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Autore: Giuliapuffa    30/12/2016    0 recensioni
mai fermarsi ad un malinteso,bisogna sempre andare oltre,cercarsi per chiarire,sopratutto se si ama davvero l'altra persona,ed io amavo davvero quella persona
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una notte come tante altre,ed io alle 3:00 ero ancora sveglia davanti al mio sciocco computer,dovevo finire assolutamente questa maledetta relazione per portarla al mio capo … . Sebbene fosse lei a garantirmi la mia casa,la mia auto ed il mio meraviglioso stile di vita ero stanca di essere sfruttata per  3000 euro al mese. Decisisi di fare in fretta e di finire quella relazione,anche se stranamente non riuscivo a concentrarmi, forse perché avevo litigato con mio marito o forse perché i miei gemelli di 3 mesi non facevano altro se non piangere.
Mi sentivo stanca,non tanto fisicamente,quanto mentalmente, badare a due gemelli era davvero difficile,ma nonostante tutto vederli sorridere colmava ogni mia stanchezza. Presi Daniele in braccio e me lo accoccolai sul seno e dolcemente gli cantai una ninna nanna, e lui con quel suo visino dolce si addormentò, mi alzai e lo misi all’interno della culla, poi presi in braccio Simone e mi accorsi che i suoi occhi erano semichiusi e le sue manine … cavoli aveva i pugni chiusi,”la stessa espressione che aveva quando era nato”pensai, assomigliava tantissimo a suo padre, avevano lo stesso colore degli occhi, celesti tendenti al verde  …
Cavoli, più guardavo i miei figli e più avevo bisogno di mio marito,che quella sera,subito dopo che avevamo litigato si era preso le chiavi della macchina e quelle di casa ed era uscito,lasciandomi sola in casa con due bambini … Ero incazzata,delusa e preoccupata, ma allo stesso tempo ero innamorata, amavo mio marito ed odiavo litigare con lui,ma alcuni suoi comportamenti mi mandavano in bestia, decisi di prendere il mio stupidissimo iPhone e digitai “Amore mio” il suo ultimo accesso di WhatsApp coincideva con l’orario in cui avevamo litigato … cavoli … non era più entrato su WhatsApp, così  mi convinsi e lo chiamai … “risponde la segreteria telefonica del numero …” riagganciai subito … dove era finito? Era uscito ormai da due ore ed io non avevo più sue notizie, nella mia mente iniziavo a pensare cose un po’ pesanti da pensare, per una donna che dice di avere fiducia nel marito.
“E se fosse in compagnia di qualcuna?” “E se gli fosse successo qualcosa?” “E se avesse avuto un incidente?”
Ero preoccupata e mi sentivo in colpa, nel frattempo udii inserire nella serratura della porta d’ingresso, una chiave … mi voltai ed era lui,con un mazzo di rose gigantesco, era quello l’uomo che avevo sposato,lui era il mio uomo quello che avevo scelto come mio compagno di vita,”quello era l’uomo di cui ero e sono innamorata” pensai … . Gli corsi in contro lui aprii le braccia,appoggiai la mia testa sul suo petto il mio cuscino personale,che veniva coperto da una camicia bianca zuppa di sudore,che rendeva la camicia trasparente, “cavoli che petto” pensai e quando mi abbracciò sentii i suoi bicipiti gonfiarsi; lo amavo più della mia stessa vita,lui e i gemelli erano la cosa più bella che avevo, da quando avevo perso i miei genitori e mio fratello,tutto ruotava attorno  alla mia famiglia. Mi sentivo in una favola, io vestita ancora con la divisa che ci facevano indossare a lavoro, che comprendeva una camicia bianca, una gonna a tubino nera,una giacca nera e delle decolleté dello stesso colore della gonna, lui vestito invece di tutto punto: camicia bianca,pantalone nero,scarpe di vernice nera,cravatta rossa e giacca nera … cavoli mi sentivo così fortunata,avevo un marito che mi amava e due figli che adoravo … “non potevo chiedere di meglio dalla vita” pensai.
Lui si spostò dolcemente, e con le sue grandi mani mi asciugò quelle poche lacrime che avevano solcato il mio viso,si schiarì la voce e poi aggiunse:” Scusa principessa,sono stato uno stupido,non capisco quello che ho fin quando non lo perdo”, e poi aggiunse “io non voglio perderti,quindi ti prego perdonami”.
Non mi sarei aspettata che mio marito,l’uomo più orgoglioso del mondo mi chiedesse scusa,abbozzai un sorriso e con qualche lacrima che ancora scendeva dai miei occhi gli dissi:” Come potrei non perdonarti,ti ho sposato accettando tutto di te,difetti compresi e forse sono stati proprio quei difetti a farmi innamorare”, gli sorrisi e lo baciai. Lo feci sedere sul divano e mentre io preparavo una cioccolata calda lui andò a fare una doccia, poi venne in cucina ancora in accappatoio con i capelli spettinati e ancora qualche goccia d’acqua gli gocciolava dal suo ciuffo … si sedette sul divano accanto a me,gli porsi una tazza mi diede un bacio e abbracciandomi mi fece sentire al sicuro,protetta ed amata. Questo era l’uomo che conoscevo,”ecco il mio uomo”pensai …
Cavoli … che scema avevo quasi dimenticato la realzione per domani, mi catapultai nella mia postazione da lavoro, mio marito andò a letto portò le culle dei gemelli in camera da letto, io rimasi sveglia fino alle 4:35, appena finii di scrivere la relazione mi catapultai sotto la doccia,misi il mio pigiamone rosa e subito sotto le coperte,mi accoccolai tra le braccia di mio marito e ancora una volta mi sentii davvero fortunata.
   
 
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