07/01/2017
2 recensioniIl messaggio per l'altra storia e note autrice: a causa di problemi domani non pubblicherò. E dato che lunedì ricomincio la scuola, non aspettatevi il capitolo la mattina, quanto la sera tardi, sempre che riesca a pubblicare lunedì. In ogni caso non preoccupatevi, prima di domenica prossima concludo la raccolta. Detto ciò, sperando che il messaggio arrivi a tutti coloro che seguono la storia, se volete godetevi questa fic fatta proprio a caso perché una mia amica mi ha sfidato (e obbligo leggere) e in questo modo date pure un'occhiata a che musiche ci sono sul mio cellulare. Se ve lo chiedete, la costellazione della Fenice esiste sul serio nell'emisfero australe.
L'ululato dei lupi di mare - Ten songs challenge Marco x Ace
Io vagabondo - Nomadi
Il mare è troppo grande per un singolo pirata. È una vista che rende spaesati, quella vasta distesa d’acqua che si allarga per chilometri.
Ci si perde, senza un log pos. Ci si sente abbandonati in un tetro buio quando il sole cala e solo le stelle illuminano le onde.
Ace è solo, alla ricerca di un uomo che ha chiamato compagno e che si è macchiato del più grave crimine; ma sa, che oltre il mare e le stelle, sulle placide acque garrisce una bandiera che è il suo orgoglio e che lo attende. Sa che su quella nave, ad aspettarlo, sotto le stelle, c’è il suo angelo custode.
Ace sorride e guarda il cielo: la costellazione della Fenice è a Sud-Ovest.
Boom boom boom – Mika
Non servono pretesti, quando la nave è calma nella notte. Pochi i compagni in giro, loro due di sentinella e una luna placida.
Nella postazione di vedetta dell’albero centrale, Ace arrossisce e ansima per i baci infuocati di Marco, che si diverte a vederlo in quelle condizioni, così incerto nei movimenti e insicuro solo in quegli istanti, a differenza di quando è alla luce del sole, così spavaldo e pieno di sé.
Sono soli, soli in due; e non temono che qualcuno li scopra. Che il mondo pensi quello che vuole di loro.
Izo una volta li ha visti. Sorpreso, ha riso e li ha lasciati in pace.
Non servono pretesti, quando la nave è calma nella notte. Pochi i compagni in giro, loro due di sentinella e una luna placida.
Nella postazione di vedetta dell’albero centrale, Ace arrossisce e ansima per i baci infuocati di Marco, che si diverte a vederlo in quelle condizioni, così incerto nei movimenti e insicuro solo in quegli istanti, a differenza di quando è alla luce del sole, così spavaldo e pieno di sé.
Sono soli, soli in due; e non temono che qualcuno li scopra. Che il mondo pensi quello che vuole di loro.
Izo una volta li ha visti. Sorpreso, ha riso e li ha lasciati in pace.
Think – Aretha Franklin
Ace è deciso a partire per cercare Teach. È furioso, la rabbia in lui sembra esplodere come le sue stesse fiamme. Il padre lo lascia partire, ma il capitano della seconda flotta sa che c’è un altro ostacolo da superare, un ostacolo che lo sta aspettando in piedi sbarrandogli la strada.
« Non andare, Ace! C’è sicuramente dietro qualcosa fuori dalla tua portata. »
« Non posso lasciarlo impunito, Marco, ne va dell’onore di nostro padre! »
« Pensa almeno, prima di partire. »
« L’ho già fatto, Marco ».
Lo supera e lo lascia indietro.
Morte di un poeta – Modena City Ramblers
Il petto brucia, ma il luogo che sta raggiungendo è freddo e nero come la pece. È acqua gelida, un pozzo senza fondo, dove perdersi e andare alla deriva.
Spera solamente che il fratellino si salvi, che crolli proprio in quel momento in cui lui non può proteggerlo. Cerca di sorridere, non vuole spaventarlo mostrando il vero dolore che sente.
Gli ha detto che non ha alcun rimpianto. Forse non doveva mentire a Rufy.
Prega solamente che quel rimpianto voli via come è capace di fare, che abbandoni la battaglia e non faccia la sua stessa spregevole e insulsa fine.
Il petto brucia, ma il luogo che sta raggiungendo è freddo e nero come la pece. È acqua gelida, un pozzo senza fondo, dove perdersi e andare alla deriva.
Spera solamente che il fratellino si salvi, che crolli proprio in quel momento in cui lui non può proteggerlo. Cerca di sorridere, non vuole spaventarlo mostrando il vero dolore che sente.
Gli ha detto che non ha alcun rimpianto. Forse non doveva mentire a Rufy.
Prega solamente che quel rimpianto voli via come è capace di fare, che abbandoni la battaglia e non faccia la sua stessa spregevole e insulsa fine.
Ma chérie – Dj Antoine
Attrattiva logica il mare per chi nelle vene ha al posto del sangue la voglia di avventura e libertà. Ma l’oceano è anche la più grande paura di chi non può più nuotare.
La sua acqua rende fiacco e debole chi ha mangiato il frutto del diavolo.
Per Ace, l’oceano è amore e paura. Fissa il tramonto all’orizzonte, in quella piccola baia deserta sull’isola dove hanno attraccato. Marco guarda Ace e scorge il suo guardo rassicurante e profonda, bagnato dalla luce rossa del sole. Abbraccia poi piano la sua schiena, contemplando insieme a lui il tramonto, appoggiato alla sua spalla.
Suo.
La donna cannone – Francesco De Gregori
Molto lontano dalla nave, in una notte priva di luna, senza dire nulla a nessuno. Se qualcosa andasse storto, la ciurma di Barbabianca perderebbe gran parte della sua forza … per un solo momento di intimità e magia.
La Fenice tiene tra gli artigli le braccia di Ace, facendolo volare a pelo dell’acqua, quasi sulla superficie, non permettendo che toccasse l’oceano; lo porta su, in alto, vicino alle stelle, tra il silenzio siderale, dove sono soli, dove tutto va bene, dove ogni cosa è al proprio posto e non importa di nulla perché è perfetto così. E la risata di Ace è la melodia perfetta che corona quell’incantesimo.
Molto lontano dalla nave, in una notte priva di luna, senza dire nulla a nessuno. Se qualcosa andasse storto, la ciurma di Barbabianca perderebbe gran parte della sua forza … per un solo momento di intimità e magia.
La Fenice tiene tra gli artigli le braccia di Ace, facendolo volare a pelo dell’acqua, quasi sulla superficie, non permettendo che toccasse l’oceano; lo porta su, in alto, vicino alle stelle, tra il silenzio siderale, dove sono soli, dove tutto va bene, dove ogni cosa è al proprio posto e non importa di nulla perché è perfetto così. E la risata di Ace è la melodia perfetta che corona quell’incantesimo.
Antenòr – Francesco Guccini
In quell’osteria c’è troppa gente. La confusione cresce di minuto in minuto, gli ubriachi si moltiplicano col passare del tempo. Le voci si accavallano le une alle altre nella squallida penombra e occhiate malefiche saettano da una parte all’altra del locale. I presagi non sono dei migliori per i due capitani di flotta, ma sono entrambi troppo alterati dall’alcol per reagire in modo decente; e l’urlo del primo che si scaglia per prendersi la testa di Marco si infrange in grida di dolore quando un infuocato proiettile attraversa preciso il cuore. Ace ha un mancamento, nella rissa generale, ma Marco riesce a portarlo via.
Il termine “pirata” può anche comprendere “assassino”.
Ehi there Delilah – Plain White T’s
Non penso che le mie parole ti arriveranno mai, in viaggio come sei ora. Sulla nave è tutto tranquillo, ma l’assenza di due capitani di divisione è palpabile nell’atmosfera della Moby Dick. Papà sembra sempre particolarmente stanco anche se, orgoglioso com’è, non lo dà mai a vedere. Ti penso più spesso di quanto vorrei ammettere e mi manca la tua presenza vicino, ma mi diverto a immaginare quali strane avventure stai vivendo in solitaria. Quando porterai a termine la tua missione e tornerai sulla nave, mi auguro che tu me le racconti tutte. Spero di rivederti presto.
Tuo, Marco.
Non penso che le mie parole ti arriveranno mai, in viaggio come sei ora. Sulla nave è tutto tranquillo, ma l’assenza di due capitani di divisione è palpabile nell’atmosfera della Moby Dick. Papà sembra sempre particolarmente stanco anche se, orgoglioso com’è, non lo dà mai a vedere. Ti penso più spesso di quanto vorrei ammettere e mi manca la tua presenza vicino, ma mi diverto a immaginare quali strane avventure stai vivendo in solitaria. Quando porterai a termine la tua missione e tornerai sulla nave, mi auguro che tu me le racconti tutte. Spero di rivederti presto.
Tuo, Marco.
Over my head – Sum 41
Imbattibili.
Forse non ci sono altre parole per descrivere i comandanti delle divisioni di Barbabianca. Marco e Ace soprattutto. Un raro affiatamento che brucia e abbatte come i poteri dei frutti che hanno mangiato. Il primo risorge dalle fiamme dopo ogni attacco; l’altro è fuoco puro che non teme nulla, avanza imperterrito divorando tutto e rendendo cenere ogni cosa. Loro sono tanto simili eppure così differenti. Uno è rigenerazione, l’altro distruzione. Poteri simili, abilità opposte eppure complementari.
Perfetti insieme.
Take me or leave me – dal musical “Rent”
Ace aveva raggiunto Marco la mattina successiva alla loro prima notte insieme. Quella notte c’erano stato parole sussurrate che potevano dire tutto e niente, soprattutto per le alterate condizioni in cui entrambi versavano, per lo meno la sera prima. Entrambi appoggiati alla balaustra, sembra che non hanno nulla da dirsi. Potrebbero dimenticare tutto e fare come se nulla sia accaduto. Marco non spera quello.
« Sai come sono fatto, Marco. Sono arrogante e pieno di me, pochi sono alla mia altezza. Mi piace fare festa e non sembro mai serio e a volte ci metto pure un po’a capire le cose. E poi mi distraggo facilmente e sono narcolettico. Non sono propriamente un buon partito… » si sminuisce troppo, a differenza del solito. Lo zittisce con un bacio. Non importa nulla. È perfetto per lui.
Ace aveva raggiunto Marco la mattina successiva alla loro prima notte insieme. Quella notte c’erano stato parole sussurrate che potevano dire tutto e niente, soprattutto per le alterate condizioni in cui entrambi versavano, per lo meno la sera prima. Entrambi appoggiati alla balaustra, sembra che non hanno nulla da dirsi. Potrebbero dimenticare tutto e fare come se nulla sia accaduto. Marco non spera quello.
« Sai come sono fatto, Marco. Sono arrogante e pieno di me, pochi sono alla mia altezza. Mi piace fare festa e non sembro mai serio e a volte ci metto pure un po’a capire le cose. E poi mi distraggo facilmente e sono narcolettico. Non sono propriamente un buon partito… » si sminuisce troppo, a differenza del solito. Lo zittisce con un bacio. Non importa nulla. È perfetto per lui.