《Ci credi a Babbo Natale?》
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 504
★Prompt/Traccia: 6. “Ci credi a Babbo Natale?”-
Puzzle NATALIZIO🎄
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《Ci credi a Babbo Natale?》
Mancavano due giorni a Natale quando lei, quell'adorabile e fragile bambina, gli aveva fatto questa domanda.
Da mesi la castana non faceva altro che cercare di avvicinarsi a lui.
A quel bambino strafottente che era l'incarnazione del detto "ogni riccio un capriccio".
Infatti, per essere un tredicenne, era molto capriccioso, quasi quasi anche viziato.
Le voltava sempre le spalle, quel biondino riccioluto, ma Koala non mollava.
Lei sapeva che valeva la pena fare amicizia con quel Sabo.
Dopotutto per quanto capriccioso e infantile potesse sembrare era pur sempre un rivoluzionario, come lei.
E per esserlo doveva essere una brava persona, in fondo, ma molto in fondo.
E Koala amava andare in fondo alle cose, ma soprattutto, amava conoscere tutto di una persona. 
E lo riteneva motivo d'orgoglio. Da sempre, per lei, lo era.
Se una persona si fidava di te a tal punto da parlarti apertamente, da chiederti consiglio, da lasciarsi accarezzare proprio quando si é troppo fragili per difendersi, allora deve volerti davvero bene.
 Allora, per questa persona sei importante.
Sei entrato in quell'angolo di cuore da dove non si può uscire.
Da dove non vale la pena uscire.
Sei...speciale.
Un amico speciale, un confidente, un alleato di guerra.
Una persona di cui ci si può fidare, sei amato.
E nulla, davvero nulla, a questo mondo, conta più di essere amati.
《Uff...》una nuvoletta di vapore fuoriuscì dalle labbra semiaperte di Sabo.
L'ennesimo verso contrariato, stufo e annoiato.
Avrebbe potuto risponderle freddamente, urlare "No, io non credo in Babbo Natale " ed essere lasciato solo, in pace.
Avrebbe dovuto, ma voleva questo?
Voleva essere lasciato solo con quel pezzo di se che sentiva di aver perso, ma che non voleva perdere.
Se la risposta fosse stata si, allora sarebbe bastato un gesto, un suono, una parola.
Ma se la risposta fosse stata no, beh allora le cose si complicavano.
Se no, se non avesse voluto questo, allora, cosa voleva?
Perché lui voleva qualcosa, ma da chi è cosa?
Da lei? Da Koala voleva essere lasciato in pace.
O, per lo meno, cosí pensava.
Ma ora, ora che pensare non bastava, cosa fare?
Cosa dire e come? Quando? Perché?
Questa era, forse, la domanda che Sabo si faceva più spesso.
Perché  era capitato a lui?
Perché si sentiva diverso?
Perché  si sentiva disperso?
Perché non era a casa?
Tutte le altre, poi, erano supleffue.
Prima voleva queste risposte, le doveva sapere, le risposte.
Solo che quando credi di sapere le risposte, succede che la vita ti cambia le domande.
Comunque, si, lui ci crede a Babbo Natale.
Ci crede da quando ha chiesto la felicità ed ha trovato, sotto l'albero, Koala.
La sua amica che gli aveva preparato dei biscotti ma che, poi, aveva finito per addormentarsi.
E poco importava che quei biscotti sapevano di sale.
Lui aveva chiesto risposte, e la vita gli aveva dato molto di piu.
Non tante, frammentate, risposte.
Una sola.
Perché il piano del destino era quello di fargli incontrare Koala.