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Autore: Nami93_Calypso    27/12/2016    2 recensioni
MazeRunnerAU
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Immaginate di svegliarvi al buio, non vedete niente ma percepite che la stanza si muove verso l’alto, forse è un ascensore.
Non sapete come siete arrivati lì e, soprattutto, perchè. Ma, cosa ancor più inquietante, non ricordate nulla: chi siete, quanti anni avete, da dove venite, qual è il vostro aspetto fisico. Ricordate unicamente il vostro nome.
Quando finalmente la stanza si ferma degli adolescenti vi danno il benvenuto nella Radura, il posto in cui loro vivono e hanno creato una società dopo esser giunti lì esattamente come voi, con quell’ascensore e senza ricordi.
Vi guardate intorno e l’unica cosa che vedete sono alte mura di cemento che circondano l’intera Radura.
È quello che è successo ai protagonisti di questa storia.
Chi sono?
Come sono arrivati lì?
Li ha mandati qualcuno?
Perchè non ricordano nulla?
Riusciranno ad andarsene?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Mugiwara, Nefertari Bibi, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mutazione

Eruzioni solari.
 
Se ne stava alla sua postazione, la divisa bianca con la scritta nera WICKED sul petto indosso, i capelli turchini sciolti e ordinati sulle spalle. Stava osservando sullo schermo l’immagine in 3D del cervello del soggetto A13. L’area orbitofrontale era colorata, indice che vi era un maggior afflusso di sangue ergo attività cerebrale in corso. Ne prese nota sul pc che aveva di fronte e cambiò immagine per confrontare l’andamento della variabile sperimentale con quella di controllo.
 
Virus dell’Eruzione
 
Era di nuovo a quella postazione, stava guardando distrattamente alcune immagini della Radura. Le riprese erano mosse a causa del movimento delle scacertole. Sorrise. Era buffo come a volte si ritrovasse a utilizzare il gergo inventato dai soggetti.
 
Riprese del Labirinto. Vide Nami, la prima ragazza della Radura, una variabile interessante che da poco avevano deciso di inserire, scappare da un Dolente ma nella sua fuga andò a sbattere contro uno dei muri e si ferì alla spalla. Quasi le dispiacque per lei. Vide Ace correre in suo aiuto e trarla in salvo.
 
Vide Kidd svegliarsi dalla Mutazione. Aveva uno sguardo diverso. Un po’ le dispiacque per lui perchè sapeva quali ricordi gli avevano restituito e cosa questo avrebbe comportato.
 
Vide Law e Zoro passeggiare in un momento di pausa, in un momento di statica serenità.
 
Vide Chopper raggomitolato in un angolo a piangere, da solo, di notte. Era nella Radura solo da pochi giorni e un senso di profonda tristezza e colpa si insinuò per la prima volta nel petto della ragazza.
 
Vide Rufy, Sabo e Ace cenare insieme.
 
Vide Rebecca in cucina che aiutava Sanji a preparare il pranzo.
 
Vide il Dolente che attaccava Marco nel Labirinto. La ragazza si guardò intorno. Non c’era nessuno. Premette una serie di tasti e invertì i comandi del Dolente facendolo andare nella direzione opposta lasciando così scappare il ragazzo. Non sapeva perchè l’avesse fatto. Sapeva solo che voleva farlo, anche se non avrebbe dovuto.
 
Spaccati
 
Era nella mensa, seduta al tavolo con Koza. Quel giorno lei aveva il turno la mattina, lui il pomeriggio, ma la pausa pranzo erano liberi entrambi. C’erano poche altre persone intorno a loro.
-Che cos’hai?-
Bibi sollevò lo sguardo dai piselli con cui stava giocherellando distrattamente con la forchetta.
-Ti vedo più pensierosa del solito-
Il ragazzo le sorrise allungando una mano per prendere la sua, ma nel suo sguardo si celava preoccupazione.
La turchina cercò di sorridergli di rimando.
-Sto bene. È solo che non capisco che senso abbia proseguire con l’esperimento del Labirinto, abbiamo raccolto dati a sufficienza-
-Ma non abbiamo ancora una cura- le fece notare il biondo accarezzandole il dorso della mano.
-Già, ma forse non la otterremo mai così- ribattè lei.
-Abbi fiducia nella Cancelliera e nella WICKED-
Bibi abbassò lo sguardo, sconsolata. Forse era proprio questo che le mancava da molto tempo, la fiducia in quello che stavano facendo.
Koza le prese dolcemente la mano con entrambe le sue prima di parlare.
-So che sei preoccupata per le sofferenze che stanno provando i soggetti, ma quando sapranno perchè l’abbiamo fatto ci ringrazieranno. Noi lavoriamo per un bene superiore. Per la salvezza dell’umanità-
La turchina cercò di sorridergli. Sapeva che aveva ragione e apprezzava che cercasse di consolarla, ma ormai lei si era discostata troppo dal credo della WICKED.
-Ora devo andare a lavoro- disse il ragazzo prima di darle un bacio sulla mano e regalarle un occhiolino alzandosi da tavola.
 
-Questa è crudeltà-
Si sentiva frustrata, impotente. E il fatto che la sua interlocutrice se ne stesse lì ferma, immobile, le mani incrociate di fronte al viso, i gomiti appoggiati sulla scrivania, il perenne sorriso enigmatico in volto non era d’aiuto.
-Questo è accanimento contro i soggetti!- proseguì, stringendo i pugni sotto la scrivania -Abbiamo raccolto dati a sufficienza e non ci sono variazioni rilevanti da mesi ormai. Credo sia il momento di far finire questo esperimento e far uscire i soggetti dal Labirinto. Forse dovremmo provare qualcosa di diverso-
La mora si abbandonò sulla schienale della poltrona, le mani incrociate sul grembo.
-Sono d’accordo con te-
Bibi rimase spiazzata; era l’ultima cosa che si aspettava di sentire. La Cancelliera, il capo in comando della WICKED, che rinnegava un aspetto tanto importante della sua associazione.
-I soggetti ci sono stati di immenso aiuto, grazie a loro abbiamo raccolto dati preziosi anche se non abbiamo raggiunto una cura. Credo sia l’ora di ricompensarli per il loro sacrificio-
Fece una pausa in cui la turchina non parlò. Aveva timore ad interromperla.
-Purtroppo i miei colleghi non sono d’accordo, credono che ci basti solo proseguire con gli esperimenti per giungere alla conclusione-
La Cancelliera si alzò e superò la scrivania per appoggiarsi al bordo e fissare la giovane negli occhi, un’espressione seria in volto.
-Bibi, io ho le mani legate, non posso far cessare l’esperimento, ma...- un misterioso sorriso comparve sul suo volto -Diciamo che se qualcuno dall’interno riuscisse a risolvere l’enigma del Labirinto io non potrei farci niente. Nessuno potrebbe farci niente-
La turchina la guardò, sconvolta. Era praticamente impossibile che i soggetti capissero come uscire dal Labirinto senza un aiuto esterno, ed era impossibile comunicare con loro.
-Tu ti ricordi del codice che è stato nascosto nel movimento dei muri, vero?-
La Cancelliera la guardò con fare ammiccante.
-E credo ti ricorderai anche dove si trova la via di fuga-
Bibi la guardò con occhi e bocca spalancati, il germoglio della speranza aveva preso vita in lei.
Ora sapeva cosa fare.
E la Cancelliera era tacitamente dalla sua parte
 
WICKED è buono
 
Bibi correva per i corridoi dell’edificio cercando di muoversi il più rapidamente e silenziosamente possibile. Doveva raggiungere la Scatola senza che nessuno se ne accorgesse. Doveva entrare nella Radura e spiegare ai soggetti come uscire da lì.
Sapeva che sarebbe stata un’impresa ardua, che qualcosa avrebbe potuto andare storto, per questo aveva preso alcune precauzioni, come la scritta che aveva sul braccio.
Aveva lasciato una lettera in camera di Koza in cui gli spiegava il suo piano e le sue intenzioni. Il loro non era un addio ma un arrivederci; si sarebbero visti pochi giorni dopo quando lei avrebbe portato i soggetti fuori dal Labirinto.
Si avvicinò al salone della Scatola e sbirciò dentro. Non c’era nessuno.
Di soppiatto entro nella stanza.
La Scatola era una costruzione rettangolare fatta di metallo che saliva verso l’alto per pochi metri fino a raggiungere la Radura. Il congegno era programmato per far credere ai soggetti che la salita durasse molto più tempo, per disorientarli.
Si avvicinò alla parete di destra per prendere la scala che vi era appoggiata. La accostò alla Scatola così da potervi salire sopra, dove era posta l’unica entrata.
-Ferma lì!-
Bibi si immobilizzò, un piede già sul primo piolo.
Si voltò, lentamente. Si trovò di fronte una ragazza esile con i capelli biondi a caschetto e gli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio. Impugnava una pistola e la puntava saldamente verso di lei. Era Valentina, come lei, una dipendente della WICKED.
La turchina alzò lentamente le mani. Doveva inventarsi qualcosa per spiegare la sua presenza lì. Lei non era addetta alla Scatola. Fece un sorriso tirato prima di parlare ma fu tutto inutile.
-Non fermerai l’esperimento-
Bibi si accigliò. Come faceva a saperlo?
-Ti ho sentito l’altra sera mentre parlavi con Koza- la bionda rispose alla sua tacita domanda -E sapevo che saresti stata tanto debole e patetica da fare qualcosa di così stupido, senza seguire il consiglio del tuo ragazzo- sottolineò l’ultima parola con un tono di scherno al che Bibi la fulminò con lo sguardo.
Prima che potesse dire o fare qualcosa, qualcuno la afferrò da dietro passandole un braccio intorno alla gola.
-Se proprio ci tieni ad andare nel Labirinto ti accontentiamo- era Mr 5 a parlare direttamente nel suo orecchio -Ma ci andrai esattamente come gli altri soggetti-
Infilzò il collo della turchina con una siringa iniettandole il filtro che cancella la memoria e che ben presto le fece perdere i sensi.
 
Malvagio è buono.
WICKED è buono.








Angolo di Calypso
Emh... Allora, questo capitolo serve a mostrare ciò che Bibi vive durante la Mutazione, alcuni ricordi del passato, flash e parole sconnesse. In parte risolve alcuni interrogativi (soprattutto sul passato di Bibi e su come sia giunta nella Radura) ma in compenso ne porta degli altri ahah. Spero di non avervi scombussolato troppo ahah
Ricordate che vi avevo accennato a un regalo di Natale? Ecco, è una OS che parla del Natale all'interno della Radura, in un universo parallelo in cui non stanno accadendo gli avvenimenti di questa long. Vi lascio il link 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3603529&i=1
Spero stiate passando delle buone feste e ringrazio tutti coloro che leggono la storia :)
Alla prossima!


 
   
 
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