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Autore: Giuliapuffa    28/12/2016    0 recensioni
una notte, non una qualunque, la notte del 31 Dicembre ... mille emozioni ... Un solo scopo, la felicità
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una serata come tutte le altre,eccetto per  il freddo e il fatto che io mi ero preparata una bella cioccolata calda per tenermi un po’ di compagnia e per  tirarmi un po’ su il morale,visto che questo periodo natalizio mi fa proprio schifo …  finii di preparare la mia cioccolata,la versai in una tazza e ci spruzzai sopra un po’ di panna montata e qualche scaglia di cioccolato rigorosamente fondente,ero sola in casa e si moriva dal freddo così presi un plaid e mi sedetti davanti il computer; in realtà mi sentivo una di quelle vecchiette malaticce, avere 38.0 di febbre la vigilia di capodanno non era proprio il massimo. Ero influenzata e avrei anche dovuto passare la vigilia del capodanno a casa da sola …  decisi di ordinarmi una pizza per cena.
Alle 20:30 mi squillò il cellulare e sullo schermo del mio iPhone apparve il nome della persona che mi scriveva “Peppe”.
Peppe non è uno qualunque,lui è il mio Peppe,quello con cui rido,quello che mi tiene compagnia,quello che capisce il mio stato d’animo anche attraverso uno schermo, ma Peppe non  è di certo un  mio amico e nemmeno il mio ragazzo … e lo conoscevo da appena un anno,quindi non poteva nemmeno essere il mio migliore amico … beh … lui è il mio compagno di banco di cui sono follemente innamorata, l’unico ragazzo che ha avuto davvero le mie attenzioni,l’unico per cui sono stata davvero male, l’unico per cui ho versato le mie lacrime,l’unico per cui non mi sono ancora rassegnata e mai lo farò.
Quella sera stranamente era stato lui a cercarmi,solitamente succedeva sempre il contrario …  ero molto stupita ma mai avrei immaginato che mi scrivesse un messaggio così breve e coinciso, un messaggio che in un solo istante mi riempì di emozioni “Dobbiamo parlare,ti vengo a prendere”.
Non ebbi nemmeno il tempo di uscire dalla doccia che udì il suono del campanello … ancora in accappatoio e con il trucco colato sotto gli occhi mi recai alla porta, era Peppe con la mia pizza tra le mani; lo feci accomodare nel salotto ed io nel frattempo andai a vestirmi, presi la prima cosa che mi capitò tra le mani, un vestitino bordeaux con la manica a tre quarti, niente di troppo elaborato, era il vestito della sera precedente e ancora puzzava di sigarette, ancora con i capelli avvolti in un asciugamani mi recai in salotto, Peppe mi guardò e con uno sguardo da vero  playboy disse “sei davvero uno schianto pupa” e con la mano mi accompagnò in una giravolta, feci per sedermi sul divano lui mi guardò e aggiunse “vai ad asciugarti i capelli,truccati metti le scarpe e usciamo”, anche se non avevo proprio voglia di uscire lui mi convinse dopo essermi preparata del tutto presi la borsa vi lanciai dentro il mio iPhone, il portafoglio e le chiavi della macchina e tenni in mano quelle di casa per chiudere la porta; non feci nemmeno in tempo ad avvisare i miei che già ero sotto casa. Appena ci sedemmo in macchina Peppe mi guardò e con un sorriso quasi malizioso iniziò a fissare lo scollo della mia camicetta bianca che insieme ad una gonna nera a vita alta avevano sostituito il vestito bordeaux, poi  però decise di distogliere lo sguardo e di fissarlo sulle mie decolleté rosse accompagnate da una calza velata color carne …  mi sentivo perfetta quella sera, io ero meravigliosamente stupenda e stavo uscendo con il ragazzo di cui ero follemente innamorata,cosa potevo desiderare di più … .
Mentre ci avviavamo verso l’autostrada Peppe attaccò il discorso
“Sai perché ti ho detto che volevo parlarti?”   
“Veramente no” risposi io, “a proposito,ma dove mi stai portando?” aggiunsi
“In un locale delizioso,devo parlarti di una cosa importante”, il tono di Peppe si fece serio e lui strinse la mascella
“Di cosa vuoi parlarmi?” aggiunsi io …
“Beh lo scoprirai dopo”.
Il viaggio continuò tranquillamente fino a quando non squillò il mio iPhone, cavoli … era mio padre, decisi di rispondere anche se sapevo già che si sarebbe incazzato di brutto…
“Papy” risposi…
“Otta ma dove sei?” (Otta era il diminuitivo di Carlotta)
“Sono uscita di corsa e non ho avuto il tempo di avvisarti,stai tranquillo che sto alla grande” rassicurai mio padre e poi aggiunsi “tranquillizza la mamma,quando arrivo a destinazione vi chiamo e vi spiego tutto,un bacio” non gli diedi nemmeno il tempo di dire una parola che avevo già chiuso la chiamata in faccia a mio padre.  Nel frattempo arrivammo a Isola delle femmine, in un locale in riva al mare … un posto a dir poco meraviglioso.
Aspettando di ordinare ne approfittammo  per iniziare a parlare, quando Peppe stava per comiciare il suo discorso arrivò il cameriere che portò i menù, dopo che il cameriere si allontanò Peppe iniziò il suo discorso indisturbato ….  Alla fine del discorso rimasi colpita … lui mi amava … e anche io amavo lui …. Potevamo essere felici finalmente,non potevo ancora crederci fin quando lui non si alzò e mi diede un bacio sulle labbra.
Cavoli … che bacio … pensai …
Ma quel magico momento fu interrotto dallo squillo del mio iPhone questa volta era mia madre … dovetti rispondere
“Pronto mamy … tempismo perfetto”
“Otta  amore, ma dove sei?” Chiese mia madre preoccupata per la sua bambina di ormai 18 anni
“Peppe è venuto a prendermi siamo a cena fuori” “non voleva assolutamente che passassi la vigilia del capodanno a casa”
“Beh … ha fatto bene, state attenti e non alzare troppo il gomito Otta”
“si mamma stai tranquilla” le risposi io e le chiusi immediatamente la chiamata …
Iniziammo finalmente la nostra cena, e poi per concludere la serata, passeggiata in riva al mare mano nella mano … Era tutto davvero perfetto; e anche se ero ormai grande per credere ancora nelle favole … la mia si era conclusa con il lieto fine.   
                                                                                                                                      
   
 
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