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Autore: Amantea    08/01/2017    9 recensioni
La storia ha inizio dal famosissimo episodio 35 dell’anime, “Accusa di tradimento” (23 giugno 1789).
Riprendo un’idea che avrei voluto sviluppare in un’altra mia long, ma qui ne faccio una storia a se stante. E come in altre mie storie, mi piace ricostruire l'episodio, restando fedele ai dialoghi e al dipanarsi della trama… fino a un certo punto ;)
"Un lampo, e un altro ancora.
Lo studio del Generale si illumina a tratti, un’acquaforte sinistra di chiaroscuri, che la luce tremolante dei candelabri ingentilisce a stento.
Oscar siede, immobile. Osserva il padre [...]".
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In Nomine Patris -1-

IN NOMINE PATRIS



-1-

When you get older, plainer, saner
Will you remember all the danger we came from?
(LP, Lost on you) (1)



Un lampo, e un altro ancora.
Lo studio del Generale si illumina a tratti, un’acquaforte sinistra di chiaroscuri, che la luce tremolante dei candelabri ingentilisce a stento.
Oscar siede, immobile. Osserva il padre - la postura ferma, alta, le pieghe che l’uniforme increspa sui fianchi, le spalle dritte - buttare lo sguardo oltre i vetri, nel buio del temporale che romba sempre più vicino.
Sa, prima ancora di sapere, cosa la aspetta in quella stanza.


Ha disobbedito agli ordini del re, rifiutandosi di sgomberare la sala occupata dai rappresentanti del terzo stato.
E’ fuggita in modo rocambolesco dall’ufficio di Bouillé, per lanciare il cavallo sotto una pioggia fredda e battente e tornare alla sala dell’assemblea prima che fosse troppo tardi.
Ha sfidato Girodel e le guardie reali.
Si è posta loro di fronte, a braccia aperte. Irremovibile, fiera, sfrontata.
La consapevolezza dolente di non essere solo un ex comandante.
- Voi incrocereste la vostra spada con me, Girodel? E voi guardie reali avreste forse il coraggio di sparare al vostro ex comandante? Se proprio volete sparare su degli uomini disarmati dovrete prima passare sul mio cadavere!
    Osereste sparare alla  donna che amate, Girodel…?
E Girodel ha ceduto, come sempre, vinto dal coraggio e dall’ardore di quell’angelo guerriero, ritirandosi, lo sguardo carico di sentimento, un ultimo saluto con la mano (la rivedrà ancora? Non ci sono tramonti, né mulini immoti per lui, quel giorno, ma solo il freddo di un acquazzone di inizio estate) (2).
Girodel, André, i soldati della guardia del popolo… uomini destinati ad obbedirle. A darle fiducia, ad amarla persino. Uomini che la seguirebbero fino alla morte, se solo lei lo chiedesse. Che darebbero la vita per lei.
Tra le sue dita… il loro destino, dunque.
L’onere ineluttabile di essere un comandante.
O forse, soltanto, le conseguenze dell’amore per una donna-soldato.


E’ rientrata a palazzo lasciando che César rallentasse il passo, gli zoccoli a rifrangere gli schizzi di fango fino agli stivali.
André l’ha seguita senza proferire parola, il cuore teso. Difficilmente Oscar riuscirà a passarla liscia, questa volta. Eppure, in quelle giornate convulse, mai, mai una volta l’ha vista pensare a se stessa. Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per un senso di giustizia che va oltre persino il volere di Sua maestà, e che la pone in contrasto – come un pianeta fuori orbita- con il mondo dei nobili cui pure appartiene. Forse di questo Oscar non si rende ancora bene conto, ma André, che è uomo del popolo, seppure ibridato d’educazione e convivenza con gli aristocratici, sì. E sa bene che quando il proprio mondo si sgretola è difficile restare illesi. Si è già fortunati se se ne esce solo con qualche osso rotto, ma vivi. Meglio se qualcuno ci tende una mano e ci fa uscire dalla voragine apertasi all’improvviso.
Con questo animo ha guardato Oscar precederlo fin dentro ai cancelli del Palazzo. Lui sarà quella mano, lui la tirerà fuori dal baratro, lui non la lascerà mai sola.
Dà ascolto alla sua inquietudine, a quella sensazione tetra che avverte in mezzo al petto, e non sistema i cavalli nella stalla. Li lega soltanto, lasciando loro la sella e i finimenti, al riparo di una tettoia, il cielo che minaccia ancora pioggia e si tende al rumore buio di tuoni lontani.


Ha visto Oscar salire al piano di sopra, e ne segue la figura con gli occhi, finché può.
- André! -. La nonna gli si fa incontro con l’aria preoccupata, la voce leggermente incrinata.
- Vieni, André, vieni a scaldarti al fuoco, bevi qualcosa anche tu -.
Rivolge un sorriso lieve alla nonna, le lascia fare strada, fino al camino del salotto. La nonna lo precede con insistenza, tormentandosi le mani, le labbra semichiuse, come a volere e non volere al contempo.
- André!-, continua, ancora, il viso che non riesce più a nascondere l’ansia. – Cosa è successo, André? Il generale era così serio quando mi ha chiesto di Oscar…
- Cosa vuoi che sia successo nonna -, risponde prontamente, la tazza portata alle labbra per un sorso di cioccolata, scura e quasi amara. – Non è successo nulla, non preoccuparti -.
Gli occhi si schiudono alla calma, la nonna sembra credergli, e tanto basta.
Finisce di sorseggiare la bevanda calda, posa la tazza, e a passo lento ma deciso sale a sua volta le scale.
La porta dello studio del generale è chiusa.
Appoggia la schiena al muro. Per abitudine porta la mano alla vita. Ha la pistola con sé. Un brivido freddo gli corre lungo la pelle, arpionandogli la nuca.
Anche nel pomeriggio, fuori dall’ufficio di Bouillé, è rimasto in attesa. E quando ha sentito le grida di Oscar è balzato dentro, sfondando la porta, il fucile sollevato pronto a colpire. Un lampo rendersi conto che lei era in pericolo, un istinto animale quello di difenderla, ad ogni costo.
Ucciderebbe, per lei. Ucciderebbe chiunque.
Socchiude gli occhi, sospira. E attende.


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1 Quando sarai più vecchio, più semplice, più saggio/ Ricorderai tutti i pericoli da cui veniamo?
2 Mi riferisco ovviamente all’episodio che contiene la dichiarazione d’amore di Girodel a Oscar.


Partiamo dal famosissimo episodio 35 dell’anime, “Accusa di tradimento” (23 giugno 1789). Famoso quanto a parer mio molto complesso (lo scontro tra André e il generale, il rapporto padre-figlia, il mutismo di Oscar, il non seguito che nell’anime viene dato alla dichiarazione d’amore di André, eroismo e tragedia come temi molto cari al mondo giapponese).
Riprendo un’idea che avrei voluto sviluppare in un’altra mia long, ma qui ne faccio una storia a se stante. E come in altre storie, mi piace partire dalla visione dell’episodio, restando fedele ai dialoghi e al dipanarsi della trama… fino a un certo punto ;)
Se volete farmi compagnia in questa piccola avventura, vi aspetto volentieri.
Siamo appena all’inizio :-)
Grazie come sempre a chi leggerà, e a chi lascerà anche il suo pensiero.
Un saluto affettuoso,
Amantea








   
 
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