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Autore: cherubina    07/01/2017    1 recensioni
Michael Holden ha ottenuto un impiego di prestigio nella Nato. Questo significa che la sua famiglia dovrà trasferirsi a Bruxelles e l'imminente trasferimento costringe Claudia Joy a confrontarsi con la prova più dura: svuotare la stanza di sua figlia Amanda.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claudia Joy Holden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credeva che la parte più difficile sarebbe stata comunicare al resto della tribù di mogli (e marito) dell'esercito la notizia ma adesso che, davanti ad una tazza di tè e ad una fetta di torta, Claudia Joy ha detto ai suoi migliori amici - la sua famiglia- che presto partirà si rende conto che non era quella la parte che temeva di più.

In fondo è stata sempre affascinata da nuovi mondi e nuove culture e, in un contesto e in una situazione diverse, non avrebbe remore a trasferirsi a Bruxelles, nella città a volte surreale come un quadro di Magritte, a volte quieta e lineare come le architetture fiamminghe dei mercanti che la resero ricca.

Essere la moglie di un soldato è un lavoro a tempo pieno e anche lei ha fatto una promessa alla Patria: quella di esserci sempre, di non buttarsi giù mai e di sorridere sempre con forza e coraggio.

Sorridere è l'ultima cosa che Claudia Joy vorrebbe fare da quando sua figlia Amanda le è stata portata via per sempre, mentre si stava affacciando alla vita vera, in maniera violenta ed assurda. Sono passati mesi e quando la famiglia sembrava poter ritrovare una parvenza di normalità è giunta la notizia della promozione di Michael come una doccia gelata: andranno a Bruxelles!

Un ruolo di prestigio alla Nato non si può rifiutare. Checché ne dica Emmalynn che sta facendo i diavoli a quattro per non rinunciare alle sue solide e sicure amicizie a Charleston e che, da quando è morta sua sorella, si è trasformata in una piccola ribelle che sfida costantemente i genitori tanto da intraprendere una relazione con Logan, un giovane soldato semplice che Claudia Joy e, soprattutto Michael, non vedono di buon occhio.


Gran parte della mobilia è già stata impacchettata e le valigie occupano i gradini della scala interna ma questo pomeriggio Claudia Joy deve svuotare la stanza che gli fa più paura: una stanza vuota dallo scorso settembre e che, nonostante ciò, è rimasta intatta e immacolata con il copripiumino a fantasia perfettamente allineato sul letto, la tenda a quadretti e la poltroncina a righe che danno carattere e personalità a quell'ambiente.

Dopo il funerale, la stanza di Amanda non è mai stata chiusa a chiave ma nessuno dei suoi cari ha, fino ad oggi, trovato il coraggio di valicare quel piccolo santuario di ricordi.

Claudia Joy prende un profondo respiro e poi, di colpo, spalanca la porta: è come se il tempo si fosse fermato con l'abito a maglia indossato da Amanda l'ultima volta che sono usciti tutti e quattro insieme a cena fuori abbandonato vicino all'armadio a muro. Sul mobile della toilette la sua spazzola, le sue creme e i suoi trucchi. C'è ancora il suo profumo.

Sua madre vacilla e capisce che non ce la farà mai da sola.


Dieci minuti dopo Denise, la sua migliore amica, la prende per mano e la invita a riprovare insieme.

Le lacrime cominciano a rigare le gote di Claudia Joy mentre tutti gli attimi vissuti insieme a sua figlia le scorrono davanti agli occhi come un film muto ed è certa che tutto permarrà per sempre nel suo cuore stravolto.

Il silenzio di quella stanza, però, la costringe ad inventare l'altra parte della storia, quella che lei ed Amanda non avranno mai: l'accompagnarla al college per davvero e non soltanto nelle sue fantasie, accompagnarla a scegliere il vestito da sposa e in farmacia a comprare un test di gravidanza (questa volta senza fare sospiri di sollievo caso mai fosse stato un falso allarme...)

La donna cade in ginocchio in mezzo alla stanza, nell'ordine soffuso e tra i peluche appartenuti alla sua piccola donna, mentre Denise si limita ad accoccolarsi alla sua altezza e a stringerla tra le sue braccia, cullandola finché le resistenze di CJ si sciolgono e i suoi muscoli si rilassano.

Vorrebbe dire che non può separarsi dalle cose di sua figlia, che darle via significherebbe perderla un'altra volta.

Vorrebbe dire che forse potrebbero mandare i vestiti ad un centro di smistamento e, magari, darli in beneficenza.

Troppi pensieri e troppe idee le si affastellano in testa e, alla fine, le esce un'unica domanda sensata smorzata in un soffio.

"Denise, dov'è la mia bambina? Dove va una stella quando muore?"

"Anche le stelle si spengono, è vero. Ma poi diventano vento...Polvere di stelle!"

  
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