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Autore: miriade    05/01/2017    2 recensioni
“Ricordi quella canzone che ascoltammo ininterrottamente durante il viaggio verso le nostre prime provinciali insieme?” il più piccolo annuì “Una parte parlava di un muro, un muro d'orgoglio impossibile da abbattere eretto per non essere feriti. Pensi che un giorno riuscirò ad abbattere il mio di muro?”
Blaine rimase stupito da quella richiesta e non solo perché sperava in questo avvenimento da più di un anno, ma perché era esattamente la stessa identica cosa che aveva pensato lui giusto un paio di ore prima. “Quella canzone dice anche che ci vorrà tempo per riavere il tuo amore indietro, ma quando succederà sarò lì ad aspettare.”
Piccola rivisitazione della conversazione tra Kurt e Blaine nella puntata 5x14. In questa os i due non sono mai tornati insieme e Kurt sta ancora con Adam. Spero sia di vostro gradimento!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Crawford, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I will be there

 

​A Martina,
perché ha creato quel gruppo bellissimo
in cui siamo tutte un po' pazzoidi
 e a tutte le ragazze che ne fanno parte.
 


Non può andare avanti così!
Adam, piantala. Ti stai comportando come un bambino.


Sin da bambino Blaine Anderson odiava sentire le persone litigare. Lo trovava poco carino e destabilizzante, soprattutto se i motivi erano ridicoli quanto un uomo vestito da Babbo Natale in pieno luglio. Per questa ragione aveva sempre evitato di arrabbiarsi troppo e in diciannove anni di vita le volte in cui gli era capitato si potevano benissimo contare sulle dita. Con Kurt, più di tutti, cercava di evitarli come la peste, perché litigare con lui non era né poco carino né destabilizzante, litigare con Kurt Hummel era devastante. Era successo, ovviamente, quando stavano ancora insieme a Lima e New York sembrava solo la lontana meta dei sogni che si vede all'orizzonte e ogni volta finiva sempre per chiudersi in camera a piangere, ingozzandosi dei biscotti al cioccolato che gli aveva preparato il suo ragazzo.
Poi però facevano pace e quelli, poteva dirlo con certezza, erano entrati di diritto nella classifica dei momenti più belli della sua vita.
Ora invece era diverso: lui e Kurt si erano lasciati da più di un anno e benché fossero riusciti, a fatica, a mantenere un buon rapporto di amicizia a Blaine non bastava.

 

Non sto facendo il bambino, sei tu che ti ostini a non capire che in questa situazione non c'è niente di normale.
E perché non dovrebbe esserlo? Spiegamelo.
Stai scherzando, vero?
Affatto.

 

Lo voleva indietro.
Voleva poterlo baciare di nuovo ogni volta che ne aveva l'occasione.
Voleva poterlo stringere a sè mentre dormiva o distrarlo mentre era intento a provare una nuova ricetta vista in quel famoso programma di cucina.
Voleva potergli dichiarare il suo amore in mille modi diversi come faceva quando stavano insieme.
Gli mancava, talmente tanto che molto spesso si ritrovava a piangere senza motivo sotto la doccia. O meglio, un motivo ce l'aveva, solo che non poteva esternarlo.
“Stai bene?” gli chiedeva sempre Kurt ogni volta che usciva dal bagno “Si, perché?” rispondeva lui “Piangevi.” a quel punto Blaine si limitava a scrollare le spalle e a cambiare discorso.

Hai cantato con lui!
Continuo a non capire dove sia il problema. Carmen ci ha assegnato un compito e noi l'abbiamo svolto. Molto semplice.
Si ma potevi scegliere con chi prepararlo quel duetto!
Appunto.
 

Si trovava in casa quando Kurt e Adam erano entrati, per la precisione era in bagno e appena li aveva sentiti arrivare era stato preso dal panico. Uscire allo scoperto o restare nascosto? Optò per la seconda, soprattutto perché se fosse uscito avrebbe preso a pugni in faccia quel Crawford.
Come già precisato Blaine Anderson odiava i litigi e in quel momento ancora di più, dato che l'argomento di discussione tra i due ragazzi era proprio lui.

E hai deciso di cantare con lui.
Ripeto: qual è il problema?
E' il tuo ex!
E con questo?

Quando Carmen aveva assegnato quel compito non ne era stato molto felice. Da quando aveva iniziato il college nessuno del suo corso gli andava particolarmente a genio e doveva ammettere che alla NYADA non si trovava granché bene. Gli sembravano tutti un po' snob, atteggiamento che lui non aveva mai tollerato. Almeno c'erano Kurt e Rachel, quando una non era occupata a vantarsi dei suoi successi e l'altro a stare dietro a quella specie di ragazzo inglese che si era trovato. Sicuramente non era così che si era immaginato il college.
Poi Kurt gli si era avvicinato e gli aveva proposto di svolgere il compito assieme, che appunto consisteva nella preparazione di un duetto, e lui aveva accettato senza pensarci due volte.

Kurt! Hai duettato con il tuo ex e sei stato tu a chiederglielo.
Questa tua gelosia è assolutamente fuori luogo, era solo una canzone!
 

Solo una canzone... Solo una canzone... Solo una canzone...
 

A me non sembrava solo quello dagli sguardi che vi stavate lanciando mentre cantavate!
Oh santo cielo Adam! Piantala, stai dicendo cose senza senso.
Davvero? Allora dammi un buon motivo per non pensare che tra voi due ci sia ancora qualcosa!
 

A quel punto Blaine si mise attentamente in ascolto: non poteva vedere Kurt, ma conoscendolo doveva aver messo su quell'adorabile espressione che comprendeva gli occhi da cucciolo e il labbro mordicchiato e che lui amava.
Aveva paura della risposta, anche se in un certo senso si aspettava pure quella. Qualcosa del tipo Te lo dimostro sempre, che gli avrebbe fatto male, certo, ma almeno non sarebbe stata totalmente inattesa.
 

Sto con te, no? Mi sembra un'ottima dimostrazione.
 

Appunto.
 

Bene. Quindi per lui non provi assolutamente nulla?
N-no.
 

Tentennamento, Kurt. Mossa sbagliata.
 

Allora spiegami perché vive con te.
 

Blaine abbozzò un sorriso. In effetti era una domanda più che lecita da fare e doveva ammettere che molto spesso se lo chiedeva anche lui. Era stata un'idea di Kurt anche quella.
“I dormitori della NYADA sono orrendi e non ha senso che tu spenda un capitale per trovarti un appartamento, puoi stare qui se vuoi.”
E anche in questo caso aveva accettato senza pensarci.
C'erano giorni, quando Rachel finiva le prove tardi e loro restavano da soli in casa, in cui sembrava essere tornati ai vecchi tempi. Cenavano insieme sul divano guardando i loro film preferiti e ogni volta, senza che fosse qualcosa di programmato o richiesto, Kurt gli si avvicinava, poggiava la testa sulla sua spalla e si accoccolava così, mentre Blaine d'istinto lo stringeva ancora di più a sè.
Adorava quei momenti.
Tutto era così naturale da permettergli di sperare che l'altro cambiasse idea, che da un momento all'altro lo guardasse e gli dicesse che lo amava ancora e che voleva ricominciare. Perché infondo Blaine sapeva che era così, che dietro quella dolcezza nei suoi atteggiamenti durante le loro serate si nascondeva il vero desiderio di Kurt e che Adam era solo un tentativo di dimostrare qualcosa a se stesso. Doveva solo continuare a sperare.
E aspettare... aspettare... aspettare...

N-non aveva dove stare.
Ci credi davvero a quello che hai detto?
Io- Adam per favore vai via.
 

Qualcosa nel tono di Kurt era cambiato, come se fosse di fretta o avesse appena preso consapevolezza di qualcosa. Blaine se ne era accorto e sicuramente anche Adam.


E ora perché vuoi che me ne vada?!
P-per favore, ti prometto che domani ne riparliamo, ora ti prego va via.
No! Non abbiamo ancora-
ADAM VATTENE.
 

Lo aveva urlato talmente forte che, primo, Blaine dovette tapparsi le orecchie e, secondo, probabilmente si era sentito in tutto il palazzo.
 

Sai Kurt, sei impossibile a volte. Fa' come ti pare.
 

Dopodiché sentì la porta chiudersi in un modo non proprio gentile, segno che se ne era andato. Ora il problema era: uscire dal bagno, oppure calarsi dalla finestra e rientrare in casa dall'ingresso facendo finta di niente? Avrebbe rischiato di essere preso per pazzo dalla gente per strada, ma almeno non avrebbe fatto la figura di un bambino scoperto a rubare i biscotti dalla ciotola in piena notte.
Non fece in tempo a formulare altri pensieri che Kurt entrò in bagno -rischiando anche di colpirlo con la porta- e lo guardò con un'espressione divertita. Aveva qualcosa in mano, una giacca, la su-oh!
“Sai Blaine se non vuoi essere scoperto dovresti evitare di lasciare i tuoi resti in giro per casa.”
Il suo viso aveva assunto un colore pari al vestito indossato da Santana al ballo di fine anno. Abbassò lo sguardo per non farlo notare “Ehm... no io... si insomma non volevo essere d'impiccio.”
“Pensavo fosse Adam a farsi paranoie inutili, non tu.” scherzò Kurt avvicinandosi e riuscendo a strappare un piccolo sorriso dalla bocca di Blaine.
“Non è lecito farsi paranoie quando si è l'argomento di un litigio?” chiese leggermente titubante, continuando a guardare fisso il pavimento “O forse con la parola ex vi riferivate a qualcun altro?”
“Per prima cosa” gli alzò delicatamente il mento con le dita, posando la fronte alla sua e facendo in modo che i loro sguardi si incrociassero “Credo di essere più interessante di una serie di mattonelle posizionata in modo strategico per terra, quindi guarda me e non fare il piccolo bambino indifeso.” Blaine annuì impotente, incantato da quei meravigliosi occhi azzurro oceano che aveva avuto in dono quel ragazzo fantastico “Secondo, le tue paranoie sono completamente inutili visto che non ho intenzione di giustificarmi con Adam per aver duettato con te. Se non gli sta bene pazienza.”
Eccolo, uno di quei momenti di naturalezza in cui dal muro eretto da Kurt nell'ultimo anno si riusciva a scorgere un briciolo di cedimento. Non si comportava così con chiunque, nemmeno con il suo attuale ragazzo e infondo ne erano entrambi consapevoli. Forse un giorno, quando quegli occhi così luminosi e quel sorriso in grado di migliorare anche solo un pochino la giornata di qualsiasi essere umano gli avrebbero dato certezze e non più solo speranze, sarebbe riuscito ad abbattere il muro.
“Non voglio causarvi problemi, lo sai vero?” soffiò Blaine, stupendosi di essere ancora in grado di pronunciare una frase intera senza balbettare.
In cambio Kurt gli sorrise “Credimi, non ho mai avuto dubbi su questo.” dopodiché prese ad accarezzargli una guancia, così, senza un motivo preciso solo perché voleva tranquillizzarlo e... Dio con Blaine gli riusciva tutto in modo talmente spontaneo da mettergli paura “Non preoccuparti di Adam e di quello che pensa, quel duetto è stata un'idea mia e tu hai accettato, non mi sembra una tragedia.”
“Potresti spiegarmi di nuovo perché il tuo ragazzo si trovava in aula con noi quel giorno? Perché credo di doverlo ancora realizzare.” ed entrambi risero a quel tentativo di smorzare la tensione che si era creata nonostante sapessero benissimo che avrebbero dovuto riprendere quel discorso più avanti, probabilmente anche quella sera stessa, perché tra loro succedeva così e andava bene. Non si staccarono, comunque, restarono fronte a fronte ancora un po' anche se quella posizione iniziava a diventare scomoda.
“Carmen gli ha offerto un posto come aiutante a scuola nel frattempo che lui continua a fare provini per entrare in non so quale compagnia teatrale.”
“Spero non canti una canzone sui culi anche durante le audizioni:”
Kurt gli diede un colpetto sulla spalla, fingendosi offeso “Sei un cretino!”
“Che c'è? Sarà pure riuscito a conquistarti in questo modo ma non penso che gli esaminatori della compagnia apprezzerebbero.”
“Sottovaluti il potenziale di quella canzone, Anderson” commentò il più grande, nonostante volesse dirgli che quella canzone non l'aveva affatto conquistato. Gli era sembrata divertente e carina, ma in realtà doveva ammettere che durante tutta la performance era riuscito solo a pensare al suo primo incontro con Blaine. Sapeva che non poteva paragonarli perché se uno era un semplice incontro con un compagno di scuola l'altro era... Tutto quello che poteva desiderare dalla vita. E così come Adam non era Blaine, Baby got back non era Teenage Dream.
“I like big butts and I can not lie? Sul serio Kurt? Quale potenziale ha una canzone del genere?”
“Quella di essere una canzone per gente repressa sessualmente?”
“In effetti.”
“Almeno non mi ha cantato Whistle, quello sì che sarebbe stato imbarazzan-non provare a metterti a fischiettare, Blaine, o ti lascio senza cena!” aveva notato l'espressione molto poco promettente dell'altro e aveva preferito prendere le adeguate precauzioni.
“Mi togli tutto il divertimento così!” scherzò il più piccolo allontanandosi a malincuore da quelle mani calde che possedevano uno strano potere rilassante “Vorrà dire che la cena me la preparerò da solo” iniziò a fischiettare il motivetto della canzone evitando accuratamente lo sguardo dell'altro e se ne andò in cucina.
 

Alla fine cucinarono insieme quella sera -dopo una serie di minacce da parte di Kurt per cessare i fischiettii fastidiosi dell'ex Usignolo- e restarono soli perché Rachel all'ultimo li aveva avvisati che sarebbe tornata molto tardi. Kurt pensò che forse non era il caso di dire a Blaine che in realtà era stato lui a chiederle di restare fuori ancora per un po', probabilmente non glielo avrebbe mai detto.
Voleva rimanere solo con lui il più tempo possibile, forse poteva essere una scelta egoistica da parte sua e anche molto incoerente perché stava con Adam da quasi un anno ormai, poteva considerarsi una relazione seria eppure a volte se ne dimenticava o meglio, quando Blaine si trovava nei paraggi se ne dimenticava, motivo per cui a scuola cercava di stargli lontano. A casa però proprio non ci riusciva.
“Guardiamo un film?” gli chiese all'improvviso cercando di non farsi lui delle paranoie mentali inutili.
Blaine depose immediatamente il piatto che stava lavando e annuì avvicinandosi allo scaffale pieno di dvd che avevano accanto al televisore “Rent? L'ultima volta ci siamo addormentati prima di riuscire a vederne la fine.” propose pensieroso.
“Ci sto! Ma... E' tutto a posto?” domandò notando che l'altro sembrava più in un mondo tutto suo che lì con lui.
“Io... Si, certo è solo che...”
“Cosa?”
Per tutta risposta Blaine andò a sedersi sul divano e lo invitò a mettersi accanto a lui “Prima ho cercato di rimandare il discorso e lo sai anche tu, ma siccome siamo soli ora credo sia il momento giusto per parlarne e... prendere una decisione insieme.”
“N-non capisco...” in realtà capiva benissimo dove il suo ex ragazzo volesse andare a parare e sapeva che prima o poi questo momento sarebbe arrivato e a dove avrebbe portato. Solo sperava di poterlo rimandare ancora un po'.
“Kurt, vivo qui con te, che sei il mio ex ragazzo, da mesi. Si qui c'è anche Rachel e occasionalmente Santana ma ci sei anche tu, tu che mi hai proposto questa cosa e... non è normale che accada, giusto?”
“Blaine...” no, non era normale ma da pazzi eppure a lui andava bene. Perché lo voleva lì.
“Il punto è che a scuola mi eviti e in casa invece sei tutt'altra persona e io ormai non ci sto capendo più niente. Non capisco cosa tu voglia da me ed è frustrante a volte perché... Be' tu sai benissimo cosa voglio io.” Kurt annuì, sarebbe stato da stupidi non averlo capito “E se devo essere sincero non è così mi immaginavo noi due a New York.”
Oh quello non andava bene, per niente, far leva sui sensi di colpa non era mai una mossa giusta. Mai.
“E come...?”
Sul serio Hummel? Certo che potevi sceglierla una domanda più intelligente.
“Pensavo a noi due ancora insieme, qui in questa bellissima città a realizzare i nostri sogni più grandi e prepararci per una vita insieme. Immaginavo di portarti la colazione a letto ogni giorno e dimostrarti il mio amore in un modo sempre diverso. Ogni tanto ti avrei portato fuori a cena in quel ristorante qui vicino che ti piace tanto o ti avrei costretto ad andare a correre a Central Park e so che avresti accettato nonostante tu odi sudare. Saremmo andati insieme a vedere lo spettacolo di Rachel e molti altri, mano nella mano senza paura del giudizio degli altri. E poi... Si insomma... Io...”
“C-cosa?” stava facendo uno sforzo disumano per non scoppiare a piangere. Anche lui voleva tutto quello, talmente tanto che era arrivato al punto si sognarselo la notte. Pensava a Blaine continuamente anche quando stava con Adam e in questo modo si sentiva veramente una persona orribile, perché stava facendo del male a due persone che infondo non se lo meritavano affatto.
“No niente, non importa.”
“Oh si che importa, stai evitando il mio sguardo quindi non è una cosa da niente.”
“Kurt per favore...”
“Ora devi dirmelo. Voglio saperlo.”
Blaine sbuffò “Va bene. Ti avrei chiesto di sposarmi. Contento?”
“Cos-cosa?”
“Si avevo anche chiesto il permesso a tuo padre e comprato l'anello, ma non mi sembrava giusto chiedertelo se non stavano nemmeno insieme e... Be' quel picnic... Tu hai rifiutato e io...”
Stava tremando. Kurt Hummel stava tremando. Quella notizia l'aveva completamente spiazzato, perché suo padre non gli aveva mai detto niente? Loro si dicevano tutto.
Avrebbe accettato quella proposta se le cose fossero andate diversamente?
La parte razionale di se gli stava dicendo che no Kurt siete troppo giovani entrambi sarebbe stato da pazzi anche solo pensarci.
Ma la parte giovane, ingenua e innamorata, quella che sempre avrebbe considerato Blaine l'unico amore della sua vita, gli diceva che alla fine tra loro due non c'era mai stato niente di razionale perché avevano sempre agito d'istinto, a volte sbagliando e altre prendendo decisioni di cui non si erano mai pentiti e che si, sicuramente avrebbe accettato quella proposta senza pensarci due volte.
“Ricordi quella canzone che ascoltammo ininterrottamente durante il viaggio verso le nostre prime provinciali insieme?” il più piccolo annuì “Una parte parlava di un muro, un muro d'orgoglio impossibile da abbattere eretto per non essere feriti. Pensi che un giorno riuscirò ad abbattere il mio di muro?”
Blaine rimase stupito da quella richiesta e non solo perché sperava in questo avvenimento da più di un anno, ma perché era esattamente la stessa identica cosa che aveva pensato lui giusto un paio di ore prima. “Quella canzone dice anche che ci vorrà tempo per riavere il tuo amore indietro, ma quando succederà sarò lì ad aspettare.”
“Non posso chiederti questo...” soffiò Kurt, incapace di utilizzare un altro tono di voce più decente.
A quel punto Blaine decise che forse valeva la pena cogliere l'attimo e si avvicinò a quel ragazzo dall'aspetto angelico baciandogli la fronte, poi il naso -oh, quel nasino delicato che era sempre freddo- la guancia e infine all'angolo della bocca, non voleva rischiare oltre, e a quel punto gli sussurrò a sua volta “Non me lo stai chiedendo, sono io che l'ho deciso. Ti aspetterò sempre, Kurt. Perché se fino a poco fa non ero completamente certo che ci fosse speranza di ricominciare ora lo so e ti prometto che non ti metterò né pressione né fretta, quando sarai pronto io sarò lì più felice che mai per aver riavuto indietro il tuo amore.”
Kurt, che nel frattempo aveva chiuso gli occhi per godersi a pieno quella sensazione magnifica che gli mancava da tempo, quella che gli procuravano le labbra di Blaine su di lui, sorrise teneramente “Quello non l'hai mai perso.” e andando un po' alla cieca e un po' seguendo il suo istinto si posizionò esattamente come aveva fatto prima nel bagno: fronte contro fronte e un sorriso stampato sulle labbra di entrambi “E non lo perderai mai.”
Rimasero così per qualche minuto, in silenzio ascoltando solo il battito dei loro cuori impazziti e il loro respiro irregolare. Fu Blaine a rompere quell'incanto, ma solo per pochi secondi “Mi concedi un ultimo bacio, Kurt? Poi non ti chiederò più niente fino a che non lo vorrai tu.” e l'altro prontamente rispose “Anche due se vuoi.”
E quel baciò fu... Tutto. Le loro labbra finalmente si incontrarono dopo tanto tempo riempiendo le loro menti e i loro cuori di una sensazione di giusto che non avevano più provato con nessuno.
Si dimenticarono del resto del mondo per un po', erano solo loro due, Kurt e Blaine, una coppia destinata a stare insieme a discapito di tutte le avversità che avevano incontrato nel loro cammino, nel loro piccolo appartamento nell'enorme città di New York. I rumori provenienti dalla strada improvvisamente erano spariti insieme a tutto il resto.
Non fu solo un bacio, né due né tre. Furono infiniti baci che si scambiarono quella sera senza che riuscissero a smettere un secondo. Era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta e nonostante sapessero che molto probabilmente il giorno dopo Blaine sarebbe dovuto andare via, rispettando quella promessa fatta poco prima, loro continuarono a baciarsi senza preoccuparsi di nient'altro che il tempo che passavano separati per riprendere aria.
Quando si svegliarono la mattina dopo, abbracciati e sorridenti, sapevano già che quel muro mostrava già i primi segni di cedimento.
Solo serviva tempo.
Perché il loro amore era troppo forte per essere gettato via.

*Note dell'autrice*
​Ehm.. Salve. *saluta con la manina* questa ff nasce da alcune idee che mi ero fatta mentre guardavo la serie e be' lunedì ho deciso di mettermi e scriverle. Spero non sia venuto fuori un disastro e che a voi sia piaciuta.
​Come avrete notato non ho menzionato Sam, ma sarebbe stato un casino per tutta la storia della convivenza quindi immaginate che Mercedes sia arrivata un po' prima rispetto alla serie e che loro vivano già insieme.
​La canzone a cui fa riferimento Kurt è Still loving you degli Scorpions che tra l'altro è stupenda e la trovo decisamente adatta ai Klaine.
​Un'ultima cosa: Giulia, grazie per avermi aiutato nella correzione di questa os, davvero, grazie <3 
​Detto questo mi ritiro.
​Alla prossima :)
​Miriade

 

   
 
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