Nokia ormai non crescono sugli alberi…

- Beh si… Comunque sei un papino cattivo dyri, io che mi offrivo di risollevarti la serata…-

Di ammosciarti il cazzo al massimo…. Decide di tenere quel commento per se per evitare di sentire gli squittii lamentosi dell'altro “agente”

- Ma porca… Non c'è bisogno grazie… Ora, prima che ti attacchi in faccia, ti dispiacerebbe dirmi che cazzo succede di così catastrofico per sfidare la mia pazienza e richiamarmi a lavoro la sera della vigilia?- Uno sbuffo teatrale prima dell'agognata (e temuta) risposta

- C'è in centrale la puttanella che insegui continuamente, pensavo che volessi interrogarla tu…-

-Pensavi bene. Arrivo…-

Dyron non è una persona particolarmente esigente di solito, non chiede ciò che non è in diritto di chiedere ma pretende ciò che gli spetta: con questa logica ha litigato con molti ma mai ha avuto vere seccature (Manuel escluso…) o almeno è stato così fino ad un anno prima, fino a che non è arrivato Larrein… Dyron reputa Larrein la punizione divina per una vita precedente: forse è stato il maestro di torture Torquemada, da cui ha preso il suo nomignolo, in una vita precedente… Anche così Dio sarebbe stato troppo severo con lui.

Non saprebbe realmente come descrivere Larrein se esclude le bestemmie dall'albo delle definizioni, sa solo che è la personificazione del gergale “ voleeeviiii...”, ad esempio: voleeeviii andare a casa ad infornare il pollo e cuocere gli spaghetti col tonno, ah ah ah povero illuso! Invece ti trovi a fare l'inversione a U più pericolosa della tua vita nelle corsie miste dell'autostrada per tornare a lavoro alla viglilia di natale. Questo è Larrein.

Mentre sfreccia in strada fra le invettive dei pochi automobilisti superstiti alle feste l'incazzatura di Dyron va cumulandosi in un climax che non promette nulla di buono e che si prepara a sfogare appena scende dall'auto malamente parcheggiata davanti l'entrata della stazione di polizia fra gli altri agenti che si spostano a capo chino per lasciarlo passare ed evitare qualche osso rotto; poi, finalmente, arriva a bussare alla porta della stanza degli interrogatori ( sempre che attentare al suo vetro si possa considerare bussare) ed entra senza attendere risposta, attratto dalla risatina in falsetto di Larrein come un toro da un drappo rosso.

Quando apre la porta però si trova di fronte all'inaspettato: Larrein è come al solito sbracato sulla sedia con le gambe provocantemente accavallate sul tavolo , come al solito ammanettato mentre ridacchia, ma l'occhio cremisi è contornato da un cerchio nero al contrario di quello castano dove quasi passa inosservata l'occhiaia scura in contrasto con l'altra…

- Che cazzo ti è successo Larrein, qualcuno ha ascoltato le mie preghiere e ti ha dato tutte quelle che non posso darti io?- Un'altra risatina gli solleticò i nervi già tesi mentre gli occhi bicromi dell'altro si puntavano nelle sue con un sorrisino ironico che nascondeva l'amarezza.

- Ma come orsacchiotto, così ligio al dovere e alle regole e poi attacchi una povera vittima!? Inoltre cos'è tutto questo pudore? Ormai ci conosciamo quasi come una coppietta, potresti anche smetterla di chiamarmi per cognome! Prova a dire a-s-h-e-n, tranquillo, la tua verginità rimarrà intatta!-

Il poliziotto si trattenne dal rendere uniformi le due metà del viso, preferendo sbuffare prima di poggiare le mani sul tavolo

- Stasera non sono in vena di assecondare le tue cazzate Larrein…- un sussurro – a-s-h-e-n…- un ringhio in risposta.

- come cazzo ti pare… Ma non potevi startene buono almeno oggi? La feccia non dovrebbe essere meno attiva per lo meno a natale?-

- E deluderti orsacchiotto? Sia mai! Sai che puoi sempre contare sulla mia compagnia!!!-

L'uomo voltò il capo verso i secondini che avevano portato lì quel ratto ignorando il suo commento

- Stavolta che si è inventato? Come cazzo si è fatto trovare?-

uno dei due uomini dai capelli nocciola e gli occhi ghiaccio si avvicinò

- Signore, l'imputato Larrein né stato accusato di effrazione e tentato furto nella casa di un privato che l'ha trattenuto dopo averlo sorpreso nel suo domicilio-

- e l'ha pestato?- non che mi dispiaccia, ma è un po' troppo estremo, in fondo è molto giovane…

- L'ha negato capo, la vittima afferma di averlo unicamente legato ma di non averlo colpito in alcun modo- Dyron inclinò il capo scettico osservando Larrein giocherellare distrattamente con le sue spettinate ciocche cremisi confuse con quelle castane. Si limitò a scrutarlo qualche secondo prima di interpellarlo

- E tu, Larrein, che ci dici? Chi ti ha rifatto il trucco?- arricciando buffamente le carnose labbra pallide il ragazzo continuò a guardare fisso di fronte a se

- Non è stato l'amico friz che sono andato a trovare stasera…-

- Ah no? Allora chi è il tuo nuovo, e discutibile estetista?- La faccia da schiaffi del delinquentello sembrò riemergere dall'inquietante stato catatonico in cui era finito

- Non te lo posso moca dire tesoro! Solo io posso essere così favoloooso, non ti rivelerò mai il segreto della mia bellezza!- bercia con un accento truzzo che fa venire la pelle d'oca a Dyron prima di ammutolirsi di colpo tastandosi con un gemito strozzato lo stomaco sotto gli occhi attenti dell'ufficiale di polizia che si gira verso gli altri due agenti con un tono nervoso.

- Perfetto, ma perché mi chiamate ora? Tanto il processo non può mica essere stanotte porca puttana!- Il secondino tossicchia a disagio

- Ci dispiace di averla chiamata ma l'imputato è un suo indagato perciò avevamo bisogno del suo consenso per sistemarlo nella cella della stazione prima che vengano a pagare la cauzione… La vittima ha ritirato la denuncia sapendo dei risvolti legali: Larrein è in custodia solo per possesso di stupefacenti…- Quando Dyron ringhia i due secondini trattengono quasi il respiro in attesa della reazione che scaturirà dalle spalle tremanti e incurvate di nervosismo del superiore che, vista l'altezza, lo fanno solo sembrare più imponente e pericoloso. Solamente un suono spezza la scena, un risolino divertito del ragazzo ammanettato che, pur tossendo sangue fra una risata e l'altra, non riesce a smettere di ridere sguaiatamente procurandosi un'occhiata in tralice dal poliziotto che si volta verso di lui per dire qualcosa prima di essere interrotto da un timido tocco sulla spalla del secondino, decide di voltarsi verso di lui: in fondo per rischiare la vita dev'essere qualcosa di importante…

- Che cazzo c'è ancora?- Il ragazzo trasale al ringhio del superiore ma tenta di parlare ugualmente

- Ehm… noi dovremmo… dovremmo staccare ora che le abbiamo consegnato Larrein e… Buon natale capo…- Dopo quella frase Dyron comincia a rigirarsi nella testa tutte le torture che potrebbe fare ai presenti nella stanza tentando di calmarsi: Fargli provare l'elettroshock nelle vene, strappargli le unghie, incidergli le gengive… oh si… lentamente torna un essere umano e tirando un profondo respiro indica la porta ai due marmocchi

- evaporate prima che cambi idea- I due con un cenno del capo e il viso raggiante di chi prende una sufficienza in una versione di greco si defilano fra mozziconi di saluti e auguri lasciando la stanza nel silenzio più totale. Ora Dyron sa che ci possono essere due motivi se Larrein è in silenzio: è collassato o ne sta architettando una delle sue, perciò prima di doversi inevitabilmente voltare si chiede se lo scoccerebbe di più trascinarlo in ospedale o pestarlo prima di trascinarlo in ospedale… Per disgrazia divina il ratto a piani differenti e prende a sussurrare

-Hei…- Dyron si volta con la morte nel cuore, pronto a far fare un triplo carpiato dalle loro bianche nuvolette ad angeli e santi; Larrein lo osserva con uno sguardo provocante e malizioso

-'cazzo vuoi adesso?- silenzio pre batosta…

- Hey tu, la vuoi un po di Shweppes solo io e te?- Il maledetto non riesce neanche a rimanere serio fino alla fine della frase che scoppia a ridere alla sua stessa battuta mentre Dyron si appunta mentalmente di dire anche questo al suo psicologo…

- Fottutamente divertente. Ma che cazzo hai nel cervello Larrein?… No, lascia perdere, non lo voglio sapere…- l'uomo scuote la testa rassegnato prima di sollevare con uno strattone il ragazzino dalla sedia per portarlo alla cella

- Su orsacchiotto che chi non ride muore prima, che non lo sai?-

- Fidati che non è sempre così: ridi ancora in quel modo e lo scoprirai-

- Ma che orsacchiotto cattivo! Guarda che così babbo natale non ti porta i regali!! E poi perché scusa, hai compagnie migliori della mia stasera? Io non credo che ci sia una mogliettina ad aspettarti a casa..- Cinguetta velenoso Larrein senza poter sapere che tasto sta toccando… Lo capisce solo ora che si ritrova le mani di Dyron a stringergli dolorosamente le spalle sbattendolo contro il muro del corridoio

- Hai ragione Larrein, non c'è la mogliettina ad aspettarmi a casa, c'è il figlio della mia ex mogliettina morta di leucemia due anni fa; perdonami se ho qualcuno di più importante di te da cui non vedo l'ora di tornare!- Il ragazzo abbassa lo sguardo bicolore con un espressione indecifrabile

- Mi..Mi fai male…- Dyron si riscuote accorgendosi di stargli affondando le unghie corte nelle spalle le cui articolazioni scricchiolano pericolosamente. Abbassando lo sguardo a sua volta lascia il ragazzo riprendendo a trascinarselo dietro chiedendosi cosa cazzo l'avesse spinto a buttare in faccia i cazzi suoi al delinquentello che adesso sembra aver perso la sua verve e lo segue mansueto a capo chino, con qualche pensiero bloccato in gola e indeciso se uscire o no.

- Io… io non lo sapevo-

-Perchè? Avresti dovuto? E in fondo ci hai preso no? Quando è morta non era più la mia “mogliettina”…-

-Beh..pace all'anima sua ma ha sbagliato a mollarti! Cioè, chi cresce un figlio da solo amandolo così non è uno che merita di essere mollato…- Dyron sospira sovrappensiero

- Perchè, conosci qualche altro modo per crescere da solo un figlio senza amarlo?- Dyron con lo sguardo in avanti a nascondere gli occhi lucidi non vede il sorrisino amaro che si concede Ashen dietro di lui

- Oh si… tipo rifacendogli il trucco…- Ashen non fa nemmeno in tempo a pentirsi di essersi lasciato sfuggire quella frase che Dyron si è immobilizzato al centro del corridoio e si è voltato ad osservargli con consapevole orrore il viso tumefatto. Il ragazzo sposta lo sguardo dandosi del coglione e attendendo di sentire su di se anche l'ipocrita e viscida pietà preconfezionata del poliziotto che però non arriva… Al posto di quella arriva una lenta, incerta carezza lungo il livido sullo zigomo assieme allo sguardo improvvisamente impacciato dell'agente che tossicchia per mascherare forse la timidezza

- Mi ero scordato di “questi”… magari ti prendo un po' d'arnica prima di andare via..- il ragazzo ridacchia, sollevato dell'escamotage che il poliziotto gli sta dando per non spiegarsi

- Nah, tranquillo orsacchiotto premuroso, me la caverò anche così!-

- Te la porto uguale…- Ashen sorride all'impacciata gentilezza del poliziotto, non è una cattiva persona in fondo, non gli ha mai veramente giocato un tiro mancino; forse è per questo che è così divertente giocare con lui… Il ragazzo sta per fare un'altra delle sue battutacce quando arrivano di fronte alla cella e il tono divertito gli muore in gola… Una sola cella in culo alla fottuta stazione di polizia da cui lo osserva un uomo massiccio che vedendolo si alza improvvisamente interessato dalla brandina con un sorriso famelico sul volto… Ad Ashen non serve molto tempo per capire come passerà il natale. Anche Dyron nota il cazzo di ubriacone spogliare con gli occhi il pesciolino che gli stà buttando nelle fauci e che già non sembra passarsela bene di suo…

- Hey… Hey principessina! Dai che stanotte dormi sul mio di pisello!- bercia esaltato il detenuto stringendo le sbarre ansando eccitato

- Che cos'è? Un regalo di natale per me agente??- Ashen osserva impassibile il muro, i pugni stretti mentre si prepara all'ennesima notte di abusi… Intanto il secondino addormentato sulla sedia viene svegliato dalle urla del detenuto e si alza sonnolento dalla sedia prima di scattare sull'attenti notando finalmente l'arrivo di Torquemada e ricercando le chiavi schiaffate nella tasca posteriore dei pantaloni sgualciti dal sonnellino

- Scusi! Apro subito la cella! Per quanto deve rimanere qui?- Ashen pensa schifato per troppo tempo…

- Per niente; sono venuto solo a consegnarti i soldi che hanno dato per la cauzione.- Ashen si volta confuso verso Dyron, troppo stranito perfino per sentire le imprecazioni dello stronzo nella cella accanto che ha preso a bestemmiare o per chiedere qualcosa, vede solo l'uomo consegnare un mazzetto di banconote al secondino prima che lo trascini via imboccando l'uscita; solo quando gli posa l'enorme giaccone di pelle sulle spalle curve si decide a strattonarlo piano per la manica e alzare le spalle inclinando la testa

- Allora?… Perché?- Dyron intanto apre le manette indifferente.

- Perché cosa?- Ashen solleva un sopracciglio scettico, sfoggiando un sorrisetto furbo

- Perché Manuel è troia; secondo te perché cosa? Perché mi hai liberato?- l'uomo gli passa una morbida sciarpa attorno al collo

- Chiariamoci: Non sei libero, conosci la definizione arresti domiciliari?- Ashen lo guarda ancora più confuso

- Si, certo… Arresti domiciliari… è un modo per farti invitare su casa?- Il ragazzo nota con un risolino le gote rosse dell'agente che tenta di rimanere tranquillo a discapito di quella adorabile timidezza che sta tradendo

- No! Che cavolo… è un modo per dire che per qualche giorno tu sarai sotto la mia tutela- due occhi bicromi prendono a osservare intensamente l'agente che si gratta nervoso la testa

- Perché? Perché lo stai facendo Dyron?- L'altro dopo un po si tirò su con la schiena guardandolo negli occhi

- Beh, perché non posso permettere che venga compiuto un abuso in quanto difensore della giustizia e poi tanto non dai fastidio, Samuel è contento quando ci sono ospiti- Ashen ridacchia seguendo il poliziotto che gli apre impacciato la portiera

- Oh ma grazie orsacchiotto! O anche Dy- l'uomo sbuffa contrariato

- Chi ti ha detto che potevi prenderti tutta questa confidenza!- il ragazzo sorride velatamente

- Ma come! Prima mi rimorchi e poi non posso nemmeno chiamarti per nome?!- Il moro diventa paonazzo mentre farfuglia qualche imprecazione cercando le chiavi che gli sono precipitate sotto il sedile all'affermazione di quel teppista

- Aspetta un attimo io non ti ho rimorchiato!- Ashen si gode l'imbarazzo del poliziotto

- Seee, ceeeerto…. È per questo che mi presenti già la famiglia???- Lo osserva con aria innocente mentre sul volto dell'agente si delinea uno sguardo omicida… reso assolutamente poco credibile dalle sue adorabili guanciotte rosse… Dio quant'è divertente! Ashen sprofonda soddisfatto nel sedile rivestito in pelle giocherellando nuovamente con le ciocche tentando di nascondere il gran sorriso che non sembra voler lasciare le sue labbra come quello strano calore all'altezza del petto che lo fa sentire così incredibilmente vivo. Intanto Dyron lo guarda sottecchi mettendo in moto e pensando che non l'ha mai visto sorridere veramente: certo ci sono stati svariati sorrisi maliziosi, divertiti, cattivi, ironici, allusivi… Mai felici… E Dyron si ritrova a pensare, senza rendersene conto, che è incredibilmente bello quando sorride… Mentre l'autostrada riprende a scorrere serena sotto di loro il poliziotto si ricorda improvvisamente di dover aggiornare Serjen del ritardo, richiama il ragazzo accanto a lui.

- Larr… ehm… Ashen… Senti, potresti scrivermi un messaggio sul cellulare che attualmente è nella tasca del giaccone che indossi?- Il ragazzo gongola mettendosi a frugare nelle sue tasche

- Wow, ora sono Ashen e Dy mi chiede addirittura favori!!!- Dyron rotea gli occhi al cielo sbuffando prima di decidere di volersi gustare il buon umore del teppistello per evitare di appiccicarlo al muro

- Pff… Si vabbè; l'hai trovato?- Ashen estrae dal la tasca del giaccone il Nokia trattenendo stoicamente una risata ma senza riuscire ad impedire agli occhi di lacrimare, dal riso trattenuto , sulle guance paonazze. Annuisce senza fiatare verso un Dyron improvvisamente quasi pentito di non averlo lasciato in centrale...respira bravo, così, respira…

- Ridi e finiamo questa pagliacciata- Ashen scuote la testa caparbio pur consapevole che non riuscirà a trattenersi per molto..

- Avanti; ridi del vecchio col cellulare da vecchio.- Il ragazzo prova a scuotere la testa quando non riesce più a trattenersi scoppiando in una fragorosa risata

-ODDIO UN NOKIA! HAI UN CAZZO DI NOKIA!!! Ma ve lo passate di generazione in generazione di poliziotti o sei un vampiro e l'hai comprato tu….UN NOKIAAAA!!!!-

Mentre lo stronzo tenta di riprendere fiato Dyron stringe convulsamente il volante tentando di mantenere quella vocina che rimane come ultimo baluardo della sua sanità mentale, non abbiamo abbastanza tempo e acido per sbarazzarcene ora…

- E dai non è così vecchio! Questo scrive anche i messaggi! E poi ce l'ho solo da un anno e mezzo…- Ashen improvvisamente sembra calmarsi sgranando gli occhi e calmandosi

- No… Aspetta; “questo”???? Questo vuol dire che tu prima ne avevi uno che non scriveva messaggi!?!?! E che fine ha fatto? Tu di certo non te ne sei separato, e quello non può essere morto!- Dyron china il capo scuro in viso

- Invece può… Mi è caduto durante un inseguimento e chi l'ha trovato lo ha distrutto sparandogli…-

- Oh mio dio!! Chi è il pistolero?- chiede lo stronzetto esagitato: non si parla così della morte di un amico…

- Io in realtà ero convinto fossi stato tu…- Occhi seri che si scontrano con lo sguardo scollegato del ragazzo. Ragiona perso per un po' finché il suo sguardo si accende

- NOOOO! Ma allora era tuo il telefono che non voleva morire!!!! Ma che cazzo! Io ero convinto fosse una microspia! Ci ho sprecato 26 proiettili!- Lo sguardo vitreo di Dyron scruta l'autostrada

- 26 proiettili…- Ashen gli posa piano una mano sulla spalla con aria partecipe e un po in colpa

- Beh.. Vedila così, è morto da vero soldato! I primi dieci proiettili sono serviti a spaccare schermo e tastiera, altri cinque per aprirlo e undici per distruggere la batteria…-

- Ma che cazzo! Quando hai visto che non c'era nessuna microspia potevi lasciarlo agonizzare in pace per lo meno!- Ashen si stringe nelle spalle con un sorrisino dispiaciuto e bastardo

- Ormai era questione di principio!- L'altro in risposta si limita a tirare con eccessivo zelo il freno a mano una volta parcheggiato mentre guarda in tralice la strada colpevole di trovarglisi di fronte..

- Ehm… Abiti in un centro commerciale?-

- Secondo te?- Una rapida occhiata all'altro che sta già per replicare spinge Dyron a chiarirsi terrorizzato da una possibile risposta

- Ovvio che no. Solo che devo ritirare i regali che ho già pagato e prenderne un altro- Ashen annuisce entusiasta portandosi a fianco di Dyron per prenderlo a braccetto

- Bene! Il vecchio babbo natale e il suo sexy assistente vanno a fare compere prima di tornare sulla slitta!!- Dyron scuote la testa con un ghigno maligno

- hey, vedi di fare il bravo mocciosetto o finisci nella lista dei cattivi…- Un sorrisino smaliziato

- Ma Babbo! Temo di essere un bimbo molto molto monello… Cosa mi farai? Mi sculacci?- Un versetto molto più simile ad un gridolino di piacere che di disappunto viene miagolato sul collo di Dyron che aggrottando le sopracciglia ormai paonazzo lo fissa stranito

- Oddio, se mi dici così mi fai venire i dubbi, magari preferivi davvero che ti lasciassi alla centrale..-

Di colpo il ragazzo si rabbuia chiudendosi nelle spalle e Dyron decide di mettersi al riparo dall'aria burrascosa che tira, forse sentendosi in colpa per quella che pensava sarebbe stata un ottima battuta da fare al teppistelo, invece no, magari un altra notte, magari al buio, non quando può ancora vedere le chiazze livide sul suo volto dalle vetrine piene di giochi, famiglie felici e luci colorate, tossicchia

- mmh.. io non intendevo dire che..-

- LE CANDELE!!!- Il tono concitato di Ashen spinge Dyron ad alzare gli occhi di scatto mentre il corpo del ragazzo si slaccia dal suo per scattare in avanti prima che l'altro possa finire la frase. Parte all'inseguimento raggiungendolo non senza fatica dopo qualche falcata ( Il topino è agile e magro, ma lui ha le gambe deeecisamente più lunghe, e di certo pur essendo “vecchio” non lo è ancora abbastanza da farsi battere nella corsa dallo sbarbatello) eppure non se lo tira contro, come un qualunque poliziotto sano di mente farebbe, corre assieme a lui fino alla fine del corridoio dove quella specie di cartello stradale ambulante inchioda come una ferrari senza considerare che ha un ben più pesante agente a seguito che con il suo dolce peso lo butta giù bloccandosi con le braccia a un centimetro dal suo viso, potendo così guardare il ragazzino sghignazzare vendicandosi

- E poi sarei io la puttana qui! Ma se mi salti addosso appena ne hai l'occasione! Cooomunque… qualche altra frase tipica con cui fare figure di merda?- qualche secondo di silenzio stampa...

- Ehm… se la tua teoria è corretta…- si schiarisce la voce prima di azzardare un tono ancora più basso – Oh oh oh! Merry christmas!! Cosa vuoi per natale?- Il ragazzo si lascia andare in una risata cristallina mentre l'altro lo aiuta ad alzarsi

- Voglio registrare il mio “orsacchiotto natale” e metterlo come suoneria del telefono!-

- Ah, peccato! Se non fossi stato un bimbo “molto molto monello” avrei potuto accontentarti!- Ashen sbuffa mugugnando infantile, tanto che Dyron si aspetta di vedergli pestare i piedi… Invece il maledetto comincia a camminare piano ancheggiando sensualmente con quel suo morbido e tondo sedere che fa bella vista di se… Si volta di profilo lanciando all'agente uno sguardo cremisi fin troppo eloquente…

- Mmh… Va bene… Ma allora stasera mi aspetto le sculacciate…- Dyron rimane inebetito e paonazzo a guardare l'intrigante teppistello tornare normale , come al rompersi di un incantesimo, posa le mani affusolate sul vetro della vetrina del negozio di candele che l'altro ha miracolosamente avvistato dal fondo del corridoio guardando dentro estasiato con l'innocenza e la gioia genuina di un bambino. Dyron gli si avvicina piano, come timoroso di spezzare quella strana atmosfera sognante che avvolge Ashen

- Ti.. ti piacciono proprio tanto le candele, eh?- Un leggero scuotimento di capo si apre assieme al suo sorriso

- Si… ora… ora andiamo dammi… solo un attimo…- Dyron sussulta leggermente sentendo la velata tristezza nella voce dell'altro

- Ehm… Non vuoi entrare?- due occhi spalancati e speranzosi lo fissano

- Perché, dobbiamo comprare qualcosa???- una scusa plausibile, una scusa plausibile, una scusa plausibile… Ma c'è una cazzo di scusa plausibile nei paraggi?…Ma certo!!!

- SI!!! si si si si si!!! Dobbiamo prendere le candele da mettere sul tavolo a cena!- ma chi cazzo ha mai messo le candele sul tavolo a cena…Però ad Ashen sembra bastare visto che praticamente lo trascina nel negozio con un gran sorriso… Dyron non è mai stato un appassionato di oggettistica, ma in qualche modo vedere Ashen girare sorridente per il negozio descrivendogli le proprietà di profumi e colori delle più svariate forme di cera gli rende improvvisamente piacevole il giro, anche se la sua attenzione gli costa un tour completo dei settori di candele lunghe, corte, basse, alte, ceri da morto ( e gli prende quasi un colpo quando Ashen le prende in considerazione…), ceri da chiesa, candele bianche, variopinte, glitterate, lucide, ruvide, lisce con aroma di.. Beh a ricordarle tutti faticava ma ne aveva contati trentasei ed aveva il sospetto di averne mancato qualcuno. Solo all'arrivo alla cassa si rende conto di non aver ancora capito quali Ashen voglia comprare…

- Ehm… Allora quali prendiamo?- uno sguardo bicromo sconsolato su di lui non promette bene…

-… non lo so… mi piacciono tutte…- Il poliziotto ci rimugina un poco sopra prima di voltarsi verso un reparto inquietantemente inesplorato( a tutto c'è un limite ci dovrà essere anche ai tour sulle candele!)

- allora… che ne dici di quelle rosse a forma di renna che stanno lì?- prima ancora di indicarle per bene si ritrova trascinato per un braccio fino alle suddette candele

- Si, sono perfette!- un sorriso ricambiato che per poco non si spegne quando vede il prezzo: 30 euro per due candele mort….. ok, le va a pagare e basta piuttosto che attendere babbo natale nel negozio col teppista. Cinque minuti dopo il salasso è effettuato e quando si gira spompato dal giro Ashen non è lì ma ancora davanti allo scaffale delle candele intagliate scoperto da Dyron Colombo… no eh.. non ci vuole tornare,non ci vuole tornare, non ci vuole tornare…Ci è appena tornato per osservare Ashen rapito di frante ad una candela di due ballerini effettivamente stupenda: lei sollevata da terra con una gamba rigida e l'altra attorcigliata attorno alle gambe di lui che, più alto, la solleva leggermente per far incontrare i loro visi tenendosela contro a dispetto delle braccia di lei abbandonate all'indietro

- è...bellissima… è davvero bella…- Ashen si volta un attimo come accorgendosi solo adesso della presenza dell'altro e annuisce sorridente

-già… in ogni caso andiamo! Dobbiamo sbrigarci no?- Mentre il ragazzo lo trascina pimpante via dopo un saluto veloce al commesso Dyron scatta su

- Aspetta! Mi manca ancora un regalo! Purtroppo mi hanno mandato a fare il regalo a quello psicopatico di Manuel con i soldi raccolti visto che ha da poco risolto un caso… Hanno detto un cellulare e mi serve decisamente una mano…- Ashen riflette indeciso se prendere un cellulare infiammabile.. mmh nan, poi darebbero la colpa a Dyron e sarebbe proprio da stronzi…

- Va beh dai, anche se volevo prenderne uno patacca per il tuo bene direi un Galaxy edge S6 visto che è da parte di tutto lo stuff o almeno… non sono un grande intenditore di telefoni ma lo schermo ha un ottima manualità, la memoria…-

- Si si ok, tanto non ci capisco niente, mi fido!- la risatina di ashen lo fa arrossire lievemente per essere stato colto in castagna

- Wow, l'hai detto finalmente!-

o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o-o

Una buona mezz'ora di litigata col commesso sulla superiorità indiscussa del Nokia che non è affatto un “ apparecchiatura preistorica da rottamare” come ha osato definirla il buzzurro ma un impareggiabile strumento (a detta di Dyron) e una corsa folle del poliziotto che è stato costretto ad andare a riprendere le candele renna lasciate al negozio mentre Ashen ,appoggiato alla macchina, controlla i comandi del galaxy appena acquistato finalmente i due salgono in macchina accompagnati dalle due enormi scatole dove il commesso del negozio di candele ha seppellito nel polistirolo i nuovi acquisti. Il tempo di mettere in moto e i due sfrecciano verso casa lungo l'autostrada deserta, Dyron intanto sembra ricordarsi di botto qualcosa

- Ah, oddio il messaggio! Non è che potresti scriverlo ora? Prima fra quelle puttanate sul mio vecchio Nokia ci siamo scordati di mandarlo!- Ashen annuisce recuperando in equilibrio precario sul cambio della marcia il cellulare nella tasca del giaccone del poliziotto che intanto impreca verso di lui per l'”assoluta dissennatezza della sua posizione”. Il delinquente ride tornando al suo posto con l'oggetto fra le mani mentre il suo sguardo si apre nella disperazione e la mano gli va in faccia

- Oh no! Come pensi che possa scrivere così?- il poliziotto alza un sopracciglio

- Che intendi dire?-

- Beh… è che… Come faccio a scrivere se non hai portato la macchina dattilografica da collegare al Nokia!!!- l'imbecille ride mentre Dyron si chiede se sarebbe proprio così brutto lanciarlo da una macchina in corsa la notte della vigilia… Probabilmente si ma la tentazione rimane…

- ah ah ah, molto spiritoso. Allora scrivi o no?- l'altro annuisce ridacchiando e smannettando difficoltosamente con i tasti duri

- Allora scrivi: Ho avuto un contrattempo in ufficio ma sto arrivando. Intanto metti il pollo sullo spiedo e accendi le patate nel forno a 200 che sono già preparate. Come sta Sam?- Il ragazzo scrive il tutto mordicchiandosi un labbro pensoso e attento al dettato, con un tasto va alla rubrica

- Ok, e lo mandiamo a…?-

- Serjen…- Un attimo di realizzazione e gli occhi di Ashen si spalancano sorpresi

- Aspetta… Serjen serjen?! Il mio Serjen? Quello che hai tolto alle ombre?- un lieve cenno

- Si, proprio il tuo amichetto che ho tolto alla sua gang… Sono riuscito ad evitargli il carcere e beh, ora lavora per me come baby sitter; abita con noi e ha ripreso l'università… So che la cosa potrebbe darti fastidio ma giuro che se ti azzardi a portarlo via io…- una mano che lo sfiora in una carezza lo spinge a fermarsi titubante mentre con stupore nota due lacrime leggere scivolare dagli occhi del ragazzo

- tranquillo, io…. Io… non lo farei ma… cazzo lo credevo morto! Dicevano di averlo portato nel carcere statale e che lì fosse morto fra le torture! Certo che potevi dirmelo subito stronzo!- Il tono non è adirato, ma la voce rotta dai singhiozzi lo fanno sentire in colpa

- beh, io non pensavo di essere riuscito a fregare anche i “tuoi”… credevo che lo sapessi ma che non stessi tentando di riprendertelo visto dove abita…- Si sorprende a lasciare il cambio di marcia per stringergli timidamente la mano consolandolo

-Mi dispiace….- un sussurro a cui il ragazzo risponde con un sorriso

- Non devi.. grazie…- e Dyron non ha bisogno di chiedere delucidazioni, le lacrime sul volto sorridente del teppistello parlano da se, quindi loro possono tacere con le mani ancora intrecciate fino a quando parcheggiano sotto casa ché Dyron è bravo con le marce e non vuole assolutamente lasciare quella presa tiepida e umana… Almeno finché la macchina non si ferma e lui non è costretto ad afferrare la barra del freno a mano dopo aver parcheggiato.

- Beh, scendiamo? Così rivedi Serjen e ti presento Samuel.- Ashen sorride annuendo, asciugando velocemente l'umido delle lacrime ormai secche sulle guance mentre prende il la busta regalo del cellulare e segue Dyron nella tromba delle scale di un condominio che, dalla tranquillita, il giardinetto privato e la mancanza di graffiti sui muri ,ashen deduce essere borghese. Dopo che l'ascensore si apre di fronte a loro Ashen aspetta che l'agente prema il tasto “3” e non abbia vie di fuga prima di iniziare a sfotterlo

- Oh, e adesso che mi hai mostrato la tua casetta da riccone al terzo piano chi mi impedisce di venire a farti visita quando meno te lo aspetti- uno sguardo decisamente pericoloso lo gela

- La mia pistola e il fatto che io abbia un ripostiglio totalmente insonorizzato e inviolabile dove chiuderti senza che nessuno ti ritrovi mai più- Ashen scoppia a ridere, prima di mettere un finto broncio

- Ma dai! E io che volevo fare una comparsata per festeggiare pasqua e Thanksgiving!- Dyron lo guarda perplesso

- Ah, beh… Se è per quello si… Scusa, credevo che ti riferissi a qualche effrazione…- Ashen lo guarda stupito prima di riprendere a ridacchiare pervaso da uno strano calore

- Perchè ridi? È così assurda l'idea?- il teppista sorride scuotendo la testa

- No, affatto… anzi, penso che accetterò l'invito- fa l'occhiolino mentre il poliziotto, rosso in viso, gli prende la mano guidandolo fuori dall'ascensore verso l'unica porta decorata con disegni natalizi da bambino fatti, probabilmente da Serjen e alcuni più elaborati di Samuel

- Bene, tanto sai dove siamo…- prima che possa suonare il campanello Ashen lo ferma

- Aspetta! Apri piano con le chiavi di casa che prima Serjen prima ha risposto che Sam si è addormentato in sala da pranzo sul divano- Dyron annuì è già diventato Sam? Vabbè… la chiave girò nella toppa con una delicatezza di cui Ashen non avrebbe mai creduto il poliziotto capace. Entrando in casa il ragazzo venne investito da una serie di profumi deliziosi di diversi cibi fra cui riconobbe il pollo alla diavola che stava girando invitante sullo spiedo collegato al caminetto acceso che troneggia sulla parete opposta a quella dell'entrata che da direttamente sull'enorme salone; gira su se stesso sulla moquette di legno di un caldo marrone cioccolato osservando intanto il lungo divano rosso ciliegia che gli da le spalle con la sua enorme chaise longue per dare sul bel fuoco acceso che illumina placidamente i disegni geometrici di un grande tappeto fra se e il sofà e le tende bianco sporco che coprono quelle che avrebbe scoperto essere due enormi finestre a vetri semicircolari con le rispettive panche ricoperte di cuscinetti cremisi in tinta col divano e con gli occhi del padrone di casa… Sulla destra dell'enorme stanza un lungo tavolo nello stesso legno del pavimento apparecchiato solo su un angolo per tre persone. Ashen si avvicina silenzioso al divano sporgendosi piano per osservare il cucciolo che vi si era addormentato sopra con i capelli castano scuro spettinati e le labbra rosee schiuse sul piccolo pugno chiuso sulla coperta verde scuro che lo copriva. Si volta verso Dyron sorridendo

- che cucciolo! Quanti anni ha- Al sussurro l'uomo risponde con il numero sette fatto con le dita e un sorriso.

Quando Dyron gli fe segno di seguirlo l'altro intuisce che stanno andando in camera di Serjen per una sorpresa e prende la mano del poliziotto emozionato; nessuno dei due sa che il corridoio sulla sinistra gli avrebbe portato diverse sorprese. Dalla camera di Serjen infatti provengono due voci che parlano piano con tenerezza, Dyron fa per bussare quando Ashen trattenne la sua mano posandogli l'indice sulle labbra con aria sconvolta.

- Amore, devi andartene, fra poco Dyron sarà qui e lo sai che non gli piace avere sconosciuti in casa!- il poliziotto scuote la testa scocciato davanti ad un Ashen fin troppo attento nell'attesa che il dolce rimbrotto di Serjen abbia risposta, il rumore dolce di labbra che si separano la annuncia

- Va bene scricciolo, ma almeno volevo salutarlo anche perché non sono uno sconosciuto! Dai, quando arriva gli do il regalo e me ne vado!- Serjen sembra esitare dando qualche secondo in più ad Ashen per trattenere i singhiozzi mentre Dyron lo scuote delicato per una spalla confuso.

- Ok tesoro…Ma poi devi proprio andare!- un bacio ovattato dato a stampo raggiunge anche i due spettatori

- Va bene, tanto devo andare comunque a continuare le ricerche… Sono vicino, sai? Non so ancora come si faccia chiamare ma sono vicino… Non vedo l'ora di poterlo riabbracciare e… sinceramente spero ancora che venga via con me…- Carezze sottolineate dal fruscio di lunghi capelli

- Sono sicuro che troverai tuo fratello e che starete insieme il prossimo natale, me lo sento!- una lieve risata argentina si disperde nell'aria

- al massimo quello dopo dolcezza, il prossimo sarebbe praticamente domani!- Ashen non riesce più a trattenersi, apre la porta per rivedere finalmente Asmir che realizzata l'entrata in scena dell'altro lo fissa sconvolto quasi senza respirare

- invece penso proprio che Serjen abbia ragione…- Quando l'amico si butta fra le braccia di Asmir che lo stringe forte anche Serjen li fissa allibito con un espressione molto simile a quella di Dyron che osserva i due ancora sulla porta, poi in un sussurro arrivano tante spiegazioni e tante sorprese

- Fratello…- i due spettatori improvvisati sbiancano mentre Ashen si stacca un poco con le lacrime che ancora scendono sul volto sorridente per prendere una ciocca dei capelli dorati del giovane uomo ben piazzato che lo guarda dagli occhi uno blu ghiaccio e l'altro dorato come la lunga chioma che gli copre l'alto torace

- E così ora ho un fratellino biondo di due metri e io sarei un fratellone di 1,77… Mi sei mancato-

l'altro lo stringe nuovamente tra i singhiozzi

- Non ho fatto altro che cercarti in questi anni, fratellino!- Serjen spalanca gli occhi almeno quanto il poliziotto mentre tutti si riprendono dallo schock generale

- Il mio ragazzo è tuo fratello...????- chiede ancora sconvolto Serjen ad Ashen

- IL MIO PSICOLOGO È IL TUO RAGAZZO????- bercia Dyron stranito a Serjen

- Il tuo psicologo è mio fratello???- chiede curioso Ashen a Dyron

- Il teppista di cui mi parlavi è mio fratello???- realizza sconfortato Asmir parlando più a se stesso che a Dyron. Dopo un momentaneo silenzio per cercare di ricollegare tutti i tasselli uno scalpiccio di piedini fa voltare tutti verso un assonnato Samuel che ,spalancando gli occhioni verdi , sorride ai nuovi arrivati guardando poi felice il padre

- Oggi ceniamo tutti insieme papà?- Dyron con la bocca ancora schiusa dalla sorpresa e gli occhi sconvolti annuisce osservando Samuel che si mette a saltellare entusiasta

- Che bello! Allora servono più regali di natale!!! - Il bimbo scompare in camera sua senza che nessuno abbia il coraggio di replicare a quella sacrosanta verità…

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Un paio di aspirine, pianti e risate dopo Ashen sta apparecchiando mentre Serjen ed Asmir tubano affettuosamente finendo di preparare la cena, o meglio: Asmir finisce di decorare i biscotti al cioccolato e gli omini di pan di zenzero con la ghiaccia con cui talvolta macchia le labbra di Serjen per poi pulirle lui stesso a suon di baci come punizione per aver rubato un biscotto. In tutto ciò Dyron è stato rapito da Samuel che lo ha costretto ad uscire di casa per le ennesime compere… Appena i due rientrano carichi di pacchi che vengono depositati sotto l'albero di natale che viene portato lì dall'altra stanza per la gioia di Ashen, Serjen e Samuel che vi sistemano i vari pacchetti sotto. Una volta seduti a tavola Dyron tira fuori l'accendino dalla tasca per accendere le candele a renna comprate con Ashen, quando nota una strana aria di tensione e tristezza nel ragazzo che si è seduto accanto a lui e sta torcendo nervosamente il tovagliolo sotto di se facendo sbuffare il poliziotto

- Che c'è ora? Stai male?- una scossa nervosa del capo mentre riabbassa tristemente il capo

- Eh no! Tu hai qualcosa e ora me lo dici!- Ashen si stringe nelle spalle muto prima di sussurrare

- ehm… non voglio che accendiamo le candele…- l'altro alza un sopracciglio

- Sono così belle, è un peccato accenderle!- Dyron sta per replicare quando nota uno sguardo simile negli altri commensali e Samuel commenta

- Non uccidere le renne papà- A quel punto il poliziotto alza le mani arrendendosi per la gioia di tutti che applaudono lui e Asmir che inizia a portare le leccornie preparate in tavola mentre Dyron e le renne si fissano mah, qui sono tutti pazzi… però è vero che siete carine…il poveraccio non sa che l'anno dopo sarà lui a minacciare chiunque si avvicini alle sue renne con una fiammella. Intanto il pollo viene tagliato e distribuito fa i commensali dopo una litigata fra Serjen ed Ashen su chi prenderà la coscia lasciata da Samuel, disputa risolta dall'intervento di Dyron che, novello Salomone, divide la coscia in due precise metà piazzando nei piatti dei due litiganti anche una buona dose di petto sedando le proteste con un occhiataccia. Nel chiacchiericcio spensierato da tavola intanto Asmir tossisce cercando l'attenzione di Ashen che lo guarda solo dopo una leggera (secondo Dyron) gomitata spacca ossa (secondo Ashen) del poliziotto che intanto sta gustando soddisfatto le sue patate al forno rigorosamente senza rosmarino. Asmir inizia

- Io non posso dire di sapere tutto di questi ultimi anni ma qualcosa la so, e mi piacerebbe se noi potessimo beh, parlarne… e, se ti va, tentare di riprenderci il nostro rapporto e le nostre vite perché io… Beh, io sinceramente so cosa fai per vivere e … ho paura di poterti perdere da un momento all'altro se continui così… Io ti giuro che non vorrei dirti questo ma ho così tanta paura… ma ho risparmiato in questi anni, io ho già un appartamento e posso prenderne uno anche a te lontano da quelli, potrai andare all'università o fare quello che vuoi ma ti prego!- Dyron guarda Asmir sorpreso e dispiaciuto di veder piangere novamente il ragazzo che Ashen raggiunge prontamente abbracciandolo sorridente cullandolo piano

- ci penseremo insieme fratellino ma non ora, ok? Ora godiamoci questa bella cena- quando elude così il discorso Asmir annuisce affranto facendo calare nel salone un gelo che nemmeno il fuoco riesce a contrastare, rotto solo dalla curiosità di Dyron

- Ma quindi perché vi siete separati?- i fratelli si guardano chiedendosi implicitamente chi debba raccontare, ma Serjen li precede

- Allora… Ashen…-

- Ashen, chi è Ashen?- l'obiezione che muove Asmir fa voltare il poliziotto verso di lui sconvolto

- Ehm.. Quel coso là coi capelli bicolori alto un metro e settantasette?- Asmir lo fissa confuso

- Parli di Shane? È così che ti fai chiamare adesso?Ashen?- Il poliziotto e Serjen si fissano prima di voltarsi verso il diretto interessato che ridacchia alzando le spalle

- Beh, si, diciamo che ho cambiato nome di mia spontanea volontà…non volevo il nome che mi aveva scelto lui, così ho preso quello con cui mi chiamavi tu!- Asmir sorride amaramente ricordando quando giocavano ai supereroi e lui lo chiamava Ashen, la sua identità segreta da supereroe. Intanto Dyron li guarda preoccupato

-Lui chi?- prima che Ashen possa eludere la domanda Serjen gli spiega anche troppo

- Beh, lui è il padre naturale di Ashen è un bastardo violento che picchiava ash e abusava di lui come di Asmir che era suo figlio “adottivo”. Si sono persi di vista quando i servizi sociali hanno trovato Asmir svenuto per la perdita di sangue in mezzo alla strada e hanno scoperto che era stato rapito… Così Hesediel non l'ha potuto riprendere ed è stato adottato ,per sua fortuna, da una coppia in tutt'altra regione…- ma Ashen o Shane è rimasto con lui… è questa la frase che rimane in sospeso nella testa di Dyron che adesso capisce perché ne Serjen ne Asmir avevano fatto domande per il volto tumefatto del ragazzo che adesso scruta serio domandandogli angosciosamente con gli occhi perché non ha mai detto nulla, mentre l'altro sorride piano malinconicamente in una tacita scusa non richiesta. In tutto questo Samuel si alza piano andando da Ashen a cui abbraccia la vita silenziosamente

- Quindi da piccolo il tuo papà era cattivo… A natale non ti faceva nemmeno il regalo?-

Ashen scompiglia i capelli al bimbo sorridendogli

- No tesoro, non festeggiavamo il natale, ma ora sono qui con voi no? Quindi direi che abbiamo messo a paro- Il bimbo scuote la testa tirandolo entusiasta per la manina sotto l'albero

- Devi aprire ancora i regali per festeggiare bene! Possiamo aprirli papà? Possiamo???- Dyron ride sotto i baffi annuendo mentre con un cenno invita anche gli altri due a mettersi seduti sul tappeto prima di mettergli in braccio i rispettivi pacchetti

- Allora, questi sono da parte mia e di Samuel nel senso che Samuel li ha scelti e io li ho pagati- Gli altri ridono ringraziando prima di aprire i pacchi: Serjen sorride tirando fuori il pigiama grigio con i dolcetti che gli ha scelto Samuel e il tablet che si trova sotto e che scatena la sua euforia tanto da farlo saltare in braccio a Dyron

-GRAZIEEEEEEEEEEEE!!!!- l'altro lo sorregge facilmente annuendo segretamente felice della reazione ottenuta

- Ti serviva per studiare, no?- Il ragazzo annuisce prima di essere avvicinato timidamente da Asmir che gli sta porgendo un pacco regalo mentre indossa la sciarpa con i cuori trovata nel pacchetto di Serjen e il cappello da rapinatore con le renne regalatogli da Samuel col premio consolazione del manicotto di pelliccia sintetica aggiunto da Dyron.

- Ehm… que-que-questo è per te...aprilo…- Il ragazzo dai capelli blu notte non se lo fa ripetere due volte e apre la scatola dove un orsacchiotto bianco fa bella mostra di se con un cuore di raso blu fra le braccia, stampato sul cuscino vuoi sposarmi dopo la laurea? E un anello di platino con un tris un diamante più grande fra due zaffiri più piccoli legato al cuscino da un fiocchetto… Serjen sgrana gli occhi paonazzo facendo per rispondere emozionato quando Asmir lo ferma

- Non devi dirmelo subito! Ti conosco e non voglio che ti tormenti per una decisione affrettata! Diciamo che ci pensi e poi mi risponderai l'anno prossimo- Con un occhiolino accoglie il bacio improvviso di Serjen che gli si getta in braccio sorridendo

- ok…- Intanto Samuel ha raggiunto Ashen con un morbido pacco in braccio e lo guarda entusiasta

- è per te!!!- l'altro sorride sorpreso accarezzando i capelli del bambino

- Davvero? Grazie tesoro! Mi dispiace di non avere regali da farti io però…- Il bimbo scuote la testa

- Ma io li ricevo tutti gli anni, e papà mi vuole tanto tanto bene, non ti preoccupare!- l'altro sorride baciandogli la fronte e sorridendo a Dyron dietro di loro

- Oh, di quello non mi preoccupo!- l'altro ricambia esortandolo poi ad aprire il pacchetto da cui spunta un musino rossiccio prima e poi una volpe di pezza dall'aria dolce

- Si chiama Mickey! - proclama entusiasta Samuel mentre Ashen stringe il pupazzo al cuore sorridendo con gli occhi un po lucidi

- E come mai Mickey?-

- è un inguaribile fan di Michael Jackson, abbiamo anche un orso di nome Michael, una giraffa di nome Mick e un topino di nome Jackson- Ashen ride sorpreso alla spiegazione del poliziotto

- Oddio, e chi è il patito in famiglia- Dyron alza un sopracciglio

- Io ovviamente!- Mentre Ashen ride al tono dell'altro Samuel trascina faticosamente un'altra busta verso di lui

- Ora apri quello di papà!!!- Ashen guarda stranito prima il pacchetto e poi Dyron che annuisce paonazzo voltandosi e invitandolo con un gesto secco a scartare

- Ma grazie papà!- Ashen prende a scartare finché il suo sorriso non si trasforma in un espressione di stupore quando dal polistirolo di una scatola emerge la candela dei ballerini

- Ma Dyron… Costava un capitombolo! E poi perché… io… non dovevi e…- restituendogli il gesto gli posa l'indice sulle labbra zittendolo e sorridendo

- Mi andava di comprartela, ok? Una fottuta mezz'ora a parlarmi di candele e poi ti aspettavi veramente che non te ne avrei presa una?un grazie è sufficiente...- l'altro tace improvvisamente a corto di parole mentre per la prima volta Dyron lo vede arrossire e arrossisce ancora di più in risposta

- Grazie…- Il ragazzo lo osserva ancora stupito tenendo fra le braccia la candela

- Prego.- Risponde Dyron sorridendo prima di andare a mettere il maglione nuovo verde scuro regalatogli da Asmir e invitare un Samuel in fibrillazione a scartare i suoi regali. Così la serata prosegue fra Asmir che suona il grande pianoforte a coda nel salotto accanto a quello principale con Serjen poggiato con la testa sulla sua spalla con gli occhi socchiusi ad ascoltare le melodie natalizie che si perdono per le stanze della grande casa e che arrivano ovattate fin nel salone dove Samuel gioca contento con la caserma dei pompieri e il pompiere Mickey aiutato da Ashen che lo muove mentre si domanda dove sia finito Dyron. Intanto passa un'oretta e , mentre Asmir e Serjen spariscono misteriosamente nella stanza di quest'ultimo ( con sommo gaudio di Ashen che aspetta un frugoletto dai due…) Samuel pian piano si accoccola sul tappeto giocando con il camioncino dei pompieri fino ad addormentarsi con la guancina premuta sul tappeto riscaldato dal fuoco scoppiettando. Dal divano rosso Ashen osserva incantato il piccolo sognare mentre si decide piano a prenderlo fra le braccia e cullarselo contro prevenendo la sua piccola protesta alla perdita della fonte di calore con la copertina che si è trascinato in giro per casa; per un istante sente il desiderio fortissimo di poter continuare a tenere quel cucciolo in braccio per sempre, di poter provare la stessa dolcezza, lo stesso senso di stabilità che una creaturina tutta tua da cullare e coccolare attendendo che cresca per farti sentire fiero di avergli rubato un po' di tempo per amarla di più. In quel momento il vuoto nel petto che fin troppo spesso lo divora si fa sentire più freddo e crudo spingendolo a chiedersi perché sia così sbagliato da riuscire a suscitare solo odio anche in chi l'avrebbe dovuto amare incondizionatamente… è davvero così inutile da non meritare la considerazione di suo padre? Da essere considerato come una noia, un oggetto da usare a proprio piacimento per prenderlo quando è abbandonato a terra e giocarci per un po per poi abbandonarlo di nuovo a piangere amaramente il vano significato della sua esistenza che cosa c'è di sbagliato in me? Perché tutti hanno un'opportunità di felicità e io no? Perché sono così difettoso da non poter essere amato? Mentre Ashen decide di portare a letto Samuel, Dyron esce finalmente da una porticina laterale del corridoio e Ashen è costretto a mordersi le labbra per non scoppiare a ridere fra le lacrime: è un fottuto babbo natale… Un metro e ottantasette di poliziotto virile ha indosso un costume da babbo natale impeccabile, con tanto di barba e pancia finte e un'espressione di disperazione tale nel vedere il figlioletto addormentato che per un attimo ha paura che lo svegli apposta per farsi vedere… Invece l'uomo si limita ad un facepalm disperato mentre gli indica la camera da letto del bambino in cui Ashen entra con una risatina sistemando velocemente Samuel sotto le coperte senza riuscire a resistere a depositargli un dolce bacio sulla fronte a cui il bimbo risponde con un sorriso nel sonno e un piccolo mugugno

- mamma…- il ragazzo sgrana gli occhi sollevandosi tremante dal letto del bimbo prima di crollare definitivamente, vorrebbe tanto, davvero… vorrebbe tanto essere la sua mamma per rimettersi con Dyron e dare finalmente a suo figlio la famiglia felice che merita ma, ancora una volta, lui è la persona sbagliata… Raggiunge Dyron in camera da pranzo ridacchiando vedendo un babbo natale depresso seduto sul divano a fissare il caminetto mentre tracanna una birra. Gli si avvicina facendosi vedere per abbracciargli piano la testa da dietro

- oh, povero babbo! Però il costume è molto, molto bello!- l'altro muove appena il capo continuando a fissare il fuoco di fronte a se

- si si… dillo a tutti i santi che ho buttato giù per fissare questa pancia finta…- l'altro ride facendo il giro del divano per aprirgli la giacca e smontare la pancia trovandovi sotto un fisico scultoreo che gli mette non poco appetito e lo spinge a sedersi a cavalcioni su di lui con le mani posate sul suo petto che le riscalda lentamente, Dyron intanto lo scruta con i suoi occhi cremisi e un'espressione indecifrabile prima di coprire le mani affusolate dell'altro con le sue grandi e ruvide nonchè calde

- mmh.. Mani calde cuore freddo… stavolta penso che il detto non abbia ragione: un poliziotto che si veste da babbo natale per il figlio adottivo non è di certo un cuore freddo… Samuel è un bimbo veramente dolcissimo e molto felice, e lo è grazie a te, penso che gli occhi gli brillano di più vedendo Dyron che babbo natale.- l'altro sorride stancamente guardando a terra

- Spero veramente che tu abbia ragione… Lei non ci credeva per niente ma aveva le sue ragioni…-

- E quali scusa? Sei una brava persona, evidentemente portata per amare il prossimo anche se questo è un teppistello fastidioso, che motivo aveva per non amarti?- l'altro sospira intrecciando distrattamente le dita a quelle di Ashen mentre scuote la testa

- Beh, io ero sempre a lavoro… Avevo orari da incubo e , nonostante dedicassi a lei tutti i miei momenti liberi, non era mai abbastanza perché la mia vita era comunque a lavoro. Poi, in quello che sarebbe stato l'ultimo anno del nostro matrimonio, mi venne affidato il caso di un giovanissimo mafioso con una grande famiglia e da allora il tempo divenne ancora di meno.. Inoltre noi… beh.. nell'ultimo periodo non andavamo bene… a letto… Io la amavo moltissimo ma il suo corpo non mi aveva mai eccitato molto ma smise di farlo totalmente quando Manuel cominciò a farmi le sue avances piuttosto spinte e vidi il mafioso che mi avevano affidato ballare seminudo durante un'osservazione… ero gay ma non mi aveva mai neanche sfiorato la mente quest'idea dato che la mia educazione è severamente cattolica e… dati degli abusi durante il mio addestramento… Lei iniziò ad avere comportamenti molto critici nei miei confronti che sfociarono in liti e poi in urla… era così ogni volta che mettevo piede in casa, così iniziai a tornarci ancora meno finché ,un giorno qualsiasi, tornai a casa e trovai un suo biglietto “Se te lo fa venire duro sposati il tuo mafioso del cazzo. Non cercarmi.” E io dopo un paio di tentativi diedi retta al suo suggerimento e proseguii con la mia vita… Questo almeno finché non mi contattarono gli assistenti sociali: la mia ex era morta di leucemia e il marito si era suicidato alla sua morte infischiandosene bellamente del pargoletto si quattro anni e mezzo che avrebbe lasciato solo senza neanche un parente… Normalmente non chiamano chi non ha legami di sangue con il minore ma ho un amico nel campo che pensò di avvisarmi della cosa; un mese dopo avevo un bimbo che mi fissava incuriosito chiedendomi dove fossero i genitori e chi fossi io, e il bimbo aveva un tizio che si prendeva cura di lui e che gli diceva che, visto che la mamma aveva fatto ammalare anche papà loro gli avevano chiesto di tenerlo e di amarlo come se fosse suo figlio, e che poteva chiamarlo come voleva: per due tre mesi rimasi “signore” per altri sei divenni “ tato” e poi acquisii il titolo ufficiale di “ papà”. E Serjen, beh… Lui a quel tempo era con me da poco meno di un annetto ma era ancora molto chiuso: non mi parlava, si rifiutava di interagire col mondo esterno, fu Samuel a farlo uscire dal guscio chiedendogli disinteressato un po' di affetto e offrendogliene altrettanto: nel giro di cinque mesi aveva ripreso a sorridere e accettato di lavorare per me come baby sitter… Diciamo che lei aveva i suoi motivi effettivamente… Ma questi motivi mi hanno portato ad avere una famiglia per cui forse dovrei ringraziarli…- Ashen lo scruta con un live sorriso sentendo il racconto.

- mmh… Quindi la tua ex mi aveva raccomandato a scatola chiusa… O siamo fatti l'uno per l'altro o mi riteneva davvero irresistibile!- l'altro sorride sbilenco

- Oh si, siamo sicuramente fatti per stare insieme: Due perfetti fenomeni da baraccone che non riescono a trovare qualcuno che li ami, e chissà, magari l'uno con l'altro…- Ashen lo guarda improvvisamente serio nonostante il sorriso sul volto

- la tua teoria potrebbe essere valida sai…- intanto decide di accoccolarsi del tutto contro l'agente per riscaldare il naso gelido e , in fondo, perché lo fa sentire a suo agio.. Dyron lo avvolge carezzandogli piano la schiena, più un gesto sovrappensiero che una reale carezza…

- E invece tu, Shane? Come ci sei arrivato qui? Sai, mi reputo un po deluso che tu non abbia ritenuto le mie intenzioni così serie da non lasciarmi pestare chi attentava a essere un tuo persecutore!- l'altro ridacchia rauco

- che ti dico, lui ha l'anzianità e molti più anni di esperienza, ne dovevo avere uno di riserva in caso tu avessi fallito!- l'altro annuisce facendosi più serio

- mmh… In ogni caso penso che dovresti prendere in considerazione l'offerta di Asmir…-

-Non sei originale orsacchiotto: qualunque persona di buon senso me lo direbbe-

- Si, ma io sono un poliziotto isterico quindi non rientro in questa categoria- una risatina

- Ah beh! Allora perché secondo te dovrei accettare-

- Beh, perché smetteresti di rompere il cazzo a molte persone che non lo meritano: Serjen smetterebbe di tormentersi per te, Asmir potrebbe finalmente cominciare a vivere veramente e non veder sfumare tutto ciò che ha attorno per proteggere un teppista di mia conoscenza, poi io avrei molto più tempo da passare con Samuel e non dovrei odiarmi per aver messo in galera il “papà” di Mickey… E se ti preoccupi di non rompere più le palle a me potresti comunque farlo in maniera più diretta ora che sai dov'è casa mia…- Ashen sorride

- Cos'è, un invito?-

- No, è una giustificazione che puoi darti per fare qualcosa che vorresti e che sei convinto di non meritare, e un modo per dirti che non voglio più vederti conciato in quella maniera da quel pezzo di merda altrimenti rischio seriamente di commettere un omicidio.- Ashen si irrigidisce per un secondo fra le braccia di Dyron prima di decidere che forse è arrivato finalmente il momento si sciogliersi con qualcuno che gli ha dimostrato di essere degno dell'amore di qualcuno.. o forse che non è necessario essere degni per essere amati, perché forse è nella nostra natura amare ed essere amati e , per la prima volta, vuole gustarsi tutto ciò che è addormentandosi dolcemente sotto le carezze del poliziotto che lo culla gentilmente

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- Non è nemmeno qui! Ma dove diamine l'ho messo!!!!- la voce stufa di Dyron gli arriva dal salone

- Ora mi permetteresti di chiamarti, cazzarola?! È inutile che continui a cercarlo alla cieca, no?-

Ashen sbuffa come un bambino capriccioso: ha insistito per cercare il cellulare senza facilitarsi la vita e ora è costretto a cedere che palle…

- Ok signor “ alloratelocerchidasolovistochenonmivadialzareilculodaldivano” chiamami pure!- l'altro esegue con un sospiro e Ashen aguzza l'orecchio senza sentire però la sigla di death note partire… ma porca troia!

- Non mi sembra che la tua pensata stia aven…- una voce insolita gli cattura l'udito così la segue fino alla camera di Dyron dove è costretto ad allungare il braccio sotto al letto del poliziotto per recuperare un pacchetto incartato da cui proviene una voce ovattata ma inconfondibile… Ashen ridacchia scartandolo per trovarvi sotto la confezione del Samsung Galaxy comprato il giorno prima: sorpreso la apre trovandovi il cellulare acceso con una foto di Dyron travestito da babbo natale e al posto del nome del contatto un “buon natale teppista!” che l'avrebbe già fatto scoppiare a ridere anche senza la suoneria casalinga di un orsacchiotto natale che recita un “ Oh oh oh! Merry christmas!! Cosa vuoi per natale?” Ashen ride ricordando improvvisamente:- Voglio registrare il mio “orsacchiotto natale” e metterlo come suoneria del telefono!- che scemo! Un adorabile scemo… Quando attacca un trillo lo avvisa dell'arrivo di un messaggio:

te l'avevo detto che era meglio se ti chiamavo…

Ma hai barato!!! comunque vieni qua e schioda il culo dal divano!

Perchè?? il mio culo sta così bene!...

ti devo dare il mio regalo di natale. Vieni!

Qualche secondo dopo il poliziotto arriva lamentandosi del suo posto sul divano che ora si ghiaccerà ma Ashen non parla, lo zittisce con un dito raggiungendolo sulla porta e poi gli indica in alto… Il tempo che Dyron impiega per notare il vischio appeso sulla porta e arrossire è esattamente quello in cui Ashen gli salta addosso baciandolo appassionatamente prima con bollenti carezze di labbra e respiro e poi lasciandogli comandare un malizioso gioco di lingue che li vede combattere per il possesso dell'altro. Dopo un po' Ashen riesce a staccare il viso e a sorridergli maliziosamente

- Buon natale Dyron- l'altro lo osserva rosso in viso

- bu-buon natale Ashen…-l'altro si colpisce piano la faccia sbadato

- Cavolo, ho dimenticato di farti leggere il biglietto!- E Dyron annuisce lasciandosi portare nella camera…

  
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