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Autore: _shrader    08/01/2017    1 recensioni
Esistono tantissime fanfiction su come Lily Evans sia finita tra le braccia di James Potter.
Ma non credo siano molte quelle dove vediamo come Lily Evans e Sirius Black sono diventati amici.
Entrambi con problemi famigliari e entrambi, forse, molto introversi.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sirius Black e Lily Evans non erano mai stati amici.

In generale, prima del settimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Lily Evans non aveva mai avuto buoni rapporti con i Malandrini, escludendo Remus Lupin.

 

Purtroppo o per fortuna durante il loro settimo anno James Potter riuscì a conquistare la ragazza ed ella si avvicinò al gruppo dei Malandrini, stringendo amicizia anche con Peter Minus. Ma Sirius Black era tutto un altro discorso.

 

Sirius non era mai riuscito a capire cosa ci trovasse in lei James, la trovava spocchiosa, antipatica, prevenuta e perfettina. Non riusciva a capire l’amicizia che c’era fra lei e Piton, e soprattutto non riusciva a comprendere perché lo difendesse sempre a spada tratta, anche se a seguito di quell’incidente al lago subito dopo i G.U.F.O. si era decisa a troncare i rapporti col Serpeverde.

 

Lily dal canto suo non era da meno, trovava Sirius ancora più orgoglioso e arrogante di James, e, mentre quest’ultimo era maturato, di quell’atteggiamento maturo in Sirius non ne vedeva neanche l’ombra. Per lei Sirius era rimasto un bambino viziato che vuole tutto servito su un piatto d’argento.

 

Certo, sapeva dei trascorsi di Sirius con la sua famiglia, ma lei non era messa tanto meglio: nell’ottobre del ’77 un gruppo di Mangiamorte aveva attaccato il suo paese e suo padre era morto. Sua madre e sua sorella la incolpavano e in più, a causa della perdita tremenda le condizioni di salute, già precarie, della madre erano peggiorate.

Insomma, per quanto i due infondo fossero simili, non si andavano proprio a genio e così, quando si ritrovarono chiusi in uno stanzino di notte per colpa di un anonimo Serpeverde, avevano intravisto solo la cravatta poiché la faccia era nascosta dal cappuccio, tra i due calò un silenzio imbarazzante.

 

“James dice che dovremmo fare amicizia” la ragazza ruppe il silenzio.
“James non capisce che al mondo non ci troviamo tutti simpatici”
“Lo so, a volte mi chiedo come faccia ad essere amico tuo. Lui è tutto un facciamo tutti amicizia, prendiamoci per mano mentre tu sei più andate tutti a farvi fottere e lasciatemi da solo

Sirius non riuscì a trattenere un mezzo sorriso “Non che tu sia parecchio diversa da me Evans, almeno sotto questo punto di vista”
“Touché”
“Va bene”
“Cosa?”
“Facciamo amicizia” Sirius andò a sedersi vicino a lei.
“Bene”
“Bene”
“Non ho la minima idea di cosa dire” ammise lei.
“Neanche io. Anzi ho un’idea” disse il ragazzo ripensandoci meglio “Allora io ti faccio una domanda e poi tu ne fai una a me. Ci stai?”
“Ci sto. Spara”
“Iniziamo dalle cose semplici. Colore preferito?”
“Arancio. Dolce preferito?”
“Ghiacciolo alla menta”
“È un dolce babbano” Lily si stupì.
“Almeno sta fermo. Perché fai babbanologia?”
“Per tenermi alta la media, voglio dire sono natababbana, so già tutto. È un E regalato”
“Lo sapevo! James sosteneva che la facessi perché vuoi imparare il più possibile e che non ti abbassassi a mezzucci del genere per avere una media alta. E invece...”
“Da quanto discutevate di questo?” le chiese lei divertita.
“Dal primo anno” ammise il ragazzo “Ho vinto tre cioccorane grazie a te Evans oggi”
“Come minimo me ne spetta una”
“Evans non fare la furba con me”
“Sto dicendo come stanno le cose Black. Lo hai detto tu che è grazie a me” rise lei “Ma ora non le hai, quindi andiamo avanti: dato che sei un fan dei babbani, segui gli sport babbani?”
“Certo cara, seguo il rugby e il calcio”
“Mio padre era patito di rugby” per un secondo Lily si rattristò.
“Come va la situazione a casa tua dopo...?”
“Di merda. Mia madre soffre di cancro da tre anni, dopo la morte di papà la situazione è peggiorata drasticamente e sia lei che mia sorella mi incolpano di tutto ciò. Mia sorella è sempre stata spaventata da me, da quando ho ricevuto la lettera, e anche mia madre ma in maniera più lieve. L’unico che mi supportava era papà, l’ho sentito più volte litigare con mamma per questa storia e ora che lui non c’è più... non so cosa fare. Vorrei dimostrare a mia madre e a Petunia che non sono un mostro, che non è colpa mia, che non faccio solo danni... ma quando vado lì e me lo sento ripetere e ripetere... inizio a crederci anche io. E se non vado allora sono una stronza insensibile di merda” una lacrima scese dai lucenti occhi smeraldo “Ti prego non dire niente a James. Non so neanche perché lo sto dicendo a te”

 

Sirius non sapeva cosa dire. Sapeva che lei non viveva nella migliore delle situazioni ma questo... Però lui sapeva qualcos’altro, sapeva cosa voleva dire non avere una famiglia e sapeva cosa voleva dire tenersi un peso del genere dentro.

 

Inoltre iniziava a capire cosa James trovava che i due avessero in comune: entrambi erano molto introversi, cocciuti, avevano un pesante fardello sulle spalle e non riuscivano a liberarsene. Notando tutte queste somiglianze decise di aprirsi anche lui.

 

“Due anni fa me ne sono andato definitivamente di casa. Non riuscivo più a sopportare i miei che mi urlavano dietro che sono uno stupido, che giro coi traditori del proprio sangue e quelle minchiate lì insomma. Ma più di tutto, non riuscivo a reggere, e non riesco tuttora, lo sguardo di Regulus. Credo che si senta tradito da me, eravamo molto uniti prima che il cappello mi mettesse in Grifondoro, e ora non riusciamo neanche a parlarci. Io so di aver fatto la cosa giusta, unendomi a Silente e tutto il resto e so che lui sta sbagliando, sono piuttosto sicuro che si unirà presto ai mangiamorte. Eppure mi sento in colpa, in colpa per non essere lì al suo fianco nelle file dei Serpeverde.
Ma poi ci ragiono meglio e capisco che non è colpa mia. Non è colpa nostra Evans, tu non potevi fare niente per tuo padre. E ti conosco e immagino che tu stia dando il massimo per tua madre. Non possiamo incolparci di essere noi stessi solo perché a qualcuno non va bene. E comunque, non sei sola: hai James, Remus, Mary e Emmeline e tantissime altre persone. E diciamo che io potrei patteggiare per te”

 

“Neanche tu sei solo Black. E diciamo che mentre James è quello che ad una partita di Quidditch potrebbe sbandierare il tuo nome e tatuarselo in faccia, io potrei assistere alla partita e non tifare per gli avversari”

 

Sirius rise e lei lo seguì.

 

“Non siamo poi così pessimi Evans. Dovremmo parlare più spesso. Magari anche di argomenti un po’ più leggeri”
“E magari non chiusi in uno stupido stanzino”


I due stetterò un altro po’ in silenzio, però stavolta non era imbarazzante. Poi Lily aprì la borsa e tirò fuori carta e penna, facendo segno a Sirius di tacere.
Non ti sembra strano che abbiamo visto solo la cravatta di quel ragazzo? Aveva il mantello... come abbiamo fatto a vedere la cravatta? Di solito è sotto al mantello no?
In teoria è così, ma perché stiamo scrivendo e perché ti interessa così tanto?
Perché penso che ci stia ascoltando e penso che abbia voluto che la vedessimo. Così da sviare magari i dubbi su chi possa essere.
In effetti è uno scherzo un po’ di merda rinchiudere due ragazzi in uno stanzino... soprattutto se non hai un motivo
E se il motivo fosse stato farci rimanere da soli a parlare? E non fosse proprio uno scherzo?


I due si lanciarono uno sguardo di intesa.


“Sai Black, dopo questa chiacchierata credo di doverti rivalutare”
“Vale lo stesso per me Evans; e in questo momento ho una voglia immensa di baciarti”
“Beh Black... sono qua” disse Lily.
“Non ci provare” James Potter fece la sua entrata nella stanza urlando e aprendo finalmente la porta.
“Oh James. Che sorpresa vederti” disse Sirius alzandosi da terra e andando verso l’uscita.
“Aspetta. Non la stavi per baciare?” chiese James stupito.
“No cretino. Per ora resti cornuto solo da cervo” disse Sirius.
“Come facevate a saperlo? No, anzi non importa. Voglio sapere un’altra cosa, e ora sono serio” Sirius e Lily guardarono il ragazzo aspettando la sua domanda “Perché tutte quelle cose sulle vostre famiglie non me le avete mai dette? Non vi fidate di me?”
“No James” Lily si avvicinò al suo fidanzato e gli prese le mani “semplicemente non avresti capito. Tu sei così... puro. Tu sei pieno di speranza e credi che gli altri in fondo siano buoni. Sei il ragazzo più fantastico del mondo, ma a volte sei troppo ingenuo”
“E non in senso negativo” aggiunse Sirius “Semplicemente non riesci a vedere che le persone sono cattive e non hanno niente di buono. Tu sei convinto che tutti possano cambiare in bene, ma purtroppo non è così”
James soppesò le parole dei due compagni e si disse che in fondo avevano ragione. Strinse Lily in un abbraccio e la baciò “Su andiamo”
Il giovane Black guardò la ragazza che annuì e si staccò da James andando verso l’uscita.
“Noi andiamo. Tu non credo” Lily chiuse la porta lasciando James dentro.
“Eddai!” lo sentirono gridare “se siete complici e tutto merito mio. Dovreste ringraziarmi!”
“Sai Black. Forse dire di essere amici mi sembra esagerato. Ma complici non mi dispiace come parola”
“Neanche a me Evans. Complici?” Sirius le porse la mano.
“Complici” disse lei stringendola.

 

   
 
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