Questa è, in ordine di
stesura, che io ho scritto su Naruto. La terza è una long
fic che non ho mai finito che è durata fino al settimo
capitolo e poi mi ha bloccata, sono un po’ indecisa sul da
farsi, ma se riuscirò mai a finirla proverò a
postare, giuro.
Questafic è venuta sola
sola (senza lemon e neanche un bacio decente, ma in realtà
in quel periodo andavo stranamente casta xD) un giorno mentre, stesa
sul letto con mia mamma che ascolta solo canzoni vecchissime,
è partita questa, omonima della fic, di
Domenico Modugno e subito mi sono immaginata la scena di Sasuke su di
un ponte e di Naruto che corre a salvarlo xD
probabilmente un po' OOC
Sinceramente adoro questa canzone, per chi non la conoscesse la hanno appena rifatta i Negroamaro,nonostante la versione di Domenico Modugno è molto, molto meglio, secondo me.
Sinceramente adoro questa canzone, per chi non la conoscesse la hanno appena rifatta i Negroamaro,nonostante la versione di Domenico Modugno è molto, molto meglio, secondo me.
Beh,
Buona lettura.
Meraviglioso.
L’acqua
scura, vista da quell’altezza, era molto affascinante.
La
stava osservando rapito, seduto sui bordi del ponte che dava sul fiume.
La
guardava triste. La guardava e sospirava.
In
quel momento sembrava la sua ultima speranza.
Lo
scrosciare continuo lo chiamava, felice di porre fine alla sua vita.
Sarebbe bastato sporgersi un altro
po’.
E
tutto sarebbe finito.
Tutta
la sua agonia.
Tutto
il suo dolore.
Tutto
l’odio.
Tutto
l’amore.
Sarebbe
svanito tutto con lui. Anche quella maledetta verità che si
portava dentro non
sarebbe mai stata svelata.
Per
ritrovarsi su quel ponte, in quella situazione con la precisa idea di
farla
finita, ci aveva pensato tanto.
Non
era una persona avventata lui.
Non
avrebbe mai fatto niente senza pensarci bene. Tante e tante volte.
Analizzando
i pro e i contro di ogni eventualità.
Il
suo lavoro non lo soddisfaceva.
A
casa non lo aspettava nessuno.
Genitori
che avrebbero pianto sul suo corpo non ne aveva.
Il
suo unico legame era un fratello sul quale riversava tutto il suo odio.
Di
pro, ne aveva uno soltanto.
Un
amore troppo grande e incondizionato. Irrazionale.
Tragicamente
insolito per una persona come lui.
E
faceva male. Forse anche quello era una prova a suo sfavore.
La
logica gli diceva di gettarsi.
Invece,
ora che era lì, non riusciva a farlo.
Si
malediceva in tutte le lingue che conosceva. E lui, ne aveva imparate
tante.
Non
era un codardo.
Soffrire
o morire non gli facevano paura.
Di
tutto quello che aveva compiuto nella sua vita, rimpiangeva solo
un’unica cosa.
Non
aver detto a quel dobe che lo amava.
Allora
avrebbe potuto morire senza rimpianti.
E
lui voleva morire.
E
ormai non c’era più tempo.
Si
sarebbe buttato se una voce non avesse urlato il suo nome, rompendo il
silenzio
che si era creato attorno a lui.
Quella
voce la conosceva.
-teme…ma
che ci fai qui? Ma…che fai? Piangi?
Piangeva?
No,
gli Uchiha non piangono mai.
-no.
-a
me sembra tu stia piangendo.
Loro
dignitosamente e molto virilmente lasciano cadere acqua salata dagli
occhi per…
no, quella storia non reggeva più.
-ok.
Piango.
-perché
piangi?
Si
girò a guardare il ragazzo che gli stava parlando.
I
capelli scompigliati, alcune ciocche avevano aderito alla fronte per
colpa del
sudore, gli occhi che lo guardavano di rimando.
Sentì
il suo sguardo farsi odiosamente triste e si fece pena da solo.
Si
chiese cosa ci facesse da quelle parti, un angelo.
Pensò
che qualche dio sconosciuto glielo aveva mandato per qualche
sconosciuto
motivo.
Rigirò
la testa verso l’acqua.
Adesso
sembrava minacciosa.
-Sasuke…
non ti vuoi buttare vero?
Rispondere
sembrava inutile.
Si
vedeva quello che voleva fare. E lo avrebbe fatto.
-e
anche se fosse?
Due
braccia lo tirarono rabbiosamente facendolo cadere rovinosamente sul
suolo duro
del ponte.
-MA
COSA DIAVOLO TI SALTA IN MENTE?? SEI DIVENTATO…
Un
altro corpo cadde vicino al suo.
Non
capiva quello che stava succedendo.
Non
riusciva a capire.
La
sua mente, forse ancora ovattata, non percepiva più i suoni,
le emozioni, le
sue reazioni.
Un
pugno lo centrò su una guancia.
Gli
fece male.
-…sei
diventato scemo?
Il
corpo vicino a lui si muoveva a scatti.
Non
voleva parlare, altrimenti avrebbe balbettato qualcosa di incoerente.
Non
sapeva cosa dire.
-perché
Sasuke? Perché?
Una
mano chiusa in un pugno continuava a colpirlo su di un braccio.
Sempre
più lentamente.
I
perché lui li aveva.
Erano
tutti elencabili, ben organizzati e relazionati.
-non
ti rendi proprio conto di cosa avresti lasciato?
La
sua voce, vellutata e più composta, era tornata normale.
Seria come non la
aveva mai sentita.
-io
non ho niente che…
-stai
zitto. C’è sempre una ragione per andare avanti.
Sempre. Guardati intorno,
diamine. Ti sei mai guardato intorno? Hai mai sorriso solo
perché fuori il
tempo era bello? Hai mai pensato a quanto sia bello il mare? A quanto
sia
meraviglioso il calore di un abbraccio, l’odore del
caffé, il sapore che rimane
in bocca dopo un bacio? L’amore, Sasuke. Non hai mai pensato
a quanto sia
meraviglioso amare qualcuno?
Le
parole del ragazzo, con quella voce squillante, giravano nella testa.
Quelli
erano i pro che bilanciavano la sua vita.
No.
Non
ci aveva mai pensato.
Non
si era mai guardato attorno.
Vista
da Naruto la vita sembrava fatta per essere vissuta.
Sembrava
tutto così meraviglioso.
Quella
mano sulla sua pelle.
Le
lacrime che stava versando per lui.
-adesso
non lo sai. Ma anche il tuo dolore potrà sembrare poi
meraviglioso.
Infondo
il suo lavoro non era così male. Avrebbe voluto far carriera
un giorno.
La
sua grande casa era vuota. Ma si sarebbe potuta riempire.
I
suoi genitori erano brave persone. Lo avrebbero voluto felice.
Suo
fratello…beh lui rimaneva sempre suo fratello.
L’amore
impossibile però faceva ancora male.
Il
biondo diceva che era meraviglioso, amare qualcuno.
Evidentemente
non amava dolorosamente come lui.
Niente
di quel sentimento era meraviglioso.
L’abbraccio
del ragazzino lo fece sobbalzare.
Quel
calore era nel suo elenco. Aveva ragione.
Quel
calore sarebbe stato sufficiente per continuare a vivere.
Lo
strinse a se, aggrappandosi alle sue spalle per non perdere quel
contatto.
-perché?
Perché? Perché?
Continuava
a ripetere nelle sue orecchie.
Quei
perché adesso non li aveva più.
Strinse
tra le mani la maglietta dai colori sgargianti.
-mi
sembrava di non avere niente. Mi sembrava di non poter avere niente. E
poi non
posso avere te.
Dolorosamente
lo allontanò per guardarlo negli occhi.
Il
vento raffreddava dove il biondo aveva riscaldato.
-se
non posso avere te, come faccio a vivere?
Si
sentiva terribilmente egoista.
Quella
frase era incredibilmente prepotente.
Era
come se stesse scaricando le sue colpe.
Quelle
parole sembravano volerlo accusare.
Eppure
lui non voleva incolparlo del suo dolore.
Nascose
i suoi occhi dietro la frangia scura implorando il suo orgoglio di
reggere,
aspettando la reazione dell’inerme ragazzino accasciato
vicino a lui.
-teme.
La
sua fu una sola parola. Poi lo strinse di nuovo a se, piangendo.
E
il calore lo avvolse di nuovo, facendolo sorridere.
Cercò
le labbra dell’altro e lo baciò.
Il
suo amore non era impossibile. Il suo amore era…
meraviglioso.
La
notte era finita. E ti sentiva ancora, sapore della vita. Meraviglioso.
Owari.
miiky: Mi dispiace ma non credo scriverò mai un continuo, visto che si tratta di una storia personale so con certezza che finisce veramente così. Mi sarebbe piaciuto scriverlo, ma vi dovrete accontentare degli altri scempi che ho deciso di postare ^^
ryanforever: Come ho scritto a miiky non ci sarà continuo ma solo altre shot e in seguito forse delle long fic. Non c'è di che, ho deciso che visto che sto iniziando a postare anche qui di rispondere a tutti i commenti. Mi sto mettendo d'impegno u_u xD
Un bacio, Alla prossima.
NANA.