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Autore: Lyls    27/12/2016    1 recensioni
Dal primo capitolo:
"Pandemonium?" domando scettica fissando l'insegna con il nome lampeggiante.
"è nuovo aperto da poco" dice euforica, mentre una volta dentro, noto che ci sono fin troppe persone, ammassate come sardine tanto che perdo di vista Sarah mentre mi avvicino al bancone.
"Due long island" dico benedendo il fatto che almeno conosco qualche drink, mi guardo attorno mentre aspetto il mio turno, anche se ad un tratto mi sento osservata e noto un ragazzo biondo, che è anche abbastanza carino, vestito di nero che mette in risalto la carnagione chiara ed i capelli, e dei strani tatuaggi che gli spuntano dal collo che mi fissa ed è vicino al bancone "mai visto una ragazza?".
"mi vedi?" domanda sorpreso ed inarco un sopraciglio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di una Shadowhunters quasi per caso '
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Lo so che dire che è un ritardo mostruoso è un eufemismo.
Come si è ben capito siamo arrivati ad un punto della storia che prende una svolta un pò diversa dai libri.
Ma per il resto non cambia nulla.
Ed il processo, per quanto sarà brutto è un punto essenziale della storia.

Ed il rapporto tra Crystal e Sarah non sarà più lo stesso.

Detto questo buona lettura ;)
Cacciatori di Ombre


L'INIZIO DELLA FINE.
Seconda parte.


"Che vuol dire che dobbiamo essere giudicate entrambe nel processo?" domando sorpresa.
Avevo creduto che con il fatto di consegnarmi, Sarah sarebbe stata scagionata e non l'avrebbero processata.
E quando ho sentito la parola processo, ingenuamente ho pensato al processo mondano, con tanto di giuria, giudici e testimoni.
Invece mi spiegarono che il processo consisteva, in giudizio con tre persone e una spada.
Nella mente la voce di Jon mi spiegò bene cosa consisteva.
"Cosa succederà quando io toccherò la spada?" domando ad entrambi.
Io e Sarah eravamo fuori dalla porta ad attendere che i giudici ci facessero entrare.
"Sinceramente non lo so" dice Sarah preoccupata, faccio per dire qualcosa ma vedo Jace arrivare di corsa.
Sto per dire qualcosa di poco carino, quando noto lo sguardo che si scambiano lui e Sarah.
E mi giro dall'altra parte per farli parlare.
"Vorrei che fossi qui" dice con un filo di voce appena udibile.
Lo so dice con un sospiro e vorrei esserci ma anche se sono innocente non mi crederebbero.
"Che dice tuo padre?" domando, anche se il silenzio che segue lascia ben pochi dubbi.
Conoscendo Valentine gli avrà detto di lasciarmi al mio destino.
Mi volto giusto in tempo per vedere Jace e Sarah che si baciano, poco prima che lui se ne vada non prima di averci augurato buona fortuna.
"Cosa mi sono persa?" domando perplessa.
"Mentre tu giocavi alla fuggitiva, Jace è venuto a trovarmi tutti i giorni per vedere come stavo" dice sbuffando, ed inarco un sopraciglio scettica.
"Era passato solo un mese" dico per niente convinta "e poi non eri tu a non voler niente di usato?"
"Lo so ma..." non fa in tempo a dire nulla che la porta viene spalancata e ci fanno entrare.
Posata su una colonna sopra ad un cuscino di velluto rosso nel centro della stanza si trova la Spada Mortale l'arma che fu data da Raziel in persona a Jonathan Shadowhunters.
Il primo Shadowhunters della storia.
La prima a venire sentita fù Sarah, che non appena le ordinarono di prendere la spada in mano iniziò a tremare.
E quando aprì bocca per parlare, con sgomento mi resi conto che provava tanto dolore.
"Non potete farlo" dico ad alta voce senza rendermene conto "sta soffrendo"
"Funziona così il processo signorina Hastings" dice un uomo dallo sguardo gelido.
"Beh è una barbaria" dico incapace di tenere la bocca chiusa.
"Signorina Prior, a quanto pare sua cugina non vede l'ora di essere processata" dice l'altro uomo guardandomi male.
A giudicare da come mi guardano tutti e tre, sembra che non vedono l'ora di processarmi.
Anche se solo dopo torno con i piedi per terra e sento il resto.
"...quindi conferma il fatto che ha bloccato volontariamente un altro Shadowhunter per permettere a sua cugina Crystal di scappare?" domanda l'uomo con lo sguardo perennemente gelido.
"Si" dice Sarah "ma lei non c'entra".
Ma non sembra averla ascoltata, visto che la invita a passarmi la spada.
Sono in ansia, perchè assomigliano tanto agli animali feroci che non appena vedono un punto vulnerabile attaccano con rabbia.
Mi sento così in quel momento.
Anche se non appena tocco la spada succede qualcosa che nessuno si aspetta, la spada si illumina di colpo.
Una luce bianca e calda che avvolge tutto quanto lasciandomi sola con la spada.
I tre si alzano di scatto e Sarah si allontana come se fosse stata scottata ma io non me accorgo.
Mi sento chiamare ma è come se non sento nulla, sono concentrata sulla spada e sulla persona che la sta impugnando insieme a me.
E come guardarsi allo specchio.
"Io sono Arwen" dice presentandosi "erano secoli che aspettavo questo momento"
"Che aspetti dentro la spada?" domando sconvolta, anche se nel vederla ridere la guardo male.
"No sciocchina, che finalmente qualcuno recuperi la spada di mio padre" dice Arwen sorridendo euforica.
"Ma non è un regalo?" domando sorpresa, sicuramente questo non me l'aspettavo. "Certo che no il tempo scorre diverso per noi angeli" dice guardandomi, mi guarda come farebbe una mamma che cerca di spiegare al figlio qualcosa di complicato "diciamo che lui l'ha visto come un prestito a lungo termine ed ora la rivuole"
"Gli altri oggetti mortali?" domando scettica.
"Quelli a lui non interessano" dice anche se ha lo sguardo di qualcuno che non è contento.
"senza offesa...ma tu non eri morta?" domando perplessa ricordandomi la storia di Isabel.
"Una si addormenta e i mondani pensano subito che tu sia morta" dice sconsolata "essendo data per morta mi sono nascosta finchè non è passato un secolo o due e poi è nata la tua ava e sono stata costretta ad abbandonare questo mondo, è una specie di maledizione non possono esserci due doppelganger nella stessa epoca, perchè si creerebbe uno squilibrio" dice Arwen facendo una smorfia "Ma tua madre aspettava due gemelli, ed era impossibile prevedere il sesso dei bambini, soprattutto perchè tua madre non voleva saperlo, così vi hanno separati alla nascita, per sicurezza".
"Non ha senso" dico incredula sentendo quello che dire "hanno sigillato mia madre solo per questo?" domando incredula.
"Se per questo non ha senso anche che frequenti i figli di Valentine" dice la ragazza angelo.
"Ne frequento solo uno" dico fissandola, alla fine è l'ultima persona che deve fare prediche.
"Jonathan non mi preoccupa" dice sorridendo gentile "gli altri due sono imprevedibili, lui ti ama si vede e non ti nuocerebbe, neanche se glielo chiedesse il padre, ma gli altri due..."
"Jace e Clary? " domando pensando che lo sempre pensato che Clary era strana, Jace un pò meno.
Ma non riuscirò a sentire altro perchè la luce bianca scompare così com'è venuta, ed inizio a sentire qualcuno che mi scrolla fortemente.
Il lamento che mi esce dalle labbra fa capire a chiunque sia che sono viva.
Apro gli occhi, e mi rendo conto che non siamo più nella sala per il processo, ma siamo nella camera che divido con Sarah.
"Oddio mi ha fatto prendere un colpo" dice Sarah abbracciandomi sollevata.
"Stai piangendo?" domando sorpresa, vedendo in volto. "Certo! sei stata svenuta per sei ore, mi stavo preoccuppando" dice incredula stringendo di più la presa.
"E il processo?" domando senza guardarla.
"E stato sospeso" dice Sarah sollevata.
"Meglio perchè quello che sto per dirti non ti piacerà" dico per poi iiniziare a raccontare dell'incontro con la mia antenata.
Se ne sta in silenzio tanto allungo che penso non abbia sentito.
"Sai che significa? che la spada appartiene a te" dice Sarah iniziando a fissare il vuoto.
Lo sguardo che ha non mi piace per niente, non l'ho mai vista con quello sguardo sperduto.
"Sarah?" domando cauta.
"Non puoi fare sempre così" dice di punto in bianco, la guardo e non capisco "arrivi candida candida e butti notizie scioccanti li come se non te ne importasse" sbotta seccata.
"Non è vero" dico fissandola confusa.
"Si invece" dice irritata "prima Jon, poi le scoperte di tua madre, poi la tua storia con Jon e poi la tua discendenza, ed ora questo"
"Se ti dava tanto fastidio perchè non hai detto nulla?" domando sbottando.
"L'ho fatto! ma tu eri troppo occupata per accorgerti di come stavo!" dice arrabbiata.
"Non è vero! non hai detto nulla di tutto questo!" dico urlando rabbiosa alzandomi di scatto verso di lei "la verità è che sei gelosa, perchè la sfigata strana sta avendo una vita più interessante della tua!"
"Guarda che è grazie a me se ti è capitato tutto questo! sono io che ti ho convinto ad uscire! se non fosse per me ora staresti ancora ranicchiata a leggere da qualche parte" dice ringhiando.
Dire che sono arrabbiata è un eufemismo, deve essersene accorta anche lei visto che si allontana di scatto.
"le... tue...mani" dice sussurrando sconvolta, ma non farò in tempo a dire o fare altro che qualcuno mi abbraccia da dietro.
"Te l'avevo detto che stare con me ti rende nevrotica" dice divertito, anche se poi il suo sguardo si posa su Sarah e diventa serio "ti conviene andartene" lo dice calmo ma non è un consiglio assomiglia più ad un ordine.
Appena Sarah si allontana inizio a piangere sulla spalla di Jon.
Piango perchè ha ragione lei, ero tanto presa dai miei problemi che non ho pensato minimamente a come poteva stare.
Piango perchè mi rendo conto, che non sono davvero arrabbiata con lei ma con me stessa.
   
 
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