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Autore: GioRJ    05/01/2017    0 recensioni
Remus gli sorride “Non ti preoccupare Peter, quest’anno me la caverò” O almeno, ci avrebbe provato.
Solo una cosa era certa: aveva bisogno di una nuova scusa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Remus Lupin, dopo i lunghi e commossi saluti di sua madre Hope e di suo padre Lyall Lupin, riuscì finalmente a salire sul treno per Hogwarts.
D’altronde i suoi genitori furono particolarmente felici dell’ammissione del figlio alla famosa scuola di magia e furono sollevati nel sapere che i piani di Silente per nascondere la sua licantropia fossero andati a gonfie vele.
Era passato un anno e il giovane Lupin, nonostante la timidezza, era riuscito ad ambientarsi bene nella scuola e a mantenere il suo segreto.
Aveva tre nuovi migliori amici: James Potter, un ragazzino vivace dai capelli in disordine e gli occhiali rettangolari, Sirius Black, che con il suo sguardo misterioso avvolto dai lunghi capelli neri aveva fatto battere il cuore a parecchie ragazze della loro casa (e non solo) e Peter Minus, un ragazzo rotondetto e impacciato, ma dall’aria simpatica. Era tutto ciò che Remus desiderava, amici. La sua condizione l’aveva precluso troppo a lungo negli anni precedenti ad Hogwarts.
Cercò disperatamente il vagone dove i suoi nuovi amici si erano seduti, finchè non senti la voce squillante di James uscire dai vagoni in coda al treno.
“Quest’anno, cari amici, la coppa di Quidditch sarà nostra! Entrerò nella squadra,potete starne certi e le cose cambieranno” gridava James con fierezza, con un piede sul sedile e un pugno alzato in aria“fosse l’ultima cosa che faccio!”. In tutta questa scenetta Peter guardava l’amico divertito e ammaliato dalle sue parole piene di orgoglio, qualità che era completamente assente nel giovane Minus, mentre Sirius lo incitava facendo anche un applauso mentre James si inchina e ringrazia una folla che, probabilmente, vede solo lui.  Remus aveva raggiunto il vagone giusto in tempo per godersi la scena. Il suo volto si riempi di gioia nel vedere finalmente i tre amici, che nel frattempo, notando la presenza del compagno dai capelli biondi e le cicatrici in volto, si lanciarono verso lui.
“Remus!” gridarono James e Peter
“Ma dov’eri finito?!” disse Sirius tirandogli una pacca sulla schiena che spinse Remus all’interno del vagone definitivamente e lasciandolo dolorante per qualche minuto, essendo che l’amico, per sbaglio, aveva colpito una cicatrice procuratosi qualche giorno prima, durante la luna piena. Non ci diede troppo peso, d’altronde lui come poteva saperlo?
“Scusate, i miei genitori non mi lasciavano andare”disse arrossendo leggermente.
“Non preoccuparti Rem!” disse James con un sorriso a 32 denti
“Come va?” chiese Peter sorridendo
“Bene e v…?” cerco di rispondere il ragazzo, ma venne interrotto dal giovane Potter che si lancio davanti a lui con un dito accusatore davanti al suo volto sfregiato “cerca quest’anno di non ammalarti sempre Rem! Quest’anno entrerò nella squadra dei Grifondoro e ti voglio tra il pubblico a fare il tifo!” . Il volto pallido di Remus si fece improvvisamente scarlatto, il suo cuore iniziò a pulsare velocemente e la sua mente ad elaborare una risposta credibile. Nonostante il fardello che era costretto a portarsi, non era mai stato capace di mentire e farlo con i suoi amici lo faceva star male, ma non aveva altra scelta: non poteva (e non voleva) rovinare la loro amicizia.
“Lascialo stare James, non è colpa sua se è un catorcio” disse Sirius con un sorriso. Remus lo guardò storto, ma nella sua testa ringraziò l’intervento dell’amico.
James si allontanò dal suo viso e si sedette nel sedile di fronte a lui “Sarà, però cerca di venire lo stesso, sappi che, anche se sarai ammalato, ti trascinerò a vedere la partita, puoi starne certo”
“Se lo dici tu” concluse Remus.
“Secondo me dovresti farti vedere Rem” disse con il suo solito tono impacciato Peter “non ho mai visto nessuno ammalarsi cosi tanto…se vuoi mia zia ha dei rimedi fantastic…”
“NO ti prego Peter, non offrire mai più a nessuno quegli intrugli, fallo per noi per favore” disse Sirius con uno sguardo disgustato facendo arrossire il povero ragazzino rotondetto
Remus gli sorride “Non ti preoccupare Peter, quest’anno me la caverò” O almeno, ci avrebbe provato.
Solo una cosa era certa: aveva bisogno di una nuova scusa.  
 
   
 
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