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Autore: LaScrittriceSolitaria    31/12/2016    0 recensioni
Una ragazza di appena sedici anni scrive già da molto, ma dopo un periodo di pausa fatica a cominciare una nuova storia. La storia parla di lei, delle sue vicende e di come ogni sua giornata si concluda ed inizi allo stesso identico modo, davanti ad un foglio bianco.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa (ma ci leggiamo comunque a fine capitolo!)

Non scrivo da molto per cause di forza maggiore, quindi spero di aver buttato su carta un qualcosa di decente... questo primo capitolo è solo di presentazione dei personaggi principali, dunque siate clementi ma datemi comunque un parere positivo o negativo che sia, voglio migliorare e mi affido a voi!



Se dovessi mai descrivere la mia paura più grande, sarebbe quella che accomuna la maggior parte degli scrittori: il foglio bianco.
Esatto, quella stretta al cuore che arriva nel momento stesso in cui ci si ritrova ad osservare il foglio che si ha davanti, che sia un documento di Word o un foglio di carta qualunque. Questo perché lo scrittore con le idee non guarda il foglio, bensì ci scrive sopra tutto ciò che ha nella testa, ecco perché quando si osserva il foglio è un dramma, che una persona comune non potrà mai capire.
Mi è successo tante volte, ma una fu la peggiore di tutte. Ricordo che era dicembre, ero davanti al mio notebook dopo quasi sei mesi di pausa, e fissavo il foglio. Scrivevo mezza frase, cancellavo, e ripetevo le azioni in modo quasi monotono, fin quando non decisi di spegnere direttamente il computer e riprovarci la mattina dopo.
Mi ero svegliata da poco, erano a malapena le sei del mattino, decisi dunque di prepararmi la colazione. Indietreggiai allontanandomi dalla scrivania per poi tentare di girare verso destra, ma mi incastrai come sempre, dannata sedia a rotelle!
Sospirai frustrata posando il gomito sul bracciolo e passandomi la mano sul volto, senza nemmeno accorgermi di mio fratello maggiore che si era appena alzato dal letto, lo vidi dirigersi verso di me ed aiutarmi a sbloccarmi senza dire una parola.
Sapeva quanto odiassi quella situazione, volevo essere indipendente sempre senza eccezioni, nonostante lui fosse sempre presente per me. Sono la sorella di due fratelli, uno di quattro anni più grande di me, l'altro di dodici anni più piccolo.
 
«Buongiorno a te, dolcezza» mi sorrise dandomi un leggero bacio sulla guancia, ricambiai il bacio senza parlare mentre mi dirigevo in veranda, dov'era situata la cucina. Percorsi il piccolo corridoio e diedi un'occhiata alla stanza dei miei prima di proseguire, loro dormivano beati nel letto al centro della stanza mentre mio fratello più piccolo era sveglio nel letto singolo in fondo, aspettava solo che gli permettessi di venire a far colazione con me. Sorrisi facendogli un cenno silenzioso con la testa, lui mise le ciabatte e si diresse verso di me con passo felpato.
 
«Buongiorno, Andrew!» sussurrai, gli sorrisi abbracciandolo e scompigliandogli i capelli, biondi come non ne avevo mai visti.
«Buongiorno a te!» sussurrò a sua volta allegro guardandomi negli occhi, era l'unico ad avere degli occhi chiarissimi, blu mare, ogni volta che li vedevo non potevo che ammirarli.
 Mi precedette correndo avanti «Cosa ti preparo?»
 
«Un caffè, ti ringrazio» era strano ed ancora mi ci stavo abituando, ma ogni volta che si svegliava con me voleva prepararmi la colazione. Lanciai un'ultima occhiata ai miei che dormivano, ed infine al maggiore che si era rimesso nel letto e già russava di nuovo. Mentre Andrew preparava il caffè nella macchinetta ed il suo latte in microonde io sistemavo la tavola, presi i suoi soliti cereali e come ogni mattina sistemai la tv sul suo canale di cartoni animati preferito. Non amavo particolarmente che portasse tutto lui, ma non riuscivo a ribellarmi alle sue preghiere. Non passò molto prima che arrivasse con tutto il necessario per la colazione e si sedesse di fianco a me, gli sistemai i cereali nel latte e li mischiai bene mentre lui sorrideva, pretendeva che lo facessi ogni volta o la colazione non gli piaceva.
 
Sorseggiai il mi caffè dando un'occhiata alle notizie dallo smartphone, mentre lui mangiava i cereali ed osservava con attenzione la televisione. Posai il telefono prima di finire il caffè, subito dopo osservai il bambino attentamente, lo facevo ogni mattina. Facevo una sua fotografia mentale, non potevo farne a meno, i capelli spettinati gli davano un'aria sbarazzina ed innocente, così come il suo modo di bere il latte che gli faceva sporcare il pigiama ogni mattina. Aspettai che finisse prima di prender parola.
«Che farai oggi? Ti vedi con Marisa?» domandai curiosa, era il primo giorno di vacanze di natale e volevo sapere se dovevo portarlo da qualche parte, i miei genitori cercavano sempre di non farmi scomodare troppo ma io odiavo stare ferma.
«No, sto a casa a guardare la tv! Posso? O dobbiamo andare da qualche parte?»
«Puoi, non preoccuparti, io vado a prendere i cornetti prima che si sveglino mamma e papà» sorrisi dandogli un bacio sulla fronte, indossai il giubbotto che era sull'attaccapanni vicino all'ingresso e presi le chiavi, prima che mio fratello più grande mi tirasse indietro e sistemasse di fronte alla tv.
«Vengo con te, aspettami» esclamò mezzo assonnato, mentre io sbuffavo. Certo, era difficile muovermi da sola nella mia "condizione", ma per le brevi distanze non mi era poi così complicato come lui credeva. Ci mise poco, uscì sistemato alla perfezione dalla stanza e velocemente indossò il giubbotto ed il cappello che gli copriva del tutto i capelli corvini e corti, al contrario di quelli di mio fratello minore che erano lunghi quasi fino alle spalle.
«Sei un rompiscatole, Alexander» rise di gusto aprendomi la porta mentre andavo avanti a lui e mi dirigevo verso l'ascensore. Mi raggiunse chiudendosi la porta alle spalle e dandomi la sciarpa, la indossai mentre lasciavo "guidare" lui. Uscimmo dal palazzo senza dire altro, non perché fossimo distaccati, anzi, semplicemente perché ci bastavano gli sguardi, come lui mi osservava per assicurarsi che stessi bene, come io mi guardavo intorno rilassandomi grazie alla sua protettiva presenza. A volte parlavamo per ore, altre volte eravamo silenziosi e perfetti. Prendemmo i cornetti e tornammo a casa, mi aiutò a togliermi il giubbotto e non potei non ringraziarlo quasi sussurrando, mentre notavo mio padre già pronto per andare a lavoro.
 
Mentre prendeva le chiavi della macchina sistemai il suo cornetto in una busta separata, per poi sporgermi leggermente quando si avvicinò per ricevere il solito bacio del saluto mattutino. Era un tipo che stava poco in casa a causa del lavoro, ma che quando c'era dava tutto sé stesso per essere il padre perfetto. Aveva gli occhi neri, come quelli di mio fratello maggiore, i capelli castani come i miei ed era molto alto, altro aspetto che io e mio fratello grande avevamo preso da lui.
 
«Hai scritto qualcosa oggi?» mi domandò quest'ultimo mentre si sedeva a mangiare.
«Nulla... non credo riuscirò mai a rincominciare» fece una smorfia, odiava quando mi sottovalutavo, gli feci la linguaccia ed Andrew sorrise imitandomi.
«Quando capirai le tue vere capacità, allora riuscirai a scrivere di nuovo... e ricorda che ti fa bene, non ti arrendere » mi sorrise rassicurante ed io sospirai sorridendo a mia volta, poco prima di inviare un messaggio a Davide. Era il mio più caro amico, l'avevo conosciuto quell'anno a scuola e subito avevamo legato in modo più che sorprendente. Non so cosa ci abbia avvicinati, probabilmente il fatto che lui fosse evangelico ed io atea aveva dato uno spunto di conversazione, resta il fatto ce ci chiamavamo quasi ogni giorno e ci eravamo ripromessi di rivederci durante le vacanze natalizie, anche con qualche altro compagno. Non mi aspettavo comunque di ricevere risposta prima delle dieci del mattino.
Sapendo di dover attendere mi rifugiai nella mia stanza per giocare alla play, dopotutto dovevo aspettare, perché non impiegare il mio tempo in modo utile?

 


Angolino dell'autrice

Spero di non avervi terrorizzati troppo, o fatti scappare... non scrivevo da davvero tanto tempo, spero che vi sia piaciuto e ringrazio chiunque legga, recensisca o semplicemente aggiunga la storia alle seguite! Ogni parere mi andrà bene, grazie ancora per essere arrivati fino alla fine ed alla prossima!
 
  
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