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Autore: the beast02    28/12/2016    0 recensioni
Immaginate, se potete, un mondo come il nostro, ma fermato al medioevo, senza polvere da sparo, ma con una chiesa accondiscendente e al tempo stesso violenta. Questo è il mondo di Alessandro e di Lucia, lui un fedele combattente cristiano, lei "un'infedele" come la chiama la chiesa, un'eretica.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 3

Nuovi nemici

 

3 giorni dopo

"Alessandro sbrigati, il Papa ci ha mandati a chiamare"

Andrea, ufficiale di pari grado a quello di Alessandro, già risplendeva nella sua armatura metallica, come pronto ad andare in battaglia.

"Il tempo di prepararmi e arrivo" Il ragazzo aspettò che l'altra guardia se ne andasse e, dopo essersi vestito, guardò un' ultima volta dalla feritoia della sua stanza, quindi si incamminò per incontrare il Papa.

"Vi ho mandato a chiamare..." Cominciò "Perchè le nostre spie, mandate a controllare l'accampamento dei barbari, sono tornate due giorni fa piene di graffi e morsi, sostenendo che "i morti" li avevano attaccati. In poche parole, sono morti ieri mattina, li stavamo seppelendo, e mi è testimone Dio, hanno alzato le braccia, pensavamo ad un miracolo, poi vedemmo gli occhi, bianchi ed inespressivi, le loro bocche si contorcevano in smorfie disgustose."

Il silenzio creatosi venne interrotto da una guardia, la quale disse solamente "Che ne avete fatto?" Il Papa guardò negli occhi uno per uno "Gli abbiamo bruciati, come impuri. Ma non vi ho chiamato qui solo per questo, bensì perchè le sentinelle hanno avvistato quei demoni. C'è, a mio parere un'unica soluzione, restare alleati con gli eretici fin quando non avremo eliminato ogni minaccia" Alessandro fu richiamato all'attenzione del leader religioso prima che potesse fare altro.

"Alessandro, li avvertirai tu gli eretici. E mi raccomando, appronta qualunque difesa possibile per fermare quei mostri. Conto su di te, hai carta bianca."

"Sarà fatto"

Alessandro si avviò verso l'accampamento, deciso a sbrigare la faccenda velocemente, per poi andare da Lucia.

Appena arriavto cominciò ad approntare le difese: arcieri scelti sulle mura, fossati attorno al accampamento, fu ordinato a tutti di usare armi da distanza, lance, picche, spade lunghe, qualunque cosa permettesse una minima distanza da quei mostri.

La notte arrviò veloce, accompagnata da urla e fuochi in lontananza, le difese erano pronte. Il ragazzo si avvicinò alla tenda di Lucia, lei stava poggiata sulla branda, lo sguardo, dapprima perso nel vuoto si animò quando vide entrare quella persona per la quale si domandava come mai provasse sentimenti d'amore, insomma, era un cristiano, avevano ucciso la sua gente, i suoi genitori. Si creò un silenzio innaturale, entrambi si guardavano solo negli occhi, ognuno scrutava l'anima dell'altro. Alessandro non potè fare a meno di abbassare lo sguardo sul petto della ragazza, dove si vedeva la piccola macchia di sangue, testimonianza della sua ferita, ora quasi sparita.

"Perchè sei qui?" Il silenzio venne rotto dalle parole dellla ragazza, esse suonavano quasi accusatorie, gelide.

"Il Papa mi ha mandato qui a preparare le difese, stanno arrivando altri nemici..." Alessandro si fermò, aspettando una risposta da quel volto rimasto impassibile.

"Questo non spiega perchè tu stia nella mia tenda"

"Ero solo venuto ad avvertirti, non sono nemici normali, forse un tempo sono stati pure umani, ma ora non lo sono più. Consiglio a tutti quelli che non possono combattere di ripararsi in un posto più sicuro"

"E dove!? Ci avete tolto tutto,ci obbligate a diventare cristiani oppure ci torturate e ci uccidete, avete messo a ferro e fuoco i nostri villaggi, le nostre case!"

"Non ho chiesto io di essere ciò che sono, una maledetta pedina di questo perverso gioco"

"Forse non lo hai chiesto tu, ma da pedina sei diventato alfiere, e da alfiere torre. Adesso vai a fare il tuo dovere, alfiere."

Alessandro uscì dalla tenda, ripensava continuamente alle parole di lei, "da pedina sei diventato alfiere, e da alfiere torre" Forse aveva ragione, fosre non era altro che una stupida pedina, agli ordini di un Papa re. A risvegliarlo da questi pensieri furono delle trombe e delle grida, erano arrivati, quel puzzo cadaverico si era espanso per l'accampamento già da tempo, e adesso si udivano chiaramente i lamenti. Gli arcieri furono i primi ad accorgersi che qualcosa non andava, alcuni erano pieni di frecce, ma avanzavano con la stessa forza e determinazione degli altri. Il generale cristiano si ricordò allora delle parole del Papa "Li purificammo con il fuoco" diede allora l'ordine di mirare alle pozze di pece, poi prese dei panni e li immerse nella stessa, quindi li legò alle spade degli spadaccini, e, quando il primo muro cadde sotto i colpi di quella massa cadaverica venne dato fuoco alle armi. Quei corpi brucianti non accennavano a fermarsi, solo quando venivano ridotti a ossa carbonizzate la minaccia era finita, ma prima che accadasse ciò il villaggio aveva già preso fuoco. Alessandro si diresse verso la tenda di Lucia, facendosi strada tra quegli incubi, ne uccise un paio tagliandoli la testa, a quel punto il corpo cadeva e non si rialzava più. Alice era lì, con le spalle al muro, accerchiata da tre abomini, li teneva bada con la spada, riuscendo a farli cadere, ma essi si rialzavano, avanzando sempre di più. Alessandro si avventò su quei mostri, decapitandoli, poi guardò Alice, aveva uno sguardo freddo e distaccato, trasmetteva puro odio, lei continuava a pensare che fosse tutta colpa dei cristiani. Infondo sapeva che non era così, ma non lo voleva ammettere, la ragazza sollevò la spada, lanciandola verso Alessandro, che spostandosi potè vedere l'arma infilarsi nella testa di quello che una volta era un'ufficiale cristiano. "Ora siamo pari " disse senza battere ciglio, la sua voce era ferma, ma lei si sentiva un groppo alla gola, stva per piangere, ricacciò dentro ogni emozione umana e girò per il campo alla ricerca di superstiti, trovando solo corrotti che banchettavano con le carni dei suoi compagni. Quindi, insieme ad Alessandro, uscì dall'accampamento, che venne bloccato e lasciato divorare dalle fiamme. I mostri tornarono nel bosco, richiamati da suoni di campane in lontananza.

E così, mentre un'accampamento bruciava, e i vivi piangevano i morti una nuova piaga si sviluppava negli animi e nei cuori delle persone, una piaga peggiore delle eresie, i portatori ne portavano il marchio, un morso, o un graffio dato da quegli esseri immondi 

   
 
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