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Autore: esmoi_pride    03/01/2017    3 recensioni
“Il vero amore cavalcherà instancabile per mille contee per giungere fin sotto il tuo castello.
Attraverserà il Picco Infestato. Sconfiggerà la tempesta di neve e le bestie feroci. Guaderà il Fiume Avvelenato e non si lascerà persuadere dalle terribili sirene. Scalerà l’Altopiano delle Nebbie, sfuggirà alle creature della notte e ucciderà il drago trapassandogli la testa con la sua spada. Quando la temibile creatura sarà sconfitta, egli oltrepasserà la porta del castello e salirà le diecimila scale che portano alla stanza più alta della torre più alta, dove ti troverai tu, Principessa, e lì potrai dargli ciò che egli agogna di più: il bacio del vero amore.”
Storia scritta per il contest "E' una storia sai..." di Najara87
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Nome: esmoi_pride
Titolo: Il bacio del vero amore
Canzone: “Io lo so”, La bella addormentata
Immagine: Lost in Magic

Note: ho estrapolato dalla canzone l’emozione romantica del primo amore immaginato da chi non ha mai amato prima di allora e attende impaziente quel momento, sognando un amore perfetto e meraviglioso che lo travolga. Dalla canzone ho preso anche l’improvviso duetto che viene rappresentato dal principe, e che nella mia storia viene rappresentato dall’improvviso colpo di scena, dove ciò che la protagonista sogna le giunge senza preavviso e sotto forme che lei non si aspettava.


“Il vero amore cavalcherà instancabile per mille contee per giungere fin sotto il tuo castello, guidato dallo studio delle stelle.

Attraverserà la ripida catena montuosa del periglioso Picco Infestato. Sconfiggerà illeso le insidie della tempesta di neve e delle bestie feroci. Guaderà il letto del Fiume Avvelenato con le sue strategie astute, e non si lascerà persuadere dalle terribili sirene, che indosseranno l’aspetto di meravigliose fanciulle spoglie per catturarlo nella sua trappola.

Il vero amore scalerà l’Altopiano delle Nebbie per arrivare al cospetto del castello dove sei imprigionata. Per il suo arrivo gli è stata tesa una trappola: il feroce drago che ti sorveglia è scaltro, e assume le sembianze di una grande nuvola per cogliere di sorpresa chiunque tenti di avvicinarsi. Quando il vero amore giungerà da te, il drago riprenderà la sua forma originaria e lo assalirà con il suo soffio gelato.

I pipistrelli insidiosi che vivono alla sommità del tuo castello caleranno fitti come la notte per accecarlo. Ma il vero amore è valoroso: sfuggirà alle creature della notte e ucciderà il drago trapassandogli la testa con la sua spada. Quando la temibile creatura sarà sconfitta, egli oltrepasserà la porta del castello e salirà le diecimila scale che portano alla stanza più alta della torre più alta, dove ti troverai tu, Principessa, e lì potrai dargli ciò che egli agogna di più: il bacio del vero amore.”

Il globo di vetro che la principessa teneva racchiuso tra le mani smise di illuminarle le dita quando anche la voce si spense e il suo eco risuonò brevemente nella stanza. Lei lo teneva ancora stretto, aveva gli occhi chiusi, non aveva smesso di sognarlo: il momento in cui il suo vero amore l’avrebbe tratta in salvo dalla torre del castello. Inspirò e sospirò, incantata. Si trovava rannicchiata sul lussuoso letto a baldacchino, con la schiena poggiata sui cuscini.

Ogni giorno, verso il pomeriggio, ripeteva quel rito. Prendeva tra le mani il ciondolo che portava sempre al collo con una catenina, un regalo della fata madrina. Il ciondolo aveva il potere di ripetere le parole della fata, ogni volta che la principessa lo teneva tra le mani. Erano anni che la povera principessa era rinchiusa nel castello, a causa di un orrendo sortilegio causatole da una strega. Ma lei continuava a sperare che ogni giorno fosse l’ultimo, che arrivasse finalmente il momento in cui avrebbe incontrato il suo salvatore.

Lasciò andare il ciondolo, accasciando le braccia sul letto e poggiando la nuca sui cuscini, con un debole e dolce sorriso stampato sulle labbra color corallo. “Aaahh…” sospirò di nuovo. “Il mio bel cavaliere, sarà riccamente vestito, bellissimo e valoroso, forte, coraggioso, e amorevole.” Ad occhi chiusi cercò di immaginarselo, appena più intensamente del solito. Corrugò le sopracciglia per concentrarsi. “Dev’essere sicuramente amorevole se ha fatto tutto questo per conquistare la mia mano. Sì, sarà meraviglioso. … beh, non deve per forza essere riccamente vestito,” iniziò a razionalizzare “non è importante la sua provenienza, di certo!” Intrecciò le piccole dita tra loro, sull’ombelico coperto da una veste da notte.

La sua era una veste comoda per aspettare un cavaliere, ma era anche incredibilmente bella: un insieme di delicati veli semitrasparenti color pesca le facevano da vestaglia, posandosi sulle spalle, le braccia e i fianchi, morbidi come la seta e trapuntati di minuscola polvere di diamanti che la faceva brillare quando rifletteva la luce. Sotto la vestaglia portava un lungo vestito di seta con due veli che lo avvolgevano. Senza spalline, ne seguiva fedelmente la sagoma del corpo sinuoso e poi dal bacino si espandeva in una cascata di pieghe morbide che si spargevano sul letto.

“Non deve neanche essere bellissimo.” Rifletté ora, aprendo gli occhi e osservando il soffitto del baldacchino. “Certo, sarebbe ideale se lo fosse. Ma non sarebbe meraviglioso anche solo avere accanto un uomo che sconfigga un drago per me?” Il suo tono si raddolcì, così come i suoi pensieri. Osservò la finestra, dalla quale entrava la luce del sole. “In effetti, non c’è bisogno che sia forte per sconfiggere un drago. Potrebbe ucciderlo con l’astuzia. Oppure potrebbe essere solo fortissimo e scemo, non è un problema se è scemo!” La principessa sorrise e prese a giocare distrattamente con la vestaglia con le dita, osservando i propri gesti. “So che arriverà, e quando verrà da me sarò finalmente libera, e lui mi porterà via e chiederà la mia mano. E io gli dirò di sì, perché mi ha dimostrato valore e amore.” La principessa tirò l’ennesimo sospiro e zittì, immaginando ad occhi chiusi quando sarebbe giunto quel momento.

Non immaginava che quel momento sarebbe giunto… ora.

Improvvisamente, la valle del castello si riempì di un rimbombo simile a un tuono. La principessa trasalì alzandosi a sedere dal letto, e sbarrò gli occhi spaventata. “Cosa diamine…” Il rimbombo si ripeté, stavolta accompagnato dal rumore di una potente folata di vento. Lì la principessa capì che si trattava del drago.

Il drago doveva aver assunto la sua reale forma. Voleva forse dire che il suo cavaliere era arrivato? La principessa fu assalita dal panico. Strinse forte le mani sulle lenzuola del letto. Aveva sognato per anni quel momento, ma adesso che era arrivato non si sentiva pronta! E se non fosse stato il cavaliere? E se fosse stato una creatura meschina? E se avesse voluto rapirla? E se fosse stata un’altra strega a cercarla? La principessa si alzò dal letto, respirando frettolosamente. “Oh accipicchia… calma…” Sentì un urlo dalla valle. Era un urlo umano. Era forte, impavido. La principessa sentì il batticuore imperversare nel suo petto. Si trattava veramente di lui, del suo vero amore… bello, coraggioso, forte, astuto! Dovette sedersi di nuovo: si sentiva svenire.

“Oh no… accidenti…”

Un lancinante ruggito di disperazione riempì la valle, e la principessa sentì un forte tonfo. Tutto il castello fremette. Il lampadario ondeggiò. Il pettine scivolò via dal comodino e cadde per terra. E poi non si sentì nient’altro.

La principessa rimase a guardare il pavimento, confusa. Poi si alzò di scatto. Raggiunse la finestra e si sporse oltre essa, ma non vide neanche l’ombra del cavaliere. Solo l’enorme stazza del drago che era stato sconfitto, accasciato sulla collina, trafitto alla testa da una spada che vi era stata lasciata incastrata dentro.

La principessa si portò una mano alle labbra. Allora era davvero lui! Tornò a sedersi sul letto, fremente, impaziente di incontrare finalmente il suo amato. L’attesa era sempre più snervante, la stava facendo impazzire. Ma quanto ci voleva per salire diecimila scale? Non poteva fare un po’ più in fretta? Si accasciò sul letto, iniziando a pensare che forse aveva cambiato idea e se n’era andato. Ma no, che pensieri sciocchi.
Quando sentì bussare alla porta, trasalì di nuovo. Quel rumore le arrivò alle orecchie ancora più tuonante del ruggito del drago.

“Principessa?”

“Sì!!!”

Esclamò la principessa. Si alzò dal letto, si ricompose brevemente, con la coda dell’occhio vide la porta aprirsi e sollevò lo sguardo per vedere il suo salvatore e…

Davanti a lei si stagliò la figura di una donna dai lunghi capelli mori raccolti in una treccia che ricadeva sul suo petto, coperto da un’armatura di cuoio e da una protezione rettangolare che portava sul petto, davanti al cuore. Dietro la schiena sbucavano le estremità delle frecce della faretra e la fine dell’arco. Sul viso ricadevano alcune ciocche che ne incorniciavano gli occhi castani.

Ansimava per la battaglia e per le diecimila scale che aveva salito, certamente, ma l’espressione un po’ spaventata che ebbe quando incrociò gli occhi della principessa davano l’impressione che si trovasse di fronte a un altro drago.

La principessa non sapeva bene cosa fare, cosa dire, o come prendere la situazione.

“Principessa…” ansimò la donna, smuovendo appena la postura “… il… il drago è stato sconfitto. Siete salva.”

Le rivolse un sorriso felice. La principessa avvampò per quanto fosse bello, in modo sorprendente, il suo sorriso.

“Voi… siete venuta a salvarmi.”

La donna esitò.

“… sì, principessa.”

La principessa la osservò bene. Poi fremette in una piccola risata imbarazzata. “Sapete, ho immaginato per anni questo momento ma… beh…” si portò una mano al viso arrossato. “Questo… è davvero inaspettato.”

La donna abbassò lo sguardo, mentre il suo petto si alzava e abbassava per gli ansiti, che si stavano calmando pian piano. Tornò a fissarla di scatto “Sì, ne sono cosciente mia principessa. Non vorrei mai darvi una delusione. Sono venuta fin qui per liberarvi perché il vostro sortilegio venisse spezzato. Ho… ho cavalcato senza sosta per mille contee per giungere fin sotto il vostro castello, seguendo le stelle. Ho attraversato il Picco Infestato, sconfitto le sue insidie, guadato il Fiume Avvelenato e sono sfuggita alle incantevoli sirene. Ho scalato l’Altopiano delle Nebbie, sconfitto il drago e eluso le creature della notte, e ho salito…” si voltò verso la porta ancora aperta, indicando vagamente le scale “… le diecimila scale… che portavano alla vostra stanza…” si voltò nuovamente verso di lei. Aveva le gote rosse per lo sforzo. “L’ho… l’ho fatto per voi, mia signora.” Ammise.

La principessa serrò le labbra, mentre il suo cuore prese a battere forte. Le sue mani si strinsero all’abito, tale era l’emozione che provava. La donna si prese del tempo per ammirare le fattezze incantevoli della principessa, avvolta nel suo abito fatato.

“Mia principessa.” Serrò le labbra in una smorfia malinconica, rialzando gli occhi verso di lei.

“Non siete obbligata a fuggire con me. Non vi obbligo a seguirmi. Io vi ho liberata, e voglio solo il vostro bene. Agogno il vostro amore, sono folle per voi, ma… se questo non è ciò che desiderate… lo comprendo, e… sono pronta a lasciarvi andare.”

La principessa osservò bene la donna. Era forte. Non solo l’aveva dimostrato con le sue imprese, ma era evidente da come si muovesse, da come portasse l’armatura. Il suo coraggio era indiscutibile. Non avrebbe mai potuto fare tutto questo per poi concedere alla principessa la scelta di rifiutarla, se non avesse avuto il coraggio necessario. E, in quanto a bellezza… la principessa si rese conto che, per quanto insolito, e per quanto non avesse mai immaginato che il suo cavaliere avesse avuto certe fattezze… quella che si trovava davanti a lei sembrava una creatura meravigliosa.

“Qual è il vostro nome?”

“Uh… S-Seline, mia signora.”

“Cavaliere Seline. Voi avete sfidato il sortilegio della strega per me. Avete superato tutte le prove e siete venuta da me dimostrandomi vero amore, permettendomi di decidere secondo il mio volere. Ebbene voi… voi meritate il vostro premio, cavaliere.”


La principessa si avvicinò alla donna. Seline aveva gli occhi lucidi dalla gioia. Sciolse la stretta delle mani dal vestito, e le posò dolcemente sulle sue braccia. Seline la lasciò fare, era come incantata. La principessa si protese ad occhi chiusi, e concesse al cavaliere il suo primo bacio: il bacio del vero amore.







   
 
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