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Autore: Pawtter    05/01/2017    1 recensioni
L'avevano caricato di forza su quel furgoncino.
Ma lui non voleva.
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Quattro ragazzi , per diversi motivi, sono finiti in un riformatorio dove le condizioni disumane rendono la vita terribilmente difficile, e la rieducazione degli "ospiti" viene spesso fatta in modo violento.
Ce la faranno ad uscirne migliori? Oppure sarà solo l'inizio della lunga strada che dovranno percorrere per l'Inferno?
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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L'avevano caricato di forza su quel furgoncino.

Ma lui non voleva. 

Non poteva crederci.

Era caduto in mano agli sbirri. Ma come cazzo aveva fatto?
Si era nascosto cosí bene, in quel appartamento che si credeva appartenere a un'anziana quasi centenaria...

Aveva rinunciato a tutte le comodità che il mondo offriva pur di sfuggire alle ricerche della polizia.

E ce l'aveva fatta. 

Erano due anni che nessuno bussava alla porta ammuffita e sbilenca che chiudeva il suo appartamento a malapena...

Quando una notte, quella notte, verso le dieci, un uomo con la divisa da poliziotto che lo proteggeva dalla testa ai piedi aveva praticamente sfondato la porta.

Merda.

Lui aveva cacciato la mano, che gli tremava, nel cassetto del tavolo al quale era seduto, per poi estrarre una pistola leggermente rovinata poiché chiusa in quel mobile da troppo tempo.

Prima che il maledetto sbirro potesse pronunciare "Mani in alto!", lui aveva già afferrato l'arma, e la impugnava in modo saldo.

- Non ti conviene portarmi via... bastardo.- mormoró, posizionando l'indice sul grilletto.

- Stronzetto. Cerca pure di opporre resistenza alla legge, ricordati che io solo posso farti tutto ció che voglio, potrei anche ucciderti, se l'FBI non ti volesse vivo.

Mentre il poliziotto pronunciava quelle parole, enormi gocce di sudore scendevano lungo la sua fronte arrossata. 

- Zitto, lurido! - urló lui, premendo il grilletto con l'arma puntata verso l'uomo.

Ma non successe nulla.

Merda. 

Quella stronzata non aveva proiettili.

Avrebbe dovuto immaginarlo.

Quella noncuranza evidentemente gli sarebbe costata la vita.


- Ha ha, il piccolo bastardo! Vedi cosa succede a fare il duro? - rispose il poliziotto, con un misto di orgoglio e umiliazione nella voce possente e sarcastica.

- Andiamocene. - continuó, afferrandolo per un braccio.

- MAI! NON MI AVRETE MAI! - urló lui, dimenando l'arto stretto nella grossa mano del nemico, ma senza successo.

- Che razza di criminale sei, se privo di forza fisica? Ma chi ti credi di essere, brutto spauracchio? Ha ha ha... -
La risata dello sbirro era fottutamente irritante, quel genere di suono che ti fa saltare il cervello in aria. 

Non aveva mai subito un umiliazione come quella.

Lui non tollerava questo.

Lui si sarebbe vendicato.

In quel furgone blindato, sdraiato sul metallo gelido, lui tramava la vendetta.

E ci sarebbe stata una vendetta.

Perché lui non chiude un occhio.

Il viaggio verso la centrale di polizia fu lunghissimo. Lui era quasi certo che l'autista andasse piano apposta, per aumentare la sua tensione.

Ovviamente a richiesta di quello sbirro bastardo.

A causa delle pareti spesse e di metallo che lo circondavano, non poteva sentire le conversazioni dei due davanti.

Era sicuro che lo stessero derinendo, che una volta arrivati a destinazione lo avrebbero umiliato pesantemente, insieme agli altri cazzo di sbirri e al commissario.

Ma non questo non gli creava preoccupazione.

Tanto sapeva che a chiunque osasse toccare il suo orgoglio era riservata una tragica vendetta.

Vendetta.

Gli piaceva cosí tanto quella parola.
Gli risuonava nella mente, come una canzone piacevole da ascoltare.

Sapeva perfettamente che era la sua voglia di vendicarsi lo aveva portato ad essere un criminale...

... ma era orgoglioso di ció che faceva.

La vendetta era diventata la sua religione, la sua ragione di vita.

Per lui, tutto dipendeva dalla vendetta.

La vendetta era alla base di qualsiasi scelta.

La vendetta era l'alternativa dalla quale valeva la pena schierarsi.

Nulla era piú giusto della vendetta.
   
 
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