Indecisione
 

Il freddo non era mai stato un problema per Gregory, non lo soffriva particolarmente, come del resto non era mai stato troppo incline a lasciarsi andare al panico e al nervosismo. Doveva però prendere atto che quel lato del suo carattere si stava rapidamente modificando, da quando la sua vita si era intrecciata con quella del signor Mycroft Holmes, definito da suo fratello Sherlock come "Il Governo Inglese". Non che non si fossero mai incontrati o frequentati, si conoscevano anzi da diversi anni a causa del consulente investigativo e i suoi "problemi", ma in via ufficiosa non avevano mai definito i loro incontri come "appuntamenti" finchè Mycroft non aveva esposto i propri sentimenti. Ed era stata una situazione quasi tragicomica, pensò Greg mentre svoltava in una stradina meno affollata dal viale principale: Mycroft aveva persino balbettato, cosa tremendamente inusuale per lui, e pareva che la prima mossa posta in essere dallo yarder subito dopo fosse servita ad evitare al politico un attacco di cuore per la troppa, malcelata, ansia. Ed ora quello in ansia era proprio lo yarder, che si strofinava nervosamente le mani una contro l'altra e controllava ossessivamente le vetrine di negozi che, solo qualche mese prima, non avrebbe minimamente calcolato durante una passeggiata in centro.

Mycroft era un uomo dai gusti raffinati, completamente opposto a lui, e trovargli un regalo di Natale con così poco anticipo e un budget non propriamente esteso si stava rivelando un problema non indifferente, molto più della presenza di Sherlock, o del dover preoccuparsi di ufficializzare la relazione col Governo Inglese di lì a pochi giorni, ad una festa natalizia a Baker Street.
Aveva buttato giù una lista di regali, ma nessuno lo aveva soddisfatto troppo: le cravatte erano banali, Mycroft ne aveva a decine; un viaggio in un luogo rilassante era fuori discussione in quanto non gli era possibile allontanarsi dal proprio lavoro, e comunque sarebbe costato decisamente troppo per le finanze di Greg.
Non avrebbe potuto fargli confezionare nemmeno un completo su misura, era un terno al lotto sapere quale fosse la sartoria migliore della città e soprattutto lo era indovinare i gusti di Mycroft, senza contare che anche i suoi completi gessati riempivano due armadi a parete nella camera da letto.
Sarebbe rimasto probabilmente inutilizzato.
E, ultima ma non meno importante motivazione, erano stati sufficienti meno di dieci minuti online per capire che una bottiglia di vino italiano era l'ultima cosa che Greg potesse permettersi di acquistare.


Entrò in un negozio che Mycroft aveva nominato un paio di volte con l'aria disperata e sfatta, doveva essere evidente, vista l'occhiata stranita del commesso. Greg stirò le labbra in un sorriso stanco e girovagò per il negozio, tra orologi da polso luccicanti e super tecnologici, bracciali in leghe metalliche mai sentite in precedenza e pendenti per collane argentee.
Erano molto belle, certo, ma decisamente non erano adatte a Mycroft. Teneva a stento un anello al dito!

Sospirò, meditando se portarsi verso l'uscita, e improvvisamente si fermò davanti ad una piccola teca.
"Finalmente!"
-Mi scusi.- chiese raggiante, voltandosi verso il commesso.
-Vorrei acquistare questo orologio da taschino.
Era perfetto, si ripetè. Si sentiva quasi euforico. Osservò soddisfatto il commesso che impacchettava con rapida maestria la scatola scura dell'orologio, era di un meraviglioso grigio perla, finemente decorato con ghirigori "in perfetto stile rococò" - così aveva precisato il venditore - e Greg era certo che Mycroft lo avrebbe adorato.
O, quanto meno, che lo avrebbe utilizzato.

 

--- --- --- ---

Era felice che Mycroft avesse deciso di scambiare con lui i regali di Natale prima di recarsi a Baker Street, Greg sarebbe morto d'imbarazzo se lo avessero fatto in presenza di Sherlock e John, di Molly, e persino della signora Hudson.
Ci teneva, lui, ad una certa privacy. Proprio come Mycroft.
Il politico gli aveva regalato un profumo forte, intenso, la cui confezione in vetro infrangibile era già di per sè meravigliosa: quadrata, sottile, di un blu notte che faceva risaltare le lettere argentee della marca. Lo aveva già spruzzato sul collo, davanti allo sguardo attento di Mycroft.
E ora toccava allo yarder guardare l'altro, che scartava con attenzione la carta nera del proprio regalo.
Seguirono molti minuti di silenzio.
-Gregory.
-Ti piace? Lo so che non è molto, sono impazzito per trovarlo, forse è anche banale per te.. E magari ne avrai a decine, però nulla di quello che ho pensato mi convinceva, e quindi, beh... Mycroft?
Il politico lo stava semplicemente guardando, con il pacchetto ancora semiaperto, la catenina dell'orologio tra le dita di una mano.
-Trovo che sia splendido.
Greg sorvolò sull'irritante tendenza di Mycroft di chiamarlo per nome e sorrise, rincuorato al massimo.
-Sarà in perfetto abbinamento con il completo scelto per questa sera.
-Ne sono certo!
Mycroft si sporse leggermente e Greg lo agevolò all'istante, andandogli incontro e sfiorando le sue labbra con le proprie.
-Buon Natale, signor Governo Inglese.
-Buon Natale, Gregory.