Anime & Manga > Yuri on Ice
Ricorda la storia  |       
Autore: LysL    27/12/2016    2 recensioni
Una raccolta di otto piccole storie che vedono come protagonista Yuri Plisetsky mentre impara che "casa" non è solo un luogo, ma anche affetto e, perché no, a volte anche persone.
(La nota What if? si riferisce al fatto che il contesto diverge dal finale canonico, poiché la storia è stata ideata prima della fine della serie.)
*
{Storia partecipante al contest "Christmas Game – Puzzle Time" proposto e curato da Fanwriter.it ♥}
#1. Casa
#2. Promesse
#3. Tutta colpa del jet-lag (forse)
#4. Nanna
#5. Nuovo
#6. Troppo saké
#7. Hobbies
#8. Legami
#9. [Bonus!] A distanza
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Yuri Plisetsky
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note iniziali:
Avendo cominciato a scrivere prima della fine dell’anime, ci saranno incongruenze con il finale canonico (Il What if? si riferisce a questo). In particolare, Yuuri ha vinto l’oro, Yurio l’argento, JJ il bronzo, Victor non ha ripreso a competere e lui e Yuuri vivono insieme ad Hasetsu.
Grazie mille per aver aperto la storia e buona lettura!!

 
 
Immagine di SpigaRose


Questa raccolta è dedicata a Zaira
perché ha sempre creduto in me
e mi ha sempre sostenuto
Grazie.
 
  
Casa

[Prompt: Tazza Calda]

 
Nonostante le proteste colorite che erano state opposte a quella decisione, né Yakov né Lilia avevano voluto sentir ragioni, e Yuri Plisetsky, subito dopo la serata di gala del Grand Prix, era stato mandato a casa senza tante cerimonie.
Non era pensabile che volesse ancora allenarsi, non dopo essersi guadagnato l’argento alla finale di quell’anno, ed entrambi i suoi coach la pensavano allo stesso modo; poco importava che per Yuri, l’essere stato umiliato per l’ennesima volta dal cotoletto, piazzatosi al primo posto, fosse motivo di grande rabbia e vergogna, i due erano d’accordo sul fatto che avesse bisogno di riposo. Quella gara gli aveva risucchiato la maggior parte delle energie, e anche se aveva dato prova di possedere una certa resistenza, non era salutare sforzarsi in quel modo.
A Mosca, ad una settimana dalla fine del Grand Prix, si respirava già aria di festa. Non che Yuri se ne sentisse granché toccato: la delusione a seguito della sconfitta bruciava ancora, come quando da piccolo era scivolato di ginocchia sul ghiaccio, però doveva ammettere che l’atmosfera familiare e priva di stimoli competitivi lo rendeva meno incline ai suoi soliti scatti d’ira.
Guardò fuori dalla finestra, dove alcuni fiocchi di neve vorticavano. Dalla sua camera riusciva a vedere la strada su cui dava casa sua, piena di luci intermittenti e persone che camminavano come se lì fuori non ci fossero cinque gradi sotto zero, probabilmente già presi dall’atmosfera piena di lucine intermittenti e gioia, o alla ricerca di regali per parenti ed amici. Yuri sbuffò rumorosamente, abbastanza da far innervosire Noski, il quale, rizzando il pelo, scese dallo stomaco del suo padrone, sul quale era stato accoccolato fino a quel momento.
La prima reazione di Yuri fu quella di sporgersi fuori dalla sponda del letto per afferrarlo, ma il gatto fu più veloce, e con uno scatto si andò a sedere sulla sedia girevole della scrivania. Si fissarono per qualche secondo, occhi gialli e occhi verdi, poi Yuri decise bene di fare una linguaccia al proprio gatto e borbottare un poco convinto. «Fa’ come ti pare.»
Controllò il cellulare, sbiancando al numero di notifiche dei suoi social, e tutto per colpa di quelle schizzoidi delle sue fan, che l’avevano riempito di complimenti al limite del legale, auguri per le imminenti feste e stupide immagini. Non che le odiasse, era loro grato per il supporto che gli dimostravano, a modo loro, e poi diciamocelo, a quale quindicenne non piacerebbe essere adorato da orde di ragazze? Avrebbe solo voluto che fossero meno, come dire, pazze.
C’erano anche un paio di messaggi da Victor, ma li avrebbe ovviamente ignorati, altri da Yuuko e le gemelle e gli parve di leggere il nome Otabek Altin, in mezzo a tutti gli altri, ma anche solo l’idea di dover impiegare il suo tempo a dividere i messaggi importanti da quelli che non gli interessavano lo innervosiva e decise che l’avrebbe fatto più tardi. O mai.
Stava quasi per alzarsi a reclamare l’affetto del proprio animale domestico, che la voce un po’ rauca di suo nonno si fece sentire.
«Yuri! Sto preparando il tè!»
Il ragazzo si bloccò nel bel mezzo dell’azione, i gomiti piegati a sostenersi, e fissò Noski, che per tutta risposta, prese a leccarsi una zampa per poi passarsela sull’orecchio. «Bah.»
Si grattò il fianco, dove la felpa nera gli aveva lasciato la pelle scoperta, scotolandosi di dosso i peli bianchi che gli erano rimasti attaccati all’indumento, poi si diresse verso la cucina, ma lasciò la porta della stanza aperta, nel caso Noski decidesse di seguirlo.
Fu il fischio leggero dell’acqua che iniziava a bollire nella teiera a dargli il benvenuto, mentre suo nonno preparava l’infuso. A volte, quando era più piccolo, suo nonno preparava il tè nel samovar che teneva nell’armadio in camera da letto, ma ormai era troppo pesante perché potesse trasportarlo, e si era dovuto adeguare ad usare una teiera elettrica; il sapore del tè non era esattamente uguale, ma era buono lo stesso.
Yuri sorrise al nonno e prese dalle mani rugose la tazza colma di liquido scuro e caldo.
Il calore improvviso gli procurò un brivido lungo la schiena, e in un altro contesto si sarebbe dato del debole a causa di quella reazione, ma in quel momento non riusciva a curarsene più di tanto. Teneva le dita raffreddate contro la ceramica quasi scottante, respirando quell’odore familiare che sapeva di casa.
Si sentì rilassare, come se la tazza calda che stringeva le mani avesse sciolto tutti i problemi di cui sentiva il peso.
Yuri Plisetsky non era fatto per l’inerzia; non faceva proprio per lui star fermo, prendersi delle pause, no. Eppure, sorseggiando il tè caldo preparato da suo nonno mentre l’uomo lo squadrava con il suo sguardo duro, ma fiero ed affettuoso, Yuri pensò che stare seduto su quella sedia non era così male, e quando anche Noski decise di unirsi a loro, con la coda scura che ondeggiava e miagolando ai suoi piedi, alla ricerca di attenzioni, Yuri decise che forse avrebbe anche potuto rispondere a quei messaggi, una volta finito il tè.
Dopotutto era a casa, e se avesse finito per arrabbiarsi, ci avrebbero pensato il tè di suo nonno e le fusa di Noski a rilassarlo.

 

 

[869 parole]

 

 

Note della pseudo autrice:
Hola gente!
Per prima cosa, voglio ringraziare di cuore chiunque abbia letto fino a qui, vi voglio bene :)
È la prima volta che scrivo in questo fandom, e in generale la prima volta che scrivo dopo taaaanto tempo, quindi sono aperta a tutti i commenti che vorrete (si spera) lasciarmi, anche quelli critici (purché, vi prego, siano costruttivi, perché sono qui con l’intento principale di migliorarmi, e gli insulti scoraggiano e basta).
Devo ringraziare Kubo-sensei per avermi fatto tornare la voglia di scrivere e la pagina facebook Fanwriter.it per avermi dato la possibilità di farlo, grazie a questo contest organizzato per il periodo Natalizio.
La citazione che dà il titolo alla storia è di Marjorie Holmes, e l'idea principale è quella di raccontare sprazzi delle “vacanze” di Yuri e di come lui, attraverso l’affetto di chi lo circonda, impari che casa non è solo un luogo, ma possono essere più posti, emozioni e persone. (Perché fondamentalmente gli voglio un bene dell’anima e voglio solo vederlo felice!)
Fun fact: Noski significa calzini in russo, perché il gatto di Yuri è bianco con le zampe scure, e io sono molto stupida.
Non so molto che dire, sono un tantino emozionata, ad essere sincera… Ho già pronte le prime quattro storie, che posterò spero al più presto possibile!
Grazie mille di nuovo, e buona continuazione delle festività!
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: LysL