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Autore: Alhena Devon    06/01/2017    0 recensioni
E quando momenti di assoluta follia ti assalgono come la chiami? Come indichi quel bruciore nel petto che ti fa brillare gli occhi? Pazzia o libertà?
Genere: Azione, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_Vitae_

 

ATTENZIONE: Se hai già letto questo capitolo non lo rileggere MAI una seconda volta. Se lo stai leggendo per la prima volta goditi il momento. La sua magia è meravigliosa ma si esaurisce e scompare alla seconda lettura. Hai una sola occhasione per godertela, proprio come la vita.

 

Quando attimi di follia improvvisi ti assalgono il più grande dilemma è se assecondarli.

Forse quello che scriverò non avrà il minimo senso, ma vi posso assicurare che un senso per me ce lo ha avuto.

Ha senso perché l'ho vissuto e provato sulla mia pelle. Ha senso solamente perché io sono io, un essere umano tutt'altro che normale.

Quando ti lasci travolgere dagli istinti-sempre se così si possono considerare- è tutto più bello.

L'aria è più fresca, i polmoni più liberi e la mente più vuota.

Ha lo stesso effetto dell'alcool, anche se non ho mai provato l'ebbrezza del bere.

Molte cose possono essere considerate pazze; infondo la vita è un continuo dilemma puramente soggettivo visto da sette miliardi di punti di vista.

Può essere definito pazzo quello che feci l'altra sera. Oppure il semplice fatto di passare la notte in bianco a scrivere può essere considerato folle.

Punti di vista.

Semplici punti di vista.

Anche se così semplice non è.

I miei compagni mi avranno presa per pazza ieri sera. Emma –mia compagna per una notte- mi ha assecondata, prendendone parte.

Secondo me? Non era pazzia.

Ero annoiata l'attimo prima e euforica il secondo dopo.

Solo questo.

Annoiata dai discorsi dei miei coetanei, annoiata da tutto.

Stanca delle preoccupazioni, delle aspettative, delle pressioni.

E poi...

Niente.

Pura libertà.

Pura euforia.

Pura adrenalina.

Mi ero semplicemente annoiata e Emma mi aveva seguito.

Solo questo.

Eppure l'attimo dopo quando ci seguirono un lampo passò nei nostri occhi.

Pazzia? Non lo so.

Incominciammo a camminare, sempre più veloce man mano che mettevamo distanza da loro. Non dicemmo niente a nessuno. Nessun avvertimento, nessun segno. Ci guardammo negli occhi e così come l'attimo prima eravamo ferme ad ascoltarli l'attimo dopo stavamo camminando...sempre più veloce, fino a volare.

Era bello, stavamo scappando, anche se non ce n'era motivo.

Girammo l'angolo.

Iniziammo a correre.

Senza meta, senza motivo.

Solo correre, correre e ridere.

Libere, veloci, senza pensieri.

Non c'erano motivazioni. Perché in questa vita ci deve sempre essere un movente?

Volevo stare bene.

Solo questo.

Èun reato?

Ci nascondemmo, stavamo giocando.

Ci trovarono, scappammo di nuovo.

Ci fecimo prendere.

Chiedevano spiegazioni, ci controllarono gli occhi e l'alito.

Non avevamo assunto nessuna sostanza e ubriache non eravamo.

O forse si.

Non lo so.

Ero ubriaca di quella sensazione in realtà però, quello sì.

Adrenalina.

Pazzia.

Libertà.

Non stavo facendo niente di male. Sempre se sentirmi bene è qualcosa di malvagio.

Incominciarono a parlare.

Di nuovo.

Emma mi venne vicino.

<>

Anche lei voleva sentire di nuovo quell'ebbrezza.

Sorrisi.

Iniziai a correre.

Di nuovo.

Stavo bene.

Libera.

Con la mente vuota.

Stavo bene.

Solo questo.

Ci nascondemmo nuovamente. Eravamo dietro un cancello, sedute con il fiatone sotto un manto di stelle.

Stavamo bene.

Stavo bene.

Guardammo le stelle in silenzio.

Erano molto belle.

Belle davvero.

Sembravano tanti gioielli incastonati nell'universo.

In quel momento capii quanto bello fosse tutto questo.

Risi.

Non lo so perché. Risi perché ero viva, perché respiravo ancora, perché in quel pezzo di mondo mi sentii davvero bene, mi sentii completa per una volta.

E non perché era quel posto in particolare o per la persona che affianco a me respirava affannosamente.

Mi sentii bene perché ero io. Io sola con me stessa.

Tutto è infinito, pure gli attimi più folli.

Tutto è bello, pure la vita più infame.

Pure noi siamo infiniti, infiniti nei nostri piccoli momenti con noi stessi.

In quel momento tutta la rabbia repressa verso la mia famiglia, verso quelle persone che mi odiavano, verso il mondo... scomparve. Come in una bellissima fiaba.

Ridevo perché stavo bene.

Stavo bene sì.

Per davvero.

Solo questo.

Solamente questo.

 

Piccolo sfogo notturno (sono l'1:43 :3). Sinceramente non spero vi piaccia, spero solo che capiate quello che ho cercato di trasmettervi. Tutto questo è realmente successo ed è stata una sensazione così bella che volevo che la provaste pure voi. Spero di esserci riuscita.

Buonanotte

Alhena

   
 
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