Posso dormire con te?

 
 
Arion sussultò spaventato nel sentire per l’ennesima volta quel rumore così simile a qualcuno che sgranocchia voracemente della patatine, e che ormai lo tormentava ogni notte da quando aveva intrapreso quel viaggio nello spazio.
Nonostante il caldo quella sera fosse insopportabile, non esitò un solo istante ad afferrare le coperte, ripiegate con cura ai piedi del letto, e a coprirsi fino alla punta del naso.
Si sentiva incredibilmente sciocco ad aver paura di qualcuno che sgranocchia delle patatine, ma il pensiero che quelle potessero essere patatine fatte di persone gli faceva raggelare il sangue nelle vene.
All’udire l’ennesimo “Crik-crak” amplificato dal silenzio tombale della notte, Arion balzò velocemente giù dal letto, e quasi senza accorgersene uscì di corsa dalla sua stanza.
Il cuore gli batteva all’impazzata mentre correva per i lunghi e bui corridoi, a quell’ora ormai deserti, del treno spaziale sul quale stava viaggiando assieme agli altri componenti della Earth Eleven. Il suo battito parve tornare finalmente regolare solo quando, nella fretta, Arion non si accorse di essere andato a sbattere contro una porta.
Era la porta della stanza di Victor, ne era più che certo. Ormai vi si era fermato davanti così tante volte con la speranza di poter entrare ad augurare la buona notte al suo migliore amico, che era impossibile per lui non riconoscerla.
Il giorno prima riuscire a dormire nonostante quel rumore inquietante non era stato difficile perché era talmente stanco che non aveva avuto neppure la forza per pensarci. Ma quella notte era diverso, completamente diverso.
Gli allenamenti erano stati decisamente più morbidi, visto che la maggior parte della squadra era assente, e lui era ancora perfettamente lucido.
Mentre guardava la porta e ragionava sul perché quella sfortuna fosse capitata proprio a lui, un pensiero iniziò a prendere posto nella sua mente:
forse dormire con qualcuno avrebbe allontanato la paura, e lui aveva già in mente a chi chiedere.
Aprì a porta automatica, e cercando di fare il più piano possibile per non svegliare Victor, ancora placidamente addormentato, si intrufolò nella stanza.
Ma mentre a tentoni nel buio cercava di raggiungere il letto del suo amico inciampò in qualcosa, probabilmente la borsa che usava per gli allenamenti, finendo col cadere rumorosamente a terra borbottando un “Oh accidenti”
Subito una luce tenue, ma fastidiosissima per gli occhi di Arion che si erano abituati al buio, rischiarò l’oscurità in cui era immersa la stanza, rivelando così un Victor alquanto sorpreso.
“Che ci fai qui Arion?”” domandò lui con la voce ancora impastata dal sonno, mentre con una mano scostava una ciocca di capelli blu dal viso pallido.
Arion alzò il volto da terra per guardare l’amico con fare colpevole
“Scusa, io non riuscivo a dormire” balbettò lui alzandosi poi da terra tutto dolorante.
“Quindi?” chiese Victor acido. In realtà non avrebbe voluto esserlo, perché Arion era il suo migliore amico, ma d’altra parte che altro ci si poteva aspettare da una persona il cui sonno è stato interrotto in modo tanto brusco?
“Ecco io…” riprese balbettando Arion. Forse, pensò osservando lo sguardo torvo che gli rivolgeva l’amico, era stato stupido da parte sua credere che proprio Victor, che era sempre tanto schivo, avrebbe accettato di farlo dormire nel suo letto per un motivo tanto stupido. Lui però aveva paura e continuava a credere che solo con Victor al suo fianco si sarebbe sentito tranquillo e protetto, e poi ormai lo aveva svegliato, quindi tanto valeva chiederglielo!
Trasse allora un respiro profondo e con le guance tinte di un allegro rosso, perché era una richiesta abbastanza imbarazzante anche per lui, pronunciò tutto d’un fiato la fatidica domanda:
“Posso dormire con te?”
Victor sussultò sgranando gli occhi, sorpreso più che mai da quella richiesta così tanto insolita.
Era già pronto a rifilargli un secco “No”, perché lui non era affatto il tipo da lasciarsi coinvolgere in certe sdolcinerie da ragazzini, ma lo sguardo lucido e pervaso dalla paura di Arion lo intenerì a tal punto da farlo cedere.
“E va bene” sbuffò facendogli posto nel letto “Ma solo per questa notte” concluse poi voltando il viso dall’latro lato per nascondere l’imbarazzo che quella richiesta gli provocava.
Con un largo sorriso e gli occhi finalmente allegri, Arion non esitò un solo istante a fiondarsi sul letto a sdraiarsi accanto a lui.
Fosse stato un altro, pensò Victor mentre una volta spenta la luce aveva sentito Arion accoccolarsi per bene contro il suo petto e scivolare lentamente nel sonno, probabilmente non avrebbe esitato un solo istante a cacciarlo fuori dalla sua stanza a calci, ma trattandosi di Arion poteva anche fare un’eccezione.
 
 
 
Angolino autrice <3
Eccomi qui anche l’ultimo dell’anno a rompere le scatole a tutti con una nuova storia, l’ennesima KyoTen.
Non ci posso fare nulla amo alla follia questa coppia, sono troppo carini e dopo aver passato un’estate intera a scrivere su di loro non potevo che dedicargli la mia ultimissima storia del 2016 U.U
La bozza di questa storia, che ha esattamente 762 parole, è stata scritta il 12 settembre all’ 1.43 di notte, perché dormire per me è banale ahahaha!
Dedico la storia a mia sorella, _Elwing, che mentre la stavo trascrivendo a computer mi stava letteralmente odiando perché non la stavo considerando. Chiedo scusa sorella mia e spero di essermi fatta perdonare eheh
Spero che la storia vi piaccia e che vi faccia sorridere.
Ricordate che le critiche sono bene accette benché fatte con tatto perché ho un cuoricino che batte io U.U
Vi auguro ancora un felice anno nuovo
Un bacio Hika<3<3