Durbe era appena entrato nella casa che, con gli altri Bariani, avevano comprato sulla terra. Quella sera nessuno era in casa, erano tutti a divertirsi e, fino a poco fa, anche lui.
Si sbatté la porta alle spalle e il tonfo risuonò in tutta l’entrata buia. Si accasciò stancamente contro la porta e si portò le gambe al petto, ansimava e piangeva, la testa tra le ginocchia, le lacrime stavano bagnando tutta la stoffa dei suoi pantaloni.
Voleva smettere di piangere, voleva fermarsi. Se uno degli altri Imperatori Bariani fosse tornato, anche per sbaglio, in casa in quel momento e lo avesse visto in quelle condizioni si sarebbe messo a ridere.
Il suo peggior incubo si avverò. Mizar si era appena teletrasportato davanti a lui e lo guardava con i suoi magnetici occhi azzurri. Non era divertito. Per niente.
Mizar fissava Durbe negli occhi e Durbe guardava Mizar mentre le lacrime scendevano ancora.
-Vector?-
Durbe abbassò il capo. I capelli argentei si afflosciarono lungo il suo volto e l’unico rumore all’interno della casa erano i singhiozzi dell’Imperatore Bariano.
Il ragazzo dai capelli argentei si aspettava che Mizar uscisse e tornasse con la testa di Vector, per poi smettere di preoccuparsi di lui; cosa che in fondo facevano tutti, smettere di interessarsi a lui. Invece si sedette con le spalle alla porta, proprio al suo fianco; gli posò una mano sulla testa e poi lo avvicinò a se.
-Shh, va tutto bene. E’ un idiota, lo sai. Deve dare spettacolo.- Sussurrò il biondo dalla chioma fluente mentre accarezzava i capelli del ragazzo.
-Ma… Ma perché deve fare così?-
Mizar sorrise. Era un sorriso che serviva a confortare, non irrisorio.
-Domani. Domani la pagherà vedrai. Intanto perché non vai a riposarti?-
-Mizar non è così facile. Tu poi avere chi vuoi quando vuoi. Vector anche. Io no. Non è bello vedersi rimpiazzare col primo che passa.-
Il biondo era sorpreso.
Durbe era ancora seduto, ma con la schiena dritta e si stava asciugando le guance con i polsini della sua camicia.
-Meriti più di quell’idiota. Meriti qualcuno che ti ami veramente.-
Mizar si alzò e porse la mano al ragazzo, che la accettò e si tirò in piedi e, anche se barcollante, si avviò verso le scale intenzionato a giungere in camera sua prima che lo vedesse qualcun altro.
-Durbe,- chiamò il biondo.- è più facile di quanto pensi dimenticarsi di qualcuno quando trovi la persona giusta.-
-E se la persona giusta è quella che cerchi di dimenticare?-
-No, con la persona giusta va sempre per il meglio. Ti sei divertito con lui?-
Durbe annuì.
-Ti sei divertito con la persona sbagliata, pensa a quanto ti divertirai con quella giusta.-
Mizar uscì. Non voleva una risposta. Forse sperava di essere lui la persona giusta.


​Link foto: https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiV75iHrZLRAhXFXRoKHbryDFsQjRwIBw&url=http%3A%2F%2
Fwww.efpfanfic.net%2Fviewstory.php%3Fsid%3D2398799&bvm=bv.142059868,d.ZWM&psig=AFQjCNEv3HvA1VhnfiCWfmZ3QlpvDbx3mQ&u
st=1482858616887224