Libri > Orgoglio e Pregiudizio
Segui la storia  |       
Autore: Mimithe_Moonlight    08/01/2017    2 recensioni
E se le avventure di Elisabeth e delle sue sorelle si svolgessero nel presente mentre le ragazze frequentano il liceo?
E' iniziato un nuovo anno alla PRIDE HIGH SCHOOL e le giovani Bennet si preparano a fare incontri che cambieranno le loro vite.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Bingley, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy, Jane Bennet, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Erano passati pochi giorni dal ballo di inizio anno ed Elizabeth non aveva più parlato con William da allora. Ogni volta che si incontravano uno o l’altro distoglieva lo sguardo e cambiava direzione. Dopo la rabbia per il modo in cui lui aveva parlato di lei, Elizabeth aveva iniziato a provare uno strano senso di colpa, perchè forse anche lei non era stata proprio amabile con il ragazzo. Anzi era stata piuttosto sgarbata ma c’era in William Darcy qualcosa che la irritava profondamente. Non si era ancora spiegata cosa fosse ma aveva intenzione di scoprirlo. Nel frattempo aveva avuto modo di conoscere meglio Caroline Bingley che pareva volesse trasferirsi a casa loro a giudicare dal tempo che vi passava. Sembrava che trovasse la compagnia di Jane più piacevole di quella di suo fratello e dell’amico di famiglia, e almeno su questo Elizabeth non poteva dargli torto. Sapeva però che ogni volta che la giovane dai capelli rossi suonava alla porta, Jane sperava di vederla varcare la soglia con il fratello gemello. Per quanto riguardava Charles, la maggiore della famiglia Bingley riusciva ad incontrarlo solo a scuola dove le loro chiacchierate sembravano poter durare ore prima che uno dei due fosse stanco della compagnia dell’altro. Elizabeht era sempre più felice per la sorella perchè aveva constatato che Charles era il ragazzo più simpatico e gentile che avesse mai incontrato. Un sorriso gioioso era sempre dipinto sul viso raggiante e costellato di minuscole lentiggini. I capelli rossicci ricadevano sugli occhi chiari che in ogni istante cercavano lo sguardo di Jane. Il modo in cui trattava quest’ultima era per Elizabeth la fonte di maggiore gioia. Quando erano insieme sembrava che fosse al cospetto di una principessa. Come il migliore dei gentiluomini le teneva aperta la porta e si offriva sempre di portarle i libri o di accompagnarla a casa alla fine delle lezioni. Alcuni avrebbero potuto trovare questo suo atteggiamento sospetto ma era impossibile nutrire verso il ragazzo qualsiasi dubbio sulla natura delle sue attenzioni. Sicuramente Jane era troppo accecata dalla sua cotta per Charles anche solo per accorgersi di tutto questo. Tuttavia la sua timidezza la frenava anche se pareva che la compagnia del ragazzo la stesse aiutando. In cuor suo Elizabeth si sentiva un tantino gelosa di questo nuovo arrivato che riusciva a far aprire la sorella allo stesso modo in cui solo lei fino ad allora ne era stata capace. Ma l’amore che provava per Jane soffocava questo fastidioso sentimento con la felicità per la gioia della sorella. 
Non era l’unica a gioire di questa nascente amicizia. La Madre delle giovani amava spettegolare e con le altre donne del suo Club aveva già approfondito la faccenda in ogni modo. Il marito invece si limitava a guardare sospettoso il ragazzo quando dopo aver accompagnato Jane a casa si attardava a fare ancora qualche parola. Ma Jane non si accorgeva di nulla. Le sue attenzioni erano tutte rivolte verso Charles e verso la sorella Lizzy.
Si era accorta che dal ballo c’era qualcosa di diverso nel modo in cui questa si comportava. Era diventata ancora più silenziosa e tendeva a chiudersi in sè stessa più spesso di prima. Jane vedeva che c’era qualcosa che la preoccupava ma Elizabeth si rifiutava di parlarne ogni volta che lei chiedeva e anzi cercava di cambiare argomento concentrando le attenzioni di Jane su qualsiasi altra cosa. Lei cercava di rispettare la privacy di Lizzy ma non poteva fare a meno di preoccuparsi per la sorellina. Proprio mentre era intenta a pensare a come farle confessare il suo segreto, Elizabeth entrò nella camera da letto che condividevano. Era fradicia e teneva su una spalla lo zaino di scuola che pareva di poco più asciutto rispetto alla sua padrona. Sbuffando la ragazza poggiò le cuffie sul letto e si tolse le scarpe. Una piccola pozzanghera si stava intanto formando ai suoi piedi mentre lasciava cadere lo zaino per terra per poi sedersi sulla sedia davanti alla scrivania. 
-Sei di nuovo andata a correre sotto la pioggia?- chiese e Lizzy annuì togliendosi le scarpe e svuotando l’acqua in esse contenuta fuori dalla finistra. Dall’acqua che ne uscìpareva fossero un’acquario, pensò Jane mentre Lizzy si cambiava. Si chiese come mai non indossasse mai qualcosa di più carino e che risaltasse di più il suo corpo. Elizabeth non l’avrebbe mai ammesso ma era una bella ragazza. I capelli fradici sgocciolavano sulle spalle sottili ed eleganti come la curva del collo o dei fianchi stretti. La pancia piatta era pallida e costellata di nei ma quello che la ragazza cercava di nascondere era probabilmente la cicatrice argentea che scorreva dal fianco destro fin dietro la schiena per non parlare di quella che si trovava sulla spalla e che i genitori le avevano permesso di coprire con un tatuaggio scuro. Un ramo con un unica foglia che si staccava e diventava una fila di rondini con le ali spiegate. Elizabeth non parlava mai di come se le era procurate ma Jane lo sapeva e ogni volta che ci pensava il cuore le si spezzava. Forse sua sorella non era perfetta ma non c’era da biasimarla se faceva così fatica a fidarsi delle persone. Jane conosceva poche persone che fossero riuscite a far breccia in quel muro che Lizzy aveva costruito intorno al suo cuore ferito. 
La ragazza tremante per il freddo si coprì con il pesante pigiama e indossò un paio di calze di lana. In quel momento, mentre si sfregava i capelli con l’asciugamano pareva più fragile che mai. Le rivolse un sorriso divertito.
-So che sono bellissima ma la smetteresti di fissarmi?- domandò e Jane rise distogliendo la mente da quei tristi pensieri. 
-Non capisco perchè ti piace così tanto infradiciarti quando potresti benissimo stare seduta al calduccio sotto le coperte-
-Non saprei come spiegartelo J, mi sento libera quando lo faccio-
-Non credo che ti sentirai così libera quando la mamma vedrà in che stato hai ridotto la casa- 
Elizabeth si strinse nelle spalle anche se nei suoi occhi si leggeva un certo timore per la reazione della signora Bennet.
-Quando succederà sappi che io sarò già lontana, in Messico probabilmente o in Canada dove non potranno estradarmi per subire la sua ira- commentò sdraiandosi sul letto e affondando la testa nel cuscino di piume. Jane rise e si preparò a darle la bella notizia.
-Liz...indovina!- Un rantolo confuso che doveva rappresentare la risposta di Lizzy si sollevò, soffocata dalla federa premuta contro il viso.
-Sai che non ti capisco quando boffonchi- rise Jane mentre Elizabeth si sforzava di sollevare il viso per ripetere la sua risposta.
-Un branco di orsi bianchi si è riunito per affermare i suoi diritti sull’estrazione di petrolio in Groenlandia?- La maggiore la guardò confusa.
-Cosa? No, non è di questo che parlavo. Dai riprova-
-Jane io ti voglio bene ma il criceto che mandava avanti il mio cervello correndo sulla sua ruota è andato in ferie. Non riuscirei a sviluppare un pensiero sensato neanche volendo-
-Okay dormigliona... Domani la scuola resta chiusa! Dicono che sia in arrivo una tormenta di neve e quindi niente lezioni!- Subito lo sguardo di Elizabeth si fece più sveglio. 
-Dici sul serio?- domandò cauta e quando Jane annuì parve dimenticare la stanchezza e si alzò in piedi sul letto saltando come una bambina. La sorella rise vedendo la reazione infantile della sorella.
-Che potremmo fare Jane? nel nostro giorno di libertà?- 
-In realtà ho già accettato un invito che hanno fatto ad entrambe...- disse imbarazzata la maggiore. Lizzy smise di saltellare e il suo sguardo si fece indagatore.
-Che invito hai accettato?- 
-Caroline mi ha chiesto se ci sarebbe piaciuto passare la giornata con lei e Charles nella nuova casa-
-Io non posso venire, sai com’è, i compiti...- rispose Lizzy senza guardare negli occhi la sorella. Come faceva sempre quando stava mentendo.
-Li hai già fatti oggi prima di andare a correre. Ti ho visto. Hai completato anche quelli per dopodomani. Non hai scuse mia cara- 
-Ti prego Jane non farmi questo, io non ho niente contro Charles ma ammettiamolo, non è che Caroline provi per me chissà quale simpatia...-
-Dai Lizzy fallo per me! Papà non mi lascerà mai andare se non ci sarai anche tu, non se c’è il rischio che la tormenta mi blocchi lontana da casa e sola-
-Oh ma non saresti sola, il principe Charles giungerebbe sul suo fidato destriero e ti porterebbe in salvo- 
-E dai Lizzy ti prego, ti prego, ti prego!- disse Jane con tono supplichevole e facendo gli occhioni dolci alla sorella che ormai era sul punto di cedere. Con uno sbuffo Elizabeth si lasciò cadere sul letto esclamando con fare teatrale : -E così sia-. Jane rise felice battendo le mani per la gioia, poi Elizabeth si sollevò puntellandosi sui gomiti.
-Ma sappi che se tu e il gentiluomo farete le cosacce io me ne ritornerò dritta a casa ok?- Jane avvampò per l’imbarazzo e preso il cuscino lo lanciò contro la sorella che lo schivò ridendo.
-Allora è la guerra che vuoi...- disse Elizabeth afferrando il proprio cuscino e dando via ad una violenta lotta all’ultima piuma. Ad interromperle quando ormai entrambe avevano il fiatone fu l’urlo della madre che dalla cucina stava intimando loro di smetterla alll’istante. Ridendo le due sorelle si lasciarono scivolare sul pavimento coperto dal tappeto morbido. Elizabeth posò la testa sulla spalla di Jane e lei le accarezzò distrattamente i capelli. 
-Ti piace davvero molto vero?- mormorò ad un tratto Lizzy senza guardare la sorella.
-Chi?- 
-Babbo Natale, di chi vuoi che stia parlando Jane? Del tuo principe azzurro!-
-Charles?-
-Sì mia perspicace sorella- commentò ridendo Elizabeth mentre la maggiore le tirava una lieve gomitata contro il fianco per farla stare zitta.
-Sì, credo proprio di essermi innamorata di lui Liz- Rispose Jane dopo qualche secondo di silenzio e sentì la sorella sorridere contro la sua spalla.
-Credi che io abbia una possibilità con lui?- Domandò ma non ricevette risposta. Abbassò lo sguardo e vide che Elizabeth si era addormentata e ora se ne stava con gli occhi chiusi e il sorriso sereno sul viso rilassato. Jane sorrise sospirando e prese il cellulare per inviare un veloce messaggio a Caroline per confermare che sarebbero venute. 


Quando si svegliarono la mattina dopo, la neve stava già cadendo fitta e la strada era già coperta da un fitto strato bianco e qualcuno era già uscito per liberare i vialetti. In casa Bennet erano ancora praticamente tutti sotto le coperte. Solo tre figure si aggiravano per la casa silenziosa. 
Jane agitata cercava di trovare qualcosa di adatto da mettersi mentre il signor Bennet e Elizabeth la guardavano scambiandosi occhiate complici. Ognuno con in mano una grossa tazza fumante di caffè osservavano Jane che correva avanti e indietro continuando a cambiarsi i vestiti in cerca dell’abito perfetto. Ci mise come minimo mezz’ora a scegliere e quando finalmente uscì dal bagno indossava un abito di lana blu scuro con le calze a maglia chiare a fasciare le gambe e i piedi calzati in un paio di pesanti stivali invernali foderati di tessuto morbido e caldo. Fece una giravolta davanti ai due che sorrisero annuendo. 
-Dimmi che io non mi devo vestire così bene...-
-Oh sì invece. Per una volta, potresti metterti quel maglione rosso scuro che non metti mai...Non dico di metterti un vestito ma qualcosa di carino dai! Per favore...-
Elizabeth rise esasperata e sospirò guardando il padre che con le labbra mimò un -Resisti!- ma gli occhioni dolci della sorella furono più convincenti e annuì.
-Ti pensavo più resistente figlia mia- le sussurrò sorridendo il padre mentre Elizabeth si dirigeva verso la sua camera. Sotto le indicazioni della sorella indossò il maglione consigliato ma si rifiutò categoricamente di mettere una gonna riuscendo così a spuntarla indossando un paio di jeans neri. Si infilò un paio di stivali neri e la sorella insistette per legarle i capelli in uno chignon spettinato da cui sfuggivano riccioli ribelli che incorniciavano il viso di Elizabeth. 
-Sono ridicola?- domandò specchiandosi mentre indossava un pesante cappotto, la sciarpa e i guanti. Jane comparì alle sue spalle calcandosi sulla testa un baschetto di lana bianca. 
-Sei fantastica- la rassicurò mentre indossava anche lei un paio di guanti chiari. Elizabeth sospirò e afferrò lo zaino varcando la soglia di casa preparandosi al freddo della neve sul viso. 

Jane ed Elizabeth camminavano affiancate lungo la strada innevata strette sotto lo stesso ombrello. Gli autobus le avevano tradite quel giorno, gli orari erano stati cambiati a causa della neve e molte linee erano state soppresse tra cui quella che serviva alle due sorelle. Avanzavano lentamente tentando di mantenersi in equilibrio. Elizabeth si era accesa una sigaretta nel tentativo di scaldarsi e forse anche di placare l’agitazione per quella visita. Voleva fare bella figura per dimostrare a Charles che sia lei che Jane erano brave ragazze e soprattutto che la maggiore era totalmente degna delle sue attenzioni. 
La famiglia Bingley abitava a qualche isolato di distanza da Elizabeth e Jane, in Netherfield Road. Era un tragitto piuttosto lungo ma alle ragazze era sempre piaciuto camminare e così avevano la possibilità di chiacchierare un po’ in pace e tranquillità. Jane era nervosa e continuava ad attorcigliarsi una ciocca dei lunghi capelli biondi intorno alle dita, troppo persa nei suoi pensieri per accorgersi dello sguardo divertito della sorella. C’erano solo due persone a cui Elizabeth teneva veramente, Jane e suo padre. Per loro avrebbe fatto qualsiasi cosa, compreso recarsi di malavoglia in un posto per fare in modo che la sorella ottenesse le attenzioni della sua cotta segreta. 

Quando arrivarono alla casa dei due ragazzi Elizabeth si immobilizzò con gli occhi spalancati. Non era una casa, piuttosto forse un complesso residenziale tutto intero! Era enorme ed occupava un grande spazio nella via deserta. Camerieri indaffarati rimuovevano la neve dal viale alberato che partiva da dietro un grosso cancello di metallo dotato di telecamere sopra il citofono. Jane premette il pulsante e si presentò al cameriere che venne ad aprire mentre Elizabeth rimaneva ammutolita per lo stupore e venne praticamente trascinata all’interno dalla sorella. Quando finalmente raggiunsero il portone di ingresso, Caroline Bingley fece la sua comparsa dalla cima di una lunga scalinata in marmo. Elegante anche in casa sua, notò subito Elizabeth mentre la giovane si avvicinava con un sorriso dipinto sul viso aggrazziato e così perfetto da risultare fastidioso. Charles la seguiva a poca distanza e scese in fretta le scale raggiungendo le due sorelle e aiutando Jane a togliersi il cappotto per poi appenderlo all’ingresso Quasi senza accorgersene Elizabeth lasciò che qualcuno facesse lo stesso con lei ma non si accorse di chi era stato finchè non si voltò e i suoi occhi incontrarono quelli blu di William. Aprì la bocca per dire qualcosa ma non ne uscì nessuna parola. Lui sorrise passando il cappotto all’amico che era distratto dal sorridere come un ebete a Jane che ricambiava lo sguardo con le guancie rosse forse per l’imbarazzo, forse per il freddo. 
-Non ti vedo da parecchio tempo Elizabeth, come stai?- intervenne William a rompere l’imbarazzante silenzio.
-Infreddolita ma tutto sommato bene direi bene grazie, tu William?- rispose lei cercando di essere il più gentile possibile anche se nel suo cuore sentimenti diversi continuavano a confonderla. Il ragazzo fece per rispondere ma Caroline lo interruppe prima.
-Avete fatto tutta questa strada a piedi?!- esclamò stupita appoggiandosi al corrimano della scala.
Elizabeth annuì sollevando gli occhi verso di lei.
-Sì, gli autobus sono praticamente spariti- 
-E non potevate venire in macchina?-
-Serviva a mio padre per andare a lavorare- rispose gentilmente Jane distogliendo l’attenzione dal suo amato Charles che guardava la scena con il sorriso raggiante. William appoggiato al muro guardava Caroline Bingley come se sospettasse che ci fosse qualcosa che non andava. 
-Avete solo una macchina per tutta la famiglia!?- domandò sbalordita.
Elizabeth avrebbe voluto prenderla a calci. Era evidente che cercava di mettere in imbarazzo Jane per la modestia della sua famiglia e Lizzy faceva fatica a trattenersi.
-Sì, preferiamo camminare. Sai siamo delle grandi ambientaliste- rispose Elizabeth cercando di distogliere l’attenzione dalla sorella che imbarazzata aveva abbassato lo sguardo. 
-Ammirevole veramente- boffonchiò la rossa rinunciando all’intento di battere Elizabeth che sorrideva sotto i baffi. Dietro di lei William osservava le due ragazze con aria divertita. 
-Avrete freddo suppongo. Ho fatto preparare della cioccolata calda se la volete!- esclamò Charles e Jane annuì contenta mentre seguiva il ragazzo verso la sala da pranzo. 
-Non mi aspettavo di vederti qui sinceramente- disse Elizabeth a William mentre seguivano la piccola comitiva. 
-Mia sorella andava a sciare con una sua amica e mi ha vietato di stare da solo a casa nostra quindi...- rispose il moro stringendosi nelle spalle.
-Senti mi dispiace per...-iniziò Elizabeth
-Elizabeth, William muovetevi la cioccolata si raffredda!- la interruppe la voce squillante di Caroline e per la seconda volta in pochi minuti Elizabeth sperò che qualcuno la strozzasse al posto suo. 
Forse però entro fine giornata avrebbe potuto scusarsicon Darcy senza essere interrotta.   


Avevano passato la mattinata a chiacchierare e studiare. O almeno Elizabeth aveva passato la mattinata a guardarli fare i compiti mentre leggeva un libro trovato nell’infinita biblioteca dei Bingley. William invece aveva passato il tempo a scrivere sul cellulare messaggi alla sorella da parte di Caroline. Jane cercava di spiegre a Charles matematica anche se lui pareva più interessato agli occhi blu della ragazza piuttosto che ai radicali e alle funzioni goniometriche. 
-Elizabeth ti va di fare due passi mi sto addormentando a furia di stare qui seduta- le chiese ad un tratto Caroline alzandosi dal divanetto e allungandole una mano. Elizabeth confusa si alzò e stringendosi nelle spalle si diresse verso l’uscita della stanza insieme poi la rossa si voltò.
-William vuoi venire con noi? -
-No grazie, devo ancora riuscire a parlare con mia sorella visto che fin’ora ho scritto solo ciò che tu volevi dirle. Mi ha chiesto di chiamarla-
-Okay, salutamela- disse Caroline con voce smielata per poi rivolgersi a Elizabeth.
-Sua sorella è semplicemente fantastica e lo aiuta a gestire il loro patrimonio e la compagnia. Fanno i milioni insieme- 
Elizabeth sollevò gli occhi al cielo a quell’inutile specificazione sul patrimonio dei fratelli Darcy e al ragazzo non sfuggì quell’ennesima dimostrazione di insofferenza verso di lui e il suo tenore di vita. Ma solo quando le due si furono allontanate si decise a parlare.
-Perchè si comporta così tua sorella, Jane?- chiese e la maggiore delle sorelle Bennet sollevò lo sguardo con un espressione triste dipinta sul viso prima raggiante.
-Non credo di potertelo dire William, Elizabeth non ne parla mai nemmeno con me e si rifiuta di parlarne con altri...-
-Vorrei solo capire perchè ogni volta che mi parla  sembra così arrabbiata. Come se fosse colpa mia se sono nato ricco...-
-Devi capire che quello che le è successo non è stato facile da superare-William inclinò il viso confuso e incuriosito.
-Che cosa le è successo?-
Jane aveva gli occhi lucidi e distoglieva lo sguardo da quello del ragazzo. Charles le posò una mano sulla spalla e le sorrise incoraggiante.
-Niente di quello che ci dirai uscirá da questa stanza, te lo prometto...-
Jane sospirò e guardò fuori dove la neve continuava a cadere e si vedevano Elizabeth e Caroline che camminavano fianco a fianco. 
-Okay-sussurrò e si raddrizzò sulla sedia stringendo le maniche del maglione fra le mani.
-La mia famiglia non ha sempre vissuto in questo quartiere...prima abitavamo in città e mio padre possedeva una libreria storica in centro. Conoscevamo Charlotte perchè lei ed Elizabeth erano migliori amiche e quindi passavamo molto tempo in questo quartiere. Un giorno tre anni fa venne a casa nostra un imprenditore.Voleva il terreno della libreria per costruirci un nuovo hotel della sua linea. Non aveva una buona fama e tutti sapevano che i suoi soldi lo avevano aiutato a tirarsi fuori da situazioni spinose. Mio padre era legato a quella libreria e così Lizzy. Il loro amore per la lettura li aveva sempre uniti Papà si rifiutò di vendere era stata di suo padre e lui aveva intenzione di lasciarla in eredità a Lizzy. L’imprenditore non la prese bene. Disse che ce l'avrebbe fatta pagare e che avremmo ceduto la proprietà che l'avessimo voluto oppure no. Mio padre lo cacciò e ci dimenticammo della faccenda. Poi una sera lui e liz erano usciti a cena per festeggiare il fatto che mia sorella fosse stata scelta per un importante stage di scrittura. Stavano tornando  a casa ed era molto tardi. Un gruppo di ragazzi sui diciotto anni li accerchiarono e spinsero in un vicolo . Avevano dei coltelli e li minacciavano sventolando davanti a mio padre il foglio in cui arebbe dovuto accettare l’accordo di vendita. Lui si rifiutò ancora e loro lo pugnalarono. Tenevano Elizabeth ferma mentre il coltello penetrava nella sua carne e il sangue iniziava a bagnare la camicia. Mio padre cadde a terra e non contenti decisero di sfogarsi su Elizabeth. Aveva quindici anni e ancora mi ricordo il suo viso quando ce lo raccontò...- il dolore del ricordare quegli eventi la interruppe mentre William con la gola secca pose quella domanda
-l’hanno...violentata?- domandò esitante e il sollievo lo prese quando vide Jane scuotere il capo
-Ci provarono. Un poliziotto li fermò e li trovò nel  vicolo . Lei era sdraiata mezza nuda nel sangue suo e di nostro padre mentre si stringeva i vestiti a brandelli addosso e cercava di far rimanere sveglio papà. La portarono in ospedale e la polizia le chiese di riconoscere gli aggressori. Li denunciammo ma non sapevamo contro chi ci stavamo mettendo. Erano tutti figli di ricchi personaggi della finanza e sostenuti dai migliori avvocati. Dissero che Elizabeth li aveva provocati e accusarono mio padre di essersi colpito da solo per far sembrare la sua storia più convincente. Era assurdo ma il giudice ci credette. Perdemmo la causa e il mandante dell’attacco ebbe ciò che voleva. Ci tolse tutto e noi ci trasferimmo qui. Elizabeth da allora non si fida più di nessuno, ha smesso anche di scrivere che era la cosa che più amava. Non ti odia per i tuoi soldi William. Non riesce a fidarsi di te perchè le ricordi quei ragazzi che hanno tentato di violentarla dopo aver pugnalato suo padre. Lei non ne parla mai. Poche settimane dopo già faceva finta di nulla. Fece coprire la cicatrice sulla spalla con un tatuaggio e iniziò a chiudersi in se stessa ma a volte si sveglia urlando e io sono lì pronta a calmarla. Anche se non lo dice so che nei suoi occhi  rimarrà sempre impressa l’immagine di quei volti...Ora capite perchè non ne parliamo ? Capite perchè è così scostante? È solo fragile e non si fida più di nessuno a parte me,Charlotte e nostro padre. Ci vuole tempo per abbattere i muri che si è costruita intorno. Lasciale del tempo William...-

Il ragazzo annuì mentre Charles stringeva Jane in un tenero abbraccio. Non avrebbe mai immaginato che il motivo di tanto astio fosse una storia del genere. Ora capiva la frecciatina sul suo essere ricco. Si chiese però cosa quella mattina l’aveva spinta a chiedergli scusa. Era certo però che qualcosa era cambiato da quando aveva conosciuto quella ragazza. Era curioso e la tentazione di starle più vicino era sempre più forte. Forse stava impazzendo e probabilmente lei non l’avrebbe mai accettato. Sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi di Elizabeth che stava rientrando nella stanza con Caroline. Quando si voltò per appendere la giacca gli parve di scorgere i contorni del tatuaggio spuntare dal colletto. Lei gli rivolse un rapido cenno del capo accompagnato da un tiepido sorriso. E allora William pensò che l'avrebbe aspettata non importava per quanto tempo.
Lui ci sarebbe stato.


 
ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco qui il terzo capitolo. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e che continuano a leggere questa serie. Ho cercato di spiegare come mai Elizabeth fosse stata così brusca con William, fatemi sapere cosa ne pensate. So che è un passato piuttosto pesante e fuori completamente dall'universo della Austen, spero di non aver esagerato troppo ma volevo dare al personaggio di Elizabeth uno spessore maggiore attraverso una storia che rendesse la sua personaltà più sfaccettata.
 Grazie Mille a Tutti. Baci e Abbracci
D.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             





 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Orgoglio e Pregiudizio / Vai alla pagina dell'autore: Mimithe_Moonlight