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Autore: Giuliapuffa    04/01/2017    0 recensioni
Ero in ritardo,ancora una volta ma quel ritardo mi stravolse la vita,in meglio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Ecco cominciato un altro giorno di merda” pensai … dopo che avevo rotto il fondotinta della Channell, il mio asciuga capelli era andato a farsi benedire ed io ero in ritardo per la mia riunione di lavoro.  Finii di truccarmi e corsi a vestirmi,di certo non potevo indossare la prima cosa che mi capitò tra le mani,decisi di aprire l’armadio di Alessia,che era la mia coinquilina,Alessia era un tipo di ragazza che ogni santo giorno si vestiva di tutto punto,io invece ero più un tipo da … “ho indossato la prima cosa che avevo tra le mani”.
Le rubai un vestito a dir poco favoloso ed adatto all’occasione,il sopra ricordava una camicia,era di colore bianco,con le mezze maniche un po’ a palloncino,il sotto invece ricordava una gonna nera a vita alta aderentissima e di tipo longuette. Abbinai delle décolleté di vernice nere e la mia borsa della Michael Kors color cipria,sciolsi i miei lunghi capelli biondi e fermai il ciuffo con delle forcine nere. Presi il mio computer,lo infilai insieme a tutte le scartoffie dentro la mia borsa da lavoro e mi diressi verso la mia auto di corsa,rischiando di rompermi l’osso del collo.
Quando fui arrivata in ufficio ad aspettarmi nella sala riunioni c’erano il mio capo,la sua segretaria ed il mio unico collega,ero davvero preoccupata, “Serena,dove cavolo eri finita?” ecco … quello era Flavio,il mio collega. “Buongiorno anche a te Flavio,ottima giornata non trovi?” aggiunsi io … “Sere,io non scherzerei fossi in te,il capo è davvero incazzato” aggiunse Flavio con un tono davvero molto serio. Oh cavoli … il mio capo era incazzato ed io ero in ritardo di cinque minuti pensai; subito corsi in sala riunione e dopo che entrai fui fulminata dallo sguardo severo ed incazzato del mio capo “ Soprani è questo l’orario di arrivare?” mi disse il capo, “lo so mi dispiace, ma purtroppo non riuscivo a trovare il contratto da far firmare ai nostri acquirenti” aggiunsi io con un tono dispiaciuto. Accesi il computer ed il proiettore,collegai il tutto alla lavagna interattiva, e poco dopo aver sistemato le varie scartoffie ed il mio portatile arrivarono gli acquirenti,quello era il colpo più grosso di tutta la storia della mia azienda e io mi sarei sentita responsabile se il mio progetto non fosse stato all’altezza dei miei acquirenti. Finii di presentare il mio progetto e cadde il silenzio,mi sentii morire e subito pensai “cavoli,non sono stata all’altezza dei miei acquirenti,era la prima volta che succedeva una cosa simile ed io lavoravo lì da ben 10 anni” qualche secondo dopo i miei acquirenti si alzarono e con un rumoroso applauso si complimentarono con me,il mio capo mi strizzò un occhio ed io mi sentii fiera ed orgogliosa di me stessa e del lavoro che avevo svolto. Poco dopo aver fatto firmare il contratto ai signori presenti tutti andarono via e solo io ed il capo rimanemmo in ufficio. “Soprani le faccio i miei complimenti, disse il mio capo venendomi in contro e porgendomi una tazza di caffè. Presi la tazza che il capo mi porse e aggiunsi “beh la ringrazio,ma ho solo fatto il mio lavoro”, “come sempre un ottimo lavoro” aggiunse il mio capo facendomi un occhiolino, e si sedette sulla mia scrivania.
Lo avevo soprannominato “Il playboy illegale” era un uomo da far paura, sulla trentina alto capelli biondi,occhi azzurri fisichetto da palestrato un po’ viziato forse,ma era l’uomo che ogni donna avrebbe voluto avere al proprio fianco. E poi quel sorriso e quelle mani,sembrava un attore e aveva anche posato per un calendario. Dopo un po’ cadde il silenzio che fu subito interrotto dalla voce del mio capo che mi disse “Soprani hai per caso degli impegni oggi per pranzo?”, con un piccolo sorriso risposi “in realtà no,ma devo ancora finire di sistemare questi documenti” … il capo chiuse il mio portatile e anche l’agenda che avevo posata sulle gambe e dopo che mi porse il cappotto disse “lascia stare,lo finirai domani,non c’è fretta … adesso bisogna festeggiare” presi il mio cappotto,il mio cellulare che buttai in borsa e presi le chiavi per chiudere l’ufficio. Poco dopo mi trovai in un ristorante davvero stupendo,fino ed elegante “un tavolo per due” disse il capo, il cameriere ci accompagnò al tavolo e portò i menù,subito dopo fummo pronti per ordinare “risotto alla marinara,due fritture miste accompagnate da un ottimo vino e un sorbetto al limone” quando finimmo di mangiare il capo mi propose di fare un giretto in centro città,faceva caldo e lui non aveva molta voglia di tornare in ufficio, così accettai la sua proposta. Erano le 17:30 e io ed il mio capo “playboy illegale” eravamo ancora insieme in giro per le strade del centro poco dopo mentre passeggiavamo e parlavamo amorevolmente del nuovo film di Leonardo Di Caprio,la nostra chiacchierata fu interrotta dallo squillo del suo cellulare era Lisa,la segretaria dell’azienda, che con tono preoccupato iniziò a chiedergli dove fosse,il capo con tono serio le rispose “Lisa sono in giro per affari con la signorina Soprani ed entrambi abbiamo poca batteria,evitate di cercarci grazie” subito dopo aver chiuso la chiamata scoppiammo in una rumorosissima risata, il capo decise di offrirmi anche la cena e non me lo feci ripetere due volte, poco dopo alle 23:00 mi riaccompagnò a casa e dopo che scesi dall’auto,lui abbassò il finestrino e disse “Soprani … grazie della splendida serata”,lo guardai e sorridendogli aggiunsi “grazie a lei è stato un piacere per me aver trascorso una giornata con lei”. Stava quasi per ripartire quando … scese dalla macchina e mi corse in contro, e dopo avermi dato un bacio aggiunse “non posso continuare a fingere,non riesco più a mentire a me stesso, io ti amo” dopo esserci guardati a lungo negli occhi gli dissi “lei è un uomo meraviglioso,ma è il mio capo ed io non voglio avere problemi, e soprattutto non voglio mischiare la vita sentimentale e quella lavorativa”. Il capo mi sorrise,ti capisco perfettamente,” questa era una stupida postilla del contratto” aggiunse lui e dopo avermi stretto  la vita tra le sue braccia disse“manda al diavolo il contratto,che ne dici se licenzio Lisa e tu diventi la mia segretaria personale? Con aumento di stipendio annesso”, cavoli … non potevo rinunciare un offerta simile da quel bel fusto del mio capo che mi aveva tra l’altro appena baciata dopo essersi dichiarato … sorrisi e aggiunsi “Ok! Ci sto,accetto” tutto si concluse lì. Sono passati ben 5 anni da quel giorno,noi ci siamo sposati,lui ha licenziato Lisa, la nostra azienda va a gonfie vele,così come i nostri affari,abbiamo un bambino di 2 anni di nome Patrick,ed io sono in dolce attesa di una femminuccia che chiameremo Ellen.   
   
 
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