“Voglio solo tornare a casa” Una confessione, più a se stesso che a lei che adesso lo stava guardando con in viso nient’altro che la consapevolezza. Mary sa, ha sempre saputo. Vorrebbe che non fosse così, vorrebbe essere diverso. La ama ma non quanto ama lui.

“È mai stata casa tua questa? Lo sono mai stata io?”

Non può dirlo, non a lei, anche se sa che capirà non può farle questo. La verità, per quanto giusta sia, lascia sempre che qualcuno resti indietro.

“Mary mi dispiace”

“Non devi esserlo. John, sapevo che sarebbe successo. Il giorno in cui Sherlock Holmes è tornato nella tua vita non c’è stato più posto per me”

Abbassa la testa, raccoglie il borsone ed esce. Non si rende neanche conto della strada che ha percorso, non ricorda di aver chiamato un taxi né tanto meno di essere arrivato fuori dall’appartamento. Apre con le sue chiavi, avrebbe dovuto ridarle alla Signora Hudson ma non l’ha mai fatto. John Watson non ha mai lasciato veramente quel posto.

“Ciao Sherlock” lui è nella sua poltrona, elegante come sempre. Sta per iniziare a suonare. Il violino è pronto, l’archetto in posizione, ma si ferma e posa entrambi gli oggetti sulle gambe. I loro occhi si incontrano e non c’è più bisogno di niente.

“Ciao John, bentornato a casa”

“Grazie”. Si siede nella sua poltrona e si guardano, ancora, perché non hanno finito di parlare, quegli occhi non lo faranno mai. “Suoneresti per me?”

“Quando vuoi”.

Lo guarda riprendere in mano il violino, alzarsi, posizionarlo bene senza però guardare fuori dalla finestra come fa di solito, questa volta è diverso. John chiude leggermente gli occhi rilassando i muscoli e sente Sherlock avvicinarsi e urtargli il ginocchio quasi come se lo volesse sentire o come se volesse rassicurarlo del fatto che adesso sono insieme. Allunga la mano ed inizia ad accarezzargli la coscia mentre lui inizia a suonare e la musica a riempire l’appartamento. La morbidezza della poltrona, il profumo di Sherlock e la musica hanno un sapore diverso, hanno sapore di casa.

Angolo autrice

Questa piccola ff è nata così, all’improvviso e non ha un vero e proprio senso. Spero vi sia piaciuta e vi prego di avvisarmi per qualsiasi tipo di errore. Grazie per essere passati

Cami