Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
Ricorda la storia  |       
Autore: jarmione    06/01/2017    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Evelyn e i suoi fratelli non fossero mai "evasi"?
Se lei fosse rimasta al penitenziario?
E che accadrebbe se Joe e i tre fratelli scoprissero che Evelyn sta per andare in tribunale dove decideranno se assolverla o condannarla?
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti e buon 2017! Voglio iniziare l'anno nuovo pubblicando una nuova long sui miei fratelli preferiti.
Non penso che sarà una storia lunghissima ma vedrò cosa riesco a fare.
Premetto che questa storia è una specie di "What if de "La famiglia del penitenziario" ed ho immaginato la storia se Evelyn fosse rimasta nella prigione e i fratelli non fossero evasi.
Buona lettura! In caso leggetevi la long precedente.



Il sole caldo picchiava sulle teste dei detenuti come un tamburo.
Qualcuno cominciava a vedere doppio e ad avere miraggi riguardanti l'acqua.
Erano solo le dieci del mattino e tutti spaccavano pietre, i gesti venivano automatici dato che, ormai, i detenuti sarebbero stati costretti a fare quel lavoro per parecchi ergastoli.
Persino i Dalton avevano preso l'abitudine di spaccare pietre senza discutere, tanto scelta non ne avevano.
Non stavano neanche cercando di evadere anzi, sembravano interessati a tutt'altro.
"Joe guarda!" Esclamò Averell, mostrando una pietra a forma di gatto alta circa un metro "hai visto che bella? La voglio regalare alla signorina Betty!"
Jack e William osservarono la scultura ammirati, mentre Joe sbuffó e borbottò cose irripetibili contro al fratello.
"Ne voglio fare uno anche per Evelyn!" Continuò il più alto, fiero di se "ma non la vedo" la cerco per tutto il cortile ma non la vide.
Joe sbuffó ancora.
Era proprio quello il problema, Evelyn non c'era.
Di solito spaccavano le pietre assieme, anche se lei lo faceva in scala ridotta essendo una donna con meno forza di un uomo, mentre in quel momento non era lì.
Era una settimana che la vedevano solo a mensa e li stava zitta e con la testa bassa.
Passava troppo tempo con Peabody e la signorina Betty.
Ogni loro tentativo di farla parlare risultava vano, persino Averelle aveva fallito e lui era il fratello preferito.
"In effetti l'ho notato anche io" constatò William 
"La stiamo...vedendo poco" Jack cercò di non lasciar trasparire la sua preoccupazione.
"Appunto" il cervello di Joe iniziò a pensare "seguitemi" i fratelli seguirono Joe, tranne Averell, che stava ancora cercando Evelyn nel cortile e venne trascinato di peso da Joe.
Si avvicinarono alla finestra del direttore e formarono una scala umana a partire da Averell, che stava sotto, fino a Joe, che stava sopra.
Traballavano, Averell continuava a muoversi.
"Vuoi stare fermo idiota!?"
"Scusami Joe!"
Joe si saldò bene al davanzale della finestra di Peabody e osservó all'interno.
Intravide Peabody che parlava con la signorina Betty, le mani al volto e lo sguardo pensieroso.
Gli altri tre fratelli stavano facendo rumore e Joe faticava a sentire.
Le uniche parole che udì furono "Evelyn" e "Processo"
Infine la scala cadde e Joe si ritrovò faccia a terra e l'unico suono era Averell che rincorreva Rantanplan, a sua volta all'inseguimento di una piccola farfalla.
Joe ebbe la voglia di ucciderlo, ma si limitò a farlo inciampare rovinosamente a terra.
Usò tutte le sue forze per non saltargli addosso.
"Allora Joe?" Domandò William "che hai sentito?"
"Un bel niente grazie a questo cretino!" Indicó Averell
"Ma Joe c'era una farfalla!" La indicó e indicó anche Rantanplan al suo fianco "l'ha trovata lui!"
Ci furono attimi di silenzio, infine si udirono dei pugni ben assestati e un cane che volava fino alla cuccia.
-Giocano a palla avvelenata, ma hanno confuso me per la palla-
"Detesto le farfalle" concluse Joe, maledicendo la stupidità del fratello.
Cerco di ragionare su come scoprire cosa tramava Peabody con Evelyn ma venne interrotto proprio dal direttore e dalla signorina Betty, che uscivano in cortile.
Peabody era pensieroso mentre la donna cercava di spiegargli qualcosa in modo molto allegro e sorridente.
"E se avadessero?" Chiese Peabody, al che i quattro fratelli intuirono che parlavano di loro.
"Sarebbero comunque sorvegliati non le pare?"
"Si ma sono i Dalton!"
"Ci pensi direttore" sorrise ancora di più la signorina Betty "pace e silenzio"
Peabody assunse in aria sognante
"Silenzitudine..."
"Ecco fatto, lei ci pensi e poi ne riparliamo e adesso penserò ad Evelyn Dalton" lo superò e andò nelle sue stanze quasi saltellando.
"Venite" Joe seguì la signorina Betty e una raggiunta la finestra della sua stanza, sempre tramite scala umana.
"Deve sempre stare lui sopra" si lamentò Averell
"Non dirlo a me" lo assecondó William, che avrebbe fatto volentieri cambio.
La finestra era leggermente aperta e questo permise a Joe di ascoltare più chiaramente.
La signorina Betty stava frugando nel suo armadio, dentro ad un vecchio scatolone.
Joe vide che prese un abito giallo, con le spalle a sbuffo e la gonna tutta in pizzo.
"Ecco qua cara!" Cinguettó "prova questo è se ti va lo indosserai, a me non sta più, lo usavo da ragazzina"
"Sta scherzando spero?" Evelyn aveva una faccia disgustata e questo fatto scatenò l'approvazione di Joe.
Un vero Dalton non indossava puzzi e merletti.
"Mamma Dalton ci ha riferito che sarebbe stato difficile trovare un abito adatto"
Evelyn si sentiva in imbarazzo "E se rimanessi con la divisa carceraria?" Chiese "oppure potrei usare gli abiti dismessi di Billy Spilungo" si riferiva ad un nuovo ergastolano, arrivato circa una settimana prima.
La signorina Betty sospiró ma non smise di sorridere.
Tornó a frugare dentro allo scatolone, lanciando vestiti ovunque e, per sbaglio, facendo finire fuori dalla finestra un paio di sottovesti, che caddero in mano a William.
Divenne talmente rosso che poteva essere scambiato per un peperone.
"Ecco qua!" La signorina Betty tirò fuori un vestito da cowboy.
Camicia bianca e liscia, pantaloni abbastanza attillati marroni con bretelle incorporate e stivali, anch'essi marroni.
Evelyn sgranó gli occhi, sembrava sognante.
"Bellissimo..."
"Lo immaginavo" la signorina Betty piegò i vestiti e glieli diede "però i capelli sistemali bene, devi avere un aspetto decente davanti al giudice"
Evelyn sorrise "si signorina Betty"
"Partirai domani, verrà una persona di fiducia a prenderti e scortarti in tribunale"
Joe sgranó gli occhi ed ordinò di scendere.
William aveva ancora la sottoveste in mano e stava fantasticando con la mente.
Joe lo prese e lo trascinò, la sottoveste cadde a terra e tutti gli altri detenuti, che si erano accorti, corsero a vedere la sottoveste.
I quattro fratelli si allontanarono.
Joe ragionò.
Processo, tribunale, giudice.
Fece un paio di conti e si accorse che Evelyn era lì abbastanza da essere arrivata a dover seguire il processo che l'avrebbe condannata o assolta.
"Allora Joe?"
"Abbiamo un problema"
"Che problema?"
"Evelyn dovrà affrontare il processo" disse "o la condannano o l'assolvono"
"Beh che c'è di male?" Chiese William
"Appunto" aggiunse Jack "non ha mai fatto nulla, se venisse assolta sarebbe meglio per lei"
"Ma poi non potremmo più vederla" piagnucoló Averell
"Imbecilli!" Sbottó Joe "stiamo parlando di una Dalton e i Dalton non sono mai stati assolti!"
"Quindi dici che la condanneranno?"
"Ed è questo il problema, se la condannano non solo dovrà stare in prigione ma la manderebbero in un altro carcere"
Averell iniziò nuovamente a piagnucolare, William riuscì a capire cosa aveva in mente Joe.
Jack, dal canto suo, non riuscì ad immaginare di dover scontare i suoi ergastoli senza la presenza di Evelyn.
"Che hai in mente Joe?"
"Dobbiamo riuscire ad andare con lei, salire sul carro che la scorterà e assicurarci che tutto vada bene"
Jack fu d'accordo e anche gli altri tre.
Quando udirono il suono della campanella, che indicava l'ora di pranzo, Averell corse fino alla mensa invocando a se il macinato.
Gli altri tre lo seguirono più silenziosamente.
Videro anche Evelyn, che stava andando verso di loro.
Non aveva uno sguardo allegro come al solito, era seria e guardava Joe con le braccia incrociate.
"Beh?" Chiese il fratello "che c'è?"
"Devi origliare anche quello che dico o faccio io?"
"Origliare? Ma che stai dicendo!?"
"Guarda che ti ho visto alla finestra" disse "perché mi spiavi?"
Odiava essere tenuta sotto sorveglianza da Joe.
Lui amava comandare e sottomettere gli altri mentre lei detestava quel suo comportamento.
Tra i due era rimasto qualche astio, a lei proprio non andava giù.
"Sei nostra sorella e in qualità di fratello maggiore ho diritto di sorvegliarti! Su muoviti andiamo" ed entró in mensa con William.
"Evelyn..."
"Lascia stare Jack, vai in mensa"
"Tu non vieni?"
"Mi è passata la fame" sospiró "ci vediamo dopo"
Jack fece per fermarla ma venne bloccato dalla voce di Joe, che lo chiamava per mangiare.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > I Dalton / Vai alla pagina dell'autore: jarmione