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Autore: isntdarkenough_    08/01/2017    0 recensioni
Quando Jane aprì le palpebre si vide inghiottita da un buio esasperante, come fosse reclusa in una cella dalle pareti evanescenti. Si guardò attorno frettolosamente alla ricerca di un nastro di luce che squarciasse quella torbida oscurità, trovando semplicemente un ecatombe infinito da cui non poteva sfuggire. L'odore di arso sembrò l'unica cosa distinguibile; si avvicinava assieme ad un lamento gutturale che graffiava l'udito. Il calore che le fiamme sprigionavano sembrò toccarle la schiena e la fece voltare di colpo, ritrovandosi una vampa che pareva sprigionarsi dalle viscere di quell'universo di catrame. Indietreggiò per paura che quel rovere potesse risucchiarla, ma un gemito di terrore divenne presto un eco che la paralizzò.
Aiutami. Implorava. Salvami.
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                           P R O L O G O 

 
Un urlo squarciò il silenzio in cui si era assopita. 
Quando Jane aprì le palpebre si vide inghiottita da un buio esasperante, come fosse reclusa
in una cella dalle pareti evanescenti. Si guardò attorno frettolosamente alla ricerca di un
nastro di luce che squarciasse quella torbida oscurità, trovando semplicemente un ecatombe
infinito da cui non poteva sfuggire. L'odore di arso sembrò l'unica cosa distinguibile;
si avvicinava assieme ad un lamento gutturale che graffiava l'udito. Il calore che le fiamme
sprigionavano sembrò toccarle la schiena e la fece voltare di colpo, ritrovandosi una vampa
che pareva sprigionarsi dalle viscere di quell'universo di catrame.
Indietreggiò per paura che quel rovere potesse risucchiarla, ma un gemito di terrore divenne
presto un eco che la paralizzò.
Aiutami. Implorava. Salvami.
Quella voce tagliente proveniva dagli aghi di fuoco che si espandevano verso l'alto in quel
labirinto nero che non aveva forma. Jane scorse una sagoma avvolta da quel manto
e allungò una mano, che venne intrappolata in quelle stesse fauci. Al solo contatto della propria
pelle quel falò si spense d'improvviso, lasciando che piccole schegge roventi si disperdessero nell'aria.
La donna rimase stupefatta, vittima di quei prodigio dall'impossibile spiegazione.
Una risata di ghiaccio si propagò d'impeto mentre a mezz'aria, davanti agli occhi di Jane,
restava in bilico un fantoccio dal viso per metà consumato.
Fumo grigiastro, come quello di una cicca che sta finendo, si liberava in un reticolato che spariva in fretta.
Nel momento in cui la scrutò con attenzione le si raggelò il sangue, credendo di vedere le fattezze
del proprio volto in una maschera di porcellana che ricopriva quel burattino solo per metà.
Le labbra dell'automa si mossero in un ghigno spettrale mentre l'unica palpebra che possedeva
la scrutava quasi fosse viva. 
Ecco cosa sei, una bambola rotta. E le bambole rotte finiscono all'Inferno.
Emise una voce sottile e fastidiosa, che presto sogghignò. 
Rimasta pietrificata, la donna che aveva appena fissato il riflesso morto di se stessa, percepì un calore
 sprigionarsi ai suoi pedi. Piccoli cerchi di fuoco le risalivano sulle caviglie e l'afferrarono
simili ad artigli, espandendosi poi sul suo corpo con una rapidità che non seppe calcolare.
Il dolore le squarciò la pelle mentre un urlo si trasformò in un ululato muto.


 
Si svegliò di soprassalto col sudore freddo che le incollava sulla pelle la camicia da notte.
Il pulsare incessante alle tempie andava di pari passo col respiro concitato di Jane.
Era solo un incubo, si ripeté toccandosi le labbra secche con i polpastrelli.

Cercò invano qualcosa dall'altra parte del letto, vuoto ormai da tempo.
Si alzò di scatto, muovendosi nella penombra, e ripescando dal pavimento una
coperta che si portò sul seno. Socchiuse le palpebre mentre tentava di ingoiare le lacrime che,
in solitudine, non riusciva a trattenere. Il mondo le crollò addosso a peso morto, ricordandole
che la realtà era più crudele degli incubi che la perseguitavano. 
‹‹ Jayden... ›› Sussurrò con tono impercettibile.
Sperava di ritrovare il tepore di quell'abbraccio che mancava da due settimane, ormai,
in quel tessuto che le regalava semplicemente gelo. Niente può sostituire l'amore di una madre per il figlio. 

‹‹ Ti risveglierai, lo so... Ti risveglierai. ››


 



So che non ci conosciamo, questa è la prima storia che pubblico dopo molto ma molto tempo.
Se passi di qui, voglio presentarmi: mi chiamo Anna.
La vita mi ha fatto ritrovare la scrittura, finalmente, e spero che tu possa fermarti qui a gustare 
le mie parole che si perdono nel tempo e nella mia mente.
Se questo piccolo salto nel buio ti intriga, spero di vederti ancora e che tu possa chiarirmi ciò che
pensi, negativamente e positivamente parlando.
Un abbraccio. 

   
 
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