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Autore: Clexaforever    04/01/2017    3 recensioni
Emma e Regina,in una piccola avventura sul ghiaccio.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa piccola one-shot non è collocata in un tempo ben preciso, diciamo solo che tutti sono sereni e tranquilli... è una piccola idea che mi è venuta oggi mentre pattinavo, buona lettura!


Ormai Storybrooke era calma, niente pericoli, solo una grande agitazione per il Natale che ormai stava arrivando. Tutti erano più tranquilli e sereni e i cittadini iniziavano ad addobbare le loro case e le strade. 
Le scuole però, non erano ancora finite e Emma stava aspettando impaziente Henry, che come di suo solito, era in ritardo ad uscire.
Quando il bambino arrivò, con gli occhi che quasi brillavano, la madre capì che stava per chiederle qualcosa, infatti, voleva andare a pattinare.
Emma inizialmente gli disse che non era il caso, poi dopo,visti gli occhi dolci glielo consentì, a patto che si mettesse la berretta e i guanti, che però erano a casa di Regina. 
Arrivati al numero 108 Henry scese e andò a prenderli, non seppe manco lui per quale motivo gli balenó in mente quell'idea, ma decise di chiedere anche a Regina di andare con lui ed Emma. 
La donna rimase sorpresa dalla richiesta, soprattutto perché sapeva quanto il bambino ci tenesse a passare del tempo con la madre, soprattutto ora che il sortilegio era stato spezzato. 
Ormai nessuno vedeva più Regina come la Regina Cattiva anzi tutti erano felici di vedere i cambiamenti che la donna stava facendo, e sicuramente tutti sapevano che non era più la stessa di prima, ma lei si sentiva comunque molto a disagio con la gente.
Henry e Regina uscirono di casa e si diressero verso la macchina di Emma o il catorcio ambulante, come lo chiamava la bruna.
La bionda vide i due in lontananza e come al solito, si incantò a guardare Regina, scendere i pochi scalini fuori dalla sua porta e camminare con quel suo modo regale. 
Quando vide che aprì la portiera del suo amato maggiolino rimase abbastanza stupefatta.
-Regina, mh che ci... a che onore devo la tua presenza?- disse inizialmente con tono scherzoso
-Henry mi ha chiesto di venire a pattinare, starò lì finché non avrà finito, sempre che la cosa non la disturbi, Miss Swan. - replicò la bruna come se fosse la cosa abbastanza ovvia;
-Mh.. no, no figurati. - rispose una Emma molto imbarazzata, d'altronde che altro poteva fare li Regina, di certo non sarebbe stata nella sua macchina a guardarsi in giro. 
Arrivati alla pista, il sindaco non capì chi era più agitato dei due, vide che lo sceriffo fremeva e non vedeva l'ora di pattinare,proprio come i bambini ,e si girò, facendo finta di guardarsi in giro, per nascondere il grande sorriso che le spuntò a quella visione.
-Mamma! Vieni anche tu, dai, daiiii !!! -urlò il piccolo Henry seguito a ruota da Emma che tentava di convincerla, "dicendo che   "era per il bene del ragazzino", a mettersi i pattini e entrare in pista.
Regina sosteneva che fosse una cosa infantile e disse che odiava pattinare, ma in realtà non era capace, perché nella Foresta Incantata non esistevano queste cose e lei non aveva mai provato. 
Dopo mezz'ora di insistenza da parte dei due, con un solo movimento di mano fece comparire dei pattini ai piedi e molto, fin troppo lentamente a parer della bionda li raggiunse in pista. 
Regina non voleva ammetterlo a se stessa, ma stava bene, tentava di contenersi, il più delle volte, ma Emma riusciva sempre a strapparle un sorriso o a farle uscire una piccola risata.
La bionda la fissava, incantata. Spesso si chiedeva come una donna potesse essere così bella come Regina. Aveva una grazia straordinaria, in tutti i movimenti che faceva, anche solo nel portare una mano alla bocca per ridere o a muoversi, attaccata ai bordi della pista. I due la prendevano in giro, perché non si slanciava, non che avesse paura, Regina, semplicemente non era mai stata
molto in confidenza con il ghiaccio. 
-Ehi su, se ti togli quel palo dal culo, e ci raggiungi nel centro della pista, ti prometto che non te ne pentirai. - Le disse Emma; 
-Miss Swan, il linguaggio - la sgridò Regina, anche se un sorriso le spuntò per l'atteggiamento di Emma- e non che io non mi fidi di voi,semplicemente il bordo della pista è più allettante. -
Regina trovava Emma, bellissima in molti sensi, sicuramente esteticamente, ma anche i suoi modi di fare erano stupendi, prendeva sempre tutto con la massima tranquillità e non si faceva problemi a coinvolgere la bruna, in molto cose, proprio lei, la figlia del suo peggior nemico, era ora una delle persone che Regina, -segretamente- apprezzava di più. 
Decise così di raggiungerli, prese Henry per mano e si appoggiò lievemente alla spalla di Emma, la quale al contatto, inizialmente sobbalzò, poi sfoderò un sorriso a trentadue denti, molto simile a quello che fece il bambino quando vide la madre. 
I tre pattinarono per un po', con Regina che si lamentava per praticamente qualsiasi cosa ed Emma che sorrideva ad ogni commento. 
-Mamme, mamme, io vado veloce! Urlò Henry che ormai si era già separato dalle due donne e scappò via, prima che il sindaco potesse fargli tutte le raccomandazioni.
-Stai attento!
Fu l'unica cosa che riuscì a dirgli, poi si fermò ad osservare il piccolo
bambino, pensò a quanto fosse
cresciuto in fretta, e un brivido la colpì nel pensare che in poco tempo non sarebbe più stato
il piccolo Henry, ma un vero e proprio ragazzino.
Emma e Regina rimasero li, insieme, in silenzio. Ogni tanto si guardavano ma non dicevano mai niente. Emma, spontaneamente prese la bruna per mano  -la quale rimase molto sorpresa da quel gesto, ma non si staccò- e pattinò un po' più velocemente.
Aumentarono sempre di più la velocità finché Emma non inciampò e cadde, trascinando con se Regina.
Entrambe scoppiarono in una bellissima risata e si guardarono per qualche secondo, rendendosi conto solo dopo, di quanto vicini fossero i loro visi.
Si fissarono incantate per qualche altro secondo, poi le labbra di Emma si posarono di quelle di Regina. 
Istintivamente si staccò, rendendosi conto di quello che aveva appena fatto, e sì doveva ammetterlo ma era anche spaventata delle conseguenze di quel gesto. 
-Regina... mi.. scusa, io non avrei dovuto, scusa.- Disse Emma molto
imbarazzata.
Regina, inizialmente indecisa su cosa fare, capì che, se per una volta si fosse lasciata andare, non sarebbe crollato il mondo, così guardò Emma negli occhi, per qualche altro secondo.
-Stia zitta,Miss Swan e mi baci ancora. Sono secoli che aspetto questo momento. - disse Regina, tutto d'un fiato. 
Emma sorrise, un sorriso di quelli veri, e rise anche, tirandosi in piedi, prendendo la bruna per mano, così che potesse rialzarsi, e la baciò. Un bacio che da casto, diventò passionale. Entrambe si guardarono, e sorrisero e dimenticando di essere sui pattini, lo sceriffo, fece per prendere Regina in braccio, ma caddero ancora, e risero, risero molto, e si baciarono, più volte, con tutti intorno che le guardavano e applaudivano. 
Forse, Regina, non odiava davvero pattinare.
   
 
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