Dobe, finisci il
gelato in fretta!
Faceva
dannatamente caldo quel giorno.
Due
ragazzi ninja si stavano allenando senza tregua dalla mattina presto, e infatti si notava dalle goccioline di sudore lungo tutto il
torace, privo della maglietta.
Formavano
una sorta di contrasto visibile anche a chilometri di distanza.
Opposti
in qualsiasi cosa; capelli, carattere, pelle. Tutto di loro faceva pensare che
fossero assolutamente incompatibili.
E in effetti era così, nonostante si potessero definire dei
migliori amici/nemici.
- Dobe,
ma ci vedi? Io sono qui!-
Una
sfilza di kunai si abbatté su un ramo di un albero dalle foglie verdi.
- Ma proprio non ce la fai, eh?-
Cinque
shuriken si infilzarono ai piedi di quell’albero,
testimone di un allenamento allo stremo delle forze.
- Sei
proprio un Dobe.-
Il
ragazzo biondo non ce la fece più.
Sorrise
al vento e si asciugò la fronte imperlata di sudore, dopodiché si preparò
all’attacco.
- Teme, sei morto!-
Un
fruscio alle sue spalle e poi una risata di scherno.
- Uh, sto
già tremando di paura.-
Il biondo
gli scoccò uno sguardo divertito prima di urlare “Tecnica superiore della
moltiplicazione del corpo”.
Tantissime
copie del biondino imprigionarono in fretta il moro, che cercò di divincolarsi
invano.
- Uhm, a quanto pare ti ho preso.- Naruto stava ora fissando il suo
rivale, facendogli una linguaccia degna di un bambino di 5 anni.
- Non ti
sembra di cantare vittoria troppo presto, Dobe?-
L’individuo
imprigionato dalle copie si dissolse, lasciando intendere a Naruto che aveva sbagliato un’altra volta.
Alzò lo
sguardo giusto in tempo per notare Sasuke scendere di scatto da un ramo
dell’albero e scattare verso di lui ghignando.
“Lo odio”
pensò il biondino mentre delle braccia potenti e muscolose al punto giusto lo
afferravano stretto.
- Sei.
Un. Perdente.- il moro scandì le parole lentamente dando un piccolo pugno sulla
testa di Naruto che sussultò risentito.
La
situazione rimase stabile per circa sei secondi, prima che Sasuke stramazzò al suolo colpito da una delle copie del biondino
che si era nascosta.
Iniziarono
quindi un corpo a corpo ravvicinato, incassando a
turno i colpi nello stomaco e in faccia. Ad un certo punto però, entrambi si accasciarono al suolo quasi del tutto privi di forze.
- Che
faticaccia.- affermò il biondo mentre cercava di
riprendere fiato inspirando a pieni polmoni l’aria. Il moro ghignò.
- Questo
perché hai resistenza zero, Dobe.- anche lui però faticava a parlare vista la
gran perdita di ossigeno durante l’allenamento.
Ovviamente non lo avrebbe mai ammesso.
- Questo
perché sei un Teme che finge di stare benissimo quando
invece potrebbe svenire da un momento all’altro.- esordì ridendo Naruto,
sdraiandosi sull’erba con le braccia dietro la nuca, osservando il cielo ancora
pienamente azzurro.
- Tsk, ti
piacerebbe.- sbuffò Sasuke, prima di appoggiarsi con la schiena al tronco di un
albero, poco distante da dove era situato il corpo del biondino.
Le nuvole
si spostavano lentamente, il vento soffiava leggero
accarezzando i volti affaticati ma ora rilassati dei due giovani.
Naruto
sorrideva con gli occhi chiusi; sembrava stesse pensando a qualcosa di estremamente divertente.
Proprio
in quel momento infatti, Sasuke udì un rumore alle sue
spalle, ma prima che potesse fare qualunque cosa si ritrovò legato con una
corda al tronco dell’albero.
“Che Dobe.” Sbuffò infastidito.
Il
biondino si alzò e sempre con le braccia dietro la nuca gli fece un’altra
linguaccia avvicinandosi a lui.
Arrivatogli
di fronte si abbassò mettendosi in ginocchio sull’erba e lo fissò dritto negli
occhi, con la sua faccia a
- Adesso
mi paghi il gelato.- affermò sorridendo e strofinando i capelli neri dell’amico
che stizzito spostò il volto dall’altra parte per sfuggire alle diaboliche mani
di Naruto.
- E perché mai dovrei farlo?- chiese Sasuke senza guardarlo in
faccia perché era troppo impegnato ad impedire alle dita dell’altro di
rovinargli la capigliatura già compromessa dall’allenamento.
- Perché hai perso!- continuò il biondino, senza terminare di
sfiorare la testa dell’altro.
“Se dopo
trovo un solo capello fuori posto, lo strozzo.” Pensò,
imprecando contro Naruto per intimargli di smettere di importunare i suoi
meravigliosi capelli.
L’altro
decise di spostare quindi la mano sulla coscia dell’altro, cominciando a
pizzicarla non tanto forte.
- Dio
mio, la vuoi smettere di molestarmi? Non hai nessun altro da
infastidire?- domandò scocciato il moro, ormai arrivato al limite della
sua pazienza.
- Ma tu sei il mio passatempo preferito Sas’ke!- rispose
Naruto senza scomporsi, continuando a sorridere e stavolta facendo risalire la
mano sugli addominali contratti dell’amico, toccandoglieli con un dito e
sentendone inconsapevolmente la consistenza.
Affascinato
da quelle sporgenze dure cominciò a tracciarne il contorno con due dita,
concentrato.
Sasuke lo
fissava stralunato, con un impercettibile rossore sulle gote e un calore
rovente dentro di sé che minacciava di avvicinarsi velocemente alla zona “x”.
Si
divincolò, riuscendo quindi a distogliere Naruto dai suoi pensieri.
- Che
diavolo fai Dobe? Ce li hai anche tu gli addominali,
toccati i tuoi!- sibilò il moro, respingendo con forza tutti
i pensieri compromettenti sul biondino.
- Sì lo
so, ma i miei si vedono di meno.- esclamò di rimando Naruto, indicando la sua
pancia, dove si intravedevano gli addominali molto
meno accentuati dell’amico.
Un
brontolio proveniente da quello stesso stomaco ridestò i pensieri dei due
giovani, spingendo il biondo a slegare l’altro per andare a mangiare quel
gelato tanto agognato.
- Andiamo Sas’ke, il gelato pagato da te mi sta aspettando!-
esordì felice Naruto, afferrando il braccio dell’altro e trascinandolo verso il
bar al di fuori della foresta.
- Forse
ancora non ti è chiaro Dobe che io non ti
pagherò il gelato.- disse con calma calcolata, liberandosi dalla morsa al
braccio e continuando a camminare con le mani in tasca.
- Teme!
Hai perso, quindi paghi!- iniziò il biondo, cominciando a cercare di convincere
il moro che lo ignorava bellamente, continuando imperterrito a camminare silenzioso.
Naruto
aveva incominciato con le suppliche, poi era passato a tentare di fargli dei complimenti ma in quel momento aveva deciso che doveva
decisamente passare alle minacce.
- Teme,
ti giuro che se non mi prendi un gelato, dico a Ino e
Sakura che mentre dormi possono approfittare di te, constatando che non ti
svegli neanche con le bombe, specificando che dormi in boxer.-
Sasuke si
bloccò, mostrando una graziosa smorfia
di puro orrore.
- Tsk,
vada per questo stramaledetto gelato.-
Si
diressero quindi verso il bar, chi saltellante di gioia, chi decisamente
indifferente.
*
Erano
seduti ad un tavolo molto isolato dagli altri; avevano paura che le ragazze
avrebbero potuto notare Sasuke senza maglietta, allora avevano deciso di
nascondersi un po’.
- Uffa Teme, per colpa tua siamo isolati dal mondo!- esordì il
biondo, leccando distrattamente il gelato e gettando occhiate in giro, notando
solo desolazione nella parte in cui si erano seduti.
Il moro posò con non propria delicatezza la sua granita al limone sul
tavolo, guardando di traverso l’altro che con la lingua impegnata, lo guardava
di rimando.
Sasuke si
ritrovò, suo malgrado, ad osservare per un po’ il gioco che la lingua di Naruto
stava intraprendendo con il gelato, che era dannatamente eccitante.
- Che cosa stai insinuando, Dobe? Stai dicendo
che è colpa mia?- chiese indignato.
L’altro
lo guardò come se la risposta fosse la cosa più evidente del mondo.
- Mi
sembra ovvio! Ma dico io, lo sai che fai morire le ragazze perché gli fai
andare la bava di traverso, e tu come se niente fosse ti presenti al bar senza
maglietta?!- indicò quindi il petto nudo dell’amico e
scosse la testa.
L’altro
riprese con calma la granita e iniziò a girare la cannuccia per poi portarsela
in bocca.
- Non è
colpa mia se sono bello.-
Naruto
spostò il gelato dalla bocca per potere ridere e successivamente
parlare.
- Non
darti tante arie Teme, non sei niente di speciale!- affermò, prima di prendere
a leccare lentamente il calippo*, facendo fare delle
strane acrobazie alla sua lingua.
Il moro
non replicò. Era troppo impegnato.
Quelle
maledette labbra. Si muovevano… sensualmente.
Quella
dannata lingua. Oh Dio quella era qualcosa di spettacolare. Si muoveva
circolarmente, poi su e giù, consumando il gelato.
Sasuke
deglutì silenziosamente, mentre lo sentiva.
Sentiva
quel calore famigliare al basso ventre, quel calore
che non avrebbe dovuto assolutamente manifestarsi.
Spostò
subito lo sguardo da Naruto, osservando distrattamente il cavallo dei suoi
pantaloni.
Oh.
Cazzo.
Ed
era proprio il caso di dirlo.
Cercò di
trovare una soluzione al più presto, e optò per la più
semplice: fare finta di nulla.
Adottò
quindi la sua solita espressione indifferente, sorseggiando di tanto in tanto
la granita ed evitando accuratamente
di osservare anche solo per un secondo la testa bionda.
“Dobe,
finisci quel gelato… in fretta”
Passarono
cinque minuti, i cinque minuti più sofferti di Sasuke
Uchiha.
- Sas’ke…-
Il moro
si girò, dimenticandosi momentaneamente di ciò che stava accadendo nella sua
zona “x” e subito dopo si maledisse con tutto il cuore.
Naruto
era lì che lo fissava maliziosamente, succhiando ancora lascivamente il gelato.
E fu
in quel momento che Sasuke capì.
Il biondo
sapeva.
Quella
maledetta testa quadra lo stava eccitando volutamente.
- Mi dai
un po’ di granita?- senza aspettare risposta il biondino afferrò il bicchiere,
premurandosi di sfiorare con le dita la mano del moro.
Abbandonò
quindi il suo gelato per passare alla cannuccia, torturandola con i denti e
succhiando un po’ di granita.
Tutti i suoi
movimenti erano ovviamente seguiti dallo sguardo pieno di libidine di Sasuke
che stava letteralmente impazzendo.
Poi sentì
quello. Il risucchio che aveva provocato Naruto mentre
aspirava la granita. E beh, a quel punto non ce la
fece più, quindi si alzò di scatto dalla sedia, cercando di non far notare la
situazione là sotto.
- Io…-
Non
aggiunse nulla e senza aspettare un minuto di più, Sasuke iniziò a correre per
il bar, andando dritto verso l’insegna poco distante del bagno.
Prima che
potesse rendersene conto però, il suo braccio venne
arpionato da una mano abbastanza abbronzata e decisa che comunque lo stringeva
senza fargli male.
Già
sapendo a chi appartenesse, il moro alzò lo sguardo
incrociandone uno decisamente divertito e
malizioso.
Cercò di
dimenarsi dalla stretta per correre via e risolvere quel problema alquanto
scomodo, tuttavia i suoi pensieri furono interrotti da Naruto che convinto e
ridendo un poco lo trascinò tranquillamente dentro il bagno chiudendo la porta
dietro di se.
La
situazione era tragica. Ovviamente per Sasuke.
Il ninja
dai capelli neri guardava terrorizzato, senza darlo a vedere, l’altro dai
capelli biondi che sorrideva in modo quasi sadico.
- Cosa
diavolo ci fai qui, Dobe? Mi vuoi spiare
mentre sono in bagno?- ghignò con poco successo Sasuke, girandosi verso
una delle tante porte chiuse e aprendola lentamente.
- No,
Sas’ke… sono in questo bagno semplicemente per rimediare al problema che ti ho
causato.- dichiarò compiaciuto Naruto, abbracciando da dietro il moro prima che questi si rifugiasse dentro una delle
porte e non uscisse mai più fino alla fine dei suoi giorni.
Cosa
diavolo era quel rossore sulle sue guance? Sulle guance di un UCHIHA. Era
assolutamente inaccettabile.
Per non
parlare della sua eccitazione. Se possibile era aumentata da
quando erano entrati in quel bagno maledetto.
E il
respiro? Perché aveva quel respiro leggermente
affannato? Ok, il suo orgoglio di Uchiha stava andando
a farsi fottere allegramente. Ma… quanto gli importava
in quel momento? Decisamente molto poco.
*
Come erano
arrivati a quella situazione neanche se lo ricordava.
Lui, il
grande Sasuke Uchiha era appoggiato su un lavandino presente
in quel bagno, arpionandolo fortemente con le mani, mentre, esattamente
inginocchiato al centro delle sue gambe c’era un certo Dobe, intento ad
afferrare l’elastico dei suoi pantaloncini della tuta e dei suoi boxer.
Il moro
aveva rinunciato a scappare pensando “Lui ha causato il problema, lui deve
rimediare.”
Il biondo
si stava semplicemente divertendo.
Appena si
trovò davanti l’imponente erezione del ninja, Naruto ci soffiò piano sopra
alzando lo sguardo per vedere chiaramente Sasuke chiudere gli occhi e mordersi
le labbra in segno di evidente frustrazione.
Forse era
ora di terminare di giocare ed iniziare a fare sul serio.
E fu
con questo pensiero che Naruto azzerò la distanza tra lui e il membro
dell’altro.
*
Uscirono
dal bagno e Sasuke era palesemente sollevato, mentre invece
Naruto aveva ancora un’espressione divertita sul suo volto.
- Dove stai andando?- domandò il moro guardando l’altro che si
dirigeva di nuovo al loro tavolo, per poi prendere il suo gelato e buttarlo in
un secchio lì vicino.
Dopodichè
tornò vicino all’Uchiha che continuava a fissarlo senza capire.
Il biondo
si guardò intorno e costatando che nessuno li guardava, diede un bacio a fior
di labbra all’altro, sussurrando poi al suo orecchio “Da oggi in poi avrò altro
da succhiare.”
Brividi
di piacere percorsero il corpo di Sasuke che chiuse gli occhi sospirando.
- Dannato
Dobe in calore.-
Dopo
quell’affermazione, le risate di Naruto riecheggiarono per tutto il bar.
Fine.
Note delle autrici:
Sì beh è
palesemente una fic senza pretese.
Visto che
non pubblicavamo da un secolo, e visto che stiamo decidendo di interrompere
momentaneamente (o per sempre) la nostra carriera di scrittrici (?) ci siamo
buttate in una OneShot per
niente impegnativa.
Speriamo
che vi piaccia almeno un po’, giusto per regalarci le ultime (forse) recensioni
^^
Forse
scriveremo altre OneShot su questa coppia, ma non ne siamo sicure perché come detto prima l’ispirazione non
riesce a tornarci.
Ringraziamo
in anticipo per tutti quelli che leggeranno questa fic ^_^
Bacioni
ragazzi!!<3
Ps: Il
calippo, per chi non lo sapesse, è un gelato lungo e stretto sì beh dalla forma
alquanto equivoca XD