Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: killian44peeta    31/12/2016    1 recensioni
L'Acqua pulì le anime, il Fuoco le purificò, la Terra distrusse i rimasugli del dolore dai loro occhi, l'Aria permise la libertà, la Luce diede speranza per un futuro migliore... mentre il Buio...
Esso si nascose, vergognandosi di non poter aiutare in alcun modo, ma piano piano, questo sentimento si trasformò in odio e l'aiutare non fu più una sua intenzione, ciascuno aveva fatto la sua parte tranne esso.
Dopo molto tempo passato in attesa, avvenne quello che doveva accadere per fare quello che voleva, nacquero sei bambini allo stesso momento e subito dopo ne seguì un altro.
Il Buio risvegliò gli Spettri.
Poi però si rese conto di quello che aveva commesso contro la vera propria volontà.
Qualcuno gli aveva fatto qualcosa.
Ed ecco che sentì una canzone, una specie di litania che lo avvolse in un laccio.
Riuscì a comprendere facilmente cosa doveva fare, si precipitò dai bambini, uno alla volta li raggiunse tutti, non c'era distanza di nascita tra loro, solo il settimo era uscito dopo, ma i sette erano stati benedetti tutti allo stesso momento dalle proprie madri.
Non ce n'era uno simile all'altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Diana

-N...non capisco, vuoi dire che dobbiamo trovare tutti e cinque i rimanenti Elementi?-dissi, sbattendo le ciglia velocemente, ancora confusa.

-Sì- rispose lui, sedendosi a distanza da me

-E per quale motivo?- chiesi, alzando lo sguardo-Io...insomma io...-

-Tu?-

-Non sono adatta a questo genere di cose, vorrei restare a casa , mia mamma è incinta e ... io amo questo posto, perché dovrei andarmene?-

-Perché non sei più al sicuro-

Aggrottai la fronte, terribilmente agitata-In che senso?-

-Forse è meglio che ti racconti tutto- disse piano, come se temesse di essere udito da qualcuno, mi avvicinai a lui per sentire meglio-Tanto tempo fa, come sai dalle leggende, gli Elementi vivevano in totale armonia, ognuno dei essi era in pace con se stesso e con gli altri, la guerra era stata cancellata, il male sconfitto e gli Spiriti rinchiusi nelle profondità della terra, addormentati.

Era un momento ottimo per riprendere la vita e per evolvere la specie degli umani, ci furono molte scoperte, invenzioni... finché un giorno accadde qualcosa.

Qualcuno di molto potente, rimasto all'oscuro per tanto tempo, decise che era il momento di capovolgere la situazione a suo vantaggio.

Fece nascere uno Spettro più forte degli altri dal Triangolo Oscuro e liberò i prigionieri attraverso uno degli Elementi...-

Tacque per qualche secondo e sentii un brivido salire sulla mia schiena.

Credevo di sapere chi avesse usato, chi aveva liberato gli Spettri.

L'Elemento diverso dagli altri.

-Usò il Buio, colui che si fece da parte per la salvezza di questo mondo-

Già, il Buio, l'Elemento ripudiato da praticamente tutti i villaggi, il mio opposto.

-Dopo la liberazione, esso, accortosi dell'accaduto, fu preso dalla vergogna e tentò in tutti i modi di richiudere i malvagi all'interno del Triangolo, inutilmente.

Decise perciò di attuare un'azione disperata, scoprì i sei bambini nati e fece reincarnare se stesso e gli altri Elementi nei loro corpi.

Da quel momento, tu divenni la Luce...

Adesso gli Spiriti maligni, gli Spettri e i Demoni messi assieme, tenteranno di uccidervi per ottenere i vostri poteri ed eleminarvi una volta per tutte, non avranno pace finché non vi stermineranno, fino al punto che non avranno preso l'ultimissima fonte di magia dal vostro corpo.

Per ora voi siete salvi, protetti dalla barriera creata appositamente per voi dal Buio, che fa scattare il vostro potere,da Spettri, Spiriti e Demoni siete immuni, ma quando crescerete, quando avrete quindici anni essa sparirà e potrete essere uccisi facilmente da tutti gli esseri viventi nel mondo di Athlas.

Ora capisci perché devi venire con me? Se restassi metteresti solo in pericolo la tua famiglia-

Ci rimuginai sopra per un po' poi annuii in silenzio, una e più domande mi affiorarono alla mente.

-Come hai fatto a scoprire tutto ciò?-

-Me lo ha fatto vedere lo specchio del mondo, rivela i pericoli e i problemi, fa vedere le cose importanti, ma anche quelle di scarsa importanza, le cose problematiche e quelle che simulano il pericolo... non sono potuto venire prima perché l'ho saputo solo una settimana fa, circa-

-Ah..-feci una pausa, soppesando ogni parola-Sei sicuro che se me ne vado i miei genitori non saranno più in pericolo?-

-Sicuro, i nostri nemici seguiranno la scia di magia che ti porti dietro...infatti dovrai prendere molti vestiti, tutti quelli che hai, perché devi indossarli per poco, tre giorni al massimo, devi cambiarti spesso, il sudore amplifica la loro percezione di potere, li devi indossare per quel tempo e poi lasciarli da qualche parte, ma non puoi portarteli addietro-

-Ma non ho così tanti vestiti!-brontolai- E poi come li troviamo? Non sappiamo dove siano-

-Errore, tu non sai dove siano, io sì, ho un Lyging-

Feci un espressione confusa, non sapendo affatto cosa fosse, fissando i suoi occhi arancioni

-Un oggetto che mi dice dove siete e se siete in movimento, poi io vi sento- spiegò

Decisi di non continuare a fare domande su come li avremmo trovati, perché, sinceramente, ero fin troppo sconvolta per altre spiegazioni.

-Da chi andiamo per primo?-chiesi

-Da quello del Fuoco, abita a Thorton-

Thorton... ovvero più di venti, trenta miglia da qui.

Non sapevo se essere felice per sentire almeno un nome conosciuto e non leggendario o essere agitata perché a piedi, venti o trenta miglia, erano tantissimi.

Sempre se andavamo a piedi...

-Come ci andiamo?-

-Beh, un Dratini e un pegaso.

-Il Dratini? È molto bello ma... dove lo prendiamo? Dovrebbe provenire da sud, no?-

-Ce ne ho già uno-

-Qui?-

-Più o meno, verso l'entrata di Decumano, nel bosco-

-Hai solo un Dratini e un pegaso?-

Mi sorrise, rassicurante -Tranquilla, ne prenderemo altri di animali man mano che la ciurma si allarga, su ogni pegaso ci state perfettamente in due- fece una pausa -Resta qui, spiega in qualche modo ai tuoi che devi andartene per forza, io vado a recuperare gli animali-

Annuii e sospirai.

Mi pareva stranissima questa situazione, anzi, in realtà... la giornata era stata eccentrica e assurda a dir poco.

In neanche ventiquattro ore avevo scoperto che la mia migliore amica si era innamorata di me, mia madre era incinta, dei Demoni erano entrati in casa mia, avevano ferito mio padre, mi avevano sfondato la porta del bagno e... sconcertata, sbalordita e sbigottita avevo saputo di essere uno degli elementi reincarnati: la Luce.

Tra tre mesi era il mio quindicesimo compleanno.

Non potevo fare altro che seguire quest'uomo alla ricerca di Fuoco, Acqua, Aria, Terra e... già, Buio.

Morgan era sparito ormai da dieci minuti e io rimuginavo continuamente sulla situazione, non sapendo bene che atteggiamento prendere.

Avrei dovuto tentare solo di essere loro amica.

Perché desideravo degli amici e questa era la mia occasione per averne.

Temevo di non riuscire ad averne, sarebbe stato come tornare piccola e ultimamente volevo crescere.

Ma soprattutto, l'idea che il Buio si unisse al gruppo mi infastidiva e mi metteva ansia allo stesso tempo.

Perché a forza di sentire leggende che lo descrivevano come folle, malvagio e crudele, in parte, avevo finito per convincermi pure io di ciò.

Un po' me ne vergognavo, perché dopotutto sapevo che aveva anche lui salvato il mondo di Athlas, ma il fatto che lui avesse aperto il cancello del Triangolo Oscuro mi faceva solo pensare a come sarebbe stato meglio se come Elemento non ci fosse.

Se gli Elementi fossero stati solo cinque sarebbe stato meglio, la pace sarebbe governata nel mondo, sempre, non ci sarebbero state ricadute di alcun tipo.

-Ma che bel discorsetto che ti ha fatto-disse una voce fuori dalla porta, interrompendo il flusso dei miei pensieri.

Scattai in piedi, allarmata, uscendo di casa per vedere chi aveva parlato .

Non vidi nessuno.

-Sono qui-

La voce stavolta proveniva da dietro di me.

Com'era passato?

-Chiudi la porta, non voglio attirare attenzioni-

Aveva una voce gelida, maschile, che mi spinse ad obbedire, con l'aria bloccata in gola.

Chiusi la porta, lentamente, essa cigolò, dopo aver preso tante botte contro il muro faticava a chiudersi.

Mi girai e lo vidi.

I suoi capelli erano biondi oro, abbastanza lunghi, gli raggiungevano quasi le spalle ed erano inspiegabilmente luccicanti.

I suoi occhi erano freddi come la sua voce, azzurri chiari, ovvero blu fiordaliso.

Quello sguardo era terribilmente bello, quasi ghiacciato.

I suoi lineamenti parevano scolpiti nel marmo, perfetti, esotici, senza le sensazioni frivole che ti lasciavano i ragazzi di qui.

Era molto giovane, sì, pareva avere la mia età, ma c'era qualcosa che lo portava a parere così controllato, distaccato e distante.

Era alto, portava dietro di se un mantello nero.

Riconobbi dopo poco quello sguardo magnifico, lo avevo già incontrato, una volta, vicino allo Stendardo, seduto da solo quando c'erano anche altre persone.

Anche se c'era qualcosa di sospetto in lui, non facevo che notare che era il ragazzo più bello che avessi mai visto in vita mia.

Oltre al mantello portava una camicetta bianca e dei pantaloni azzurri turchese.

La camicia era un po' sbottonata davanti.

-Chi sei?-chiesi avvicinandomi lentamente a lui.

Lui fece un leggero sbuffo-Sei sicura di volerlo sapere ?-domandò beffardo

Mi accigliai, perché tutt'un tratto sembrava aver perso quel distacco? Non tutto, ma sentivo una parte di lui parecchio diversa che non comprendevo.

Lui mi squadrò per poco tempo,poi, con un secondo sbuffo, riprese-Immagino che il tuo silenzio sia un sì... bene, sono Luxor, vuoi sapere altro?-

-Luxor...-

Già, sapevo il suo nome adesso ma... questo non spiegava alcunché, affatto.

-Chi sei veramente? Cosa vuoi?-

-Ha importanza? Sono io che faccio le domande, non tu, quindi stammi a sentire- mi lanciò un'occhiata truce che mi fece rabbrividire.

-Cosa hai provato quando ti ha toccata, il Demone...-

-Beh...-iniziai, ricordando a fatica quei sentimenti che la mia mente sembrava voler cancellare, per non rimetterli a fuoco.

-Dolore, contemporaneamente caldo e freddo... una sensazione metallica...come se ti scavassero dentro con un cucchiaio-

Scosse il capo con decisione e fermezza-No, non questo, la sensazione più profonda, quella in sottofondo-

Aggrottai la fronte.

Cosa intendeva?

Lui mi fissava-Non hai sentito la magia ribollirti nel sangue?-

-Intendi... una vibrazione nel corpo?-

Mi sorrise freddamente-Quella- ridacchiò -Ti dico una cosa...guardati le spalle, se non vuoi rischiare la pelle devi pensare al sette come un numero migliore, non sei, sette, afferrato il concetto?-

Sinceramente non capivo cosa volesse intendere e non comprendevo.

Sette, non sei...sei...

Tenni lo sguardo abbassato per qualche minuto, non assimilando il significato inteso da quel misterioso ragazzo affascinante in cui sembravano celarsi moltissimi misteri.

Sorrise ancora Luxor, maleficamente, un ghigno che però di felicità non aveva niente -Ti lascio nel dubbio-

Quando alzai lo sguardo fu troppo tardi, lui era sparito nel nulla.

Non c'era più.

Sette...non sei.

Non sei...

Non sei cosa?

Girai nella stanza per parecchi minuti, non sapendo decidermi sul motivo di quelle parole.

Mi accorsi, ad un tratto, visto che la pioggia era finita prima che Morgan ripartisse ed era tornato il sole, che pareva pomeriggio inoltrato.

Mi ricordai che non avevo detto nulla ai miei del fatto che sarei dovuta sparire dalla loro vita per chissà quanto tempo.

Non mi andavano gli addii, non a voce almeno, mi avrebbero soltanto angosciata, il rimorso, penetrando la mia mente, mi avrebbe impedito di lasciarli andare.

Decisi che avrei scritto loro una lettera, non lunghissima, ma avrei scritto qualcosa.

Afferrai un foglio e una penna in bella vista, appoggiata sul tavolo.

Feci un sospiro, trattenendo la rassegnazione e cercando di capacitarmi che facevo la cosa giusta.

Iniziai a scrivere...

'Mamma, papà, mi spiace davvero dover iniziare a scrivere questa lettera a voi, dopo tutto quello che avete fatto per me, devo andarmene di casa e non so bene quando tornerò.

Se restassi, metterei in pericolo le vostre vite e non potrei accettarlo, so che probabilmente voi sareste pronti a correre questo rischio, ma io non ne sono in grado, per quanto mi dolga dovervi lasciare.

Vorrei che non vi arrabbiaste per la mia scelta, ma, spero capirete questo mio comportamento, ho visto e scoperto cose che non potevo credere potessero succedere.

Se dovessi tornare vorrei mi accoglieste come sempre, se non dovessi farlo... voglio comunicarvi il mio dispiacere.

Prendetevi cura del mio fratellino, o sorellina... se fosse maschio mi piacerebbe lo chiamaste come il nonno, John, se fosse invece una femmina mi andrebbe bene Leah... sempre se andasse bene anche a voi.

Vi voglio bene.

Diana.'

L'appoggiai sul tavolo, poi mi diressi nella loro camera, guardandoli con malinconia, tutti e due stavano dormendo e ormai si era fatta quasi sera.

Dopo di ciò, andai in camera mia e presi una borsa, una delle più grandi.

Era una borsa marrone, praticamente enorme, da viaggio, che avrei dovuto forse utilizzare se i politici avessero deciso che avrei dovuto diventare un'esploratrice.

Ci infilai tutti i miei vestiti, i miei soprabiti, le giacche e tutte le scarpe, compresi gli stivaletti.

Presi anche i cento Nikki che stavo risparmiando e constatai che non avrei potuto portarmi dietro gli oggetti come l'ombrello.

Mi piazzai davanti alla porta, nervosamente e dopo continui spostamenti, decisi di sedermi sul divano.

Era la cosa più pazza che stessi per fare.

In realtà...nella mia vita non avevo mai fatto cose pazze...

Intanto che aspettavo il guardiano degli Elementi, non facevo a meno di pensare a quello che mi aveva detto Luxor.

Sette...non sei.

Queste tre parole mi ronzavano nella testa e non riuscii a collegarle fino al punto che mi accorsi di avere la risposta sotto il naso.

Luce, Fuoco, Acqua, Terra, Aria e Buio... sei.

"Sette...non sei".

C'erano sette Elementi e non sei?Era quindi così? Ma qual era il settimo?

Poteva significare qualche altra cosa la frase detta da Luxor?

Per ora per me aveva solo quel significato, non gliene trovavo altri.

-Non mi aspettavo che quando sarei arrivato avrei trovato te seduta con la faccia così scura...-

Sobbalzai.

Era Morgan.

Teneva delle corde in mano, che parevano essere collegate a qualcosa dietro di lui.

Sentii dei versi dietro alla porta, erano versi animaleschi: scalpitii di zoccoli, nitrii, sbuffi...

-Non ti avevo sentito entrare-sussurrai

-L'ho notato-

Mi alzai in piedi e mi diressi verso la porta.

Ne uscii a testa bassa e feci un sospiro.

-Ok, andiamo-

Prima che partissimo osservai i due splendidi animali, parevano in ottima forma.

Il Dratini aveva il muso da cavallo, più lungo però e di un color nero pece, coperto in parte da squame viola scure che procedevano sul corpo, che era quello di un drago, ali comprese, tutto viola.

Le sue zampe erano grassocce e che tendevano vagamente al colore del muso.

La coda invece era completamente nera fino ad un certo punto, dove c'era una stella gialla.

Era una figura piuttosto imponente da vedere e mi metteva leggermente i brividi.

Il pegaso invece aveva un manto bianco candido e dei muscoli ben evidenti.

-Il Dratini si chiama Jade, la pegaso Gylnis, sono due animali affidabili ma a volte lei...- indicó la pegaso, con un sorriso divertito - ...É un po' dispettosa- disse, salendo infine su Jade-Ma non prendertela se ti fa qualche scherzo, sa essere molto pesante in quel caso-

Salii a mia volta sul pegaso, che a quanto pareva era una femmina, dopo che misi la mia borsa allacciata alla sella del Dratini, dove il guardiano indicò.

Era sera e le cicale cantavano, accompagnando il colore scuro del cielo al nostro partire imminente.

Gli animali presero la rincorsa, correndo veloci, per poi spiccare il volo.

Sentii una sensazione strana prendermi lo stomaco in una morsa assurdamente dura che si sciolse appena il volo divenne più rapido e calmo, cosa che mi rilassò completamente .

Era bello volare, mi pareva un insieme di movimenti dinamici e svelti collegati dal vento e dal controllo della corrente.

Ero felice e triste allo stesso momento perché era straordinario quello che vedevo da lontano, ma non era casa e già mi mancava da morire, togliendomi il fiato.

Avevo l'irrazionale voglia di mettermi a piangere da un momento all'altro.

Già, un'incongruente, incoerente, sciocca, illogica voglia di lasciare andare tutti i sentimenti che mi bloccavano la felicità.

Mi convinsi, con vari pensieri poco sensati che si susseguirono nella mia mente, che se volevo, se non ci pensavo, sarei riuscita ad essere almeno un po' più su di morale.

-Hey...-iniziò Morgan guardandomi in viso e facendo una lunga pausa.

Nei suoi occhi c'era la percezione leggera di un senso di colpa, sovrastante ad altri che avessi visto.

Quello sguardo mi mise agitazione.

Non volevo si sentisse in colpa per la mia malinconia.

Se non ero felice, dovevo almeno tentare di esserlo o sembrarlo.

-Hey- risposi con un leggero sorriso.

-Mi dispiace di tutto ciò... non avrei voluto staccarti dalla tua famiglia e non l'avrei fatto se non fosse stato strettamente necessario e io non so come scusarmi, prometto solo che terminato tutto ciò ti porterò a casa-

-Davvero?- chiesi, illuminandomi in un secondo sorriso, stavolta più vero del primo

-Davvero-

-Senti Morgan...-

-Sì?-

-Ti devo dire una cosa di cui non sono del tutto sicura-

-E cioè?-

-Beh...-abbassai il viso appena, non sapevo se dirlo oppure no.

Non volevo mettergli altre preoccupazioni perché pareva già abbastanza preoccupato di suo, ma se non lo facevo forse avrei potuto provocare qualche danno.

Decisi dopo poco che avrei comunque detto a lui tutto, subito.

Presi a parlare, gli raccontai cosa aveva detto quel misterioso ragazzo e gli spiegai la mia idea.

-Potrebbe avere molti significati-cercai di convincerlo-Non sono sicura sia proprio quello-

-Ma non possiamo nemmeno scartarla come idea anche se è quasi impossibile... lo avrei saputo e poi il Lyging dovrebbe percepirlo-

Stavo per ribattere che molte cose impossibili mi erano accadute nel giro di ventiquattro ore, ma decisi di tacere.

Rimanemmo in silenzio per parecchio, io osservavo il basso, guardando il mondo muoversi velocemente nelle sue piccole dimensioni.

Quando il cielo fu talmente scuro da non far vedere niente, decisi di tentare di dormire, perché ero davvero esausta.

Mi appoggiai con la testa e con il resto del corpo alla schiena e al collo del pegaso, continuai a fissare al cielo fino a che i miei occhi si chiusero da soli.

Ed eccolo ancora davanti ai miei occhi.

Quel misterioso ragazzo che mi aveva fatto l'indovinello.

Aveva gli occhi ghiaccio che parevano incandescenti e che brillavano.

In sfondo c'era una coltre di oscurità, eravamo immersi nel buio.

-Ho trovato la risposta al tuo indovinello- dissi

-Mah, forse-rispose divertito

-Ora devi tu rispondere alle mie domande-

-E chi te lo dice? Non sei tu a dare gli ordini...-sorrise malignamente

Proprio in quel momento non feci a meno di farmi prendere da un fremito terrorizzato.

-Cosa vuoi tu da me?!-urlai

Lui rispose alla mia domanda disperata con una risata grossolana piena di cattiveria-La tua vita...- si riprodusse la voce del Demone che mi aveva attaccato, quello dalla pelle rossa, cambiando solo l'aggettivo di possesso.

Dopo poco la figura del ragazzo iniziò a curvarsi, prima appena appena, poi sempre di più, mentre anche il suo viso si modificava e si spellava.

Era diventato un mostro.

E da mostro, ogni parte del suo corpo si tramutava in dei corvi, le braccia, le gambe, il petto, la testa, il bacino.

Rimase una sola parte di lui...

Gli occhi, diventati color carmino, che brillavano ancora nel buio in cui ero avvolta.

Tutti i corvi che si erano formati dal suo corpo mi si addossarono.

Urlai con tutto il fiato che avevo in petto, fino al punto che anch'io iniziai a tramutarmi in corvi.

Sentivo ancora lo sguardo rovente su di me e il dolore non passava, anzi, pareva che i suoi occhi ardenti me l'aumentassero.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: killian44peeta