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Autore: CourtneyMars    04/01/2017    2 recensioni
[SOSPESA E NON COMPLETA]
Questa fanfiction parte dalla fine della terza stagione, dopo la trasformazione di Elena in vampira.
Chi mi conosce sa che amo introdurre nuovi personaggi a sconvolgere le cose nelle ff. Ed è quello che ho fatto anche qui. Una ragazza arriva a sconvolgere la vita dei vampiri di Mystic Falls, mostrando da subito di non essere una normale umana. Le sue qualità sono assurde e impareggiabili.
Chi sarà? Che cambiamenti porterà? E perchè quelli più colpiti saranno Damon e Klaus?
Avviso: qui Elena sarà solo un personaggio secondario.
Coppie : ElenaxStefan , DamonxNuovoPersonaggio, KlausxNuovoPersonaggio
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Questo mito riguarda voi,
voi che alla luce superna

volete condurre la mente,
perchè alla caverna tartarea

chi, vinto, avrà volto indietro lo sguardo,
tutto il bene che porta con sè,

lo perde, se guarda gli Inferi.
(La consolazione della filosofia)

***

 

Elena aveva appena riaperto gli occhi, sperduta e spaesata , con la tremenda sensazione di stare ancora annegando, col riflesso involontario di rigettare tutta l'acqua che aveva ingerito.

Era morta, lo sapeva bene. Ne era consapevole, sapeva che non era da umana che si era risvegliata.

Era stata informata anche di essere stata curata con il sangue di Damon.

Dunque mandare giù quel boccone, seppure fosse difficile, era l'unica cosa da fare.

Stefan e Damon stavano lì a fissarla, proponendo soluzioni per ciò che sarebbe avvenuto dopo.

Elena era ancora in transizione, assetata e pronta a squarciare la gola del primo essere umano le si fosse piazzato davanti. La gola le bruciava come fosse in fiamme.

-Deve semplicemente servirsi da una bella giugulare e nient'altro.-

-No.- intervenne uscendo dall trance che le nuove percezioni le causavano.

-Non permetterò che perda il controllo.- Stefan fu risoluto nel suo modo di parlare.

Damon invece era infastidito e seccato. Forse non solo per la rinascita di Elena come vampiro, che stranamente la rendeva più bella di quanto potesse immaginare.

Forse la verità, era che le parole di addio al telefono lo avevano ferito. Elena avrebbe scelto sempre Stefan e non il fratello bastardo e malvagio dei Salvatore.

-Io lo amo, Damon.- gli aveva detto.

-Alla fine, è sempre Stefan.- disse come ricordando che anche Katherine aveva preferito suo fratello, in un tempo così lontano da sembrare strano da rivangare.

I pochi e unici baci ricevuti da Elena erano stati una benedizione e una maledizione. Una sensazione talmente bella da pervadergli ogni minima parte del corpo, ma che non avrebbe mai riavuto indietro, seppure ne fosse già dipendente.

Si chiese se ne valesse la pena, di ricordare tutto quello e farsi ancora del male. Si conosceva, sapeva cosa succedeva ogni volta che l'unica chance di essere amato svaniva come fumo. Tornava come era un tempo, un lupo solitario capace solo di uccidere.

Li aveva lasciati da soli a architettare chissà quale strano piano pur di non farle bere sangue umano. Che tanto, Damon lo sapeva che prima o poi Elena avrebbe bevuto da una sacca di plasma anche solo una volta. Lei non era come Stefan, che con una goccia di sangue umano diventava lo squartatore, mozzava teste e le rimontava come fossero dei lego.

Lei era la dolce, innocente, stupenda Elena.

Non c'era forza in terra che potesse renderla diversa da questo. Nemmeno l'essere vampira l'avrebbe resa meno fantastica agli occhi di Damon.

O meglio, il vampiro dagli occhi cerulei ne era più che convinto. Sapeva che nessuna avrebbe preso il posto di quella doppleganger nel suo cuore. Non perchè assomigliava a Katherine che una volta gli aveva rubato il cuore, ma solo perchè era lei.

Essere innamorato di lei era stata la sua condanna a morte sin dall'inizio. Perchè una creatura così fragile avrebbe mai dovuto scegliere lui? Lui che non stava alle regole, che era un animale selvaggio, nient'altro che un mostro?

Stefan aveva qualche vittima sul suo curriculum, ma il suo atteggiamento pentito e da bravo ragazzo riusciva a farle scordare ogni cosa.

E quindi che altro poteva fare se non accettarlo e rendersi conto che il motivo per cui si controllava era una donna che non lo amava?

Elena aveva già scelto.

Non c'era motivo per lui di trattenersi troppo a lungo. L'avrebbe aiutata a superare la fase iniziale del vampirismo e poi sarebbe scomparso per sempre dalla sua vita.

Non le doveva più nient'altro.

Era arrabbiato col fratello anche per aver scelto di salvare Matt, prima che lei, solo perchè lei era tanto stupida da mettere gli altri al primo posto.

La sua rabbia si faceva strada fino a prendere totale controllo di ogni parte del suo corpo. La stessa rabbia che di solito finiva con un omicidio.

Aveva fatto il bravo ragazzo troppo a lungo e gli sembrava di impazzire adesso che Elena l'aveva chiaramente messo al secondo posto.

Aspettò la sera, non perchè in fondo per lui camminare di giorno fosse un problema, ma semplicemente perchè le vere belve escono solo di notte.

Il grill era pieno come al solito. Le tragedie non sembravano scalfire quel posto. Passava il tempo, moriva la gente, ma il Grill era una di quelle cose che sembrava non venire scalfita nemmeno dal tempo. E Damon in qualche modo si era affezionato alla sensazione che gli dava bere in quel locale. Si ubriacò, come faceva spesso. E non c'era nessuno che potesse giudicarlo quella sera, visto che persino lo stupido biondino non lavorava quella sera. Certo, in fondo era sopravvissuto a un brutto incidente.

Un incidente dove Elena sarebbe morta se quell'incosciente di Meredith non avesse fatto quell'iniezione di sangue di vampiro poche ore prima.

Damon iniziò a guardarsi intorno, studiando le voci e i volti di chi lo circondava.

Aveva sete. Tanta, maledetta, sete.

Poco lontano da lui, proprio al bancone, stava seduta da sola una ragazza. Sembrava molto giovane, probabilmente aveva non più di 20 anni.

Beveva da sola, fissando il vuoto, pensando a chissà cosa. Aveva dei grossi occhi castani , incorniciati da folte ciglia che le davano uno sguardo da cerbiatta.

La pelle come porcellana perfetta mostrava solo un minimo rossore, forse dovuto al caldo che c'era dentro al locale. Le dita passavano nervosamente tra le ciocche castane e lisce. Era il classico tipo di donna che si sarebbe portato a letto se Elena non gli avesse fottuto il cervello.

Ormai gli veniva difficile desiderare qualunque donna che non fosse lei.

Ma così come con altre donne con cui era stato a letto, non contava provare qualcosa. La studiò , decidendo che lei sarebbe stata la sua vittima quella notte.

L'avrebbe soggiogata se non avesse ceduto alle sue avance, portata a letto e morsa.

E nessuno avrebbe potuto dirgli nulla.

Chiamò il cameriere dicendo di portare un altro drink a quella ragazza e che l'avrebbe pagato lui.

Poco dopo il drink arrivò alla destinataria, che si voltò a cercare il volto di chi l'aveva mandato.

Damon col suo solito fascino , sfoggiò un sorrisino perverso e alzò il suo bicchiere invitandola a un brindisi.

Lei gli sorrise, ripetendo il gesto. Damon lo prese come un via, si alzò lentamente, seguito dagli occhi della ragazza.

Si sedette al posto accanto al suo. -Damon Salvatore.- disse con una specie di leggero inchino.

-Judith Anderson. E' così che flirti con le ragazze? Un drink, un sorrisino e una presentazione elegante?-

Damon non si lasciò scomporre dalla sua resistenza.

-Oh certo che no. Questo era solo un modo per dirti che ti ho vista e ti ho trovata molto carina.-

-Di solito funziona?- disse lei con cinismo.

-Sempre.-

-Quasi sempre, vorrai dire.-

-Andiamo, non mordo mica.- le sue pupille si dilatarono mentre proseguiva fissandola intensamente -Tu mi trovi bellissimo, sei attratta da me e adesso vuoi uscire insieme a me da questo locale per stare un pò da soli.-

La ragazza non disse nulla , ma sembrò incantata dalle sue parole. Damon capì che la compulsione aveva funzionato e le prese la mano con delicatezza.

La portò fuori senza fretta, come se fossero una coppia normale.

Appena fuori dal Grill, con ancora la mano della ragazza stretta nella sua, Damon aumentò il passo, un pò sul punto di lasciar perdere. Stava iniziando a vedere il volto di Elena che lo fissava deluso.

"Me ne fotto" pensò.

Camminando verso il primo vicolo buio, continuò la compulsione.

-Scopriti il collo, adesso.-

Lei lo fece senza dire nemmeno una parola. La sua pelle candida pulsava , sembrava che il suo battito fosse accellerato di poco. Damon le sfiorò la pelle, mentre lei chiudeva gli occhi.

Le vene intorno agli occhi del vampiro si fecero evidenti, ma l'espressione della ragazza non cambiò. Perchè non urlava?

I canini divennero sporgenti e Damon stava per gettarsi sulla sua giugulare.

Ma un dolore acuto alle tempie lo bloccò. Il suo viso tornò umano e iniziò a urlare.

Durò qualche secondo, poi smise di fare male. Ebbe solo il tempo di guardare la ragazza davanti a lui che sorrideva maliziosamente, prima che questa lo attaccasse.

 

  
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