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Autore: Euterpe098    30/12/2016    5 recensioni
La festa di Halloween è da sempre qualcosa di irrinunciabile a Zootropolis. Forse persino più del Natale o dell'ultimo dell'anno. Il trentun ottobre è divenuto negli anni il coronamento ci tutto ciò che la città rappresenta.
"Ognuno può essere ciò che vuole" recita il motto cittadino, dunque, a maggior ragione, a Zootropolis il giorno di Halloween... bhe, ognuno può diventare letteralmente ciò che vuole.
Almeno per una notte.
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Perchè per me “procrastinare” e “essere inopportuna” non sono verbi, sono stili di vita. E perché troppa atmosfera natalizia é dura da sopportare quando ormai il Natale è finito. Avrei potuto puntare sul capodanno. Ma, come ho detto prima… Ah, è anche, probabilmente, un po' senza un senso complessivo, ma che volete, io scrivo lunghe, complicate e noiosissime long, di one shot questa è la prima. 

 

 

 

 

                                                           Halloween’s Party

 

 

La festa di Halloween è da sempre qualcosa di irrinunciabile a Zootropolis. Forse persino più del Natale o dell'ultimo dell'anno. Il trentun ottobre è divenuto negli anni il coronamento di tutto ciò che la città rappresenta. 

"Ognuno può essere ciò che vuole" recita il motto cittadino, dunque, a maggior ragione, a Zootropolis il giorno di Halloween... bhe, ognuno può diventare letteralmente ciò che vuole.

Almeno per una notte. 


Con qualche eccezione forse
, aveva pensato Nick entrando nella sala riunioni della centrale di polizia. 

 Quell'incredibile palla di lardo di Clawhauser era il meno credibile, con un top rosso e un finto ciuffo biondo sul muso, in una quasi dissacrante emulazione della popstar Gazel. Nick ringraziò mentalmente qualunque cosa avesse impedito al ghepardo di indossare anche la minigonna con i sonagli. 

Il capitano di certo non era messo meglio. Quel ridicolo completo da mummia non gli si addiceva per nulla, tanto più che con la sua stazza pareva più un rotolo di carta igienica con le corna. E no, non centrava nulla il suo immancabile cinismo. Era semplicemente un dato di fatto.

Tavoli e sedie per l'occasione erano state ammassate nello sgabuzzino per lasciare posto ad un bar davvero poco credibile (Niente alcolici, ma scherziamo?) e ad una pista da ballo improvvisata in cui l'intera centrale si dimenava scompostamente sulle note dell'ultimo singolo di Kitty Perry.

Salutò distrattamente due o tre facce conosciute, e cercò di farsi largo tra la folla sudata. Rischiò di farsi calpestare almeno una dozzina di volte nel tentativo e pregò che una certa coniglietta di sua conoscenza non avesse avuto la sua stessa idea. 

Perchè, insomma, lei, così piccola e tenera, in quel marasma di idioti esaltati non sarebbe riuscita a fare nemmeno un balzo prima di venire irrimediabilmente schiacciata.

Sudò freddo solo a pensarci. 

-Ehi Wilde, bel costume!- sghignazzò Shang al suo indirizzo. Contando che la tigre aveva una zucca intagliata al posto della testa, Nick preferì non infierire ulteriormente coinvolgendolo in una serie di osservazioni decisamente pungenti. Come ad esempio il fatto che quella zucca serviva probabilmente a nascondere le  corna lasciate in regalo da sua moglie non meno di un mese prima...

No, quella sera Nick aveva chiuso il suo amato cinismo in un cassetto e contava di trattenerlo fino alla fine. 

Probabilmente.

Forse.

Ok, con un 20% scarso di possibilità, ma comunque meglio di niente.

Finalmente dopo qualche minuto riuscì a vedere la luce fuori dal tunnel, o per meglio dire, in fondo alla sala e si accasciò con un sospiro su uno degli sgabelli del bar.

Wolfang, la divisa da cameriere e una finta ferita alla testa (che per altro sembrava più una bistecca), gli rivolse un cenno mentre lucidava metodicamente i bicchieri già puliti. Evidentemente non era il solo a non aver digerito la faccenda degli alcolici.

Con un sospiro Nick scrutò annoiato la folla nella speranza di scorgere un paio di orecchie argentate saltellare verso di lui.

 
-Problemi di cuore Wilde?- lo apostrofò il lupo, ricominciando a pulire la fila di bicchieri.


Nick lo ignorò bellamente.

 
Quando sopraggiunsero le dieci al poliziotto pareva di essere irrimediabilmente finito in una di quelle commediole da quattro soldi dove il protagonista, solo e dannato, sciorina al barista i suoi dubbi esistenziali per poi terminare la serata ubriaco fradicio.

 
Bhe, lì il rischio di sbronzarsi nemmeno c'era.

 
Con un grugnito posò il muso sul bancone.

Davvero, non sarebbe caduto nel cliché del “solo e dannato”. Aveva soltanto bisogno che un po’ di alcool in corpo lo aiutasse ad arrancare verso la fine di quella tremenda serata. I dossier sulla scrivania che lo attendevano l’indomani sembravano quasi un male necessario a quel punto.

 
-Nick!-

 
Oh, per tutti i mirtilli, miele, miele per le sue orecchie. 

 
Si girò verso la voce con un perfetto sorriso da predatore, la noia esistenziale già gettata alle spalle.

La sua coniglietta preferita era proprio di fronte a lui, scivolata in un abitino arancione senza maniche ed un mantello dal collo altro verde scuro legato con un nastrino sulle spalle.

 
-Hopps, se il tuo desiderio era quello di diventare una tenera carotina non era necessaria tutta quell'arancione, sai? Bastava un ciuffo verde sulle orecchie.- cinguettò furbescamente balzando giù dallo sgabello.

 
Judy lo fissò stranita, e, comprendendo in ritardo la sottile e terribilmente volpesca insinuazione, mise su uno di quei bronci irresistibili che più che scoraggiare le furberie le incrementavano a dismisura. Per la gioia di una certa volpe.

 
-Per tua informazione il mio è un costume da vampiro!- fece notare un po' offesa.

 
Nick si pose teatralmente una mano sul cuore -Madame, chiedo perdono per la mia stupidità. D'altronde la vostra bellezza è talmente abbagliante in questa dolce serata che la mia mente ha smarrito la via...- recitò.

 
Judy rise e Nick percepì distintamente le sue budella fare un salto e il suo cuore una tripla capriola. Ma forse era solo perché il volume delle casse era eccessivamente alto.

 
-Siete un pessimo adulatore, signor Wilde- sorrise divertita.

 
Quel sorriso! Sentì i peli della schiena drizzarsi da quanto era dolce quella visione.

 
Controllo, Nick!

 
Con delicatezza afferrò la zampa della sua coniglietta e la portò con sé sulla pista. Fortunatamente si era passati ai lenti e ben pochi in centrale avevano scelto di cimentarvisi in quella serata. 

 
-Mia signora, lasciatemi dire che siete un'ottima ballerina- le confidò all'orecchio. Judy scosse la testa, ma gli si fece un po’ più vicina.

 
-Non stiamo ballando, Nick, stiamo solo ondeggiando a destra e a sinistra- gli fece notare.

 
-Dettagli, carotina.-

 
-E comunque dov'è il tuo costume? Avevi promesso che ti saresti travestito anche tu! O tutti e due o niente, ricordi?-

 
-Ma io sono travestito! Sono travestito da me stesso.- fece notare con una punta d'orgoglio mostrando la sua figura con un gesto delle zampe.

 
-Non era quello che intendevo- sbuffò la coniglietta cercando di reggere con una zampina il mantello troppo lungo. Nick, senza pensarci, sciolse, il nastro che reggeva l'ingombrante tessuto e se lo mise a braccio con un gesto plateale.

 
Judy alzò gli occhi al cielo ma il nasino tremava di divertimento.

 
Anche Nick tremava, ma per altre ragioni.

 
-Me lo spieghi il perché? Troppo timido per mostrarti in costume?- mormorò curiosa Judy mentre la musica rallentava ancora. Ora stavano semplicemente dondolando sul posto.

 
-Uhm, coniglietta ottusa. Prova a pensarci…- 

 
-Ma poi tu troveresti il modo di cambiare discorso, razza di volpe truffaldina- lo rimbrottò bonariamente.

 
Nick cedette con un sospiro.

 
-Guardati intorno carotina. Questa è la vera essenza di Zootropolis in fondo...- ammise un po’ troppo acidamente. Si era ripromesso di stare sul leggero, ma quando mai il suo subconscio lo seguiva?

 
-Tutti portano delle maschere, tutti cercano di essere quello che non sono. E no, non mi riferisco a te. Tu sei una dei pochi animali che incarna quello che dovrebbe essere il vero senso di questo posto. Tu non fingi di essere una poliziotta. Tu
sei una poliziotta, e lo sei perché lo vuoi davvero, non perché qualcuno ti ha chiesto di esserlo.- mormorò Nick.

 
Ed è per questo che io… No, imbecille, quello è un altro discorso!

 
Nick si accorse che i grandi occhi di Judy si erano fatti un po’ lucidi. Galassie intere dovevano essere intrappolate in quegli occhi. 

 
-Nick...-

 
-Non ho messo un costume perché per una sera voglio essere solo me stesso. Solo Nicholas Phiperius Wilde. Solo una volpe acuta che passa il tempo con la sua coniglietta ottusa. – sorrise un po’ mestamente.

 
Bugia.

 
Vorrei poter stare con te sempre. Poter essere io quello di cui hai bisogno. Sempre. Anche se sono una volpe truffaldina. Anche se sono un poliziotto solo perchè ci sei tu, con me. Anche se anch'io, alla fine, porto una maschera. Persino quando vorrei solo togliermela e farmi vedere da te.

 
-E’ buffo no? L’animale che è l’essenza stessa dell’apparenza, della non-sostanza, che vuole abbandonare le maschere…-

 
-Nick, tu non… -

 
-Non dirmelo, carotina. Non dirmi che non è vero perché non è così. Nonostante tu sia la cosa più deliziosa di questo mondo non puoi cancellare in un giorno anni di pregiudizi sulla mia specie. Soprattutto perché, non tutti i pregiudizi sono infondati...-

 
Gli occhi viola si fecero ancora più grandi e più lucidi. 

 
Razza di idiota, perché, perché hai dovuto dirle la verità? Avresti potuto dirle che non volevi rovinare il tuo stupido orgoglio!

 
Ma d’altro canto non era mai stato bravo a mentire con lei.

 
Non mostrare mai il tuo lato debole...

 
Questo le aveva detto quel giorno sulla funivia.

 
Non lasciare che gli altri ti vedano davvero.

Non fargli credere di averti in pugno.

Non cedere, non fargli capire che ti importa.

 
Ne aveva fatto la sua vita, di quei motti.

 
Eppure si ostinava, sempre e comunque, a lasciarli in sospeso. A mettere per un po’ la versione volpe in una sorta di muto stand-by e lasciare solo la versione Nick Wilde quando era con lei. A permettersi di farlo. Di mostrarsi, di far credere, di cedere.

 
Era sempre così con Judy Hopps. E per questo e mille altre ragioni Nick la considerava un miracolo vivente, una fonte inestinguibile di luce e calore nel cui tepore avrebbe sempre e comunque potuto rifugiarsi.

 
Un piccolo miracolo che diversamente da tutto il resto si sarebbe tenuto ben stretto. In tutti i sensi.

 
-Ma guardiamo il lato positivo, carotina.- ruppe il silenzio -Qualunque cosa avessi fatto non avrebbe mai potuto essere peggio dei risultati di Clowhauser- 

 
Judy era ancora seria, ma gli concede uno sbuffo divertito. Perché sa che è quello di cui lui ha bisogno ora. Perché lei sa sempre, inspiegabilmente tutto di lui senza nemmeno chiedere. Perchè nonostante la sua maschera, lei vede.

 
Anche adesso é consapevole di quanto lei sia diventata indispensabile. Di quanto ne sia irrimediabilmente dipendente. Sente la sua maschera invisibile scivolargli un po’ più giù e non può fare a meno di sorridere.

 
-Per lo meno é stato piú originale di qualche volpe di mia conoscenza-

 
Terribilmente necessaria. Assolutamente irresistibile.

 
-Di certo é più spaventoso.-

 
-Nick...- lo ammoní lei.

 
Ah, coniglietta ottusa. Sempre troppo, troppo gentile con tutti.

 
Nick aprì il lungo mantello verde e avvolse Judy come se fosse un cucciolo perché il lento ormai stava sfumando per prepararsi all’arrivo della mezzanotte e lui aveva paura di vederla sfuggirli dalle zampe come uno spettro.

 
-Coraggio agente Hopps, le luci della ribalta ci attendono-

 
Con un balzo convinto Judy saltò tra le braccia della volpe.

 
-Carotina, hai intenzione di attentare alla mia vita, o alla tua?- chiese Nick un po’ imbarazzato, afferrandola saldamente. Quel vestitino attillato non aiutava a mantenere le apparenze.

 
La coniglietta non aggiunse nulla, ma si aggrappò stretta al collo dell’amico.

 
-Stufa di ballare col mio stomaco? Potrebbe offendersi, lo sai questo?-

 
-Zitta, volpe ottusa, sto adempiendo ai miei doveri di vampiro.- sospirò aumentando la stretta. Era un po’ come essere abbracciati e coccolati allo stesso tempo. Era una bella sensazione.

 
-Mi risulta che i vampiri succhino il sangue, non che strangolino povere volpi innocenti. A meno che tu non sia un koala vampiro...-

 
Nick sentì il suo nasino tremargli sulla clavicola, probabilmente per l’assurditá dell’uscita.

 
Avrebbe passato ore a baciare quel nasino.

 
-I koala sono imparentati con gli orsi- borbottó Judy stancamente.

 
-Bhe, le volpi sono imparentate coi lupi, ma non per questo io e Wolfgang ce la intendiamo-

 
Lanció un'occhiata al povero lupo che in fondo alla sala stava ancora pulendo bicchieri.

 
-Nick...-

 
-Uhm-

 
-Lo sai che quello che stiamo dicendo non ha senso, vero?-

 
Sembrava sforzarsi di mettere una parola dietro l’altra.

 
Piccola, adorabile coniglietta assonnata.

 
-Carotina?- 

 
-Cosa?-

 
-L’anno prossimo mi travestirò. Promesso.-

 
La vide sollevare lo sguardo su di lui, sorpresa.

 
-Ma solo ad una condizione…-

 
Judy annuì soffocando uno sbadiglio sul suo collo.

 
-Che tu ti vesta da carota. Come ho già detto ti basta solo un ciuffetto verde fra le tue adorabili orecchiette... Io mi vestiró da mirtillo e saremo tutti e due adorabilmente ricchi di vitamine e contenti, che te ne pare?-

 
Tutto sommato sopportò stoicamente il colpo al fianco che seguì. Forse perchè era davvero fin troppo debole rispetto a quanto era abituato.

 
-Andiamo a casa carotina?-

 
La maggior parte del distretto aveva giá lasciato la sala da un pezzo. La musica si era fermata tempo prima, ma Nick ancora si ostinava a dondolare piano quasi stesse cullando  quel prezioso miracolo che era Judy Hopps placidamente addormentata tra le sue braccia.

 
Piccola coniglietta ottusa.

 

 

 

 

 

 

   
 
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