Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: maito    01/01/2017    0 recensioni
Scordatevi i ninja, i bijuu e le tecniche con il chakra, perchè non ci saranno.
In un mondo alternativo ma non troppo diverso dal nostro, selvagge terre di frontiera sono una meta ambita da chi cerca fortuna o desidera l'avventura, ma sono anche luoghi molto allettanti per i malviventi che cercano di sottrarsi al braccio della legge. In questo chaos si erge Konoha, una ricca organizzazione non governativa che cerca di far rispettare la giustizia quando questa viene calpestata troppo duramente. Sakura Haruno è una giovane e promettente recluta di Konoha che, in seguito alla sua prima missione sul campo, si troverà invischiata in qualcosa di decisamente più grande di lei. Il destino vuole che sulla sua strada incontri Naruto, uno scapestrato cacciatore di taglie che minerà le sue certezze e sconvolgerà la sua visione del mondo.
Coppie ancora da definire.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Acqua ferma



"Accidenti che caldo."

Sakura bevve lunghi sorsi dalla borraccia, mentre alcune gocce le scendevano lungo il mento e il collo. L'acqua era calda, ma la rosa accolse con sollievo il liquido che le scendeva nella gola. Mentre camminava nella polvere rossastra, nuvolette di polvere si sollevavano ogni volta che muoveva un passo.

"Certo che potevano lasciarmi più vicina alla meta."

Mentre entrava in una cittadina che sembrava aver conosciuto tempi migliori, il GPS le confermò per l'ennesima volta di essere approdata nel posto giusto.

"Vabbè, animo. Si va in scena."

Dopo aver trovato alloggio per la notte nell'unico hotel del paese, si diede una rinfrescata e si diresse a passo deciso verso il saloon.

La porta ad ante tintinnò leggermente mentre faceva il suo ingresso nel locale, attirando immediatamente su di lei l'attenzione di tutti i nullafacenti che vi trascorrevano i pomeriggi bevendo, bestemmiando e giocando a carte. Il saloon era una bettola scarsamente illuminata e dal pavimento sudicio. Il bancone del bar sembrava in condizioni decenti, anche se Sakura non ci avrebbe mangiato nemmeno sotto tortura. Si rivolse al barman, un uomo brizzolato con una calvizia incipiente.

"Vediamo, potrei fare la parte della ragazzina svampita."

«Buonasera. Che carino questo locale!»

«Che cosa ti servo, signorina?»

«Qual'è la vostra specialità?»

Il barman si esibì in una risata che a Sakura non piacque.

«Qui serviamo solo due cose. Whisky e birra.»

«E se volessi dell'acqua?»

«Per quella c'è la vasca dell'acqua piovana qui fuori.»

L'intero locale scoppiò in una fragorosa risata collettiva. Sakura ordinò un boccale di birra e si sforzò di bere un sorso della brodaglia che le venne servita, poggiando le labbra dal lato del bicchiere che le parve più pulito.

«Da dove arrivi signorina? Dalla polvere che hai addosso sembra tu sia arrivata a piedi dal deserto.»

"Eh no, brutto vecchiaccio, le domande sono venuta a farle io."

«La mia macchina mi ha lasciata a piedi a qualche miglio da qui. Per fortuna il vostro paese era vicino. A proposito, come si chiama? Temo di aver mancato il cartello.»

«Questo è Stillwater, signorina.»

«Nome carino. Che strano però, mi sembra di averlo già sentito nominare.»

«Ci sono molti paesi con nomi simili.»

«Ma questo l'ho sentito nominare di recente. Forse su un giornale, però non ne ricordo la causa.»

"Avanti vecchio, dammi quello che cerco."

«Sei una giornalista, signorina? Sei qui per l'omicidio?»

Sakura rimase un momento spiazzata dal cambio improvviso nel tono della conversazione, poi annuì.

«Io non so niente ma ti do un consiglio, ragazzina. Sei libera di fare quello che vuoi ma a nessuno, da queste parti, piacciono i forestieri che se ne vanno in giro facendo domande.»

«Non ti preoccupare angioletto.» disse un uomo corpulento sedendosi accanto a Sakura. L'intruso si mise poi maggiormente a suo agio appoggiandosi con il gomito sul bancone.

«Il nostro Mike non ama i ficcanaso, come nessuno qui, del resto. Io però ti voglio aiutare. Come sai in questa cittadina è passato un serial killer la settimana scorsa. Hai bisogno di qulcuno che ti protegga.»

«Lei è molto gentile, signore, ma penso di saper badare a me stessa.» rispose Sakura. Lentamente strisciò con la mano dietro la schiena, avvicinandola all'impugnatura del teaser.

"Ma cosa sono queste confidenze che si prendono tutti? Già il barman non collabora, ci voleva anche questo marpione. Se prova a toccarmi, prima lo tramortisco, poi gli faccio recapitare una bella denuncia per molestie."

La porta d'ingresso tintinnò nuovamente, ma Sakura non ci fece molto caso.

«Ma certo.» rispose l'omaccione avvicinandosi ancora. Il suo fiato puzzava di alcol.

«Tu sei una donna emancipata, vieni dalla grande città, ma potrei aiutarti con quello che cerchi.»

"E se questo bellimbusto potesse aiutarmi davvero? È un coglione, ma potrei ricavare qualche informazione utile." pensò per un attimo Sakura.

«Perchè non ci spostiamo in un luogo più apparteto per parlarne a quattr'occhi?» propose l'uomo esibendosi in un sorriso rancido.

Sakura percepì la clientela del bar schignazzare in sottofondo.

Improvvisamente l'uomo si mosse con un movimento improvviso, innaturale, andando a urtare contro il boccale di Sakura e rovesciandosi addosso tutto il liquido contenuto.

«Ma che? Tu! Che cazzo credi di fare!» disse rizzandosi in piedi e voltandosi verso un individuo alle sue spalle, che Sakura non aveva notato.

«Ti ho urtato? Scusami tanto. Se è per la birra te la ripago.» Disse questo con voce tranquilla.

Sakura l'aveva inizialmente scambiato per un uomo ma era un ragazzo. Aveva indosso un largo ponco e un cappello da cowboy che le impediva di vederne bene il viso.

«Se credi di cavartela così non hai capito un cazzo nella vita!» gridò l'omaccione, che sovrastava il ragazzo di tutta la testa. Per un attimo sembrò che stesse per sferrargli un pugno, ma si bloccò. Sakura si spostò di lato per capire meglio. Il poncho del ragazzo aveva preso una piega innaturale, puntando dritto alla pancia dell'omacione.

«Se te lo stai chiedendo» disse il ragazzo allegramente: «Non sono felice di vederti. Nonostante questo, oggi sono di buon'umore. Per questo te lo ripeto: hai una birra pagata, la bevi alla mia salute e dimentichiamo l'accaduto. Se rifiuti, vedi di levarti dal cazzo prima di subito se non vuoi ritrovarti con un altro buco per respirare.» L'ultima frase era stata pronunciata con un tono di voce totalmente diverso dalle altre. A Sakura non sfiorò neanche lontanamente l'idea che potesse essere un bluff. Il locale era improvvisamente ammutolito e Sakura sentì di essere in una posizione spiacevole.

«Eh no, eh! Sono stufo che veniate a fare cazzate nel mio locale!» Stavolta era stato il barman a parlare: «Se volete fare i cowboy andate fuori di qui! Sono stufo di riparare mobili!»

Il ragazzo protestò debolmente prima di rivolgersi all'avversario. L'omaccione era rimasto immobile e lo fissava schiumante di rabbia.

«Che vogliamo fare, nonno?»

«Tu prova solo a togliermi questo cannone dalla pancia e io ti faccio rimpiangere il giorno in cui quella cagna di tua madre ti ha messo al mondo.»

«Ecco! Questo è lo spirito!» disse il ragazzo sorridento, e la piega nel ponchio svanì mentre rinfoderava l'arma sotto ai vestiti.

Immediatamente l'avversario si mosse.

Sakura avrebbe voluto gridare: 'Attento!' ma non fece in tempo. Incredibilmente però, il ragazzo col poncho si mosse più veloce. Schivò il potente sinistro che rischiava di colpirlo abbassandosi e svicolando all'esterno della guardia dell'avversario. Sfruttando il flusso dell'azione gli assestò una ginocchiata in pieno stomaco e terminò l'opera con una gomitata alla nuca. L'uomo cadde di faccia contro il pavimento e lì rimase, svenuto. Senza scomporsi, il ragazzo si mise a sedere su uno sgabello del bancone, accavallando le gambe sull'avversario esanime a mo' di poggiapiedi. Il suo sguardo era rivolto agli altri avventori del saloon e dava le spalle al barman, che non aveva smesso un secondo di lamentarsi da quando i due si erano mossi. Dopo un attimo di tensione, il ragazzo esclamò: «L'offerta che ho fatto al capo, qui, che adesso dorme il sonno dei giusti, è valida per tutti. Offro io per tutti e dimentichiamo l'accaduto!»

Gli avventori del bar scoppiarono in una fragorosa risata collettiva, applaudendo e fischiando come se avessero assistito a uno spettacolo soddisfacente. Sakura rimase stordita.

"Ma dove diavolo mi ha spedito quella vecchia pazza di Tsunade?"

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: maito