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Autore: cabin13    01/01/2017    1 recensioni
|Hogwarts!AU| |Tratie|
Quella fragranza di fiori freschi e delicati era quella di cui profumava... Katie. Era Katie ciò che gli ricordava quel miscuglio di aromi.
Quel profumo indefinito cambiava di continuo, prima erano aghi di pino, poi frutti tropicali e subito dopo una spiaggia ventosa; era come compiere un viaggio intorno al mondo. Travis era uno spirito libero, era come un viaggio.
L'Amortentia è una pozione con cui chiunque può sentire il profumo della propria anima gemella...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katie Gardner, Travis Stoll
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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AMORTENTIA

– È inutile che fai il finto tonto! Tanto lo so che sei stato tu a cambiare i miei ingredienti per la pozione! È colpa tua se mi è esplosa in faccia! – strillò Katie Gardner, infuriatissima.

La giovane Tassorosso stava puntando minacciosa la bacchetta contro il naso di uno sbigottito Travis Stoll.

Era tornata nell'aula di Pozioni per parlare con Lumacorno, ma si era trovata di fonte solo quel dannato Serpeverde, il quale le aveva l’aveva informata che il professore era appena uscito. Le aveva rivolto la parola con il suo abituale sorrisino da schiaffi e la ragazza aveva perso le staffe.

– Sei un vero stupido! Se non vuoi proprio prendere un buon G.U.F.O. in Pozioni, lascia almeno che chi si impegna e non sta fissare il soffitto come te lo possa ottenere! – sibilò assottigliando pericolosamente lo sguardo.

– Ma... veramente... io non ho fatto niente... – balbettò lui provando a difendersi.

Katie gli avvicinò ancora di più la bacchetta al volto: – Non m'incanti, Stoll! Dal tuo cognome uno non si fida neppure in partenza!

– Ma che cavolo c'entra il mio cognome?! E poi io oggi non ero nemmeno vicino al tuo bancone! – si riscosse Travis.

Prese in contropiede la castana e le afferrò il polso che reggeva la bacchetta allontanandolo dal suo viso con un gesto repentino; la ragazza reagì di scatto provando a divincolarsi dalla stretta, ma senza successo.

– E allora, sentiamo un po’, chi avrebbe scambiato il mio rametto di asfodelo con uno di belladonna?! Magari è stato Pix, eh?

– Ti ripeto che non sono stato io a farti quello scherzo! – esclamò Travis stringendo le dita sulla pelle della giovane.

Lei ringhiò qualcosa decisamente poco adatto a una ragazza gentile come lei e provò di nuovo a dimenarsi dalla sua presa, ma il ragazzo non aveva intenzione di lasciarla. Katie mosse il braccio destro bruscamente a destra e a sinistra e in alto e in basso, si agitò così tanto che sarebbe finita con la schiena contro uno dei banconi se il Serpeverde non l'avesse tirata a sé.

– Smettila di muoverti così tanto, idiota! – la riprese lui – Ti ho detto che non sono stato io a sabotarti quella pozione. E poi non sono un maniaco, perciò finisci di dimenarti all'impazzata – incurvò le labbra in un casto sorrisino divertito.

– Allora perché non mi molli? – lo fissò torva la Tassorosso.

– Perché sei una testona e se ti mollassi mi punteresti di nuovo la bacchetta alla gola. E, grazie, ma non ci tengo proprio.

La castana osservò il giovane inarcando un sopracciglio, non capiva proprio perché si stesse sforzando così tanto di rifilarle una qualsiasi scusa per discolparsi dalla storia di quella mattina. Finché stava scambiando gli ingredienti era stato notato da Miranda Gardiner – cugina della ragazza – e anche Katie ricordava di averlo visto con la coda dell'occhio mentre stava armeggiando con qualcosa, ma non aveva prestato molta attenzione a cosa; era certa, però, di averlo sentito parlottare con Ottaviano, un Serpeverde che suscitava antipatia e sospetto alla prima occhiata.

Quando ringhiò tutto questo in faccia a Travis, la fronte del ragazzo si corrugò.

– È proprio quello che cercavo di dirti prima che mi puntassi la bacchetta sul naso! – sbottò il ragazzo fissandola intensamente negli occhi.

Mosse bruscamente l'arto che teneva il polso di Katie e, facendo ciò, il corpo della ragazza traballò e urtò un recipiente che le stava dietro rovesciandone parte del contenuto, ma nessuno dei due vi fece molto caso.

– È stato quel cretino di Ottaviano a rovinarti la pozione – borbottò lui.

Le sue parole fecero sgranare gli occhi verde prato alla giovane strega, ma subito Katie tornò ad assumere un cipiglio sospettoso: – E allora perché ti sei messo a parlare con quello lì?

– Secondo te come mai? – replicò l'altro con tono piatto.

– Non so, Stoll, da te cosa potrei mai aspettarmi? – fece ironica – Di certo non uno scherzo. Non sono certi quattro anni che continui a farmi scherzi, no...

Il ragazzo stava per ribattere che lui aveva cercato di convincere quell'odioso a non fare un dispetto, quando tutta la sua attenzione venne d'improvviso catalizzata dall'aria.

– Non... non ti pare di sentire uno strano profumo? – chiese a un tratto.

– Eh? Ti sei ammattito? Di che razza di profumo stai parlan...? – iniziò la ragazza, ma si interruppe non appena anche lei fiutò l'aria.

Travis non avrebbe saputo specificare di che profumo si trattasse, era un miscuglio di aromi che lottavano l'uno contro l'altro per prevalere. Riconosceva l'intenso odore della terra umida mischiato a quello della pioggia, sentiva l’aroma piacevole che emetteva l'erba appena tagliata, sapeva che erano fiori quelli che emettevano un fragranza delicata e fresca e sapeva anche che quella fragranza delicata e fresca era quella di cui profumava... Katie. Era Katie quella che gli ricordava quel miscuglio di aromi.

Batté più volte le ciglia provando a convincersi che sentiva profumo di fiori perché se l'era spruzzato la ragazza stamattina quando si era alzata... Eppure sapeva che non era vero, la conosceva; alla giovane strega non piacevano le boccette di essenze – non le trovava naturali e per questo non ne aveva nessuna. Quel profumo, invece, naturale lo era eccome e si era creato come dal nulla.

Il ragazzo spostò i suoi occhi nocciola sul viso della Tassorosso e si rese conto che anche lei aveva lo sguardo fisso nel vuoto.

Non sapeva che la streghetta avvertiva un fresco profumo di limone accompagnato da qualcos'altro che le ricordava un posto lontano e misterioso, non avrebbe saputo descriverlo bene perché cambiava di continuo: passava dall'essere un pungente aroma di aghi di pino a uno tropicale di frutta a uno caldo e secco fino a uno umido e freddo come il Polo Nord. A Katie pareva di compiere un viaggio attorno al mondo...

Trasalì quando la sua mente le fece fare due più due. Travis. Travis era uno spirito libero, Travis aveva quell'enigmatico sorriso da schiaffi che faceva mettere la mano sul portafoglio e al contempo sognare ad occhi aperti; avere a che fare con Travis era come compiere un viaggio, imprevedibile e avventuriero, straordinario e – le fece un effetto assurdo pensarlo – affascinante.

– Amortentia… – sussurrò, e allo stesso tempo le sue guance assumevano un leggero colorito roseo.

Mentre pronunciava questa parola si rese conto del suo significato: Lumacorno aveva spiegato che l'Amortentia era un pozione con cui chiunque poteva sentire il profumo della propria anima gemella.

E lei aveva sentito quello di Travis Stoll... Sbarrò gli occhi.

Il ragazzo non aveva un colorito diverso dal suo, ma non sembrava così sconvolto come lei.

D'improvviso le parve che la pelle a contatto con la mano del Serpeverde stesse andando a fuoco e quindi provò di nuovo a divincolarsi invano dalla sua presa col solo risultato di venire afferrata anche per l'altro polso.

– Senti, Katie, è questo quello che volevo dirti... Beh, non è proprio questo, ma è... è simile, diciamo così – farfugliò il giovane perdendo tutto a un tratto la sua aria sicura.

Katie lo osservò sorpresa e lo lasciò continuare. Non avrebbe saputo cosa dire.

– Vedi… – iniziò lui – Stamattina, sì, in un certo senso è stata anche colpa mia, però è stato quel cretino di Ottaviano ad avere l'idea di farti lo scherzo. Lui ti ha rubato l'asfodelo e voleva scambiarlo con la belladonna, solo che io ero vicino a lui e ho visto cosa voleva fare… – fece una pausa.

La Tassorosso lo fissava senza parole.

Travis continuò: – Così sono andato da lui e l'ho convinto a farmi dare entrambi i rametti; gli ho detto che ti avrei passato la belladonna e lui se l'è bevuta. In realtà io volevo darti l'asfodelo e tenermi la pianta sbagliata, solo che...

– Solo che...? – lo incalzò Katie, ma non c'era irritazione nella sua voce.

– ...Solo che, da bravo idiota, li ho posati un attimo, sono andato avanti con la mia pozione finché Lumacorno mi stava guardando e poi, per sbaglio, ti ho dato davvero la belladonna!

Tacque in attesa della reazione della ragazza.

La giovane strega piegò la testa leggermente di lato e inarcò un sopracciglio, le guance arrossate che la facevano sembrare una bambina: – Tu... tu non mi hai fatto uno scherzo... Stento a crederci. Ma perché?

– Come perché? – il ragazzo riacquistò il suo inconfondibile ghigno – Perché sei tu, Katie! Perché mi piaci praticamente dal primo anno! Perché ti adoro!

– E tutti gli scherzi che mi hai sempre fatto? – di nuovo lei assottigliò lo sguardo in maniera poco rassicurante.

– Ehm... Chiamali "inesperienza"... Ho chiesto aiuto a Luke Castellan e lui mi ha detto di provare in questo modo. Mi ha assicurato che con la sua ragazza Talia aveva funzionato – sorrise sghembo Travis – E poi fare scherzi è parte del DNA Stoll!

– Quello che però Luke ti ha omesso è che, prima di mettersi con Talia, lei l'ha quasi Schiantato  contro un muro della Sala Grande intimandogli di starle lontano almeno due metri. Me l’ha raccontato Annabeth Chase – rise la Tassorosso.

– Ah – commentò il giovane, spiazzato.

Rimase per qualche secondo fermo imbambolato a guardare la ragazza: le sue iridi verde prato, i suoi lunghi capelli biondo scuro lisci, il suo viso minuto e dall’aspetto apparentemente gentile, che nascondeva un caratterino degno di un leone.

Mossa da sola, la sua fronte andò a posarsi contro quella della giovane – era più bassa di lui di una spanna – mentre le mani si spostarono dai polsi a quelle di lei e le dita si intrecciarono tra loro.

– Però, sbaglio o il farti scherzi è servito ad attirare la tua attenzione? – ghignò.

– Sei un idiota, Stoll – sbuffò lei, ma subito dopo distese le labbra in un sorriso: – Un bell'idiota, però...

Travis abbassò pian piano il suo viso verso quello di Katie, i loro nasi si sfioravano e le loro bocche erano a un millimetro dal toccarsi...

– Ah, signorina Gardner, signor... ehm... Stell? – fece una voce allegra dietro di loro.

I due si allontanarono di scatto e osservarono l'appena entrato Lumacorno pieni di imbarazzo.

– Come mai siete qui? - domandò il professore.

– Ah... eh... Sono Stoll... Comunque... io me ne... me ne stavo andando, signore. Katie le deve parlare… –  borbottò il Serpeverde con un sorrisone molto finto, uscì dall'aula incespicando nei propri passi non prima di aver fatto ciao-ciao alla ragazza.

– Strano ragazzo, quello Stell… – mugugnò Lumacorno – Allora, di cosa doveva parlarmi, signorina Gardner?

– Beh ,ecco… – iniziò la Tassorosso, ma non poté dire nemmeno mezza parola che subito il professore fu attratto da qualcos'altro dietro di lei.

– Oh, cielo! – esclamò – Chi ha rovesciato l'Amortentia che avevo preparato?! Ha visto chi è stato per caso, signorina?

– No – rispose lei soffocando una risatina – Non ne ho la minima idea...

***

Stava camminando per il corridoio con passo tranquillo quando si sentì afferrare per il polso. Si voltò verso l'altra persona e sorrise: – Vuoi proprio lasciarmi un segno, eh, Stoll?

Il ragazzo ghignò: – Andiamo, guarda che se mi chiami Travis non muori mica!

– Sei un idiota, Stoll.

Il Serpeverde le prese anche l'altra mano: – Nah, ridillo meglio.

– Ho detto che sei un idiota... Travis – rise Katie.

Il castano ridacchiò e poi avvicinò il volto a quello di lei: – Dovevamo riprendere da dove Lumacorno ci aveva interrotti...

Appoggiò di nuovo la fronte contro quella della giovane e intrecciò le dita con le sue. I nasi quasi si toccavano, mentre le labbra erano a meno di un millimetro...

E finalmente il contatto avvenne. Morbido, dolce e sorprendente. Nessuno dei due avrebbe potuto desiderare un primo bacio migliore, era come ricevere una scarica di elettricità benigna in tutte le ossa del corpo e in tutte le vene; la sensazione era bellissima.

SI separarono solo quando i loro polmoni reclamarono aria, rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo: ne erano ancora un po' imbarazzati, si erano appena baciati eppure a Katie non sembrava vero, temeva potesse essere un altro scherzo.

– Stavi andando in Sala Grande? - le chiese Travis.

Annuì.

– Che ne dici se invece andiamo in uno dei cortili?

– Solo se mi prometti che non ti metti a fare lo scemo arrampicato su un albero come l'altro giorno – acconsentì la ragazza premendogli un dito sulla guancia.

Il Serpeverde rispose con un sorriso enigmatico che non stava a significare né sì né no e Katie alzò gli occhi al cielo sospirando.

Strinse forte la mano di Travis e poi, abbracciati uno all'altra, i due innamorati uscirono all'aria aperta.


Hola gente
Ho modificato la storia, perché dopo averla pubblicata il lontanissimo (si fa per dire XD) 1 gennaio, mi sono resa conto soltanto ora che avevo scritto Amortentia sbagliato! n.n'' (Potrei candidarmi al premio "Scema dell'anno")
Il finale rimane sempre melenso, I know, ma onestamente mi va di tenerlo così...
Alla prossima gente
Adios
   
 
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