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Autore: Anna3    05/01/2017    2 recensioni
Sono tornata a infestare il fandom anche quest'anno! E sono tornata alle mie solite idee senza senso! Questa volta però, il protagonista sarà Kabuto, che, stancato da Orochimaru, deciderà di andarsene dal covo. Ma qualcuno deciderà di ostacolarlo... Spero piaccia a tutti!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kabuto Yakushi, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Una giornata con Kabuto

 

Era una giornata tranquilla al covo di Orochimaru: Sasuke si era appena svegliato ed era andato a farsi il bagno mezzo nudo, con tanto di pose sexy, Orochimaru dormiva ancora sognando di distruggere Konoha e il caro Kabuto stirava il bucato.
Tuttavia, siccome sarebbe noioso scrivere di una giornata normale, il destino/autrice di questa fanfic ha fatto svegliare Orochimaru con un’incredibile voglia di abbracciare e coccolare Kabuto.
Per questo, il padrone del covo chiama Kabuto, che spegne il ferro da stiro, si toglie il fazzolettone sui capelli e l’uniforme da cameriera dell’Ottocento e si dirige dal suo sensei.
“Cosa desiderate Orochimaru-sama?”.
Orochimaru, che per via dei medicinali (somministrati dall’autrice) non vede bene Kabuto, gli pare di vedere una bella donna vestita in modo sensuale: essendo anche Orochimaru un maschietto (o almeno così dice Wikipedia), come tale ha certi istinti naturali, per esempio quelli dell’accoppiamento. A causa di ciò, non appena il sannin vede quella donna/Kabuto, non può fare a meno di rivolgerle la parola ammiccando:
“Ehi bella ragazza! Che ci fai tutta sola qui?” le chiede.
“Orochimaru-sama… Sono io, sono Kabuto. Per quale motivo mi avete chiamato?” chiede ancora Kabuto.
“Che nome strano hai! Eppure sei una donna...” continua imperterrito Orochimaru.
“Sensei, le ho detto che sono io, Kabuto!” ribatte nuovamente Kabuto.
“Sensei? Non ricordo di aver accettato una ragazza come mia allieva… Non che mi dispiaccia certo” lo/la guarda bramoso.
“Le ho detto che sono un uomo! Cosa non capisce?!” dice esasperato Kabuto.
“Certo che hai un bel caratterino per essere una ragazza così minuta” sorride malizioso.
“SONO UN UOMO!” esclama Kabuto esasperato. Non era sicuro di chi era figlio e neanche del suo passato, ma del suo sesso sì.
“Ne sei sicuro? Va bene, come preferisci, ma vieni qui con me...” dice Orochimaru leccandosi le labbra con la lingua.
“Ora basta! Mi licenzio! Non ne posso più di essere trattato come uno schiavetto e subire questo tipo di molestie da un maestro fissato con l’immortalità!” dice Kabuto rosso per la rabbia e la vergogna, allontanandosi schifato.
“Il tuo corpo sarà mio un giorno! Mi cercherai per avere più potere!” continua a blaterare Orochimaru a Kabuto, che sta già uscendo dal covo.
“Oh, finalmente sono libero! Fortuna che era ancora mezzo stordito dai medicinali” dice Kabuto e sta quasi per uscire dal covo, quando vede Sasuke all’uscita, che gli sbarra la strada. Infatti, dopo che il ragazzo aveva finito di farsi la doccia alla cascata con il torso scolpito baciato dai raggi del sole, era andato nella cucina del covo per farsi una degna colazione con i suoi coco pops preferiti e il latte. Ma ahimè, aprendo la dispensa, si era accorto che Orochimaru aveva finito tutte le scorte di coco pops e di latte biologico, e questo aveva fatto arrabbiare molto Sasuke. Quindi, siccome Sasuke è già arrabbiato di suo, pensate un po’ come doveva essere un Sasuke privato della sua colazione, ossia il pasto più importante della giornata. Esatto. Peggio di un cercoterio imbufalito.
“Kabuto! Visto che stai uscendo vai a prendermi i coco pops e il latte biologico” gli dice Sasuke col suo solito tono da principino viziato.
“No Sasuke mi sono licenziato, ora non seguo più gli ordini di Orochimaru! Vacci da solo!” dice Kabuto cercando di sorpassare Sasuke.

Per tutta risposta, Sasuke mette la mano sinistra sulla sua spalla destra di Kabuto, e, guardando impassibile davanti a sé, parla con fermezza:
“Ti avverto sono di pessimo umore: tu ora vai a prendermi i coco pops e il latte biologico, oppure ti farò fare una brutta fine, come è vero che mi chiamo Sasuke Uchiha” dice sguainando la sua Kusanagi. Kabuto deglutisce:
“Ma l’unico supermercato che li vende è quello di Konoha… dista moltissimo da qui” fa notare Kabuto.
“O i miei coco pops e latte o la mia Kusanagi che ti trapassa il corpo” ribatte con noncuranza Sasuke.
“Oooookay” dice Kabuto cercando di uscire, ma Sasuke lo trattiene ancora.
“E se per caso ti azzardi a non andarci...” aggiunge Sasuke.
“Mi uccidi con la tua katana lo so” sospira Kabuto.
Sasuke fa il suo solito sorrisetto stronzo, che tanto lo caratterizza e sussurra, con una sensualità che farebbe svenire ogni sua fan:
“Oh no… Pensavo di fare un regalo a Orochimaru con te legato al suo letto” dice scoppiando in una breve risata spietata “ci siamo capiti?”.
A quel punto Sasuke lo lascia andare e Kabuto non può far altro che incamminarsi per andare a Konoha, affrontando un lungo viaggio impervio, tra lagune piene di melma, fitti boschi oscuri, tempeste di neve, ninja nemici, lunghi deserti e aspre montagne.
Alla fine del viaggio, Kabuto entra nel supermercato pieno di graffi e lividi sorridendo come se avesse vinto la Champions, insieme ai normali abitanti di Konoha.
Una volta entrato, il ninja cerca di prendere il carrello per fare la spesa, ma si accorge che è legato con una catenella a un altro carrello e, infischiandosene dell’invito a mettere la monetina, strappa la catenella e inizia ad avventurarsi nel grandissimo negozio borbottando sottovoce:
“I soliti strozzini di Konoha: anche per prendere un carrello chiedono soldi! Fortuna che so spezzare quelle fragili catenelle..” ghigna soddisfatto dirigendosi verso lo scaffale dei cereali per la colazione.
Giunto lì, Kabuto inizia a cercare i coco pops che l’Uchiha tanto ama:
“Dunque...” dice Kabuto cercando con lo sguardo l’alimento tanto bramato “Cheerios, Kellogg’s, Vitalis… Eccoli qui! I coco pops!” dice allungando la mano verso essi.
“Kabuto!” dice una voce femminile alle sue spalle, costringendo il povero ninja a girarsi.
“Oh Sakura! Da quanto tempo non ci si rivede!” la saluta “Buongiorno anche voi Ino” dice guardando la ragazza bionda accanto alla rosa.
“Ciao Kabuto!” lo saluta la bionda “Come vanno le cose al covo?” chiede con noncuranza.
“Tutto va per il verso giusto, Orochimaru fa i suoi soliti esperimenti su cavie umane, Sasuke si allena nelle solite cose dalla mattina alla sera...”
“A proposito, hai le foto?” chiede la rosa seria. Kabuto sorride:
“Basta che non diciate della mia visitina qui e ve le do”.
Ino e Sakura annuiscono decise:
“Dacci le foto veloce”.
Kabuto sorride prendendo una busta marroncina, si guarda intorno per evitare che qualcuno li veda come un boss della mala e consegna alle ragazza le foto, commentando:
“Godetevele e… mi raccomando mantenete il segreto” dice prendendo tutte le scatole disponibili e mettendole nel carrello. Fatto ciò, Kabuto passa al reparto successivo, mentre Sakura e Ino si appartano e aprono la busta piena di foto di Sasuke a petto nudo.
“Sakura dici che è arrivato il momento?” dice Ino afferrando una ricetrasmittente.
“Sì. Convoca le altre dell’ordine… è giunto il momento della missione” dice seria la rosa.
Ino accende la ricetrasmittente e dice un codice, ricevendo una risposta e rispondendo a Sakura:
“La pattuglia 1 è pronta all’inseguimento”.
“Eccellente. Avvisa che devono essere fuori dal supermercato per inseguire Kabuto tra 10 minuti” dice Sakura, mentre Ino obbedisce e avvisa.
“In questo modo Sasuke sarà nostro!” sorride vittoriosa Sakura, immaginandosi Sasuke innamorato alla sua mercè.
 

Nel frattempo Kabuto girava per gli scaffali cercando il latte biologico tanto ricercato. Dopo aver girato per tutto il reparto, finalmente il nostro eroe trova il noto latte.
Mette da parte il carrello. Si mette di fronte all’ultima bottiglia di quel latte. Allunga la mano verso quella bottiglia. La afferra. E contemporaneamente un’altra mano si allunga e strappa la bottiglia dalle mani di Kabuto, correndo via. Il tutto in cinque secondi netti.
Kabuto, dopo aver realizzato della rapina, inizia a rincorrere il ‘ladro’ con il prezioso tesoro, urlando dietro alla donna responsabile del furto di arrendersi e di consegnargli il latte.
Ma la donna continua a correre rapida col carrello, il che costringe Kabuto con il carrello ad accelerare.
“SI FERMI!” urla il ninja, ma la signora, una donna sulla trentina, continua ad avvicinarsi pericolosa alla cassa.
“Ora basta!” esclama Kabuto e, con uno scatto felino, blocca la signora col carrello e cerca di riappropriarsi del latte.
Ma la donna è pronta al contrattacco, e con una forza incredibile, tira un calcio a Kabuto, lanciandolo contro lo scaffale e ricominciando a correre.

“Non te lo permetterò!” dice Kabuto e si lancia nuovamente all’inseguimento, questa volta colpendola in pieno. La donna sbatte al muro e geme di dolore.
Sorridendo soddisfatto Kabuto prende il latte dal carrello della donna e finalmente quella si decide a parlagli:
“Ti prego non prenderlo mi serve per i miei figli! Non riescono a bere nessun altro latte tranne quello!” lo supplica la donna.
“Cosa intendi?” la guarda Kabuto.
“Ti giuro che è la verità! Ho tentato in tutti i modi di fargli bere del latte diverso, ma riescono a ingerire soltanto quel latte! Se non gli porto questo latte devo aspettare il nuovo rifornimento e senza latte in questi giorni rischiano di morire! Abbi pietà di me e dei due figli! Ti sarò grata per sempre se lo farai!” continua supplice la donna. E mentre dice questo, iniziano dei flashback con la theme “man of the world” in cui si vede la donna disperata che cerca di nutrire i propri figli.
Kabuto la guarda intenerito:
“Come ti chiami?” chiede.
“Rui” risponde la donna, mentre Kabuto le porge la mano per farla alzare.
La donna la accetta e fa per allungare la mano verso il latte per prenderlo, quando Kabuto lo allontana da lei e, ridendo come un pazzo, risponde:
“Ma io non sono Naruto Uzumaki, quindi non me ne importa nulla!” dice il ninja prendendo il latte e andando alla cassa, lasciando la donna in piedi esterrefatta.
Kabuto giunge finalmente alla cassa per pagare, ma si accorge che davanti di lui in fila ci sono ben otto persone. Una persona normale si metterebbe in fondo alla fila e attenderebbe pazientemente il suo turno. Ma, siccome è un temutissimo ninja e soprattutto non ha la pazienza di aspettare tutto quel tempo, Kabuto prende alcuni aghi con del sonnifero dal suo borsellino e ne usa uno per ogni cliente davanti a lui. Perché lui si distingue sempre.
Una volta fatto ciò, canticchiando allegramente una canzoncina degli Slipknot, mette gli articoli alla cassa e la cassiera, come se nulla fosse successo, li passa, dicendo il prezzo totale alla fine.
A questo punto, Kabuto si accorge di una cosa essenziale: non ha con sé i soldi. Ma in fondo, un criminale come Kabuto mica può fare la spesa come tutti gli altri no? Deve assolutamente fare un reato, ne va della sua immagine no?
Quindi, senza neanche rispondere alla commessa, prende gli acqu… la refurtiva e se ne va, continuando a canticchiare tranquillo. La commessa, come la donna di prima, ci mette un attimo per realizzare cosa sta succedendo, ma non appena lo fa, prende il microfono e manda l’avviso e richiede la sicurezza, mobilitando mezzo supermercato, che si lancia all’inseguimento del ladro.
Kabuto, una volta uscito, viene inseguito inizialmente dalle fan di Sasuke, che per ordire di Sakura si erano appostate lì, in seguito dalle guardie del supermercato e infine da mezza Konoha, per ordine di Tsunade, che era venuta a sapere del suo arrivo al villaggio.
Il povero Kabuto, accortosi subito degli inseguitori aveva iniziato a saltare tra gli alberi e rifare la lunga strada fatta prima anche più velocemente, schivando kunai, carte bomba, capovolgimenti spirituali e insetti particolarmente agguerriti, appesantito anche dalla borsa della spesa.
Attraversa nuovamente aspre montagne, luoghi deserti, tempeste di neve, fitti boschi oscuri e lagune piene di melma, rifacendo tutti i 42, 195 chilometri, ma questa volta correndo e riuscendo a seminare la maggior parte dei suoi inseguitori.
Dopo questa lunga maratona, Kabuto riesce ad arrivare al covo di Orochimaru, proprio dove Sasuke lo aspettava a braccia conserte, per poi crollare a terra morto dal troppo sforzo.
Sasuke, come se niente fosse, prende i suoi amatissimi coco pops e il latte biologico dalla borsa e, con la pancia che brontola torna in cucina.
Ma se pensate che il nostro caro principino se la cavi liscia dopo la morte del nostro eroe, vi sbagliate di grosso! Infatti, tra le persone che Kabuto non era riuscito a seminare, erano proprio le fan di Sasuke: come si sa, le fan sono sempre le più dure da seminare, soprattutto se il suddetto fuggiasco è il loro idolo.
Perciò Sasuke venne circondato da sue fan urlanti, che gli saltarono addosso e iniziarono a strappargli i vestiti. Il povero vendicatore, messo in difficoltà, cercò di seminarle, facendo la sua tecnica prediletta:
“CHIDORI!” ma si accorse, con sommo sgomento, di non riuscire ad evocare più il suo chakra, né ad attivare il marchio di Orochimaru. Terrorizzato, cerco di lanciare via le fan con la sola forza bruta, ma queste erano troppe, e non appena ne lanciava via una, due prendevano il suo posto. Sasuke lanciò un urlo di terrore, mentre le fan lo bloccavano avide di avere un contatto con lui.
Fu così che Kabuto ebbe la sua vendetta sul vendicatore.

 

NOTE: Dedicata a SasuSaku_4ever, affinché possa ritrovare l’ispirazione

 

Angolo dell’autrice:
Buon anno a tutti popolo di efp!

Sono tornata a infestare questo fandom per vostra gioia, questa volta cambiando protagonisti e lasciando un po’ a riposo la povera Akatsuki, che dopo la loro lunga esperienza da animatori, si stanno riprendendo con difficoltà.
In questa fic vediamo un eroe un po’ strano, un personaggio che in realtà pochi calcolano: Kabuto. Non so perché ma mi ispirava molto scrivere su di lui… Insieme a lui ho avuto la partecipazione del nostro amatissimo vendicatore (che se legge la fine che gli ho fatto fare mi manda subito all’altro mondo con un bel chidori…) e di Orochimaru nella parte di un pervertito (con somma gioia di Jiraya). E quindi niente: spero vi sia piaciuta e noi ci vediamo al prossimo sclero!

Anna3

   
 
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