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Autore: Shainareth    27/05/2009    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Il solo vederlo le provocò un senso di ribrezzo. Non tanto per il fatto che egli avesse una corazza lucida e nera sotto il completo candido, quanto per il discutibile colore dei suoi capelli che le ricordavano spaventosamente quelli di Yuna. E ora doveva sposarlo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Kira Yamato, Lacus Clyne
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Infedeltà




Il solo vederlo le provocò un senso di ribrezzo. Non tanto per il fatto che egli avesse una corazza lucida e nera sotto il completo candido, quanto per il discutibile colore dei suoi capelli che le ricordavano spaventosamente quelli di Yuna. E ora doveva sposarlo.

   «È proprio necessario?», non si trattenne dal domandare a Kisaka, colui al quale era stato dato l’incarico di celebrare il matrimonio.

   «Uzumi-sama auspicava questa unione da molto tempo», le fece sapere lui, impassibile nel suo tutù rosa fragola che ne metteva in risalto la muscolatura massiccia.

   Cagalli mise il broncio. «Mio padre ha commesso un solo, madornale errore in vita sua: fidanzarmi con quest’essere dal cervello atrofizzato e dalla dubbia sessualità.» Yuna agitò le antenne in segno di protesta. «Non mi importa se tuo padre è il più ricco pascià di Francia: ha comunque un aspetto da pappone. È anche per questo che non voglio sposarti.»

   «Cagalli?»

   Una voce lontana interruppe le sue più che valide motivazioni. Lei volse il capo indietro e lo vide, bello più che mai, con l’abito scuro, il mantello ed i capelli blu che ondeggiavano al vento. Il destriero bianco su cui era giunto fin lì tornò a poggiare gli zoccoli anteriori al suolo dopo aver impennato con fare altamente teatrale.

   «Athrun!» Cagalli gioì per quella manna divina. Il giovane le tese una chela color rosso-arancio e, prima di accettarla, la ragazza si rivolse un’ultima volta allo sposo che stava per abbandonare sull’altare. «Mi dispiace, preferisco i granchi agli scarafaggi… soprattutto per il retrogusto che lasciano in bocca.» Il principe invocò ancora il suo nome. «Addio, Yuna», concluse allora la bionda, scappando nel suo immacolato abito da fiaba verso il suo salvatore. Lui la prese amorevolmente fra le chele e la issò sul cavallo. «Grazie, Athrun», sussurrò, estasiata, abbracciandosi a lui.

   «Cagalli», insisteva a dire il crostaceo.

   Infine, pur provando una leggera difficoltà, la fanciulla riuscì nell’impresa di trovargli la bocca per ricompensarlo a dovere.

   «CAGALLI!»

   Questa volta la voce risuonò forte e chiara: non era quella di Athrun. Intontita dal sonno, il Delegato aprì gli occhi, accorgendosi finalmente che il collo attorno al quale aveva avvolto le braccia non apparteneva all’amato, bensì al proprio fratello gemello.

   «Kira…?», biascicò, poco lucida.

   Il giovane, rosso in volto, sospirò. «Meno male… Per un attimo ho temuto il peggio.»

   «Eh?»

   «Mi hai quasi baciato», le fece presente lui, impacciato.

   Svegliatasi di colpo a causa di quella rivelazione, Cagalli scattò all’indietro, avvampando molto più di lui. «N-No! Cioè… Non volevo farlo! Stavo sognando, e…!»

   «Lo so, lo so. Non è successo niente», la tranquillizzò l’Ufficiale, alzandosi dal suo capezzale non appena lei gli lasciò libertà di movimento.

   «Piuttosto, che ci fai qui?», s’incuriosì la bionda, cercando di fare mente locale. Senza successo.

   Lui le sorrise. «Lacus ha deciso di prendersi qualche giorno di vacanza, e così…»

   «Oh», mormorò l’altra, mettendosi a sedere sul letto. «E perché sei venuto a svegliarmi tu?»

   «Volevo farti una sorpresa, ma alla fine sei stata tu a farla a me.»

   Indispettita, e di nuovo rossa sulle guance, la principessa si levò in piedi. «Ok, grazie per il pensiero, ma la prossima volta sarà meglio avvisare.»

   «Athrun lo sapeva», la informò Kira, «ma anche lui voleva godersi il tuo stupore nel vedermi qui. Peccato solo che non abbia potuto assistere anche alla scena di poco fa», concluse, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di sua sorella.

 

«Buongiorno, Cagalli-san», le disse educatamente Lacus, quando i due gemelli varcarono l’ingresso del salotto in cui lei e il suo ex-fidanzato li stavano aspettando.

   «Sono felice di rivederti, Lacus», ricambiò il saluto il Delegato, raggiungendola per abbracciarla.

   Soddisfatto dell’effetto ottenuto con la sua idea di tacerle la visita dei loro ospiti, l’Ammiraglio Zala si rivolse alla bionda. «Piaciuta la sorpresa?»

   Due sfavillanti occhi dorati lo trafissero da parte a parte. «A causa della tua geniale trovata, stavo per commettere una nefandezza», lo riprese invece lei.

   Il ragazzo batté le palpebre, non capendo, e Kira fu costretto a rivelare l’arcano. «Quando sono andato a chiamarla, Cagalli doveva essere nel bel mezzo di un sogno romantico.»

   «Ci vuole coraggio a chiamarlo così», lo interruppe la ragazza, ancora sconvolta. «Dovevo scegliere se sposare un bacherozzo o un granchio», ragionò a mezza voce, lasciandoli interdetti.

   «Ma che razza di sogni fai?»

   Quell’innocente osservazione costò ad Athrun un nuovo sguardo bieco. «Per colpa tua, stavo per baciare Kira!»

   Sia il giovane che Lacus ammutolirono di colpo; quindi il pilota del Freedom si affrettò a precisare: «Non so chi abbia sposato, alla fine, ma nel sonno ad un certo punto mi ha buttato le braccia al collo.»

   La sua innamorata nascose la bocca dietro una mano, mentre la guardia del corpo dell’erede degli Athha, meno delicato, iniziò a sghignazzare loro in faccia.

   «Ridi?!», non se ne capacitava Cagalli, allibita e furiosa a un tempo. «Io stavo per tradirti con il tuo migliore amico e tu ridi?!»

   «Scusa… È solo che… avrei voluto assistere alla scena», continuava a sogghignare l’altro.

   «Idiota!»

   «Spero solo che tu stessi sognando di baciare il granchio», si intromise Lacus, genuinamente divertita. La principessa si ostinò al silenzio, intrecciando le braccia al petto e voltando il capo dall’altro lato.

   «Qualunque aspetto avesse il fortunato», non si lasciò scappare l’occasione di prenderla in giro Kira, «di certo si chiamava Athrun.»

   «KIRA!», urlò sua sorella, all’apice della vergogna, levando un pugno in aria a mo’ di minaccia, mentre la sua amica le sorrideva intenerita e l’Ammiraglio, imbarazzato ma lusingato, si portava una mano dietro la nuca.

   «In tal caso, anch’io mi auguro di tutto cuore che fosse un granchio…»

   Cagalli si lasciò rabbiosamente cadere a sedere sul divano, accavallando le gambe e tornando ad incrociare le braccia sotto ai seni. «Ti lascerò con il dubbio per tutta la vita», annunciò con fare dispettoso, regalando agli altri tre una nuova occasione per ridere.













Ero indecisa se catalogare la presente come demenziale (visto il sogno di Cagalli) o come semplice commedia, e alla fine ho scelto quest'ultimo genere.
Ringrazio come sempre i lettori, nonché NicoDevil per la recensione alla precedente shot e per aver aggiunto la stessa fra le storie preferite. Un grazie grande grande va inoltre a La sognatrice per aver inserito quasi tutte le fanfiction da me scritte sulla Cosmic Era fra quelle che le sono piaciute di più. ^^
Sperando di non aver deluso nessuno con questa nuova scemenza, vi do appuntamento alla prossima.
Shainareth





  
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