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Autore: Hana_Weasley    28/12/2016    1 recensioni
Per la Vigilia di Natale, Hoseok e Jimin decidono di passarla in compagnia come ormai fanno da anni.
Entrambi non vedono l'ora, impazienti di poter consumare una buona cena, scambiarsi i tanti attesi regali e passare la serata a farsi le coccole sul divano.
Ma un'imprevisto si porrà tra i due.
[JIHOPE]
Fanfiction molto semplice e scritta di getto per augurare a tutti un buon natale e un felice anno nuovo!
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una (Dis)avventura Natalizia.

 

 

Alla mia adorata metà, che mi minaccia giorno e notte, che mi manda foto di Hobi per farmi morire.
che è nata solo 16 ore prima di me ma pensa di essere più grande, che condivide metà della mia mente
ma soprattutto che mi capisce sempre e mi sostiene ogni giorno. Ti voglio un mondo di bene, Elena.
Rob :3

 

 

24 Dicembre.

 

Hoseok uscì soddisfatto dal negozio, mentre la candida neve si posava sul suo capo delicatamente.
Aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro e non riusciva proprio a contenerlo, era più forte di lui.
Quella giornata sarebbe stata semplicemente meravigliosa, ne era sicuro.
Fiero di sè stesso si avviò al parcheggio dove aveva abbandonato la sua automobile che oramai era diventata bianca per la neve che imperterrita continuava a scendere dal cielo grigio.
Vi entrò e si perse per qualche istante ad osservare la piccola busta che aveva tra le mani. Pensò al suo sorriso dolcissimo e a quei piccoli occhi che si sarebbero ridotti a due fessure per la contentezza di constatare cosa vi celasse il pacchetto e ciò aumentò solo a migliorare il suo umore, se ciò fosse stato possibile. Oltre che ovviamente far battere all'impazzata il suo cuore.
Prese il telefono, sbloccò lo schermo e mandò velocemente un messaggio.

Sto tornando a casa. Aspettami~

Aspettò la risposta di Jimin, che arrivò piuttosto velocemente e poi posò il telefono, mettendo in moto la macchina per arrivare il più in fretta possibile dal suo ragazzo che lo attendeva.
Era la vigilia di Natale e lui e Jimin avevano naturalmente deciso di passarla insieme. Avevano in mente di consumare una cenetta romantica in attesa che scoccasse la mezzanotte, per poi scambiarsi i regali e tante coccole, come piaceva a loro.
Il problema era che mentre Jimin erano mesi che gli ripeteva quanto gli sarebbe piaciuto il regalo che aveva trovato per lui, quest'ultimo si trovava in alto mare. Non che non avesse cercato, anzi aveva cercato fin troppo. Ma nulla di quello che vedeva in giro gli pareva adatto. Jimin per lui era la persona più importante al mondo e non voleva regalargli qualcosa di banale o che non avesse alcuna importanza.
Voleva che fosse un regalo speciale, qualcosa di davvero sentito.
Per quello si era ridotto all'ultimo, alla disperata ricerca di qualcosa. Un lampo di genio, un'illuminazione, un miracolo.
E alla fine, girando per tutta la mattinata lo aveva trovato.
Il regalo perfetto. Il ragazzo non poteva che essere orgoglioso di sé stesso.
Mentre Hoseok fantasticava ad occhi aperti sulla serata che avrebbe passato con il fidanzato la neve non accennava a diminuire, ma anzi, pareva nevicasse sempre più abbondantemente.
Hoseok sperò di tornare a casa prima che la situazione peggiorasse.
Ma più i minuti passavano e più Hoseok perdeva quell'ottimismo che lo aveva accompagnato da quando era uscito da quel negozio.
Le strade erano completamente coperte di neve e una fila sempre più lunga di auto cominciava a formarsi davanti al ragazzo.
Hoseok pregò qualsiasi divinità di riportarlo il più velocemente possibile a casa ma le sue preghiere non vennero ascoltate.
Tempo un quarto d'ora e il ragazzo si trovava proprio nel bel mezzo del traffico.
Fuori non poteva uscire, faceva troppo freddo e certamente non avrebbe potuto abbandonare l'auto lì in mezzo ed iniziare a correre. Correre dove poi? Casa sua era ad almeno una mezz'ora da lì.
Era spacciato.
I loro piani sarebbero stati rovinati, Jimin ce l'avrebbe avuta a morte con lui e Hoseok era semplicemente un fallimento di essere umano.
Decise di aspettare prima di chiamare Jimin per avvisarlo e per tentare di scacciare il nervosismo accese la radio che trasmetteva una vecchia canzone.
Hoseok la canticchiò un po', mentre batteva ritmicamente le dita sul volante e ogni tanto avanzava di qualche metro nella strada completamente coperta di neve.
Controllò l'ora e si accorse che erano già le sei e mezza. Si prese la testa tra le mani, sull'orlo di una crisi di panico. Ma poi qualcuno richiamò la sua attenzione da fuori, picchiettando sul vetro. Un ragazzo infreddolito, che tentava di coprirsi al meglio con il suo cappotto e la sciarpa gli fece segno di abbassare il finestrino.
Hoseok lo fece, chiedendogli silenziosamente cosa volesse.
“Scusa, sai dirmi che ore sono?” chiese quello.
“Le sei e mezza.” Hoseok rispose cortesemente.
“Oh no, mia madre mi ucciderà!” esclamò l'altro.
“Anche tu bloccato nel traffico?”
“No, peggio. A piedi!” replicò e Hoseok vide chiaramente il panico nei suoi occhi.
“Senti, se vuoi ti posso dare un passaggio, per quanto sia possibile in questa situazione. Ci metteremo ore probabilmente, ma sempre meglio che rimanere fuori con questa tormenta.”
Il volto dello sconosciuto si illuminò e subito corse all'altra portiera. Appena si sedette tirò un grosso sosspiro di sollievo, probabilmente felice di poter essere finalmente al caldo. Prese le mani di Hoseok – facendolo sussultare per quanto le sue fossero fredde – e lo guardò intensamente negli occhi. “Grazie mille! Ti ripagherò in ogni modo possibile!”
Hoseok ridacchiò. “Non ce n'è bisogno. Io comunque sono Hoseok.” si presentò.
“Taehyung.”
Passarono il tempo a chiacchierare del più e del meno mentre la macchina procedeva a rilento e Hoseok piano piano perdeva la speranza.
Il telefono poi squillò, avvertendolo dell'arrivo di una chiamata e il ragazzo sussultò, sapendo già di chi si trattasse.
“P-pronto?”
“JUNG HOSEOK!” tuonò una voce dall'altra parte del telefono.
“Jiminnie...”
“Dove diavolo sei finito? Mi hai scritto ore fa che saresti arrivato e di te non c'è neppure l'ombra! Hai idea di quanto io sia preoccupato?!”
Hoseok ne aveva una grande idea. Jimin era una persona che raramente si arrabbiava ma quando lo faceva sapeva fare davvero paura.
“Mi dispiace ma sono bloccato e-” Hoseok venne interrotto da Taehyung che richiamò la sua attenzione. “Cambio stazione, Hoseok hyung, va bene?” gli chiese e il ragazzo gli fece cenno affermativo per poi riprendere a parlare con il suo compagno. Ma quello non gli diede l'opportunità di terminare.
“Chi è?” chiese serio.
“Chi è chi?
“Il ragazzo in tua compagnia.” Hoseok spalancò gli occhi per la sorpresa e li posò sull'ignaro Taehyung che canticchiava a bassa voce una canzone natalizia che stavano passando in radio.
“Oddio… mi stai tradendo, Hoseok?”
Se possibile, gli occhi del ragazzo uscirono fuori dalle orbite per lo shock.
“Jimin che stai dicendo?”
“No Hoseok, dimmi la verità, non mi prendere in giro!” insisteva Jimin che non aveva capito assolutamente nulla della reale situazione.
“Ma quale tradendo! Sono bloccato nel traffico, Jimin-ah!” esclamò esasperato Hoseok, stroncando sul nascere il malinteso.
“Dimmelo! Dimmi come si chiam-ah. Come sei bloccato nel traffico?” Jimin tornò all'istante calmo.
Hoseok gli spiegò in breve la situazione e si scusò un'infinità di volte con il ragazzo per non poter essere lì con lui proprio la vigilia di natale. Jimin lo rassicurò ogni volta, dicendogli che non fosse assolutamente colpa sua e che lui lo avrebbe aspettato a casa.
“Sei fortunato, stavo per mettermi ai fornelli ma si sarebbe raffreddato tutto.” gli disse scherzosamente Jimin, facendo sentire ancora più in colpa il povero Hoseok.
“Non ti preoccupare, cucinerò domani per te!” lo rassicurò e Hoseok tornò a sorridere per un po'.
I due ragazzi continuarono a parlare per una buona mezz'oretta, mentre Hoseok lentamente si muoveva nel traffico e Taehyung ascoltava la conversazione tra i due emettendo versi disgustati e fingendo conati di vomito. Erano schifosamente dolci quei due, fin troppo per i suoi gusti.
“E quindi stavo pensan-” stava dicendo Jimin quando la sua voce venne interrotta bruscamente.
Jimin? Jimin mi senti? Jimin? Ah, è partito anche il telefono! Stupida bufera!” il malumore si impossessò nuovamente in men che non si dica di Hoseok mentre Taehyung si esibiva in un ballo della felicità e ringraziava la bufera per aver messo fine a quel terribile supplizio che erano i due piccioncini mentre tubavano senza curarsi del povero malcapitato.
Verso le nove finalmente le macchine presero ad andare in modo sostenuto e i due ragazzi esultarono, il morale che saliva nuovamente. Poco prima erano scesi per comprare qualche snack in un negozio aperto ventiquattro ore su ventiquattro e in quel momento i due stavano mangiando e si esibivano in un improvvisato karaoke, divertendosi anche.
Si scambiarono perfino i numeri, promettendosi che avrebbero continuato a sentirsi.
Alle undici, quando ormai aveva finito di nevicare da un pezzo, le strade tornarono completamente agibili e Hoseok vi sfrecciò, sperando di tornare a casa prima della mezzanotte.
Accompagnò a casa Taehyung che lo ringraziò come minimo un milione di volte, seguito a ruota dalla madre che gli offrì anche un pezzo di Tteokguk che Hoseok rifiutò gentilmente, voleva arrivare il prima passibile dalla sua metà.
Salutò Taehyung, promettendogli che si sarebbe fatto sentire e partì a tutta birra per arrivare a casa dal suo ragazzo che aveva dovuto passare la vigilia di natale tutto solo.
Parcheggiò l'auto e vi ci si fiondò fuori. Corse su per le scale e arrivò davanti alla porta del loro appartamento con il fiatone. Controllò l'orologio. 23:59
Aveva fatto giusto in tempo.
Infilò le chiavi nella toppa ed entrò in casa. Si tolse le scarpe fradice e il cappotto e poi entrò in salone, alla ricerca di Jimin.
Una ricerca che durò pochissimo. Il ragazzo si trovava infatti sul divano di pelle, steso ed addormentato, mentre tra le mani reggeva un pacchetto ricoperto di carta da regalo rossa e da un fiocco verde. Hoseok si fermò ad osservare il ragazzo per un po' e sorrise, intenerito di fronte a quanto stanco dovesse essere per riuscire ad addormentarsi e a quanto fosse carino.
Si inginocchiò di fronte a lui e gli accarezzò delicatamente la testa, infilando la mano tra i capelli soffici come la seta.
Spostò poi qualche ciocca dalla fronte e gli lasciò un tenero bacio.
Decise che non lo avrebbe svegliato. Era evidentemente stanco e meritava di riposare. Lo avrebbe quindi portato in camera e domani si sarebbero potuti salutare come si doveva e scambiandosi i regali. Gli lasciò un un ultimo sguardo e poi fece per alzarsi, ma una mano bloccò il suo polso.
Hoseok si voltò, sorpreso e spalancò gli occhi quando vide che Jimin si era svegliato.
“Ehi, ti sei svegliato.” gli disse dolcemente.
Il ragazzo si stropicciò gli occhi e poi lo guardò, sorridendo. “Sei qui.”
Il maggiore ricambiò il sorriso e poi si sedette vicino a lui. “Sono qui.”
Jimin lo abbracciò e si fece cullare tra le sue braccia per un po' di tempo, godendo del calore che il suo corpo gli stava donando e sospirando per la contentezza.
Poi si staccò e prese il suo pacchetto; glielo mise sulle ginocchia. “Buon Natale.”
Hoseok scartò con curiosità il pacco, dopo mesi poteva finalmente sapere cos'era ciò che il suo Jimin gli aveva preso e di cui si vantava così tanto.
Tirò fuori una maglietta che mesi fa aveva visto in una vetrina ma che non si poteva permettere e come se poi non fosse già abbastanza vi trovò anche un biglietto.
Hoseok lo lesse e quando terminò abbracciò il suo ragazzo, ringraziandolo di cuore.
Gli aveva regalato il biglietto per una fiera completamente dedicata alla danza, la sua più grande passione.
“Sono felice che ti piaccia.” gli disse quello, lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Mi piace? Lo adoro! Grazie, amore.”
Il suo Jimin non si risparmiava mai. Era sempre fantastico, in ogni situazione. Anche se ad Hoseok sarebbero piaciuti pure un palio di calzini, se glieli avesse regalati Jimin.
Il maggiore prese poi il piccolo pacchettino compagno dell'avventura appena affrontata e lo diede a Jimin a cui brillarono gli occhi per la curiosità.
Il ragazzo lo aprì e vi trovò dentro una scatolina blu. Aprì anche quella e ciò che vide gli mozzò il fiato.
All'interno vi era un elegante e fine bracciale in argento con una lunga ma piccola placchetta, in argento anche quella.
Jimin lo prese tra le mani tremanti e poi si accorse dell'incisione sulla placchetta.
E in quel momento, tutta l'attesa, tutto il nervosismo, tutta la delusione e la tristezza per aver passato la serata senza la sua metà svanirono, lasciando posto ad un sentimento di totale devozione e amore per quella stessa persona che era stata capace fin dalla prima volta in cui si erano conosciuti di stupirlo in ogni modo possibile.
Non riuscì a trattenere le lacrime, che scesero copiose sulle sue guance mentre Hoseok guardava intenerito la scena.
“Ehi, mica volevo farti piangere.”
Jimin lo colpì sulla spalla e poi gli buttò le braccia al collo.
“Ti amo.” gli sussurrò ad un orecchio.
Lo amava immensamente, e lo avrebbe anche urlato in quel momento, Jimin.
“Ti amo anche io, tesoro.” gli rispose Hoseok, tenendo tra le braccia il suo innamorato.
Rimasero abbracciati per un po', cullandosi e sussurrandosi dolci parole fino a quando Jimin non si accorse che Hoseok riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti per la stanchezza. Lo baciò un'ultima volta e Hoseok rispose pigramente al bacio, facendo sorridere l'altro ragazzo.
Si alzò, afferrandogli la mano e lo condusse verso la loro camera da letto, pronto a coccolarlo e riscaldarlo per tutta la notte, e per tutte quelle che sarebbero venute in futuro.






Spazio Autrice!!
Parto con l'augurare a tutti voi buon natale, anche se in ritardo, e un meravigliso nuovo anno. 
Questa cosina l'avevo promessa ad Elena che shippa jihope e voleva tanto che le scrivessi qualcosa. E' molto piccola e semplice proprio perchè volevo fosse così e non volevo appesantirla troppo con descrizioni come sono solita fare ahaha
Inoltre è fluff fino alla morte perchè a lei non piace l'angst e quindi fatevi pure venire le carie, gente. 
Volevo anche sottolineare che per una vhope shipper fino alla morte scrivere il pezzo di Hoseok e Tae che si incontrano e sono solo amici è stato terribile, ma purtroppo mi serviva qualcuno come Taehyung in quel frangente. Btw, non lo farò mai più, fa troppo male çç
Detto questo, ho deciso di iniziare anche a pubblicare le mie storie su wattpad perchè ho notato che una buona fetta del fandom (ma in generale di tutti) si è spostata lì e su ao3 - che però è inglese e quindi anche no lol 
Quindi a breve sul mio profilo o sulla mia pagina facebook troverete il link :3

  
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