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Autore: Lily and the books    28/12/2016    0 recensioni
[La chimera di Praga]
Ziri e Liraz vivono i primi momenti del loro amore. Dopo che serafini e chimere hanno imparato a combattere fianco a fianco, si comincia a intravedere un nuovo modo di vivere. Dopo tutto, "l'amore è un elemento" e merita di essere celebrato.
Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La serata era inaspettatamente tiepida, nonostante l'altitudine, il vento costante attraversava le caverne dei kirin e le faceva cantare delicatamente. Quel suono, quasi un sussurro selvaggio, ripeteva una sola parola, "casa", alle orecchie di Ziri. Per la prima volta dopo parecchie settimane era scesa la calma e lui ne aveva approfittato per trovarsi un posto tranquillo dove pensare. Si era avventurato a piedi fra le montagne, forse per non farsi vedere, forse perche non si era ancora del tutto abituato a riavere le sue ali di pipistrello. Si era trovato una specie di radura  spoglia nascosta fra due speroni di roccia modellata dal vento, che formavano una sorta di minuscola stanza circolare.

≪Ziri≫ una voce lo riscosse con violenza dai suoi pensieri. Alzò gli occhi e rimase in silenzio per un attimo a osservare. Davanti a lui aveva la creatura più affascinante di Eretz. Liraz era un angelo, letteralmente, e sebbene tutti gli angeli fossero dotati di lineamenti di gran lunga più graziosi della maggior parte delle chimere, lei era l'angelo più bello che Ziri potesse dire di aver incontrato. Per la prima volta la vide con i capelli biondi sciolti. Le si posavano morbidamente sui piccoli seni nudi che prendevano forma sotto una sottile tunica bianca. Il suo volto era pallido ≪Io… io stavo facendo un bagno e quando sono uscita non riuscivo a trovarti da nessuna parte. Io… ho pensato che... ≫  Le parole, pronunciate in modo impeccabile in lingua chimerica, le morirono in gola.

Ziri si alzò in fretta e si avvicinò per abbracciarla. Il corpo di Liraz si irrigidì, mentre il suo viso si induriva nell'espressione a cui era abituato da troppi anni. Negli occhi di Ziri si stava già facendo strada la delusione, ma quando i loro sguardi si incrociarono, Liraz cedette e si lasciò stringere tra le braccia del kirin. Il tocco di ziri era come un balsamo magico. ≪Non vado da nessuna parte≫ le sussurrò all'orecchio. E niente in quel momento, a quelle parole, avrebbe potuto impedire che un sorriso sincero si schiudesse sulla bocca di quell'angelo del cuore ghiacciato. La mano di Ziri si insinuò in quella di Liraz senza incontrare resistenza . ≪Facciamo un giro≫ le sussurrò guardandola negli occhi azzurri. Quindi si sollevò di qualche centimetro da terra e , quando Liraz fece lo stesso , spiccò il volo, sempre tenendole la mano. La vista di quella coppia avrebbe stupito gli abitanti di diversi mondi, se avessero potuto assistervi. In effetti, il contrasto non sarebbe potuto essere più netto. Ziri aveva un aspetto quasi selvatico, con le sue ali sottili, nere e lucide, le imponenti corna da antilope adulto e gli zoccoli alle estremità delle gambe. Liraz invece era tutta piume, fuoco e luccichio d'argento e, anche se entrambi erano abili per istinto naturale nel volo, lei aveva una grazie tutta particolare nel battito palpitante delle ali. Quando ebbero raggiunto una notevole quota si fermarono a godere meravigliati del panorama sotto di loro: le cime rocciose delle montagne si estendevano a perdita d'occhio in ogni direzione, le più alte erano coperte di ghiaccio e scintillavano alla luce delle due lune. Ziri ripensò al loro primo bacio, quattro giorni prima.

Era una sera tranquilla, non molto diversa da quella. Avevano avuto un "primo appuntamento", come lo aveva definito Zuzana. Ziri aveva steso una coperta in una zona pianeggiante e Liraz aveva portato il cibo. Non era troppo esperta di cucina, dal momento che per tutta la vita si era dovuta accontentare di mangiare quello che si trovava, preparato come meglio riusciva sul fuoco del campo di battaglia. Ma aveva fatto del suo meglio, non senza qualche aiuto, ed era riuscita a portare della carne arrostita con una salsa di bacche selvatiche, pane morbido e ancora tiepido e una bottiglia di champagne del mondo umano che si era procurata e di cui andava tremendamente fiera. Avevano mangiato, bevuto e guardato sorgere le lune, prima Nitid e poi, più fioca, Ellai. Poi avevano volato in alto sopra le montagne e si erano ritrovati faccia a faccia. L'elettricità si era scatenata quando le punte delle loro ali si erano sfiorate, chiudendosi attorno ai loro corpi frementi. Il contatto fra le loro labbra era stato inevitabile, come se una forza magica attraesse quelle bocche l'una all'altra. In quel momento Ziri si sentì fortunato come mai si era sentito prima. Poteva aver perso il suo vero corpo, ma aveva sempre la stessa anima, pura e buona. E Liraz aveva incontrato quell'anima e se ne era innamorata.

Quella sera non c'era nessuno in vista nei dintorni delle caverne dei kirin, ma se qualcuno si fosse trovato lì e avesse alzato lo sguardo, nel cielo spruzzato di stelle avrebbe assistito allo spettacolo di un bacio fra due anime innamorate.

   
 
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