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Autore: Maranuska    03/01/2017    0 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza originaria di Las Vegas che vuole cambiare totalmente il suo mondo. Ma ciò che le capiterà, sarà ben al di là delle sue aspettative.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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“Dove diavolo sono? Perché sono conciata come se un lupo mi avesse sbranata? E questo? Da quando ho un tatuaggio sulla coscia?!”
Moona era confusa, non sapeva cosa le fosse successo. Un attimo prima era al suo solito lavoro allo strip club nella caotica Las Vegas, e ora era in un bosco a… A? Dove si trovava? Cercando di coprirsi il più possibile con quei pochi straccetti che le erano rimasti addosso, si incamminò facendosi strada tra arbusti, foglie cadute e rami che sbattevano contro il suo corpo. Solo la luce della luna risplendeva il suo cammino. La guardò. Era… Meravigliosa. Non le era mai interessata particolarmente, non che nel cielo di Vegas si vedesse granché con tutte quelle luci artificiali che riflettevano nel blu della notte. Ma ora, la attirava particolarmente. Era grande, immensa, così vicina che quasi poteva toccarla e contare i crateri sulla sua superficie. A un certo punto un riflesso batté sul suo volto, facendola sentire beata. Quella luce la riscaldò dal profondo del suo cuore, della sua anima e urlò per quel caldo dolore. Urlò così forte che, forse proprio per quello, si ritrovò davanti ad una porta, così, all’improvviso. Magicamente.

[...]

“Io l’avevo detto che dovevo rimanere a letto questa mattina!”
Fece un gran sospiro, cercando di riprendere fiato dopo quello sbalzo temporale e spaziale. Ora, dove diavolo si trovava? Con una mano un po’ titubante, toccò la porta che si trovava davanti a lei. Non era di legno. Era fredda a primo impatto, ma divenne subito calda, scottante. Sembrava… Pelle. E i disegni erano in realtà dei volti urlanti. Spaventata, fece un passo indietro ma, inciampò, o meglio, una mano le afferrò la caviglia, stringendola fino a farle rimanere un segno di bruciatura con i bordi precisi di una mano. Gattonò fino al lato opposto della porta, rannicchiandosi in un angolo, impaurita e spaventata. Si portò le mani alla testa, chiudendo forte gli occhi. Una voce, però, si insinuò nella sua testa.
‘Moona. Alzati. Grandi cose ti attendono. La tua vita ora è fuoco. La tua vita ora è protezione. Svegliati, Moona. Svegliati dal tuo sonno ristoratore.’
I suoi occhi si aprirono, volendo ora vedere tutto il mondo circostante. Divennero rosso fuoco e attorno a lei, un alone di fiamme le avvolse il corpo. Si alzò in piedi, rimanendo in una posizione fiera e forte. La paura non le apparteneva più ora. Il calore attorno a lei aumentò sempre di più e urlò, urlò più di prima, facendo prendere fuoco a quella stanza angusta e piena di morte e disperazione. Quella stanza che, se non si fosse risvegliata, sarebbe stata la sua tomba. Così come lo era stata per le altre anime perse.
Ad occhi aperti, davanti a sé, vide un’immagine sfocata di un ragazzo dai capelli neri. Sentì provenire da essa un’aura potente ed oscura, malvagia e pericolosa. Capì che era lei. Lei, era il suo obiettivo.
'Moona, quello è il tuo obiettivo. Distruggi il nemico. Elimina dal mondo la malvagità. Libera i tuoi simili e salva l'umanità.'
Quella voce profonda le entrò in testa, continuava a darle ordini, a spiegarle la via, ma quello che le interessava di più era sapere perché era successo tutto questo. Forse un Dio aveva finalmente ascoltato le sue richieste e la stava liberando dalla sua vita schifosa? Probabilmente era solo ubriaca e quello era tutto un sogno. Lei, però, continuava ad essere circondata da un'aura di fuoco potente che le avvolgeva ogni parte del corpo. Alzò una mano portandola di fronte i suoi occhi e quello che vide la spaventò: stava andando a fuoco. O almeno era questo che credeva. Spaventata dopo aver urlato con quanto fiato avesse in gola, si rannicchiò di nuovo in quell'angolo buoio a piangere disperatamente mentre ancora quella voce maschile e pesante le invadeva i pensieri.
'Moona! Moona, svegliati!'

  
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