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Autore: _Qwerty_    06/01/2017    6 recensioni
Come dice Olivander (e il titolo!), è la bacchetta che sceglie il mago: quindi, perché non immaginare quale sia la bacchetta di molti personaggi di cui la Rowling non ci ha detto nulla?
Non scrivo da anni, ma tante storie e sogni sono rimasti nel cassetto e adesso provo a tirarli fuori con questa raccolta di one-shot dedicate a personaggi a me cari della saga di Harry Potter e alla loro bacchetta.
Rigorosamente canon, almeno nelle intenzioni, seguendo in primis libri e anche quanto scritto dalla Rowling su Pottermore.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Olivander, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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Wands intro

Intro



Qualcuno potrebbe pensare che un negozio di bacchette magiche, sia pure il negozio del celebre Olivander, sia tutto sommato un negozio come tutti gli altri, dove i clienti entrano, chiedono, trovano l'oggetto di loro necessità, pagano ed escono. Un negozio dove c'è la stessa confusione che regna negli altri negozi, più rumorosi quando c'è più di un cliente da servire, silenzioso quando ormai è l'ora di chiusura. Ma il negozio di bacchette di Olivander non è un negozio come tutti gli altri. Lungo tutto l'anno scolastico, che va da settembre a giugno, il negozio vive immerso nell'ombra e nella quiete, rotte soltanto da clienti occasionali: bacchette da sostituire per maghi adulti facili al duello, evenienza sempre più rara nei democratici tempi moderni, manutenzione speciale per maghi pasticcioni che hanno lasciato incautamente la bacchetta alla portata dei bambini piccoli e solo raramente un primo acquisto per un mago undicenne che non vuole aspettare, perché appena compiuti gli anni ha ricevuto la lettera da Hogwarts e ha genitori fin troppo proni ad esaudire i suoi desideri. Fatte dunque queste eccezioni peraltro diluite lungo i mesi, per il resto gli unici rumori del negozio sono i passi felpati del maestro Olivander, il suo delicato aprire e chiudere i cassetti accompagnato da un borbottio sommesso che solo lui stesso comprende, il fruscio di un panno incantato che lucida il legno delle bacchette e degli scaffali alti fin su al soffitto, qualche volta uno schiocco improvviso di qualche bacchetta irrequieta; e sopra ogni cosa, nella notte quando tutto è silente davvero, il rumore del legno che è vivo e si muove, come mille creature e mille respiri che si sentono uno. Ma la quiete antica che permette il lavoro di Olivander si rompe nei mesi di luglio ed agosto: sono i mesi in cui i giovani maghi che devono acquistare la loro prima bacchetta per Hogwarts entrano da Olivander accompagnati da genitori e  fratelli, alcuni dei quali ricordano con affetto e nostalgia quel giorno in cui loro stessi comprarono la loro prima e perlopiù ancora attuale bacchetta; altri, irrimediabilmente Babbani, hanno seguito per filo e per segno le istruzioni del mago che ha rivelato loro la natura del figlio e ora si muovono incerti, timorosi in buona parte ma anche sinceramente curiosi e ammirati, in quello che d'ora in poi sarà parte anche del loro mondo. Si capisce come un simile affollamento di maghi che entrano a gruppi uno dopo l'altro negli angusti spazi della bottega non possano che rompere la quiete: i maghi undicenni non vedono l'ora di trovare la propria bacchetta ed è assai difficile tenerne a freno l'entusiasmo! Olivander deve parlare a voce alta per farsi sentire, fa domande ai nuovi venuti, ricorda il giorno in cui ha venduto la bacchetta ai genitori, e mentre la conversazione si svolge come un gomitolo di lana colorata, il metro speciale del signor Olivander prende misure che sfuggono all'occhio dell'acquirente; mentre l'anziano mago da un lato annuisce ai clienti, dall'altro pensa già a quale bacchetta far provare al nuovo mago e si appresta ad aprire cassetti e scatole di cui conosce con sicurezza il contenuto. Scatole di bacchette vengono appoggiate aperte sul bancone, i maghetti provano le bacchette, alcune non fanno niente, altre fischiano, si odono scoppi e sbuffi luminosi inondano le ombre lunghe fra gli alti scaffali, mentre nuvole di polvere si alzano e ricadono, inevitabilmente. E in tutta questa confusione sonora e colorata ogni giovane mago trova la sua bacchetta, o meglio, come direbbe Olivander stesso, ciascuna bacchetta sceglie il mago cui apparterrà, finché l'ultima settimana d'agosto gli impetuosi clienti si diradano, ormai sono tutti pronti per Hogwarts, e nella piccola bottega di Olivander torna la quiete, le ombre si allungano di nuovo, la polvere si posa e regna di nuovo il silenzio, come in un antico tempio in cui l'unico rumore possibile è lo scricchiolio sommesso del legno, degli alti scaffali e delle bacchette stesse, che sembrano bisbigliare fra loro e raccontarsi le storie delle compagne che sono appena partite per l'avventura nel mondo con il loro nuovo compagno magico.
  
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