Odi et amo

Era sempre stato il suo amore segreto.
Lo aveva sempre amato da lontano concedendosi raramente di lanciarli qualche occhiata.
Nessuno si doveva accorgere del suo amore per lui.
Era una cosa che doveva tenere segreta.
All’apparenza lo odiava come le amiche e lo detestava , e neanche quella era una bugia perchè anche quella era la realtà.
Lei non sopportava niente di lui e del suo atteggiamento.
Né il suo sguardo freddo e arrogante da padrone del mondo, né le sue pretese di superiorità, né il suo vantarsi tanto dei voti e del suo fascino, né la camminata che aveva quella da ragazzo sicuro di essere bello e affascinante.
Ma lo amava lo stesso.
Le era entrato nel sangue tanto tempo prima per non andarsene più.
Le erano piaciuti altri intanto ma i suoi sentimenti per lui erano sempre rimasti in fondo al suo cuore in segreto, per poi ritornare solo per averlo rivisto.
Per fortuna lo vedeva rare volte perchè sarebbe stato troppo estenuante per lei il contrario.
C’era stato un tempo in cui gli parlava e in cui le stava simpatico, ma ciò era avvenuto tanto tempo prima quando ancora il carattere non si era formato completamente.
Quando all’epoca  si era accorta di amarlo non aveva dato gran peso alla cosa senza soffermarsi tanto a pensare come fanno le bambine di quell’età, troppo giovani per avere dei veri problemi.
Era stato l’anno successivo, quando aveva scoperto un nuovo lato del suo carattere, che si era pentita e vergognata dei suoi sentimenti e aveva cercato di respingerli e mandarli via.
Aveva scoperto quanto fosse egocentrico e vanitoso e ciò non le era piaciuto. Non salutava più.
Per strada se lo vedeva cambiava marciapiede o rientrava in casa se era li vicino.
Un comportamento infantile questo certo, ma non poteva fare a meno di comportarsi così.
Quello era il suo carattere, quello il suo istinto e ciò che la testa la spingeva a fare per scordarlo.
A un certo punto era convinta di essere riuscita a dimenticarlo e che anzi provava solo odio.
Ma ciò non era vero. Se fosse stato vero cos’era allora quella fitta al petto che sentiva ogni volta che lo vedeva?
Perchè allora lo avrebbe dovuto guardare con tanta attenzione ogni volta che lo vedeva?
Certo poi girava la faccia per non farsi vedere che lo guardava, ma in quell’attimo che si era concessa di guardarlo aveva notato tutto di lui senza tralasciare niente.
Ogni suo dettaglio le si era impresso nella mente senza possibilità di fuga.
Anche quel giorno l’aveva visto.
Sedeva con la sua solita alterigia a pochi posti di distanza da lei nel treno che li avrebbe portati entrambi nella città dove studiavano.
Era passato poco prima vicino a lei e una fitta più intensa del solito le aveva ferito il cuore, ma come al solito quando era arrivato vicino a lei stava guardando fuori dal finestrino cercando di riprendersi.
Ma non ancora quello che sarebbe successo…







Ciao a tutti. Ho iniziato questa fanfiction per riprendermi dallo studio di Catullo quindi se non vi piace prendetevela con lui. :-)