Prima della tempesta
Ottobre
Manca meno di una settimana ad halloween, ma il campus assume già i colori tetri tipici della festa profana di fine ottobre. Le prime decorazioni, volantini che promuovono party di ogni genere, case delle confraternite già in allestimento e compagni di corso che spippolano su internet a caccia di idee sensazionali per le maschere più originali.
Elena, invece, più che
alle feste pensa a studiare e fantastica su come passare Halloween con Damon e
Lily, potrebbe meditare un costume a tema per loro tre anche se dubita
fortemente che lui si vestirebbe mai. Ma forse può tentare di convincerlo, o
perlomeno coinvolgerlo in qualche modo.
Bonnie non tornerà a
Mystic Falls con lei, verrà a trovarla Kol al campus e andranno a qualche festa
insieme, mentre lei deve pensare alla spesa per la cena che organizzerà dai
Salvatore e non riesce a smettere di sorridere tra sé al pensiero di intagliare
zucche, cucinare insieme a Damon e stare il più tempo possibile a rotolarsi nel
letto e fare l’amore.
-Elena, perché stai
arrossendo?-
La brunetta allarga gli
occhi scuri volgendo il volto imbarazzato verso Liam, suo compagno
di corso. Si ravvia i capelli sorridendo lievemente.
-Fa un po’ caldo qua
dentro….-
Bisbiglia per non farsi
sentire dal professore e riprende l’attenzione sulla lezione.
Sì, pensare a Damon le fa
sempre alzare la temperatura corporea e il fatto che abbia ripreso il college e
si vedano meno aumenta l’attesa e la passione per quando finalmente torna da
lui.
A fine lezione, quando
esce, sfila il telefono di tasca per chiamare il suo fidanzato e sentire la sua
voce. Squilla a vuoto intanto che Elena si dirige in corridoio per raggiungere
la caffetteria, seguita da Liam ed un altro ragazzo
con cui segue le lezioni e studia.
-Allora Elena, vieni con
noi alla festa della confraternita?-
-No torno a casa,
halloween cade di sabato è perfetto-
Rimette il cellulare in
borsa volgendo distrattamente lo sguardo verso Peter, il ragazzo che Bonnie le
aveva presentato durante le vacanze di primavera. Sono diventati buoni amici
una volta che si sono guardati negli occhi capendo subito che il tentativo di
Bonnie di sistemarli insieme non avrebbe funzionato e così hanno scoperto che
avrebbero seguito lo stesso corso a settembre.
-Dai ma non si torna a
casa per halloween, i party del campus sono i migliori-
-Cosa farai? Ti vestirai
da principessa e ti farai portare in giro da tuo padre?-
Elena fa una smorfia
colpendo leggermente Peter sulla spalla; si allenta la pashmina
azzurra e grigia per scoprire il collo provando a distrarsi dal fatto che Damon
non le abbia risposto, ma può darsi che sia impegnato con un cliente. E’ dal
giorno prima che non lo sente e vorrebbe solo esorcizzare quella strana
sensazione che la sta affliggendo; i suoi amici si accorgono del suo sguardo
perso appena si fermano davanti alla caffetteria del cortile per ordinare da
bere.
-Elena?-
-Eh?-
-A che pensavi?-
-Forse al suo fidanzato
immaginario-
-Non è immaginario-
Si ravvia i capelli
frugando in borsa in cerca del portafogli.
-Fermi oggi tocca a me
offrire…-
Allarga le braccia per
spostare i due amici che se la ridono.
-E comunque esiste, lo
sapete!-
-Ma non lo abbiamo mai
visto-
Liam alza un sopracciglio
scuro in approvazione all’osservazione di Peter che sorseggia il suo caffè
ridendosela con quei suoi occhi grigi pericolosi.
-Beh perché non ha mai
tempo per venire qua…-
-Perché non lo inviti al
campus?-
-Perché ha una figlia, ve
l’ho detto-
-Questa cosa mi sconvolge
tutte le volte che lo dici-
I tre si avviano per il
cortile con i rispettivi bicchieri per raggiungere la prossima aula di lezione;
Elena si sente sempre protetta con loro due che le aprono la strada, Peter più
alto di Liam, con quella sua aria da ragazzino
dispettoso a tratti un po’ le ricorda Damon, ha i capelli più chiari ed il
volto pulito, ma nasconde un animo decisamente particolare, quasi matto. Liam invece è il classico bravo ragazzo, più alla Stefan ma
decisamente più sicuro di sé; si trova bene con entrambi anche se non fanno che
deriderla sulla sua situazione con Damon –ragazzo padre- fidanzato sempre
assente. E’ che loro hanno appena vent’anni, è chiaro che non si rendano conto
degli impegni di un uomo che lavora, con una figlia a carico che è solo.
Sospira sconsolata
provando a scacciare ancora il pungolo di preoccupazione che la tormenta.
-Dai Elena, ti perdoniamo
perché preferisci i vecchi a noi…ma alla festa di novembre non puoi mancare-
Le scappa un sorriso quando
sente le braccia dei loro amici avvolgerle le spalle e si lascia trascinare
dentro la palazzina verso l’aula.
****
-Vorrei ovviamente andare al super party della confraternita dei DZK, ma
abbiamo un esame gigante, anatomia 2 e Stefan è tutto ansiato, mi sta agitando!!!-
-Dai ma un salto puoi
farcelo anche senza Stefan, vuoi dirmi che non conosci nessuno?-
-Lo so, infatti ci andrò ma non voglio che Stef
resti al dormitorio a fare lo studente depresso-
-Non hai modo di
convincerlo?-
Bonnie sta esaminando i
vari vestiti del negozio di costumi per Halloween dove sono andata lei ed Elena
quello stesso pomeriggio dopo lezione, vuole cercare qualcosa per folgorare Kol
che verrà a trovarla proprio per l’occasione; è così felice, anche perché Elena
tornerà a Mystic Falls lasciandole la stanza libera e lei, per quanto adori i
suoi amici, aveva davvero voglia di vedere Kol.
Lo ha già presentato a Liam e Peter che lo hanno trovato simpatico, e sicuramente
passeranno una bella serata. Caroline l’ha chiamata per sapere cosa avesse
scelto per mascherarsi, iniziando così a lamentarsi della sua situazione.
-Figurati, forse solo la sorella del tuo ragazzo potrebbe tirarlo
fuori dai libri-
-Si sentono ancora?-
-Se per “si sentono” intendi se Rebeka lo stalkera
con mille messaggi su whatsapp il giorno, cui lui non sa evitare di rispondere
a causa della sua indole da cavaliere, allora sì, si stanno sentendo-
-Wow, finiranno insieme-
-Ti prego, già devo tollerarti con Kol-
-Disse quella che non ha passato tutta l’estate a rotolarsi con
Klaus….a proposito con lui come va???-
-Non stavamo parlando dei costumi?-
-Dai Care, avanti…sono
passati due mesi, so che ogni tanto si fa sentire, no?-
-E’ da fine settembre che non ci sentiamo-
-Cosa? E come mai?-
-Lo sai perché-
-Care….lui ti piace…non
allontanarlo-
Bonnie prende un costume
da catwoman e lo osserva per poi cercare il
cartellino del prezzo, se lo proverà appena finita la telefonata ed alza gli
occhi cercando Elena nel negozio, anche lei intenta a trovare un costume per se
stessa e Lily; a Damon prenderà giusto qualche accessorio. Poi sospira
riportando l’attenzione alla conversazione con l’amica.
-Bon, non può funzionare, io devo studiare, il college è un
momento intenso e non posso permettermi di perdere tempo a pensare a Klaus!
Inoltre non mi pare che si sia certamente ammazzato dallo sforzo di
cercarmi…quindi non è destino-
-Senti non voglio
insistere, ma non voglio nemmeno che tu ti penta perché ti incaponisci sulle
tue posizioni quindi non ti dirò più nulla…ma ti prego di rifletterci-
-Lo farò-
-Ehi Bon, che cosa hai trovato?-
Bonnie solleva le iridi
verdi in direzione della voce di Elena, giunta da lei con in mano una serie di
costumi, da principesse a fate, a canguri. Le viene un po’ da sorridere nel
vedere la sua migliore amica che gioca a fare la mammina tutta raggiante, si
domanda se lei se ne stia rendendo conto del terreno scivoloso ed impervio su
cui si sta avventurando con tanta leggerezza. La mora poi sposta i suoi occhioni
innocenti sul telefono che stringe Bonnie e la guarda curiosa.
-E’ Care?-
Bonnie annuisce e a quel
punto Elena si sporge verso il telefono.
-Ciao bionda!!!-
Bonnie toglie il cellulare
per portarlo in mezzo a lei ed Elena.
-Ciao Lena!!!!Cosa hai preso??-
-Sto valutando un po’ di
cose, principesse, fate-
-Vuoi far mascherare Damon da principe???Ma di azzurro ha solo gli
occhi-
Elena alza lo sguardo al
cielo trattenendo una risata che invece lascia uscire libera Bonnie.
-Valuta altre opzioni-
-Ok, ci penserò….ma tu che
combini?-
-Niente….medito sul da farsi per halloween-
-Ti vedrai con Klaus?-
-Dio Elena non mettertici anche tu ti prego-
-Va bene…ma quando ci
vedremo per il Ringraziamento, non potrai sfuggirci-
-E’ così lontanoooo-
-Lo so Care…tanto ci sentiamo sempre-
-Adesso vi lascio che mi stanno chiamando le altre per andare a
lezione-
Si salutano pimpanti e poi
le due tornano con l’attenzione sui vestiti da provare. Alla fine Bonnie
prenderà il costume da Catwoman mentre Elena prenderà
per Lily un vestito da ape e per se stessa dovrà ancora valutare.
Non vede l’ora di
mostrarlo a Damon.
Sospira trasognante e poi
vanno alla cassa per pagare l’affitto dei costumi.
-Hai già mostrato una foto
a Damon del costume di Lily?-
-No, lo vedrà direttamente
quando tornerò a casa tanto a lui queste cose non interessano-
-Concordo-
-Detesterà l’idea di
qualunque costume io sceglierò per lui-
-Dai ti prego, non puoi
seriamente pensare di farlo mascherare-
Attraversano la strada per
arrivare al dormitorio con le buste contenenti i loro acquisti.
-Beh ci voglio provare-
Mentre parlano Elena sfila
il telefono di tasca per vedere se ci fosse qualche messaggio o chiamata in
entrata.
Ma niente.
Si morde un labbro
valutando se provare a richiamarlo o meno, ma decide che farà un nuovo
tentativo prima di cena. Adesso deve andare a studiare in tutti i modi, anche
perché Liam e Peter le stanno aspettando.
*****
L’aria di ottobre rende
Mystic Falls estremamente suggestiva, con l’autunno che si insinua tra i colori
delle foglie ingiallite, il vento più pungente e i toni della natura sempre più
caldi ad ammantare i contorni della cittadina.
Quando la sveglia suona,
Damon in realtà è già sveglio da un po’ pungolato da quel peso sepolto infondo
ai mari azzurri adesso che si schiudono nella penombra della camera da letto
ancora gettata nella notte.
Si rigira e tende le
orecchie per cogliere il minimo verso da parte di Lily, ma quando sente il
respiro della piccola ancora pesante provenire dal lettino in legno chiaro
situato infondo al letto, rilascia l’aria che gli opprime i polmoni allargando
le braccia.
Non è un buon giorno
quello.
Non lo è affatto e
l’amarezza sale a gola, stringendo il petto e seccando gli occhi, un disagio
ancor di più acuito dal display del telefono sul comodino che si illumina.
Allunga un braccio per
raggiugerlo stringendo gli occhi chiari accecati dalla fredda luce del display
quando trova una chiamata persa della sera prima e un messaggio, entrambi di
Elena.
“Buongiorno, ti ho chiamato ieri sera ma forse già dormivi…ci sentiamo
più tardi? Ti amo”
Avrebbe sorriso, e lo
avrebbe voluto fare anche quella stessa mattina, ma quel tarlo insopportabile
torna a disturbarlo al punto che rimette il telefono sul comodino e si
abbandona tra i guanciali sperando inutilmente di riprendere sonno e non
svegliarsi mai più.
Ma Lily non sente quello
stesso fardello nei suoi appena quattordici mese, così inizia a mugolare e non
appena Damon alza il busto per guardare verso il lettino, la trova in piedi in
esso, con le mani paffutelle a stringere il bordo delle sbarre e gli occhi
azzurri brillare nella penombra in cerca del padre.
Fa dei versi balbettando
parole senza senso una volta che si è abituata all’oscurità potendo così
trovare due specchi d’acqua identici ai suoi dall’altra parte della stanza.
“atte” insieme a “daddo” sono le uniche due parole più comprensibili che sta
iniziando a dire, rispettivamente per indicare il latte e suo padre, anche se
la seconda la usa abbastanza per chiamare chiunque.
Damon non è certo il tipo
che sta li dieci ore al giorno a ripeterle “papà” nella speranza che lei lo
ridica, anche se quando ha detto la sua prima parola per chiamarlo si è un po’
commosso.
Si avvicina al lettino e
lei mordicchia l’orecchio del coniglietto di peluche che gli regalò Stefan per
la sua nascita e dal quale lei non si separa mai. La solleva dolcemente
prendendola tra le braccia e posandole dei baci leggeri sulla nuca, poi afferra
una copertina in cui la avvolge prima di uscire dalla stanza per passare nel
corridoio un po’ meno caldo della camera.
La casa è gettata ancora
nel silenzio, suo padre dorme nonostante siano le sette e di solito si sveglia
molto prima, sostiene che le persone invecchiando dormano di meno. Tra l’altro,
tra un mese compirà 65 anni, non è propriamente vecchio, ma dalla perdita di
sua moglie sembra avere dieci anni in più sulle spalle per quanto la nipotina
riesca un po’ a restituirgli il sorriso perduto.
Damon tira un profondo
sospiro mentre sistema Lily nel seggiolone e si appresta a preparare la
colazione ad entrambi. Mette a scaldare il latte, tira fuori i biscotti
preferiti della piccola, fa il caffè e poi afferra il laptop grigio
accendendolo; nell’attesa che sia pronta la colazione apre la posta per cercare
la mail della compagnia aerea, si sposta velocemente con il pc verso lo studio
in cui accende la stampante che connette al pc.
Dopo aver stampato quanto
gli occorre torna in cucina da sua figlia e le prepara il biberon che la
piccola divora avidamente guardando i cartoni che lui mette in tv.
Una volta finito entrambi
di mangiare tornano in camera e trova suo padre sveglio, in corridoio, intento
a legarsi la vestaglia.
-Ehi-
-Buongiorno-
-Sei già in partenza?-
-No, tra un’ora…devo
finire la valigia-
-Vuoi che tenga Lily?-
-La vesto e te la porto,
tu fai pure colazione-
Giuseppe lo osserva di
sfuggita sparire in camera con l’ansia di chi non vuol parlare troppo, ha preso
da lui, gli ha insegnato lui a nascondere, a mascherare quello che lo agita,
che lo preoccupa e vorrebbe parlargli, domandargli alcune cose, ma non ha
voglia di litigare con lui, soprattutto ora che si appresta a prendere un
aereo.
Lilian sosteneva sempre
che non si dovesse affrontare una discussione con qualcuno che sta per
intraprendere un viaggio, una curiosa idea di sua moglie sul non potersi
pentire se qualcosa dovesse succedere. Gli era sempre parso assurdo, ma da
quando l’aveva persa aveva iniziato a prendere più seriamente quei piccoli
consigli.
Così lascia perdere, per
adesso.
Più tardi, mentre tiene in
braccio Lily e Damon carica l’auto, lo osserva sulla porta.
-Cosa devo dirle?-
Gli occhi cerulei si
voltano interrogativi, una volta chiuso il bagagliaio.
-A chi?-
Giuseppe reclina la testa
di lato con rimprovero, possibile suo figlio sia così testardo?
-Ad Elena…quando chiamerà
cercandoti-
-Cosa ti fa pensare che
lei non sappia?-
-Lo sa?-
L’occhiata ironica di chi
ne sa molto più di lui lo colpisce in pieno, costringendolo a reprimere una
smorfia ora che si avvicina a suo padre per prendere Lily e metterla in auto.
-Quello che ti pare-
-Damon-
-Adesso non ho voglia di
discuterne-
L’uomo sospira,
sopprimendo le mille repliche a quel suo insensato comportamento, infondo lo
capisce, ma allo stesso tempo spera sempre che Damon possa essere migliore, la
versione migliore di lui.
-Scrivimi subito, appena
atterrate, intesi?-
-Certo papà…tu riposa-
Sale in macchina dopo
avergli lanciato un’occhiata di intesa e mette in moto per partire verso l’aeroporto.
****
-Ehi Ric-
-Stef-
-Sono partiti?-
Stefan attraversa il
corridoio della palazzina dove si trova la biblioteca in cui si sigilla a
studiare sotto esame; deve finire il programma che si era imposto e adesso sta andando
a pranzo in mensa, dove una minacciosa Caroline lo attende per fargli una testa
così su Halloween. Non è riuscito a sentire Damon prima della sua partenza,
così ha preferito chiamare Ric.
-Sì, due ore fa-
-A che ora dovrebbero atterrare?-
-Credo verso le sette, qui-
-Ok….ma tu hai capito
quanto pensa di restare la?-
-Credo qualche giorno, perché?-
-Halloween incluso?-
-E’ tuo fratello, ma vi parlate?-
-Sai quanto è vago Damon
quando vuole-
-E a me cosa dovrebbe dire di più specifico?-
-Molto più di quello che
dice a me che sono a miglia di distanza-
-Beh, per quel che ne so io, dovrebbe tornare domenica….è un viaggio
lungo, qualche giorno dovrà pure rimanerci-
-Già…-
-Che succede?-
-Ancora nulla…ma non ho un buon presentimento, ti chiamo appena ne
so di più-
-Adesso parli come tuo fratello!-
-Per capirlo, devo ragionare come lui-
-Richiamami quando ti sarai Damon-izzato-
Stefan fa una smorfia
contro il telefono che Ric non può vedere e chiude la conversazione una volta
arrivato davanti alla mensa. Sapeva da Caroline che Elena stava cercando i
vestiti per lei, Damon e la piccola Lily, per questo non capisce cosa stia
succedendo e solo Care più dargli risposte che non mandino nel panico tutti.
Entra in mensa e la trova
in fila ad aspettarlo facendogli cenno di raggiungerlo, prendendosi così
qualche infamata dagli altri che sono in fila da prima di lui.
-Mi farai uccidere-
-Per così poco, sarebbero
proprio dei poveracci-
-Care-
-Allora…parliamo ora, o
vuoi aspettare?-
-Almeno fammi prendere da
mangiare-
-D’accordo….allora nel
mentre potremmo parlare di Rebeka la stalker che
secondo le mie fonti –Bonnie – Kol- non assolutamente Klaus perché come sai non
lo sento da un mese…-
-E la cosa non ti tocca
eh-
Lo sguardo verde resta
puntato oltre la testa bionda, verso la fila mentre casualmente infierisce sull’amica.
Che opta per ignorarlo nel
suo stile migliore.
-Potrebbe sbucare da un
momento all’altro qui al campus-
-Ma che dici? Come le
viene in mente?-
-Beh sono solo supposizioni,
ma a forza di darle corda alla fine ti ci stai strozzando-
-Bel gioco di parole, c’hai
pensato tutta la notte?-
Fa una smorfia
provocatoria mentre la fila avanza e si avvicinano alla cassa per pagare.
-Ridi pure Salvatore, ma
quando verrai da me a piangere perché non saprai come sbarazzartene allora
quella stessa corda te la legherò io intorno al collo!-
Stefan ridacchia, pagano e
si avviano al bancone con i vassoi per prendere da mangiare.
-Allora, quale altro
argomento carico di angoscia vuoi affrontare?-
-La festa a cui tu non
vuoi venire, e che per la cronaca potrebbe essere la tua salvezza da Rebeka-
-E come mai?-
-Potresti conoscere una
ragazza, come speri di trovarne una stando sempre rintanato in biblioteca-
Afferrano i vassoi e si
dirigono in cerca di un tavolo libero nella grande sala mensa, individuandone
uno vicino alle ampie vetrate dell’antico edificio.
-Cosa dovrebbe risolvere
trovare una ragazza? E poi ce ne sono in biblioteca, cosa credi?-
-Oh, alla fine scopro che
ci vai per rimorchiare invece che studiare!-
Caroline stappa la lattina
di coca cola light mentre Stefan prende una patatina fritta e la punta verso l’amica.
-Può darsi-
Ridono entrambi, quando
Stefan cambia leggermente tono.
-Allora, le tue amiche
invece come lo passano halloween?-
-Vedi quanto sei asociale,
nemmeno sai cosa fanno i tuoi amici-
-Per questo ci sei tu…il
mio link con il mondo-
-Spiritoso Salvatore, l’adulazione
ti porterà lontano…comunque Bon starà con Kol al campus, vanno insieme ad una
festa-
Gli occhi azzurri si
allargano, rimarcando con la voce squillante la parola “festa” come una sorta
di messaggio subliminale rivolto all’amico.
-Mm, ed Elena?-
-Lei torna a Mystic Falls,
si è messa in testa questa cosa di fare un halloween stile famiglia americana,
vuole far mascherare tuo fratello…-
-Bella impresa-
-In cui forse solo lei può
riuscire-
-E Dam, cosa ne pensa?-
-Cielo non sai proprio
nulla…-
-No, dai aggiornami-
-Niente, Elena ieri è
andata a caccia di costumi non so se poi gli ha comunicato le sue idee, so solo
che nei loro programmi era di stare insieme…poi mica ascolto le loro
conversazioni-
Stefan alza le
sopracciglia comprensivo e riporta lo sguardo sul piatto cercando di scacciare
il disagio per quella situazione. Ha una bomba in mano ma non sa come e quando
farla esplodere; il problema è che Caroline non regge niente e se lui si
confrontasse con lei sui suoi dubbi, è certo del fatto che lei correrebbe
subito a raccontarlo ad Elena.
A meno che non la ricatti
con qualcosa.
La ragazza osserva l’amico
in silenzio, non capendo come mai abbia mutato espressione. Sembra quasi
preoccupato e lo conosce abbastanza bene da sapere che qualcosa lo turba.
-Avanti, che succede?-
-Mm-
-Stef
ti prego, non ho voglia ne tempo di giocare all’interrogatorio…lo vedo che ti
sta passando qualcosa per la testa e tu devi dirmelo…se vuoi ovviamente-
-Oh quanta comprensione-
-Dai avanti-
-Ok…ma tu devi
promettermi-
Le punta un dito contro
aggrottando la fronte con fare serio e ricevendo in risposta un’occhiata
azzurra che rotea quasi scocciata per aria.
-Di non farne parola con
nessuno ok ok conosco questa parte-
-Sai che quando dico con
nessuno-
-I tuoi giuramenti sono
pericolosi, finisco sempre per litigare con le miei amiche-
-Beh prendere o lasciare-
Caroline si morde un
labbro indecisa, la curiosità la sta divorando e il fatto che lui non abbia
contro battuto significa che molto probabilmente la cosa che vuole dirle
riguarda le sue amiche; sicuramente Elena.
-Che ha fatto Damon?-
Lo sguardo verde si
acciglia stupito, come ha fatto a capirlo? La bionda si lascia andare contro lo
schienale della sedia e incrocia le braccia sotto il seno, quasi infastidita
dall’ovvietà della sua stessa rivelazione.
-Come lo hai capito?-
-Perché ti conosco…avanti
spara-
-Ok….ma lo hai promesso-
Lei alza le mani in segno
di resa.
-Prometto non dirò niente
ad Elena….a meno che non sia una cosa grave ovviamente-
-Definisci grave…-
-Tipo, che so, che l’ha
tradita o altro…-
-Prima di correre da lei e
imbracciare i forconi proviamo prima a capirci qualcosa-
-Lo farei se tu mi dicessi
che ha combinato stavolta-
Stefan socchiude un attimo
gli occhi e prende un profondo respiro prima di sputare fuori il suo segreto.
Che poi, non avrebbe dovuto essere un segreto, che poi magari Elena sa già
tutto e lui si sta facendo un gigantesco film, ma conosce Elena e conosce
Caroline, se Damon lei avesse detto quello che voleva fare lei lo avrebbe
tranquillamente condiviso con le amiche e il fatto stesso che al giorno della
partenza la bionda non sappia nulla è una conferma ulteriore.
-Lui…è partito per l’Inghilterra
con Lily, stamani-
Ciao a tutte!
Rieccomi anche qui con il
mio solito tragico ritardo, tra lavoro e salute che mi sta abbandonando io non
riesco a trovare mai un momento degno per scrivere, quindi comprenderò il
vostro odio!!!
Spero abbiate passato
delle belle feste!
Venendo a noi, avevamo
lasciato i Delena nel capitolo precedente ad
amoreggiare per tutta l’estate, finalmente stanno insieme ed hanno il loro
momento di massimo romanticismo. Finita l’estate si torna sui banchi di scuola,
o meglio, al college, e vediamo che le cose si sono assestate con loro due che
si sentono e vedono quando possono, Kol e Bonnie che procedono – prometto che
scriverò qualcosa di più sostanzioso su loro due- Caroline che è Caroline,
quindi issa i muri contro tutto ciò che può sfuggire al suo controllo. Si era
lasciata andare durante l’estate consapevole che in vacanza uno può anche
svagarsi, ma ha subito alzato le barriere quando ha capito che poteva farsi
male con Klaus, tagliandolo fuori prima che lui potesse ferirla. Non gli ha
dato il tempo di mostrarle altro.
Stefan si è reimmerso
nella sua dimensione da studioso con Beka
virtualmente alle costole che non sappiamo se prima o poi mollerà.
In questo capitolo
scopriamo che si stanno tutti preparando per Halloween, quindi siamo quasi a fine
ottobre, le cose fra i Delena vanno bene finchè per un motivo che ancora non vi rivelerò Damon fa
una cosa apparentemente folle. Va in Inghilterra con la piccola.
Il prossimo sarà un
capitolo difficile, proprio perché questa cosa verrà trattata da più
angolazioni.
Vi ringrazio della
pazienza e spero di ritrovarvi ancora.
Baci
Eli