- Sei così dolce. Non sai cosa darei per tornare ad avere la tua età piccolina, almeno tu non hai nessun problema di cui doverti preoccupare. Mangi, dormi, strilli peggio di una cornacchia spelacchiata e stai tutto il giorno in braccio a qualcuno. Bella vita, no? Potessi farla io… non crescere mai Megan, è solo una gran fregatura. Fidati di tua sorella maggiore, so quel che dico!
Sussurra Grace accarezzando piano le guance paffute della sua sorellina, che chissà per quale strano miracolo divino oggi sembra finalmente serena e tranquilla nella sua culla, e riposa beata come un angioletto. Le osservo in silenzio per un po’, appoggiata allo stipite della porta e timorosa persino di respirare per paura che mia figlia possa accorgersi della mia presenza, ma forse questo non è l’atteggiamento giusto da adottare per risolvere la questione una volta per tutte. Mi schiarisco così la voce, cercando di farmi coraggio mentre provo a parlarle, anche se la mia voce trema penosamente.
- Grace – comincio, incerta – eccoti finalmente. Ti prego, non costringermi a continuare a inseguirti in questo modo, voglio solo…poterti parlare. Sei così fredda e distante con me da un po’ di tempo, e questo mi fa star male perché non ti sei mai comportata così prima d’ora. Non evitarmi ancora tesoro, lo sai che non ho intenzione di rimproverarti. Tutto ciò che desidero sapere è cosa ti ha spinto ad assumere quelle sostanze pericolose, perché se c’è qualcosa che ti preoccupa e che ti fa soffrire io sono qui per ascoltarti. Hai avuto qualche problema a scuola, oppure con le tue amiche? La vita non è mai semplice per nessuno piccola, ma sai che puoi confidarti con me, che puoi parlarmi di qualunque cosa se lo desideri…
- Lasciami in pace mamma, smettila di starmi addosso!
La sua voce aspra mi fa sussultare, ferendomi per l’ennesima volta. Non voglio farle la predica, non è mia intenzione, desidero solo cercare di capire cosa le passi per la testa. Lei però sembra intenzionata a continuare a ignorarmi, e l’atteggiamento che assume ogni volta che cerco un dialogo non mi rende certo le cose facili. La vedo scappare via di corsa e di nuovo cerco di attirare la sua attenzione, ma lei, che mi ha già voltato le spalle solo per non incrociare il mio sguardo inquisitore, è già lontana. Troppo lontana. Da me, da tutto il resto…
Mi prendo la testa fra le mani, cercando di riordinare i pensieri dolorosi che agitano la mia mente, ormai fin troppo stanca e confusa. Perché, perché tutto sembra essere diventato così maledettamente difficile?