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Autore: Fabb5000    08/01/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Notch sedeva intorno ad un tavolo d'oro finemente decorato, intorno al quale stavano nove sedie, una occupata da lui.

Erano passate due settimane da quando aveva inviato messaggi agli altri re degli dei, e Herobrine ancora non si era fatto vivo. Notch sperava che il suo silenzio non fosse il segno che gli fosse capitato qualcosa di grave

Per il momento il problema maggiore era che ancora non aveva alcuna prova della gravità della situazione. Gli dei si sarebbero riuniti quel giorno stesso, e nonostante Notch sapeva che i concili come quello sarebbero durati giorni, temeva comunque che Herobrine non sarebbe riuscito a svolgere il compito che gli aveva assegnato in tempo.

All'improvviso la porta della sala si spalancò ed entrò un uomo alto, vestito completamente di bianco e con una lunga barba, che sorrise nel vederlo : -Notch! Che piacere vederti!-

-Gandalf!- esclamò Notch abbracciandolo. -Saranno almeno tremila anni che non ci vediamo! Come vanno le cose nella Terra di Mezzo?-

-Alla grande!- rise Gandalf sedendosi accanto a Notch. -Senza più il giogo opprimente di Sauron, i popoli della Terra di Mezzo stanno nuovamente vivendo in pace-

-Sapevo che eri stato elevato al rango di Stregone Bianco, ma non riuscivo a crederci- disse Notch. -Almeno finché non mi è giunta notizia della sorte di Saruman-

-Mi è ricresciuto che una mente un tempo tanto brillante abbia fatto quella fine- disse Gandalf con tristezza. -Ma in fondo, lui stesso aveva deciso di intraprendere quel cammino. Avrebbe dovuto pensare prima alle conseguenze che ciò avrebbe portato-

Non appena Gandalf terminò di parlare, la porta si aprì di nuovo ed entrò un piccolo esserino simile ad un fantasma, con due lunghe orecchie e un'espressione di profonda tranquillità.

Gandalf e Notch si alzarono e si inchinarono : -Maestro Yoda. È un piacere avervi qui fra noi-

-Piacere mio questo è- disse l'esserino, per poi arrampicarsi sul bastone di Gandalf per raggiungere la sua sedia. -Grande paura avverto in te, amico mio. Dicci, cosa il tuo cuore tanto opprime?-

Notch incrociò le braccia : -Tanto vale dirvelo, mentre aspettiamo gli altri dei- disse. -Da qualche tempo sento che nell'intero Pluriverso c'è qualcosa di profondamente sbagliato. Nei pressi di un antico luogo un'intera foresta è morta, sterminata completamente. E nello stesso luogo mio fratello, Herobrine, è stato sconfitto in appena un secondo da qualcosa di oscuro che lui definisce un'ombra-

-Grandi intrighi questi sono- mormorò Yoda. -Di quale luogo parlando tu stai?-

-Minas Morgul- disse Notch, e sulle faccie degli altri si dipinse un'espressione di puro orrore. -Non voglio arrivare al punto di immagibarmi cose che non ci sono, ma qualcosa di potente si annoda lì, e dobbiamo scoprire cosa-

-Sono più che certo che tu abbia ragione- mormorò Gandalf. -Mi sono trovato nella stessa situazione anni fa, a Dol Guldur-

-E io con i Sith, tempo fa- disse Yoda. -Ciechi più non possiamo essere. Il nostro sostegno tu hai-

-Grazie, ragazzi- disse Notch. -Sapevo di poter contare su di voi-

Mentre Gandalf e Yoda sorridevano all'affermazione di Notch, le porte si aprirono nuovamente ed entrarono due creature : una era certamente un uomo, ma aveva orecchie e viso da elfo, mentre l'altra era una dragonessa azzurro zaffiro.

-Benvenuti, Eragon Ammazzaspettri e Saphira Squamediluce- disse Notch stringendo loro la mano. -Sono felice che abbiate accettato il mio invito-

I due abbozzarono un sorriso, ma era evidente che fossero piuttosto tesi. Notch li comprese fin troppo bene : in fondo quello era il loro primo concilio, e sapeva per certo che i due non avevano gradito molto nemmeno le riunioni durante la guerra nel loro mondo, Alagaesia, che si era conclusa con morte del tiranno Galbatorix.

Le porte poi si aprirono ancora e stavolta entrò un uomo muscoloso, con uno sguardo fiero e penetrante e un'espressione piuttosto corrucciata. Notch si sforzò di sorridere : -Zeus- disse. -Benvenuto fra noi-

Il dio dei fulmini non fece nemmeno lo sforzo di rispondergli : si sedette al suo posto e ivi rimase, visibilmente seccato.

La porta si aprì di nuovo ed entrò un uomo con un occhio solo, che impugnava una lunga lancia. -Odino- disse Notch stringendogli la mano. -È un piacere averti fra noi-. Il dio pareva seccato come Zeus, ma a differenza di questi abbozzò un sorriso.

Notch si guardò intorno : ora sei delle sedie erano occupate, ma ne restavano ancora tre. -In attesa che arrivi l'ultimo dio atteso- disse. -voglio fare un annuncio. Come ben sapete, gli dei degli universi Animalia e Magificus sono tutti estinti dalla battaglia contro il Grande Nemico. Pertanto ho convocato due personalità illustri di quei luoghi, le migliori che sono riuscito a trovare-

Così dicendo aprì la porta e fece entrare un uomo molto vecchio. Anch'egli era etereo, come Yoda, ma pareva comunque molto più giovane di questi, nonostante la lunghissima barba bianca. -Vi presento Albus Percival Wulfric Brian Silente- disse Notch agli altri dei. -Proviene dal regno Magificus, dove, come ben sapete, regna la magia. Esso in vita era una personalità alquanto illustre-

-Buongiorno- disse Silente, sedendosi accanto a Yoda. Questi, Gandalf e Eragon si presentarono, cercando di instaurare una discussione, ma Odino e Zeus non fecero nemmeno finta di essere interessati.

Notch continuò : -E, direttamente dal regno di Animalia, sede di tutte le creature passate, presenti e future, abbiamo ...-

-Me!- esclamò qualcosa entrando e saltando sul tavolo. Non appena si fermò gli altri dei capirono che si trattava di un furetto con una benda sull'occhio destro. -Mi chiamo Buck, abbreviativo di Buckminster e accrescitivo di Bu!-

-Ma chi l'ha portato?- chiese Odino sconvolto dal comportamento del furetto, mentre Notch si batteva una mano sulla faccia.

Poi le porte si aprirono per l'ultima volta ed entrò una donna vestita con un abito bianco e nero, con un'espressione severa dipinta sul volto. Gli dei si alzarono e si inchinarono al suo arrivo.

-Benvenuta, somma dea Gea, regina del regno di Godheim e di tutti gli dei- disse Notch mentre questa si sedeva. -Ora che ci siamo tutti, che il concilio degli dei abbia inizio!-
   
 
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