Film > Kung Fu Panda
Segui la storia  |      
Autore: ValeFury_EH    05/01/2017    2 recensioni
“Nonno sono stata brava?” aveva chiesto la piccola tigre interrompendo la chiacchierata tra nonno e nipoti che si stava svolgendo un attimo prima. “Sei stata brava? Sei stata bravissima piccola mia! Sei degna del nome che porti! Sei tale e quale a tua nonna!” a quelle sue stesse parole il cuore di Po si rattristì un po', abbassò la testa e osservò l’anello che circondava il suo anulare.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Po, Tigre, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La zappa di metallo strideva ogni volta che entrava in contatto con la terra: Su. Giù. Raschia. Su. giù. Raschia. Su. Giù. Raschia. Erano questi i movimenti che Po si ritrovava a fare ormai da parecchi anni. Questi si erano sostituiti ai movimenti fluidi ma decisi del kung fu che il suo maestro, Shifu, aveva tanto faticato a insegnarli. Ma non li aveva dimenticati. No. Non avrebbe mai potuto dimenticare ciò che lo aveva fatto diventare Po il guerriero dragone. Su. Giù. Raschia. Di nuovo. Su. Giù. Raschia. Ormai era diventato un vecchio e lardoso panda, il suo maestro era scomparso da molto tempo, così come i suoi due papà e i suoi più cari amici. Su. Giù. Raschia. Su. Giù. Raschia. Pausa merenda. In realtà era passata poco più di un’ora dalla sua terza colazione, ma Po era pur sempre Po e con l’avanzare dell’età erano cambiate tante cose, è vero, ma non il suo appetito. Stava per addentare il suo terzo raviolo, quando con la coda dell’occhio captò una piccola macchia marrone e nera che velocemente puntava al suo ambito pasto. Aspettò il momento giusto e improvvisamente spostò il raviolo che si trovava sulla traiettoria del suo assalitore, mandando la faccia di quest’ ultimo nel fango. “Mi complimento con te Cheng sei migliorato molto, ma non abbastanza…” disse il vecchio panda mentre assaporava il raviolo che aveva appena protetto dalle grinfie del suo assalitore. Ma non fece in tempo ad acciuffare il raviolo seguente che le sue piccole orecchie da panda captarono dei passi, veloci, alle sue spalle. Po sorridendo chinò lentamente la testa e con la mano libera alzò il suo cappello così che anche il secondo assalitore, passato tra la testa del guerriero dragone e il suo copricapo, andò a finire, anche lui come il suo compagno, con la faccia immersa nel fango. “Ahahahaha… sarai anche veloce Jean ma fai ancora troppo rumore ahahahaha…” Quando Po finì di asciugarsi le lacrime, causate dalle grasse risate che si era appena fatto, riportò la sua attenzione sui suoi carissimi ravioli che per sua sfortuna erano spariti, sostituiti dalla figura di una piccola tigre albina la quale stava ancora finendo di gustarsi i ravioli del panda. Il guerriero bianco e nero, che si ritrovò stupito dal fatto di non aver minimamente notato la piccola fino al quel momento, ricominciò a ridere. “E ora che hai da ridere vecchio?!” aveva chiesto in modo sfrontato Cheng che si stava pulendo via la terra dai vestiti. “Quello che mi fa ridere Cheng è il fatto che tua sorella è stata molto più furba di te e Jean messi insieme. Ahahahaha vieni qua piccola tigre” disse il vecchio mentre prendeva in braccio la più piccola dei suoi nipoti. “Che cosa mi sono perso?” si intromise Jean, il secondo tra i tre fratelli, uguale a suo nonno ma a differenza sua la pelliccia che lo ricopriva era di colore rossiccio affiancato dalle consuete pancia e testa bianche. “…è successo che nostro nonno sta dando di matto, di nuovo…” era stato Cheng a parlare il più grande dei tre fratelli, un tigrotto dal pelo grigio scuro e dalle strisce nere, arrogante e sfacciato, con un cerotto, finto, sul naso che gli dava un’aria da duro (carattere che usava per nascondere il suo cuore gentile e puro) . “Ehi! bada a come parli ragazzino” disse Po mentre faceva scendere il suo pugno deciso sulla testa del suo primo nipote. “Ahi!” esclamò Cheng “Ahaha ti sta bene” infierì jean che si becco anche lui un pugno da parte del nonno “Perché l’hai fatto vecchio?!” aveva urlato il piccolo panda “Perché non serviva che tu infierissi ulteriormente, Jean!” “Uffa…” sbuffò il rossiccio panda mentre si massaggiava la parte della testa che era stata colpita. “Nonno sono stata brava?” aveva chiesto la piccola tigre interrompendo la chiacchierata tra nonno e nipoti che si stava svolgendo un attimo prima. “Mi stai chiedendo se sei stata brava? Sei stata bravissima piccola mia! Sei degna del nome che porti! Sei tale e quale a tua nonna!” a quelle sue stesse parole il cuore di Po si rattristì un po', abbassò la testa e osservò l’anello che circondava il suo anulare. Sorrise: si ricordò di quando lui, scimmia, gru, e mantide misero a soqquadro tutto il villaggio perché l’anello, che gru avrebbe dovuto custodire, non si trovava più e si ricordò soprattutto le botte che prese quando, la sua amata, Tigre, venne a sapere cosa era accaduto. sorrise ancora, si sfilò l’anello, se lo rigirò tra le dita e lesse l’incisione al suo interno: A Po il mio stile morbido. “Nonno come era la nonna?” disse la piccola tigre distogliendo il nonno dai suoi pensieri. Po sorrise “Beh, vedi tigre, tua nonna era il pacchetto completo…”
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Kung Fu Panda / Vai alla pagina dell'autore: ValeFury_EH