Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: Sempronio    03/01/2017    0 recensioni
Dopo l'attentato terroristico, Cloud incontra Aerith, che tenta di vendergli dei fiori. Uno degli incontri più dolci di tutta la storia. Leggere per credere!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: FFVII
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-Signore, cos’è successo?-
Cloud squadrò la giovane. Aveva in volto un’innocente espressione di confusione e si guardava intorno perplessa, ma non turbata dal pericolo. Evidentemente per lei quel botto doveva esser stato uno spettacolo pirotecnico. Ma sì, avevano esagerato coi botti di fine anno, altrimenti la gente non avrebbe corso per le strade di Midgar in preda ad urla e crisi isteriche. Per fortuna non c’erano cani nei paraggi...!
-Mah, nulla di che... è esploso un piccolo petardo.-
-Ah sì?- domandò quella annuendo. In realtà non pareva tanto convinta della spiegazione.
-Sì, sì, stai tranquilla. A fine anno esagerano sempre tutti coi festeggiamenti!- la rassicurò Cloud. -Piuttosto, cos’hai in quella cesta?-
La ragazza spostò lo sguardo sulla cesta, quasi si fosse dimenticata di averne in mano una e si stesse domandando “Ma quale cesta”? Già, era una cesta vagamente sospetta. Chissà cosa conteneva?
-Oh, questa cesta!- esclamò la ragazza, mentre Cloud le rivolgeva un’espressione del tipo “Ma dai, davvero”?
-Devi sapere, strano signore, che in questa cesta ci sono delle cosucce importanti.-
Cloud alzò un sopracciglio.
-Vuoi che te lo mostri?-
Un’espresione schifata mutò la sua curiosità.
-Si... si tratta soltanto di fiori, pervertito! Cosa credevi che ti avrei mostrato?!-
“Stranamente, anche la donna dell’Honey Bee aveva detto così e poi...” meditò Cloud grattandosi una guancia con la punta di un dito indice.
-Figo. Ma perché i fiori di Midgar esistono ancora?- domandò Cloud sorpreso e la ragazza annuì.
-Certo che sì, li coltivo io nella mia chiesa!- esclamò Aerith contenta.
-Giusto, un po’ di Maria in chiesa fa sempre bene- commentò Cloud con un filo di voce.
-Hai detto qualcosa?-
-Chi io? Nulla... mostrami la merce.-
Nonostante fosse ancora intontita, Aerith gli mostrò i fiori presenti nel cesto: semplici fiori di campo, margherite gialle e bianche. Non erano nulla di particolare, contrariamente alle aspettative troppo alte che la ragazza gli aveva dato poco prima.
-Ma che belleeeee.... schifezze.- disse e aggiunse l’ultima parola sottovoce, voltando la testa da un altra parte per non farsi sentire.
-Beh, tirchiazzo, perché non ne compri una?- domandò la ragazza mettendogli una margherita nel cinturone. -Anzi, visto che costano solo 1 g, potresti farti un bel mazzetto e portarlo alla tua fidanzata!-
-Se solo ne avessi una...- mormorò Cloud.
-Ma dai, con quel bel faccino vuoi farmi credere che nessuna ti fa il filo? Sono sicurissima che ti torneranno utili fra non molto questi fiori.-
Il ragazzo inarcò un sopracciglio.
-E tu che ne sai? Non sarai mica una veggente?-
-Forse sì... forse no.-
“Mi sa che la Maria le ha fatto certi miracoli, a questa qui!” pensò Cloud osservando inorridito l’ebete espressione di Aerith.
-Va bene, ho capito: fammi un mazzolino di margherite e levati dalle Materia, ok?-
-Ceeerto!- esclamò quella, prendendo un bel ciuffettino di margherite dalla cesta.
-100 g in tutto, signore.-
Cloud la osservò con un cipiglio. Se lui era un “tirchiazzo”, lei cos’era? 100 g per un mazzo di fiori... roba da non crederci. Tuttavia, non poteva fare lo spilorcio di fronte al suo sguardo omicida. D’altronde, sarebbe stato stupido morire per mano di una fioraia dopo aver scampato al più grosso fuoco d’artificio del secolo. Così, mise una mano nel cinturone e raccimolò cento monete da 1 g, che diede alla ragazza.
-Tieni, pezzente. Arrivederci e a mai più.-
-Arrivederla a lei, signore.-
Aerith se ne andò tutta contenta, saltellando e canticchiando una canzone. Cloud la osservò per un po’, finché non sentì la voce di alcune guardia intimarlo di fermarsi.
   
 
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