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Autore: shurei    24/05/2009    6 recensioni
Prigioniera.
Sì,
prigioniera di me stessa,
delle mie incertezze e delle mie paure.
Da quando ti sei sposato, non ho fatto altro che chiudermi sempre più in me stessa, come un riccio.
Nella mia mente alberga solo il vuoto,
e in me serpeggiano una solitudine ed una tristezza infinite;
senza contare il dolore lacerante, che mi stringe il cuore.
È da quel giorno, ormai, che non esco più di casa.
[Neji-Ten-Hina]
[Quarta classificata al contest "Le parole che non ti ho detto" indetto da Okelio]
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E come Tetto un Cielo di Stelle

 






Prigioniera.

Sì,
prigioniera di me stessa,
delle mie incertezze e delle mie paure.
Da quando ti sei sposato
non ho fatto altro che chiudermi sempre più in me stessa, come un riccio.
Nella mia mente alberga solo il vuoto,
e in me serpeggiano una solitudine ed una tristezza infinite;
senza contare il dolore lacerante, che mi stringe il cuore.
È da quel giorno, ormai, che non esco più di casa.

L'unica porta verso la crudele realtà che mi circonda è la finestra della mia stanza, dalla quale vedo perfettamente la villetta in cui vivete tu e lei.
Durante il giorno, da qui, osservo le diverse sfumature della luce: dai colori tenui dell'alba, alle luminose stelle notturne.

Ora è notte.
Il cielo della tonalità della pece è illuminato da migliaia di piccoli corpi celesti dal fievole luccichio bianco.
Sì, una notte stellata.
Una notte in cui il cielo è illuminato nonostante le tenebre.

Già... le tenebre.

Le tenebre che attanagliano il mio cuore dolente.
Tuttavia, queste mille luci, dal candido bagliore, rappresentano l'unica via di salvezza dal baratro che mi avvolge: mi spingono a trovare la forza per rivelarti in qualche modo ciò che provo.

È tarda notte, adesso.
Tutti, nella grande residenza della casata principale, dormono profondamente.
Tutti tranne me che, da quando ti sei unito in matrimonio con Tenten, non ho più avuto un momento di pace.
Ma, ora, è giunto il momento di dire basta.
Devo svelarti i miei sentimenti, in un modo o in un altro, fosse l'ultima cosa che faccio.
Con passi felpati esco dalla nostra residenza, senza svegliar nessuno e, camminando sotto la tenue luce della luna, mi avvicino alla porta della villetta poco distante dalla nostra: la tua.
Sicuramente, se entrassi come essere umano, mi scopriresti subito col tuo Byakugan ed è una cosa che non voglio che avvenga; anzi, è proprio quello che devo evitare.
Devo passare inosservata, per non destare né te né Tenten; così, dopo un po' d'indecisione sull'animale in cui trasformarmi, entro dopo aver optato per un gattino dal manto nero, in modo da confondermi con le ombre dell'abitazione.

Quante volte sono entrata con te in questi corridoi che, ora, sono solo un flebile ricordo destinato a restare nel cuore. Li percorro lentamente, molto lentamente, giungendo poi nelle tue stanze.
Apro piano la porta, aiutandomi con le agili e flessuose zampette, facendo capolino nella vostra intimità coniugale: tu e Tenten state dormendo pacificamente nel futon, l'uno accanto all'altra.

Ho voglia di fuggire.

Ma non posso tirarmi indietro.
Non adesso.
Devo farcela, perché non ci sarà una seconda occasione.

Senza fare nessun rumore e senza farmi notare, mi avvicino a te, mio amato Neji. Con delicatezza mi accovaccio accanto al tuo volto, instaurando tra me e te, una sorta di legame che mi permetta di entrare nel tuo inconscio ed interagire con la tua mente, senza alcun contatto fisico.
Chiudo gli occhi trovandoti davanti a me.
-Hinata!- esclami il mio nome, quasi sorpreso di vedermi.
-Ciao Neji.-
-Ma questo...-
-E' un sogno, nulla di più.-
-Un sogno?-
-Sì, almeno qui posso parlare liberamente, senza vergognarmi di dirti...-
-Dirmi cosa?-

Sorrido immediatamente alla sua domanda, accingendomi a rispondere così:
-Sai... Fin dal primo momento in cui ti ho visto, ho subito provato il desiderio di starti accanto...-
-Come?- domanda lui.
Mi porto davanti a lui, posando il mio indice sulle sue labbra per zittirlo e continuare il mio discorso: -Ti prego. Lasciami parlare o non troverò più il coraggio per farlo!-
-Va bene.-

-A dire la verità, è da quando siamo bambini che ti guardo da lontano senza poterti raggiungere. Ti ho sempre ammirato, nascondendomi alla tua vista, dietro le gambe di mio padre guardando la tua schiena, quel modo fiero di porgerti alla gente, quegli occhi penetranti, tutto.
Giorno dopo giorno, più ti osservavo, più ti sentivo parlare, sentivo crescere di minuto in minuto il desiderio di stare al tuo fianco... anche se non dimostravi alcun interesse nei miei confronti, la cosa non m'importava affatto!
Ma ho preferito osservarti e basta, tenendo nel cuore quello che provavo per te: in primo luogo, perché tu... tu sei mio cugino, il mio amato cugino, - gli accarezzo debolmente il viso - che mi fa battere il cuore come fosse un semplice ragazzo; in secondo luogo, perché non ho mai avuto occasione di mostrarmi ai tuoi occhi se non come la bambina o la ragazza che hai sempre conosciuto.
Avrei tanto voluto dirtelo in tutti i modi in tante occasioni, ma tu non me ne hai mai dato modo. Non te ne sei mai accorto, perché niente mi ha mai permesso di farmi notare con occhi differenti.

Nel tuo cuore non c'è posto per me.

Ahimé, la vita di ognuno di noi ha un destino ben preciso, per alcuni è addirittura crudele.
Col mio stare in silenzio, solo con l'osservarti, non ho concluso niente e non ti ho mai rivelato quello che mi portavo dentro e con la mia indecisione ho finito col perderti.
Non puoi immaginare il rimpianto che porto nel mio cuore, un ripianto che non cesserà di esistere nemmeno con l'amore di un'altra persona.-

Lacrime velano i miei occhi, gocce invisibili bagnano il mio volto e il mio corpo fatto di spirito, iniziando a singhiozzare come una bimba davanti ai suoi occhi.
-Hinata...- mi chiama, flebilmente.

-A-avevo proprio scelto un giorno infausto per parlare a tu per tu con te e rivelarti quello che provavo: il giorno del tuo fidanzamento con Ten Ten. A-avrei tanto voluto dirtelo ugualmente, ma qualcosa in me mi ha fermato. Forse la mia coscienza... non lo so. Ma, ora come ora, non posso continuare a tenermi questo “peso” sul cuore o rischio d'impazzire.
Io... io ti ho sempre amato, Neji.”.
E sempre continuerò a farlo.-

Le mie emozioni mi hanno tradito.
Tra le lacrime e i singhiozzi, in quella dimensione, ho perso la concentrazione, svegliandomi.
Tu dormi ancora, sereno e pacifico, e sembra che nulla di ciò che ti ho detto abbia smosso il tuo sonno. Continuo a guardarti dolcemente, fino a che una lacrima -la mia lacrima- cade sul tuo viso.
Subito, si dipinge sul tuo volto una piccola smorfia, come se volessi svegliarti e, mentre apri gli occhi, sento il flebile pronunciare del mio nome.
Rimango sorpresa, ma non posso farmi trovare lì, per cui mi nascondo nell'oscurità, senza perderti di vista un solo istante. Ti metti a sedere sul futon, asciugandoti la lacrima che è caduta sul tuo volto e, subito dopo, pronunci ancora il mio nome, destando Tenten.
-Neji... amore, cosa c'è?- ti domanda, assonnata.
-Nulla, torna a dormire.- le rispondi.

Non hai alcuna espressione particolare, solo uno sguardo velato di tristezza e questo mi basta, perché così capisco che ciò che ti ho detto, in un qualche modo, ha fatto breccia nella tua anima. Con occhi vigili e attenti seguo ogni tua mossa: rimani seduto ancora per una buona mezz'ora, con lo sguardo rivolto all'oscurità, come se avessi capito che io sono qui, poi ti corichi, dando le spalle alla porta e io ne approfitto per uscire con gli stessi passi felpati con cui sono entrata.

Ritorno normale davanti al portone, guardandolo con estrema tristezza, e come se questo fosse un luogo sacro, prometto a me stessa che, da ora in avanti, cercherò di guardare al futuro, portando nel cuore il tuo ricordo.

Nel cielo notturno splendono tantissime stelle, ma una di loro risplende in modo particolare e, poi, lo attraversa completamente: una stella cadente, come la lacrima che solca il mio viso.











Eccomi gente, una nuova fic tutta per voi! ^_^
Lo so, dovrei continuare a scrivere long soprattutto, ma il tempo per il momento non c'è... la maturità permette solo Shot.
Per ora accontentatevi dunque e non disperate, presto arriverò alla carica con delle news ^^ aspettate e vedrete.
Questa fic, si è classificata 4 al contest "le parole che non ti ho detto", riporto qui il giudizio della giudice:

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4°Classificata:E come tetto un cielo di stelle [Shurei]
Livello ortografico + Lessico: 10 (10)
Trama (come sarà strutturata): 9 (10)
Originalità: 4 (5)
Caratterizzazione dei personaggi: 4 (5)
Attinenza alla traccia : 4 (5)
Gradimento personale: 1 (1)
Totale: 32(36)
Giudizio della giudice: Molto molto dolce. Davvero carina, soprattutto Hinata che diventa gatto. Simpatica l’idea di utilizzare una tecnica così strana per rivelare i propri sentimenti a Neji. Molto corretta nel suo complesso. Ti ha penalizzato un po’ il fatto che alla fine Neji abbia avuto quella reazione (ma d’altronde… non può essere mica un pezzo di ghiaccio completo… ma anche si) Originalità… non è molto originale, è vero, ma ugualmente dolce. Detto questo, complimenti!

Kiss and See you later.
Shurei


  
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