Be careful making wishes in the dark
~ Can’t be sure when they hit
their mark ~
01. Your cruel device
«Sei davvero una stronza,
Ambra» sibilò
Kentin con astio, lanciandole uno sguardo di disprezzo. Tremava
impercettibilmente, i pugni stretti e le labbra chiuse in una linea di
disgusto.
Non era semplicemente furioso: era ferito. E si sentiva il re degli
imbecilli semplicemente perché aveva dato retta a lei,
Ambra, quando era ovvio – ovvio
– che non gli
avrebbe portato nulla di buono.
«Volevo soltanto mostrarti la verità.
Eccotela». Lei gli indicò con un ampio gesto della
mano ciò che la porta socchiusa mal celava.
«Aprirti gli occhi» aggiunse con sottile
compiacimento.
Kentin scosse la testa, imbrigliando le violente emozioni che
scalpitavano per uscire fuori. «Non ne avevo affatto bisogno
e tutto questo non è che uno dei tuoi infantili capricci.
Cosa vuoi?»
Ambra aggrottò la fronte, fulminandolo con lo sguardo, e
mordicchiò l’unghia del pollice in un gesto
distratto, un po’ stupita dalla sua reazione: secondo i
piani, Kentin avrebbe dovuto scappare a gambe levate in lacrime e
frignare in un angolino buio di un’aula vuota, come il
ragazzino quattrocchi che ricordava. Invece… forse era
cambiato più profondamente di quanto avesse sospettato. Un
cambiamento che prescindeva da quello fisico.
«Nulla» sbottò, allontanandosi stizzita.
Lui le andò dietro in cerca di risposte.
«Vattene» sibilò, fissandolo bieca con
la coda dell’occhio.
«No» ribatté lui ostinato.
«Cos’è tutta questa dimostrazione di
forza? Non ricordavo fossi un duro» lo derise, aprendo
l’armadietto per prendere la borsa e rientrare a casa.
«Sono cambiato» replicò lui con una
punta di orgoglio.
La ragazza annuì piano, controllando di non aver dimenticato
nulla.
«Allora?!» si spazientì lui, sbattendo
una mano sugli armadietti vicini.
Ambra si girò furiosa. «Vi inculcano anche
parecchia testardaggine all’Accademia Militare, a quanto
pare!» sbottò, chiudendo con forza
l’anta.
Vedendolo intenzionato a rimanere fermo lì, a innervosirla,
tentò di sgusciare dal lato libero, ma Kentin le
impedì la fuga afferrandole il braccio.
«Lasciami o mi metto a urlare!» inveì.
Lui le riservò uno sguardo di fuoco. «Sei la
peggior vipera sulla faccia della terra, se sei rimasta soddisfatta del
risultato ottenuto» le sputò con veleno,
liberandola.
«Non ho ottenuto alcun risultato!» si
lasciò sfuggire lei, andando poi a mordersi il labbro
inferiore per l’errore commesso.
Kentin sembrò preso in contropiede, ma poi un lento sorriso
aleggiò sulle labbra. «Meglio per me».
Tuttavia Ambra non demorse. «Non vedi che è
innamorata di tutti i ragazzi del liceo, tranne te?!»
Si spazientì: doveva avere pure un punto debole! Non poteva
essere rimasto indifferente alla disgustosa scenetta intima tra quella
e Lysandro, svoltasi sotto i loro occhi!
Tutti – tutti! – erano a conoscenza di quanto lui
morisse dietro alla nuova – davvero patetico. Era cambiato e
tornato per quella, ma non aveva ottenuto il
risultato sperato.
Un po’ le spiaceva, giusto perché aveva occhio per
certe cose e Kentin si era fatto proprio un bel ragazzo…
Peccato fosse proprio quel Kentin!
«Sei solo invidiosa». Il ragazzo si
appoggiò agli armadietti, squadrandola con fare superiore.
Quell’atteggiamento la fece irritare, ma si
affrettò ad approfittare di quel momento per andare via
senza degnarlo di un minimo cenno di saluto.
Percorse il corridoio vuoto per qualche metro e, quando
sentì di essere abbastanza lontana e sicura di non essere
fermata, si voltò un attimo: Kentin aveva lo sguardo perso
innanzi, gli occhi socchiusi e le spalle curve, come affaticate da un
fardello che non voleva abbandonare lungo la strada. Lo
osservò passarsi una mano sul volto e tra i capelli, le
labbra si schiusero in un sospiro che non sentì.
Forse – semplicemente – era diventato bravo a
mascherare le emozioni e un po’ del vecchio quattrocchi
piagnucolone era ancora presente, ma ben nascosto.
Ambra scosse la testa in un gesto teatrale, voltandogli le spalle e
lasciando che le onde bionde ricadessero morbide dietro le spalle.
Alla fine, qualcosa era riuscita ad ottenere e, d’altronde,
la vendetta andava servita fredda.
I risultati l’avrebbero presto deliziata.
Ci sono ricascata…
Sta roba era in cantiere da… secoli? No, scherzo. Da quando
ho scritto Un bacio da dimenticare,
vabbè. L’ho tirata fuori adesso perché
finalmente sono riuscita a concluderla (evviva i tempi biblici xD).
Sarà una long di sette mini-capitoli, la mia prima in
assoluto e in questo fandom! Wow, che strana sensazione… mi
sale l’ansia.
Un paio di punti:
1) Essendo una sorta di sequel della
sopracitata flashfic ne consiglio la lettura, giusto per capire il
punto di partenza (cliccate su sul titolo, oppure nella serie). Penso che la fanfiction sia comunque fruibile senza,
vedete voi quel che vi aggrada :)
2) I capitoli saranno piuttosto breve,
perché è un primo esperimento e perché
questa long è nata proprio come un qualcosa senza impegno, e
si focalizzeranno su un preciso momento nell’arco temporale
lasciando sullo sfondo gli accadimenti (non aspettatevi una continuazione
tra un capitolo e l’altro, ma dei veri e propri salti).
Magari capirete meglio al capitolo successivo.
3) L’avvertimento What if?
è messo perché il gioco non ha preso
(né prenderà mai, credo) una piega del
genere… Non ci sono neanche riferimenti agli episodi finora
usciti :) Sono indecisa se mettere anche l’avvertimento
OOC… Aspetto pareri.
4) Quella, ovvero la lei che
Kentin e
Ambra hanno spiato, è la Dolcetta che sarà sempre menzionata come una
“lei” generica.
Infine, cercherò di aggiornare settimanalmente o comunque
senza far passare mesi e mesi, giusto il tempo di correggere i capitoli.
Grazie per la lettura e spero di non avervi annoiato troppo!
Calime